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Tour in Sardegna: i migliori ristoranti e cosa vedere in Sulcis

Tour in Sardegna: i migliori ristoranti e cosa vedere in Sulcis

Un viaggio on the road alla scoperta della costa sud-occidentale della Sardegna, una zona meno turistica, dove trovare tutta l’autenticità sarda

Partendo da Cagliari per arrivare a Porto Pino ci vuole circa un’ora di auto. Questa località è una tappa d’obbligo, famosa per le sue alte dune di sabbia bianchissima che guardano verso il mare. Per fortuna le dune sono oggi salvaguardate e protette a vista, ma si può fare una bellissima passeggiata lungo la lunghissima spiaggia di più di 6 km per ammirarle!

Arrivando verso la spiaggia in auto si può vedere un grande stagno, set perfetto dove fermarsi per pranzo in un ristorante irrinunciabile: La Peschiera Da Basilio. È uno dei capisaldi della gastronomia locale, pesce freschissimo e prodotti della tradizione del Sulcis come la bottarga di tonno con noci, il cuore di tonno essiccato con la sua salsina di peperoni piccanti, gli anemoni di mare fritti e le cozze più fresche e buone che possiate desiderare! Tutti questi piatti sono davvero un’esperienza gastronomica che vi parlerà molto di questa zona.

Non si può passare da Porto Pino, nel comune di Sant’Anna Arresi, senza fare una sosta da Cantina Mesa, che spicca monumentale sui pendii a ridosso del mare, contornati di vigneti. Passate di qui per fare rifornimento di ottimo vino Vermentino di Sardegna, fresco e profumato, e di Carignano del Sulcis, un vino rosso tutto da scoprire. Se sarete fortunati troverete anche il fondatore dell’azienda vinicola ad accogliervi: Gavino Sanna, il pubblicitario italiano più premiato al mondo. Dopo aver vissuto tra Italia e Stati Uniti per molti anni, è voluto tornare nella sua amata Sardegna e, spinto da una forte visione di salvaguardia per questa terra, ha voluto fondare nel 2004 Cantina Mesa.

Nell’entroterra sulcitano c’è il borgo storico di Tratalias, un naturale set fotografico, senza tempo, ideale grazie alla sua chiesa romanica e alle sue casette colorate, ristrutturate di recente. Proprio di fronte alla chiesa c’è un ristorante perfetto per una serata estiva: la Locanda Monserrat. Qui troverete per lo più piatti di pesce freschissimi con alcune chicche, come ad esempio le cozze legate, cozze che vengono legate a una a una con dello spago e grigliate. Una volta aperte sono state perfettamente cotte nella loro acqua di mare portando con sé il massimo del sapore.

Il Sulcis vanta anche due isole maggiori davvero tutte da scoprire: l’isola di Sant’Antioco, da sempre collegata alla costa sarda con un ponte, e l’isola di San Pietro raggiungibile in traghetto da Calasetta o da Portovesme.

Nel centro di Sant’Antioco c’è la mecca della ristorazione locale: il ristorante Da Achille, dove i piatti sono davvero sublimi, non c’è da aggiungere molto, meglio provarli.

Sempre all’isola di Sant’Antioco passate una serata a Calasetta, borgo incantevole, e fermatevi per cena al Ristorante Perla da Donatello, un ambiente curato e accogliente con ottimi piatti a base di pesce.

Spostatevi sull’isola di San Pietro e visitate il borgo di Carloforte, una roccaforte ligure in terra sarda. È davvero unica per la sua architettura di origine ligure. Qui è quasi un obbligo morale andare a pranzo o a cena al ristorante Da Nicolo, monumento della cucina carlofortina. Nicolo Pomata, insieme al nipote Antonello, gestisce il suo ristorante che da tre generazioni racconta della cultura di questo luogo. Cucinare il tonno rosso di Carloforte è un’arte e qui sanno come fare. Ordinate senza esitare le linguine alla Nicolo, orgogliosamente in carta dal 1973, con tonno, olive, capperi, pecorino e limone e a seguire un secondo di tonno, sarà tutto indimenticabile.

L’isola di San Pietro è ricca di biodiversità e geologicamente molto interessante, suggeriamo di fare un tour di una giornata in barca per ammirare il mare e le rocce, come consiglio chiedete al porto della barca Ruggero II, un’elegante imbarcazione di fine Ottocento restaurata a scopo turistico. Mentre se volete scoprire davvero la sua natura all’interno e le spiagge migliori con una guida ambientale a bordo di una jeep, prenotate tramite  Carloforte solutions.
Consigliamo di non mancare di visitare il faro dell’isola e andare a vedere dove si trova la tonnara, l’unica rimasta attiva del mediterraneo.

Una volta tornati sulla costa proseguite a nord, fino ad arrivare a Masua, dove poter ammirare un paesaggio costiero strepitoso e Pan di zucchero, il secondo faraglione più alto d’Europa, e approfittare per visitare l’antico porto minerario di Porto Flavia, costruito a strapiombo sul mare!

Tour nel Roero aspettando il Giro d’Italia

Tour nel Roero aspettando il Giro d'Italia

Un’occasione per tutti gli appassionati di ciclismo, ma anche per quelli che amano le gite fuori porta. Il Roero è una tappa cult del Giro d’Italia

La tappa da Biella a Canale ci porta attraverso il magnifico territorio del Roero, ricco di spunti per un itinerario tra cibo, vino e monumenti. Un lungo fine settimana tutto da vivere.

Canale e dintorni

Un pranzo (o una cena) speciale
A 10 chilometri da Canale c’è uno dei templi della cucina tradizionale piemontese: il ristorante Il Centro Priocca. Non si può andare a Priocca senza essere passati dal Centro: cucina piemontese che affonda le radici nella tradizione, con un’interpretazione contemporanea dei piatti. Qui tutto è più buono. I tajarin sono conosciuti (e apprezzati) in tutto il mondo, visto che gli ospiti arrivano da ogni parte del globo. La battuta al coltello con le verdure dell’orto; i peperoni in agrodolce; i plin; la finanziera, piatto caro a Camillo Benso Conte di Cavour.
Per informazioni e prenotazioni info@ristoranteilcentro.com. Ristorante Il Centro Via Umberto I, Priocca (Cn). È possibile pernottare alla Dimora Cordero, il Boutique Hotel della proprietà, che si trova proprio accanto al ristorante.

Dove dormire (e mangiare) a Monteu Roero

Cascina Vrona Agriturismo, frazione Sant’Anna 6 a Monteu Roero, a circa 4 chilometri da Canale d’Alba, sorge in una posizione panoramica, con vista sulle vigne. Si tratta di un bel cascinale di famiglia, apprezzato per la cucina tradizionale piemontese. Buona parte dei prodotti utilizzati (verdure, ortaggi, nocciole e zafferano) sono di produzione propria. La formula è quella del menu fisso, poi c’è un menu alternativo per celiaci (locale AIC – cucina senza glutine). Si possono fare escursioni in mountain bike e a piedi tra le colline e nei boschi; oppure passeggiate guidate in calesse.  La formula B&B in camera doppia € 90; singola € 75. Pensione completa a persona € 95. Connessione wi-fi gratuita. Prenotazione obbligatoria 0173 90629 mail cascinavrona@cascinavrona.it.

Cibo

La tinca di Ceresole d’Alba Presidio Slow Food

Cascina Italia, Azienda Agricola Mosso, via Pautasso 75, Ceresole d’Alba (Cn), sta a circa 15 chilometri da Canale, in quella zono conosciuta per le sue terre rosse, le acque ricche, per la Tinca Gobba Dorata, da sempre allevata negli stagni del Pianalto di Poirino. Da secoli si allevano questi pesci dalla livrea dorata e dal sapore delicato. Qui, anni addietro, ogni famiglia contadina aveva una tampa (laghetto) o peschera, dove allevare le tinche, attività che affiancava quella dell’agricoltura. Per via della pandemia, l’allevamento e la vendita hanno subito un duro colpo causato prevalentemente dalla chiusura del mercato di riferimento: i ristoranti. Così, aziende come quella di Giacomo Mosso hanno attivato la vendita della Tinca Dorata direttamente al pubblico. Tinca in carpione, carpione piemontese, filetti di tinca affumicata a freddo, tra i prodotti disponibili. È possibile visitare l’azienda (solo su appuntamento) e acquistare i prodotti: info@cascina-italia.it  oppure al numero 370 3344069

Vino

Cascina Fornace sta a Santo Stefano Roero, a circa 7 chilometri da Canale. Si tratta di una cantina giovane, nata nel 2009, grazie all’intuizione di Emanuele ed Enrico Cauda. I Cauda lavorano in biologica/biodinamica (anche se la biodinamica non è ancora certificata) e i loro vitigni prevalenti sono Nebbiolo e Arneis. I fratelli Cauda preferiscono lasciar parlare il prodotto, il terroir, quindi sono pochi gli interventi, sia in vigna sia in cantina, per ottenere vini più naturali e originali possibile. Per informazioni e degustazioni cascinafornace@gmail.com. Cantina Fornace, Regione Sant’Antonio 29/A, Santo Stefano Roero (Cn).

Curiosità

Immense distese di fiori di loto si possono ammirare a Ceresole d’Alba, presso la Cascina Gallina (frazione Cappelli), dove questo magnifico fiore orientale sembra aver trovato l’habitat ideale. Il loto resiste agli inverni molto freddi, al gelo, alla neve, scomparendo sotto il livello dell’acqua per poi riapparire in primavera, come fosse una magia, e regalare una visione magnifica di un tenue colore rosa. Via Cascina Gallina, 63, 12040 Ceresole d’Alba.

Escursioni

Si possono organizzare escursioni in MBT o in e-bike con Sentieri dei Frescanti. Sono diversi i percorsi in bicicletta che attraversano il territorio del Roero, sette secoli di storia e arte, alla ricerca di affreschi unici. Le escursioni (MBT ed e-bike) sono realizzate in collaborazione con Roero Bike TourInformazioni sui percorsi, sulle escursioni e prenotazioni sul sito.

A Govone per una visita al Castello Reale

Il Castello Reale di Govone, in provincia di Cuneo, ha riaperto al pubblico il 7 maggio. Il castello fu una delle residenze della Casa Reale dei Savoia. Dal 1997 è nella lista del Patrimonio dell’umanità Unesco. Citato fin dal 989, in origine era una fortezza, con bastioni e torri angolari.
La costruzione attuale è opera dei Conti di Solaro, signori di Govone fin dal XIII secolo. I conti di Solaro si avvalsero dei servigi di architetti importanti quali Guarino Guarini e Benedetto Alfieri. Alla morte dell’ultimo conte di Solaro (senza eredi diretti) il castello e i beni furono acquistati da Vittorio Amedeo III re di Sardegna. Venerdì, sabato e domenica il castello riapre le porte al pubblico con i seguenti orari: 10-12 e 15-18. La prenotazione è obbligatoria con 24 ore di anticipo. Mail info@castellorealedigovone.it. Per restare aggiornati sulle novità, visitate il profilo Instagram Castello di Govone.

Trentino: i tour gastronomici da fare in e-bike

Trentino: i tour gastronomici da fare in e-bike

Mangiare a chilometro zero. Anzi no: a calorie zero. Perché di chilometri se ne fanno parecchi, ma in modo ecologico e salutare in sella a una e-bike. Un tour montano che è un piacere per occhi e palato

Un tour che più che a chilometro zero, potremmo chiamare a calorie zero! Dove si pedala tanto (ma con un aiutino) per degustare i prodotti del territorio

Tutti in bici, anzi in e-bike

Si chiama Kilometrozero bike tour, l’itinerario nato in Trentino nella zona di Comano, chiamata anche Valle Salus grazie alle sue antiche terme di origine romana, dove il trend delle e-bike (mountain bike con pedalata assistita) sta davvero conquistando tutti, anche i meno sportivi.

Pedalando su delle comode e-bike di ultima generazione per circa 50 km si può godere della meraviglia dei paesaggi montani, con scorci molto diversi tra loro, dalle Dolomiti del Brenta, ai canyon sul torrente Limarò, fino alle ampie vallate dell’altopiano di Comano con i suoi borghi dipinti.

Il percorso KilometroZero bike tour.
Il percorso KilometroZero bike tour.

A ogni tappa un prodotto locale diverso

Tramite un voucher acquistabile all’ufficio dell’APT di Comano si possono prenotare 4 tappe gastronomiche a scelta tra le varie proposte, per un percorso personalizzato secondo i propri gusti.

Il consiglio è di pernottare in un Agriturismo o B&B dove si affittano e-bike (come al Garnì Lilly) e partire la mattina seguente alla volta dell’Agritur Il Ritorno di San Lorenzo in Banale o alla Locanda Fiore di Poia.
Qui si possono degustare un tagliere di formaggi locali e la ciuìga: la tipica salsiccia, orgoglio Slow Food della vallata, che in origine era un vero e proprio alimento della tradizione contadina, fatto con gli scarti di lavorazione del maiale e con l’aggiunta di rape per darne più volume, per poi essere leggermente affumicato. Oggi per fare questo salume si usano invece le parti più nobili del maiale, per un prodotto d’eccellenza.
La ciuìga può essere mangiata in versione stagionata, tagliata a fette come un salame, oppure gustata nella versione “fresca” e bollita, accompagnata da patate lesse, rigorosamente della varietà Montagnine del Lomaso, oppure dalle patate viola, anch’esse tipiche della zona.

Il nostro consiglio è di non saltare la tappa da Agrilife, un’azienda agricola dove si coltivano piccoli frutti e producono confetture con abbinamenti originali come fragole e menta o si utilizzano bacche poco conosciute come l’aronia.
Ma il vero motivo per fermarsi qui sono i docilissimi asini che vi accoglieranno, allevati per il latte d’asina a uso cosmetico.

Attraversando diversi piccoli e incantevoli villaggi, tra cui Balbido, chiamato anche Il paese dipinto, per i suoi murales sulle facciate delle case, si raggiunge Rango, uno dei borghi più belli d’Italia e famoso per i suoi mercatini di Natale.
Qui si può assaggiare la squisita torta di noci del Bleggio all’Osteria Il Catenaccio.

La ricompensa di questa giornata sportiva non potrà che essere un bel gelato fatto con latte di montagna, alla gelateria M’Ami di Comano. Un coraggioso progetto nato dall’idea di tre giovani che sono partiti con tre mucche e un piccolo negozio fronte strada, e che poco dopo, visto il successo, sono riusciti a realizzare un bellissimo locale dove gustare i gelati di produzione propria.

Questo tour gastronomico in bici può essere la soluzione perfetta per unire un po’ di sano sport alla scoperta delle bontà locali, e cosa non trascurabile… il bilancio delle calorie a fine della giornata sarà zero!

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