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Sugo salsiccia e funghi: il gusto dell’inverno in tavola

La Cucina Italiana

Il sugo salsiccia e funghi è perfetto per scaldare le fredde giornate d’inverno, portando in tavola tutto il gusto del sottobosco e la sapidità del maiale, una carne più grassa rispetto alle altre. Facile e veloce da preparare, è buono come condimento per qualsiasi tipo di pasta: da quella corta, tipo maccheroni o fusilli, a quella lunga, tipo le tagliatelle. Come prepararlo? Qui sotto trovate la ricetta da seguire passo dopo passo. Nella nostra gallery, invece, vi diamo qualche consiglio in più per renderlo particolarmente gustoso e vi suggeriamo anche altri sughi da preparare in casa, sempre perfetti per la stagione invernale.

Come fare il sugo salsiccia e funghi: la ricetta

Ingredienti

400 g di salsiccia fresca 
300 g di funghi porcini 
500 ml di passata di pomodoro 
1 vasetto di pomodori pelati 
1/2 carota 
1 cipolla 
olio extravergine d’oliva qb 
sale qb 
pepe qb 
vino rosso qb

Procedimento

Cominciate dalla cipolla, tritandola finemente e fate lo stesso con la carota, pelandola prima. Ora pulite bene i funghi (qui la guida su come fare) e sgranate la salsiccia, levandola dalla pelle.

In una padella, con un filo d’olio, cominciate a far rosolare cipolla e carota. Dopo qualche minuto unite la salsiccia e i funghi tagliati in modo grossolano, innaffiate con un po’ di vino rosso e fate sfumare. A questo punto, aggiungete la passata di pomodoro e i pelati e aggiustate di sale e pepe.

Coprite col coperchio e portate a bollore, poi abbassate la fiamma e lasciate cuocere per un’ora.

Il sugo è ora pronto per condire il vostro formato di pasta preferito! Consigliamo di abbinarlo alla pasta fresca come tagliolini o tagliatelle.

I nostri consigli e i nostri suggerimenti

Sugo salsiccia e funghi

Sugo salsiccia e funghi: il gusto dell’inverno in tavola

La passata di pomodoro: il sole dentro

La passata di pomodoro: il sole dentro

Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio per scoprire le nostre bontà, spesso poco note lontano dalle zone di produzione, e per capire come riconoscerne la qualità e dare loro il valore che meritano. 

La passata di pomodoro

Salsa, pelati, passata: tutti a base di pomodoro, ma diversi uno dall’altro così da rafforzare la tesi della ricchezza non solo agricola di cui gode l’Italia. Creativa, per esempio. Pellegrino Artusi nella sua opera La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene citava un fantomatico Don Pomodoro. Alla ricetta n. 125 scrive: «C’era un prete in una città di Romagna che cacciava il naso per tutto e, introducendosi nelle famiglie, in ogni affare domestico voleva metter lo zampino. Era, d’altra parte, un onest’uomo e poiché dal suo zelo scaturiva del bene più che del male, lo lasciavano fare; ma il popolo arguto lo aveva battezzato Don Pomodoro, per indicare che i pomodori entrano per tutto». «Un aiuto indispensabile in cucina», concludeva l’Artusi.

Come riconoscerla

Spesso si fa confusione tra pelati (pomodori interi, spellati, leggermente scottati e conservati nella salsa), polpa (ricavata da pomodori tagliati, senza semi, con aggiunta di succo) e salsa (preparata con una base di soffritto – in genere sedano, carota e cipolla – al quale viene poi aggiunto il pomodoro lavorato). Altro ancora è la passata che è il derivato di pomodoro più acquistato dagli italiani (la sceglie il 60,4%). Può essere vellutata (se privata di semi e bucce) o rustica, cioè più granulosa. Comunque, sempre fluida – per quanto densa – perché i pomodori vengono tritati e cotti nella propria acqua a temperatura altissima. Come stabilito dal ministero delle Politiche Agricole, si ottiene da pomodoro fresco, raccolto nei due-tre giorni precedenti la lavorazione, che deve mantenere tutte le caratteristiche organolettiche dell’ortaggio. Non devono esserci pezzi interi. Possono essere aggiunti sale, spezie ed erbe, ma non acqua. Viene pastorizzata così da durare a lungo. In etichetta è d’obbligo indicare il Paese di coltivazione e quello di trasformazione del prodotto. Quasi tutti i produttori italiani aggiungono volontariamente anche la varietà di pomodoro usato, cioè la vera origine della bontà.

Abbinamenti pasta e sughi: quale pasta scegliere? Pasta corta o lunga?

La Cucina Italiana

Un bel piatto di pasta va bene in tutte le occasioni.  Ma alla fatidica domanda fatta davanti alla pentola d’acqua che bolle – “Quale buttiamo: corta o lunga?” – la risposta non va data (solo) in base al gusto personale: i giusti abbinamenti di pasta e sughi vi consentiranno di tirare fuori il meglio da ogni vostro piatto. E se siete in dubbio la regola aurea è: “all’aumentare della dimensione e dello spessore della pasta, aumenta anche la complessità del condimento”.

I condimenti giusti per la pasta lunga

I ragù di carne e i sughetti di mare sono i più adatti per tagliatelle e fettuccine, mentre formati ancora più grandi, spessi e ruvidi – come lasagnette e pappardelle – sono l’ideale con condimenti ricchi e corposi come i ragù di cacciagione o selvaggina, i porcini, le noci, i formaggi o il tartufo. Spaghetti, vermicelli, bucatini e linguine vanno bene con il pomodoro, il tonno, ma anche con sarde, crostacei e molluschi. Sempre per rimanere in tema abbinamenti pasta e sughi casalinghi, questi sono i tipi di pasta più adatti ai condimenti veloci: pesto, acciughe e capperi, aglio, olio e peperoncino. Come regola generale: via libera a condimenti omogenei e lisci. E qual è il miglior condimento per le paste sottili e filiformi come i capelli d’angelo e i tagliolini? Burro, uova o formaggi, ecco la risposta.

Abbinamenti pasta e sughi per i formati corti

Di base la pasta corta rigata esalta al massimo tutte le sue potenzialità con salse dense, rugose e poco omogenee, che siano ragù di carne oppure sughi di verdure. La pasta liscia, invece, predilige sughi a base di uova oppure con la panna. Più nello specifico, i fusilli si sposano alla perfezione con sughi leggeri, pomodoro fresco ed ortaggi. Un altro matrimonio ideale è anche quello tra i tubetti rigati e le minestre di verdure o legumi. Farfalle e penne sono i formati più adatti alle insalate fredde, mentre le mezze penne rigate vanno bene per una pasta asciutta, che sia col pomodoro fresco o con i legumi. Sempre a proposito di legumi, provateli anche con le caserecce e non ve ne pentirete. Gli amanti delle salse ai formaggi o dei sughi cremosi, invece, troveranno un valido alleato nelle farfalle. Tra gli abbinamenti pasta e sughi, formati come la gramigna, le pipette o i sedanini sono quelli più versatili: andranno bene sia in brodo che come pasta asciutta. Gli gnocchetti sardi, invece, oltre che con i condimenti regionali sono buonissimi anche con i sughi a base di pomodoro fresco e basilico oppure di mare.

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