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Raffaella Carrà, la gioia della buona tavola

I fagioli da contare, l’ombelico a tortellino e il libro “Le ricette di Raffaella” del 1991, per “dimagrire in allegria”, perché anche sulla bilancia Raffaella Carrà si faceva una bella risata. Un piccolo omaggio per ricordarla con un sorriso. Indimenticabile

Erano 10.944. Per chi se lo stesse ancora chiedendo, era questo il numero esatto dei fagioli contenuti nell’ampolla di “Pronto Raffaella”, il gioco telefonico che ha fatto impazzire un popolo intero fra il 1983 e il 1985. Raffaella ovviamente era lei, la Carrà, il programma è stato un campione d’ascolti, antesignano dei programmi di alleggerimento della fascia di mezzogiorno in Rai.

D’altra parte, quasi tutto quello che ha fatto in televisione Raffaella Carrà, al secolo Raffaella Maria Roberta Pelloni, è stato praticamente una prima volta. Come l’ombelico scoperto, anno 1971, balletto del “Tuca Tuca”: grande levata di scudi del Vaticano e dei benpensanti nazionali. Ma la popolarità della Carrà era perfino più forte, una Rosa Parks nostrana in paillettes. Per la cronaca, su esplicita richiesta della mamma, quello della Raffaella era l’ombelico perfetto. La leggenda racconta che all’ostetrica che l’aveva aiutata a partorire, la signora Dellutri in Pelloni aveva chiesto esplicitamente: “le faccia un bell’ombelico, che sembri un tortellino”.

Raffaella Carrà e Romolo Siena negli studi televisivi di Canzonissima (Getty Images)

E a proposito di tortellini (con moderazione), le gioie della cucina emiliana non potevano certo mancare sulla tavola di Raffaella Carrà, nata a Bologna, all’ombra delle due Torri, nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale. Orgogliosamente emiliana, con papà romagnolo e mamma siciliana, Raffaella affermava senza pudore di essere una buona forchetta, anche se per tutta la vita aveva combattuto con la bilancia per mantenere il suo tortellino (ops, ombelico) perfetto.

“Sono emiliana, amo la buona tavola e un bel pranzo con gli amici è un momento di festa al quale non so e non voglio rinunciare”, affermava a chiare lettere nel libro “Le ricette di Raffaella Carrà”, pubblicato da Mondadori nel 1991. Una chicca per collezionisti ormai quasi introvabile, che comprende duecento ricette scritte con la collaborazione delle cuoche di famiglia, Miriam e Luigina.

Tutto nasce dalla necessità di “dimagrire in allegria”, come si legge nel sottotitolo del libro, perché anche la dieta per la Raffaella nazionale era condita dalla sua incomparabile risata. La Carrà racconta di quando, dovendo perdere qualche chilo, segue uno speciale regime alimentare, che le permette di abbatterne cinque in pochi mesi, senza riprenderli. A leggere la sua sintesi, una dieta che oggi farebbe venire i brividi a Dukan: “Un esempio di pranzo del mezzogiorno? Un piatto di crudità, uno di insalata mista condita con olio, sale e aceto, due grossi piatti di pastasciutta conditi con due salse diverse, verdure cotte e pane a volontà, preferibilmente integrale”.

Fra Spaghetti Milleluci, Insalata Soca Dance e Strozzapreti alla Carrà, il sospetto è che il vero segreto del successo di questa dieta sarà stato il costante allenamento per i suoi memorabili balletti. Tuttavia, lei la spiegava così: “Il successo di questa alimentazione sta nella libertà di scelta, perché so che posso mangiare ogni giorno quanto voglio”.

Attenzione solo agli zuccheri, evidentemente, visto che la sezione dolci non c’è affatto fra le duecento ricette di Raffaella. Ma quel che veniva proposto, alla fine, era un cambio di mentalità, più che una dieta, l’attenzione costante a cosa si mangia piuttosto che regimi alimentari drastici, che si fa fatica a proseguire nel tempo. D’altra parte, già da quell’ombelico al vento nel 1971, la missione inseguita per tutta la sua vita e carriera dalla Carrà non è stata cambiare la nostra mentalità? Indimenticabile.

Raffaella Carrà vestita Rocco Barocco, 1986 (Getty Images / Gennaro Moscariello)

» Patate fredde ripiene – Ricetta Patate fredde ripiene di Misya

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Innanzitutto lavate le patate, fatele bollire per circa 35 minuti (dipende dalle dimensioni delle patate: considerate che devono risultare morbide, senza però arrivare a sfarsi), quindi scolatele e pelatele.

Lasciate intiepidire le patate e nel frattempo preparate gli altri ingredienti: denocciolate le olive, lavate i pomodorini e il basilico e tagliate cetriolini, pomodorini e mozzarella e pezzetti e le olive a metà o in rondelle, quindi condite tutto con sale e olio in una ciotola.

Con un po’ di cautela, incidete le patate con la lama di un coltello lasciando un bel bordo spesso (almeno 1 cm abbondante), quindi con un cucchiaino scavate via la polpa.
Riempite le patate con la farcitura preparate in precedenza.

Tutto qui: le patate fredde ripiene sono pronte.

» Tortine fredde con crema di caffè

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Innanzitutto tritate finemente i biscotti e uniteli al burro fuso.

Usate il composto per rivestire i pirottini da muffin, creando uno strato uniforme non troppo sottile (ma premurandovi di lasciare un po’ di composto per coprire poi la farcitura), compattandolo bene sia sul fondo che lungo i bordi.
Lasciate riposare in freezer per circa 10 minuti.

Nel frattempo, montate la panna ben fredda di frigo insieme a metà del caffè.
A parte, lavorate a crema la ricotta con lo zucchero e il caffè restante.

Infine, unite i due composti, mescolando delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto per non far smontare la panna.

Riprendete le basi e riempitele con la crema, coprendo poi la superficie con il composto di biscotti rimasto.
Lasciate riposare in frigo per almeno 2 ore.

Le tortine fredde con crema di caffè sono pronte: cacciatele delicatamente fuori dai pirottini, decorate con cacao e servite.

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