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un secondo piatto veloce e saporitissimo | La Cucina Italiana

un secondo piatto veloce e saporitissimo
| La Cucina Italiana

Ecco una ricetta che trasmette calore: arrosto con mele e prugne. A pensarla Cristina Neri, che adora preparare grandi pranzi e riunire la numerosa famiglia sotto il pergolato della sua casa nella campagna piacentina e ama fare lunghe passeggiata in montagna, possibilmente sui sentieri delle Dolomiti. Ha preparato per La Migliore Ricetta Italiana un arrosto di maiale con mele e prugne, piatto che riunisce alcuni sapori altoatesini -l’idea di abbinare la frutta alla carne- ed è perfetto per il pranzo della domenica. Ci ha assicurato che i suoi nipotini lo adorano L’arista di maiale è un taglio magro, succulento e morbido; cuoce in meno di un’ora, sia in padella sia in forno, e la nota dolce-acidula delle mele e delle prugne ne ravviva il carattere. Un altro suggerimento di Cristina? Provate a cucinare questo arrosto anche insieme con acini d’uva o succo di arancia.

Ricetta: Arrosto con mele e prugne

Senza glutine
Impegno Facile
Tempo 1 ora più 1 ora di riposo
Cucinata da Sara Foschini

Ingredienti per 6 persone

1,5 kg arista di maiale
12 prugne secche
2 mele stark
brodo vegetale
rosmarino
olio extravergine di oliva
sale
pepe

Procedimento

Massaggiate l’arista con sale, pepe e olio e lasciatela riposare per circa 1 ora in frigorifero, avvolta in una pellicola alimentare.

Scaldate un paio di cucchiai di olio in una casseruola, profumatelo con un rametto di rosmarino e rosolatevi l’arista, per un paio di minuti per lato. 

Bagnate con un paio di mestoli di brodo vegetale, coprite la casseruola con un coperchio e portate a cottura l’arrosto per circa 30 minuti.

Sbucciate le mele e tagliatele a pezzi; spezzettate anche le prugne, quindi unite la frutta nella casseruola e proseguite la cottura per altri 10 minuti circa, regolando eventualmente di sale.

Siete pronti per portare in tavola questo secondo piatto veloce e saporitissimo: servite l’arrosto con il suo intingolo e il pranzo della domenica sarà ancora più di festa.

Mandaci anche tu la descrizione del tuo piatto per partecipare alla selezione de La Migliore Ricetta Italiana, un’avvincente sfida aperta a tutti – cuoche e cuochi di casa, chef professionisti, semplici appassionati – per scrivere insieme il futuro della bontà italiana. Scopri come fare qui.

Cappello del prete: le migliori ricette

Cappello del prete: le migliori ricette

Il cappello del prete è un taglio di carne molto utilizzato nella cucina italiana tradizionale. La parte del bovino che viene identificata con questo nome è la spalla.
Perché si chiama così? Merito della sua forma triangolare, che ricorda proprio il tricorno, caratteristico copricapo utilizzato dai preti.

I nomi del cappello del prete

Da non confondere con l’omonimo insaccato tipico della bassa parmense, antenato di zampone e cotechino, il cappello del prete è conosciuto in tutta Italia con nomi diversi. Lo stesso identico taglio di vitello, vitellone o manzo, si può trovare a Milano come fesone di spalla, a Bari, Napoli e Torino come semplice spalla, al centro Italia come polpa di spalla. Scendendo verso Sud, a Reggio Calabria potreste trovarlo col nome di scorza di spalla, mentre in Sicilia è diffuso come paliciata e copertura di spalla a Catania, spallone a Messina o piano di spalla a Palermo.

Cosa cucinare con il cappello del prete: tutte le ricette

Il cappello del prete è un taglio di carne magro, caratterizzato da uno strato di tessuto connettivo che lo attraversa e che, sciogliendosi durante la cottura, lo rende gustoso e morbido.

Le sue caratteristiche lo rendono particolarmente adatto alle lunghe cotture, come tutte quelle a fuoco lento o a bassa temperatura. Il cappello del prete è quindi la scelta migliore per preparare secondi come arrosti, brasati, stufati, spezzatini e bolliti. Resta comunque un taglio valido anche per altri piatti, ad esempio le scaloppine. 

Qui sotto trovate tutte le nostre ricette che prevedono il cappello del prete, dai più classici secondi di carne fino alle nuove idee da sperimentare.

Ricerche frequenti:

Ricetta Arrosto aromatico, doppio riso e arance

Ricetta Arrosto aromatico, doppio riso e arance
  • 800 g lonza di maiale
  • 180 g riso nero
  • 180 g riso Basmati
  • 130 g scarola pulita
  • 15 g pinoli
  • 3 pz arance
  • rosmarino
  • timo
  • prezzemolo
  • maggiorana
  • capperi sotto sale
  • scalogno
  • vino bianco secco
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Per la ricetta dell’arrosto aromatico, doppio riso e arance, Tritate finemente un mazzetto misto di rosmarino, prezzemolo, maggiorana, timo. Mescolate il trito ottenuto con una presa di sale e abbondante pepe macinato. Pulite la lonza da eventuale grasso in eccesso e massaggiatela con il trito aromatico. Ungetela con un filo di olio e legatela con lo spago, per mantenerla in forma durante la cottura. Rosolate l’arrosto su tutti i lati, per 5-6 minuti, in una casseruola adatta al forno. Sfumate con 1/2 bicchiere di vino bianco e coprite con un coperchio. Infornatelo a 180 °C per 25 minuti. Sfornatelo e lasciatelo nella casseruola a riposare per 15 minuti, poi avvolgetelo nell’alluminio.
PER IL DOPPIO RISO E LA SCAROLA: Raccogliete il riso nero in una casseruola, copritelo con acqua fredda, unite una presa di sale e portate a bollore. Cuocete per 30 minuti, spegnete, aspettate 3-4 minuti, quindi scolatelo. Versate il riso Basmati in una casseruola con 250 g di acqua non salata e portate a bollore. Abbassate la fiamma al minimo, coprite con il coperchio e cuocete per 4 minuti. Spegnete e lasciate riposare, senza mai togliere il coperchio, per 15 minuti. Scaldate in una padella un filo di olio con mezzo scalogno tritato
e una manciata di capperi dissalati. Aggiungete la scarola tagliata a pezzetti e fatela appassire per 1 minuto, quindi mettetela da parte. Saltate il riso nero e il Basmati nella stessa padella, in modo da insaporirli e da mescolarli. Aggiustate di sale. Servite l’arrosto tagliato a trancetti con il riso, la scarola e i pinoli, tostati. Condite con olio e succo di arancia e completate con gli spicchi (a piacere, potete pelarli a vivo).

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