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Ricetta Torta pasqualina della Liguria

Ricetta Torta pasqualina della Liguria
  • 1 Kg farina
  • sale
  • olio extravergine di oliva
  • 1 Kg bietole
  • 400 g ricotta
  • 110 g Parmigiano Reggiano Dop grattugiato
  • 8 pz uova piccole
  • 1 pz cipolla
  • 1 pz spicchio di aglio
  • maggiorana
  • farina
  • olio extravergine d’oliva
  • pangrattato
  • sale
  • pepe

Per la ricetta della torta pasqualina della Liguria, sciogliete un bel pizzico di sale in 600-650 g di acqua tiepida. Impastate la farina con l’acqua tiepida e 2 cucchiai di olio, lavorando l’impasto finché non sarà liscio ed elastico. Dividetelo in 18 panetti: 8 da 120 g l’uno e 10 da 70 g l’uno. Copriteli e lasciateli riposare per 1 ora.
PER IL RIPIENO: Mondate le bietole, tagliatele a pezzetti e cuocetele in una padella con 2 cucchiai di olio, l’aglio schiacciato con la buccia, la cipolla tritata e un paio di cucchiai di acqua per circa 5 minuti. Eliminate l’aglio, salatele, strizzatele molto bene e sminuzzatele. Mescolatele con 2 uova, 80 g di parmigiano grattugiato e le foglioline tritate di 2 rametti di maggiorana. Mescolate la ricotta con 2 cucchiai di farina, 2 cucchiai di olio e 20 g di parmigiano grattugiato; condite con sale e pepe.
PER LA COMPOSIZIONE: Ungete il piano di lavoro e stendete con il matterello un panetto da 120 g, ottenendo una sfoglia di � mm di spessore; ungetela in superficie e con essa rivestite una tortiera facendo debordare la pasta di qualche centimetro. Ripetete l’operazione sovrapponendo gli altri 7 panetti da 120 g, stesi in sfoglie.
Spolverizzate con un poco di pangrattato la superficie dell’ultimo foglio di pasta e distribuitevi sopra il ripieno
di bietole, quindi la ricotta condita. Formate nello strato di ricotta 6 incavi con il fondo di un cucchiaio e adagiatevi le uova sgusciandole delicatamente; eliminate un poco di albume, se dovesse debordare. Distribuite 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato su ricotta e uova. Stendete i panetti di pasta più piccoli, come avete fatto per quelli grandi; adagiateli via via sulla torta, facendo debordare la pasta e soffiando poca aria tra uno strato e l’altro. Ritagliate la pasta, tenendo un bordo di 2-3 cm; arrotolatelo su se stesso, in modo da chiudere la torta. Oliate la superficie della torta e infornatela a 180°C per 1 ora circa. Servitela a temperatura ambiente.

Franco Pepe in campo contro il coronavirus

Franco Pepe in campo contro il coronavirus

Il pizzaiolo di Caiazzo ha dato vita a due iniziative di solidarietà, da un lato una raccolta fondi per l’Ospedale di Caserta, dall’altro tiene il forno della pizzeria Pepe in Grani acceso per preparare pizza, pane e dolci da donare a chi ne ha bisogno

“Abbiamo cominciato regalando prodotti preparati con tutto ciò che avevamo di deperibile in cucina e poi abbiamo continuato a tenere un forno acceso per donare a chi ne ha bisogno”. Che Franco Pepe avesse un cuore d’oro chi lo conosce, anche da prima dell’emergenza Coronavirus, lo sapeva già. Come dice lui, ce l’ha nel Dna: il nonno, panificatore al tempo della Seconda guerra mondiale, imbrogliava a fin di bene sui quantitativi di pane da distribuire con la tessera annonaria. “Nonno rischiava, perché gli controllavano perfino i quantitativi di farina utilizzati, ma lui, una volta dati i 150 g di pane a chi la tessera ce l’aveva, riusciva sempre a tenere da parte un po’ di pane per chi aveva bisogno”.

Franco, dal canto suo, non appena la situazione ha cominciato a diventare più tesa, si è informato sui bisogni dell’Ospedale di Caserta. Per prima cosa si è messo in contatto con il sindaco di Castel Campagnano, Giuseppe Di Sorbo, che ha una fabbrica che produce ventilatori polmonari. “Da lui abbiamo acquistato praticamente a prezzo di costo un ventilatore polmonare e le prime 40 mascherine per l’Ospedale di Caserta. Questa prima operazione l’ho fatta come Franco Pepe e Pepe in Grani, ma anche i piccoli produttori della zona, con cui collaboro da anni, hanno voluto partecipare all’iniziativa”.

Intanto Franco, per proseguire la sua attività benefica a favore dell’ospedale, si è messo in contatto con un’associazione e ha lanciato una raccolta fondi su una nota piattaforma. Il secondo obiettivo di donare altre 500 mascherine è già stato raggiunto e Pepe è al lavoro per questo, anche se non mancano i problemi. “Stiamo capendo se sono certificate, se vanno bene per l’ospedale, certo non è facile per me, io faccio il pizzaiolo, ma tenermi impegnato mi tiene vivo. Inoltre ci tengo a specificare di essere convinto che ha ragione chi dice che la beneficenza si fa in silenzio, ma se ho comunicato le mie iniziative è per farmi promotore di un bisogno vero della sanità campana e casertana in particolare, con la consapevolezza che questo male si vince solo unendo le forze e facendo squadra”.

Ugualmente Franco Pepe ammette di tenersi impegnato tenendo il forno acceso. “Siamo io e tre miei collaboratori, due ragazzi egiziani e un ucraino, abitiamo uno accanto all’altro e praticamente siamo una piccola famiglia, pranziamo insieme, oggi ho fatto pasta e piselli”. La giornata, afferma Franco, è strutturata così: un po’ di tempo si dedica alla sperimentazione in vista di un’agognata riapertura, il resto del tempo si producono lievitati per chi ne ha bisogno con uno dei due forni che è rimasto acceso nonostante sia chiusa la pizzeria.

Il pane, la pizza, la pizza fritta, i biscotti, la brioche che faceva mio nonno: stiamo facendo i nostri lievitati da donare ad associazioni come L’Angelo degli ultimi di Caserta, che si occupa di portare un pasto caldo ai clochard della stazione di Caserta, che sono 70-80 persone in seria difficoltà”. Oppure ai centri anziani della zona, dove Franco Pepe manda le sue prelibatezze per dare una giornata di gioia a chi si sente solo in questo momento. Un impegno che gli è valso il plauso via social anche di esponenti del Governo, come la ministra Teresa Bellanova.

Anche in questa iniziativa sono tanti gli amici di Franco Pepe che si stanno facendo avanti per collaborare. “Per adesso”, “ce la facciamo con il nostro magazzino e stiamo dicendo di no alle offerte di prodotti per evitare troppi spostamenti, ma chiaramente tutto dipende da quanto sarà lunga l’emergenza”. E a proposito di magazzino, Franco ammette che il fermo forzato gli ha dato l’opportunità di scavare nella sua dispensa alla scoperta di tutti i prodotti che nel tempo gli avevano mandato da testare. “Di solito siamo troppo affannati per aver tempo di prendere in considerazione questi prodotti, ma adesso stiamo approfittando di questo tempo libero per tirare tutto fuori dagli scaffali e fare una riflessione sulle materie prime”.

Non manca la riflessione anche sugli accorgimenti del post-emergenza. “Stiamo studiando quali altri accorgimenti possiamo mettere in campo per far tornare il pubblico in sicurezza, quando sarà possibile. Tuttavia, l’attenzione all’igiene è un tema che non mi coglie impreparato. Avevamo le colonnine di Amuchina già dal 2012, sanificavamo i tavoli di marmo a ogni cambio già con molta attenzione e già utilizzavamo mascherine e guanti per manipolare gli ingredienti. Adesso voglio intervenire con ulteriori dispositivi di sicurezza, diminuiremo certamente i tavoli e lavoreremo sul problema della fila nel vicolo, che bisogna azzerare per evitare gli assembramenti”.

Franco non nasconde di essere il primo ad avere paura del Coronavirus. “Fino a pochi giorni fa, prima del lockdown, siamo stati tutti a contatto con 200-300 persone a sera e abbiamo dato vita a una chat con tutti i dipendenti per dirci se qualcosa non va bene. Personalmente, anche io ho paura, ma mi arrivano da tutto il mondo un sacco di messaggi che mi dicono di tenere duro e questo mi fa forza”.

Per partecipare alla raccolta fondi clicca su Raccolta per Az. Osp. S.Anna e S. Seb. Caserta.

» Sigari al cioccolato – Ricetta Sigari al cioccolato di Misya

Misya.info

Tritate finemente i biscotti finemente, sciogliete il cioccolato e il burro (al microonde o a bagnomaria), quindi uniteli ai biscotti, insieme anche al caffè e al rum, e amalgamate.

Dividete quindi il composto in 10 parti uguali e date a ognuna la forma di un sigaro, creando un salsicciotto e appiattendo una delle due estremità (io l’ho tagliata e mangiata, ma voi potete anche appiattirla manualmente).
Disponete i sigari su un vassoio rivestito di carta forno e fate riposare in frigo per almeno 1 ora perché solidifichino.
Riprendete i sigari, decorate la parte stondata con una fascetta di alluminio, quindi intingete la parte piatta in un po’ di cioccolato fondente sciolto e passatela subito nella granella di nocciole per simulare la cenere.
Rimetteteli in frigo per almeno altri 30 minuti perché il cioccolato si asciughi per bene.

I sigari al cioccolato sono pronti, non vi resta che servirli e divertirli a mangiarli con i vostri ospiti!

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