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Asti spumante e Moscato d’Asti: assaggi di storia

La Cucina Italiana

È la volta dell’Asti spumante e Moscato d’Asti. Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio alla scoperta delle nostre bontà, da quelle più conosciute a quelle meno note lontano dalla zona di produzione.

Asti spumante e Moscato d’Asti

Perfetti con pandoro e panettone, classici con la merenda salata piemontese, contemporanei con risotti, crostacei e carni bianche, soprattutto ora che le versioni dolci sono state affiancate da tipologie più secche. Il vitigno a cui si devono i vini aromatici italiani più conosciuti è il moscato bianco, arrivato sulla Penisola con i coloni greci. Il nome deriva dal latino muscum, muschio, e pare si riferisca al suo tipico aroma muschiato. Quel che è certo è che ha trovato la sua casa d’elezione in Piemonte, dove nei primi anni del Seicento si occupò della sua coltivazione e produzione Giovanni Battista Croce, gioielliere di Carlo Emanuele I. Questo vino bianco spumeggiante e leggero ebbe un successo tale che, per proteggerne le origini, già nel 1932 fu fondato il Consorzio di Tutela dell’Asti; la Doc arriva nel 1967; dal 1993 l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti sono tutelati con la Docg. Oggi si contano 9.900 ettari coltivati a moscato bianco; le bottiglie prodotte sono poco più di 90 milioni all’anno (50 milioni di Asti Spumante e le rimanenti di Moscato d’Asti). L’85% è esportato, con la Russia primo mercato per lo Spumante e gli Stati Uniti pazzi per il Moscato d’Asti (nel 2020 si sono aggiudicati il 71% della produzione).

La Carta d’Identità

Dove nasce

In 51 Comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, parte del territorio di Langhe-Roero-Monferrato.

Metodi di produzione

Rifermentazione in autoclave (metodo Martinotti) oppure in bottiglia (metodo classico).

Grado alcolico 

Minimo 7% vol. per l’Asti Spumante dolce; circa 11% vol. per le tipologie di Asti Spumante più secche; circa 5% vol. per il Moscato d’Asti.

Caratteristiche

Tutte le tipologie sono fresche e spumeggianti, con profumi floreali (acacia, tiglio, salvia) e fruttati (agrumi, pesca).

Temperatura di servizio

6-8 °C per gli spumanti; sui 10 °C per il Moscato d’Asti.

Abbinamenti

D’abitudine con i dolci, ma oggi le versioni con più residuo zuccherino anche con formaggi e piatti agrodolci e piccanti; le versioni più secche con formaggi, pesce, carni bianche e risotti.

Spumante: un anno da 104 milioni di bottiglie di Valdobbiadene

La Cucina Italiana

I brindisi delle festività coroneranno un risultato entusiasmante per il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. Secondo il consueto “Rapporto Economico” annuale, il 2022 ha confermato la crescita di valore del prodotto e l’evoluzione della Denominazione, continuando un percorso di riconoscimento a livello internazionale avviato da diversi anni.

Una crescita che non ha minato la suggestione del territorio, patrimonio Unesco: “L’equilibrio che abbiamo saputo mantenere tra lo sviluppo dei mercati e l’integrità del nostro paesaggio – continua la Presidente – deve essere ancora oggi un valore da preservare. Ci proiettiamo verso il futuro con il compito di dare forma alla Denominazione del futuro, che dovrà necessariamente affondare le proprie radici nell’identità del nostro territorio: innovare costantemente rimanendo sempre fedele alla propria tradizione viticola ed enologica”.

Il vino , volano del turismo

Il cambiamento è evidente, il Valdobbiadene viene riconosciuto sempre più nel suo valore. Persino la situazione economica difficile dell’autunno non ha influito negativamente sui prezzi nel mercato all’origine del vino base e non ha abbassato neppure i prezzi dell’uva nella vendemmia 2022, che anzi hanno mostrato una netta crescita dei valori medi rispetto al 2021. “Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è un prodotto maturo che può vantare ed esprimere sul mercato il suo valore grazie all’unicità del suo terroir” commenta Diego Tomasi, il direttore del Consorzio.

Quello stesso territorio, affascinante nelle sue colline scoscese e attrattivo nelle sue lussureggianti asprezze, sta diventando sempre più una meta turistica apprezzata. Dopo un buon aumento dei flussi turistici osservato già nel 2021, nei primi sette mesi del 2022 gli arrivi e le presenze turistiche nel territorio del Conegliano Valdobbiadene Docg sono risultati in crescita rispettivamente del +61,8% e del +31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul mercato nazionale (e a livello globale) sono stati quasi recuperati i valori pre-covid: l’offerta ricettiva ha saputo mantenersi stabile rispetto all’anno precedente con una capacità di esercizi e posti letto persino maggiore di quella presente prima della pandemia. La crescita turistica è frutto di un lavoro di squadra, al fianco degli altri attori del territorio, come l’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, la Confraternita di Valdobbiadene, il GAL Alta Marca e le istituzioni del territorio.

Valore e sostenibilità

Insomma, se il 2021 è stato caratterizzato dalla piena ripresa delle attività economiche e si è concluso come l’anno di svolta per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, anche il 2022 terminerà con un segno positivo. 

Quando un’ottima annata diventa una sinfonia musicale

La Cucina Italiana

“Seeing sound, hearing Krug” è questo il nome dell’evento musicale portato in tutto il mondo per per celebrare la collaborazione tra la Maison Krug e il pluripremiato artista e compositore giapponese Ryuichi Sakamoto.

Ryuichi Sakamoto, in un percorso durato tre anni, ha composto “Suite for Krug in 2008”, una sinfonia dedicata a tre creazioni della Maison ispirate all’annata del 2008: Krug Clos du Mesnil 2008, Krug 2008 e Krug Grande Cuvée 164ème édition. 

Una sinfonia che traduce in musica una proposta unica di Champagne, tre creazioni di un’unica annata, il 2008: Krug Clos du Mesnil 2008, Krug 2008 e Krug Grande Cuvée 164ème Édition.

Il compositore giapponese Ryuichi Sakamoto

“In Italia l’evento si è svolto il 25 Ottobre 2022 a Milano in una location unica, la Segheria di via Meda, e che rispecchia pienamente lo stile di Krug che a noi piace definire “rough luxury”. Durante l’evento gli invitati hanno potuto degustare i tre champagne Krug vivendo un’esperienza di pairing musicale immersiva e con l’occasione è stato presentato ufficialmente Krug Clos du Mesnil 2008 al mercato italiano” afferma Carlo Vallarino Gancia, Brand manager Krug.

Il menù in abbinamento è stato poi curato dallo chef Paolo Lavezzini, Chef de Il Palagio, ristorante stelalto e top Krug Ambassade.

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