Tag: Abruzzo

Ricetta Agnello cacio e ova

Ricetta Agnello cacio e ova

Step 1

Per la ricetta dell’agnello cacio e ova, scaldate in una padella ½ bicchiere di olio e rosolatevi la carota, la cipolla e il sedano tagliati a pezzetti.

Step 2

Unite l’agnello, rosolatelo su tutti i lati fino a doratura, sfumate con il vino e portate a cottura in un paio di ore, bagnando di tanto in tanto con un mestolo di brodo vegetale. Regolate di sale e di pepe.

Step 3

Sbattete i tuorli con l’uovo e amalgamateli al pecorino grattugiato, formando una crema. Versatela nella padella dell’agnello, a fuoco spento, al termine della cottura. Mescolate bene.

Step 4

Completate con le foglie tritate finemente di un paio di rametti di rosmarino e portate in tavola.

Step 5

L’abbinamento più tradizionale è con un Montepulciano d’Abruzzo, rosso corposo che valorizza l’agnello. A noi piace il 2021 di Valle Reale, succoso e sapido, con profumi di frutti di bosco. Il clima fresco e la vinificazione in acciaio lo rendono leggiadro. 18 euro, vallereale.it

Ricetta: Arianna Gatti, Foto: Guido Barbagelata, Styling: Beatrice Prada

Arianna Gatti per La Migliore Ricetta Italiana

La Cucina Italiana

Ecco cosa ci dice Arianna Gatti: «La possibilità di partecipare alla sfida La Migliore Ricetta Italiana è per me motivo di grande orgoglio. Con l’agnello cacio e ova ho voluto portare nel piatto il mio concetto di italianità: è una pietanza che si rifà agli ingredienti e alle tradizioni della mia terra, con prodotti semplici della cultura contadina, che trovano nella modernità e nella creatività una nuova ragione d’essere e sono valorizzati al meglio per dare loro un’impronta contemporanea, senza però dimenticarne il valore storico».
Sono queste dunque le parole di Arianna Gatti, abruzzese di Forme, paesino che dà anche il nome al suo nuovo ristorante aperto a Brescia all’inizio del 2023. Arianna si è formata al bistellato Miramonti l’Altro, dove ha lavorato dal 2013, prima in pasticceria, poi come capo partita dei primi e, infine, come sous chef, ruolo che le ha fatto ottenere anche il premio di Migliore Sous Chef 2020 di Identità Golose. La sua nuova sfida è quella di far dialogare le tradizioni abruzzesi e bresciane e le alte tecniche di cucina con le ricette di famiglia.

Ricetta: agnello cacio e ova

Senza glutine
Impegno: Facile
Tempo: 2 ore e 15 minuti

Ingredienti per 4 persone

800 g polpa di agnello
100 g formaggio pecorino romano
50 g vino bianco secco
40 g cipolla dorata
40 g carota
40 g sedano
3 tuorli
1 uovo
rosmarino
brodo vegetale
olio extravergine di oliva
sale
pepe

Procedimento

Scaldate in una padella 1⁄2 bicchiere di olio e rosolatevi la carota, la cipolla e il sedano
tagliati a pezzetti. Unite l’agnello, rosolatelo su tutti i lati fino a doratura, sfumate con il
vino e portate a cottura per un paio di ore, bagnando di tanto in tanto con un mestolo di
brodo vegetale. Regolate di sale e di pepe e lasciate insaporire per un paio di minuti.
Sbattete i tuorli con l’uovo e amalgamateli al pecorino grattugiato, formando una cremina.
Spegnete l’agnello, unite la cremina di uova e formaggio e mescolate bene. Completate
con le foglie tritate finemente di un paio di rametti di rosmarino e portate in tavola.

Mandaci anche tu la descrizione del tuo piatto per partecipare alla selezione di La Migliore Ricetta Italiana: un’avvincente sfida aperta a tutti, cuoche e cuochi di casa, chef professionisti, semplici appassionati. Per scrivere insieme il futuro della bontà italiana. Scopri come su La Migliore Ricetta Italiana.

Ricetta Scrippelle italiane verdi al prosciutto

Ricetta Scrippelle italiane verdi al prosciutto

Le scrippelle italiane verdi al prosciutto sono una gustosa variante delle classiche scrippelle, nome dialettale delle crespelle, tipiche della zona del Teramano, in Abruzzo. Sottilissime, sono molto simili alle crêpes, tanto che qualcuno si è chiesto se siano stati gli abruzzesi a “copiare” dai francesi o viceversa gli abbiano insegnato a preparare queste delicate sfoglie d’uovo. 

Se, dunque, è verosimile che il primato sulla crêpe sia francese (concediamolo), è anche vero che la cugina scrippella è una versione modificata (acqua anziché latte, cottura con lardo o grasso di prosciutto anziché burro), ancora più sottile e, soprattutto, di diverso utilizzo: in Abruzzo, infatti, serve al posto della sfoglia di pasta, per creare esclusivamente piatti salati. Il famoso timballo di scrippelle ne è l’esempio più trionfale: una costruzione a più strati, farcita di uova, formaggio, carne, verdura, sugo di ragù.

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