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Il formaggio coi buchi rafforza il sistema immunitario

Il formaggio coi buchi rafforza il sistema immunitario

Secondo i risultati di una ricerca, Emmentaler Dop aiuta le nostre difese grazie a un acido grasso che si forma durante la sua lavorazione

La nostra salute passa anche dal cibo poiché ci sono alimenti che agiscono in modo benefico sull’organismo aiutando il sistema immunitario. E uno di questi sarebbe Emmentaler Dop, il formaggio svizzero coi buchi. A dimostrarlo, uno studio pubblicato recentemente da Agroscope, il Centro di Competenza della Confederazione Svizzera per la ricerca agronomica, affiliato all’Ufficio Federale dell’Agricoltura.

Perché Emmenthaler Dop aiuta il sistema immunitario

Emmentaler DOP contiene naturalmente un’elevata percentuale di acido propionico, un acido grasso a catena corta che si forma durante la fase di lavorazione del formaggio nel corso della quale si creano i tipici “buchi”. Ora la ricerca scientifica ha provato che un aumento dei contenuti di acidi grassi a catena corta come l’acido acetico, ma anche propionico o butirrico, nell’alimentazione è un fattore importante ai fini di ridurre il rischio di reazioni eccessive o di reazioni carenti del sistema immunitario agendo anche come una sorta di “freno antinfiammatorio”.

Gli acidi grassi a breve termine sono prodotti naturalmente durante la fermentazione delle fibre nell’intestino crasso. In una dieta occidentale a basso contenuto di fibre, il consumo di alimenti naturali con fermentazione di acido propionico come l’Emmentaler DOP può aiutare a soddisfare il fabbisogno giornaliero di acido propionico, scrivono i ricercatori in una sintesi dell’articolo specialistico. I batteri dell’acido propionico possono produrre numerosi composti biologicamente attivi, come le vitamine del gruppo B: la vitamina B12, la vitamina B2 o l‘acido folico.

Non è la prima volta che si parla dei benefici alla risposta immunitaria determinata dal consumo di formaggi: già in passato uno studio pubblicato su “FEMS Immunology & Medical Microbiology” ne aveva provato gli effetti sul miglioramento di tutte le difese immunitarie soprattutto fra gli anziani. La conclusione raggiunta ora dai ricercatori è che il consumo di Emmentaler DOP contribuisce a preservare una maggior varietà della flora intestinale e a esercitare anche un’azione positiva sulla regolazione del metabolismo degli zuccheri e dei grassi. Inoltre, trattandosi di un formaggio di latte crudo, protegge dalle allergie e promuove la salute. Ed essendo senza lattosio, può consumarlo anche chi è intollerante.

lo preferite dolce o salato?

lo preferite dolce o salato?

Due versioni per gustare il porridge a base di avena tutto il giorno, per una colazione nutriente o per un pasto unico a pranzo e cena

Porridge a colazione, ma perchè non anche a pranzo e cena?
La base del porridge è un semplice mix di fiocchi di avena e acqua o latte che può essere arricchito in tanti modi, sia con ingredienti dolci che salati. Ecco la nostra proposta con la zucca. Non ci avete mai pensato?

Come si ottiene la polpa di zucca?

Per ottenera la polpa di zucca ci sono diverse possibilità.
La più semplice è acquistare una zucca Delica non troppo grande, lavarla e cuocerla intera nel forno a 200° per un’ora circa.
Una volta morbida, eliminate la buccia e i semi e lasciatela raffreddare.
Potete in alternativa tagliare la zucca a pezzi e coprirla con la carta stagnola per cuocerla in forno a 200° per circa 30 minuti.
Non vi consigliamo di cuocerla al vapore o bollirla perché assorbirebbe troppa acqua.
Se non trovate la zucca Delica potete utilizzare altre varianti di zucca, ma lasciatele asciugare per bene dopo la cottura.
Con la polpa così ottenuta potete preparare creme, vellutate, gnocchi, pane, pasta, torte, biscotti e… porridge.

Porridge dolce alla zucca, la ricetta

In questa stagione la zucca da il meglio di sé e quindi vi consigliamo di utilizzarla per preparare tantissime ricette, in particolare un porridge cremoso e super speziato che renderà speciale la vostra colazione.
Per una porzione di porridge considerate sempre circa 30-40 g di fiocchi di avena, meglio se piccoli, perché assorbono i liquidi meglio e più in fretta.
Potete tritare grossolanamente i fiocchi di avena classici se non trovate quelli piccoli o la crusca d’avena, altra alternativa validissima.
Aggiungete poi circa 80-90 g di latte o acqua, oppure metà di uno e metà dell’altra, e un po’ di cannella, zenzero e noce moscata e se volete una manciata di uvetta.
Cuocete tutto in un pentolino a fuoco medio mescolando continuamente per qualche minuto fino ad ottenere una crema.
È il momento di aggiungere la polpa di zucca, circa due cucchiai.
Mescolate, versate in una bowl e condite a piacere con quello che più vi piace.
I suggerimenti classici sono sciroppo d’acero o miele, burro di arachidi se vi piace e cioccolato se siete golosi.
Ma potete anche provarlo con frutta caramellata o candita, frutta secca, yogurt e semini misti.
Il porridge va consumato sempre tiepido.

Porridge salato alla zucca, la ricetta

Se la versione dolce vi ha conquistati, non potete che provare quella salata, perfetta per un pasto unico, ricco di nutrienti e di energia.
La base è sempre la stessa: avena e acqua o latte.
Per una porzione di porridge salato considerate circa 70 g di avena a persona e 200 ml di liquidi.
Potete utilizzare il brodo vegetale per dare più sapore, il latte per dare cremosità, l’acqua se non avete altro.
Preparate il porridge come nella ricetta precedente e aggiungete un pizzico di sale e la polpa di zucca.
A questo punto potete aggiungere olio e parmigiano per una ricetta semplice, ma molto gustosa che metterà tutti d’accordo.
Potete profumare tutto con del curry e aggiungere dei ceci tostati in padella con poco olio e paprika se optate per una versione un po’ etnica e vegana. Se volete qualcosa di molto saporito aggiungete dei cubetti di zola e dello speck croccante.

Sfogliate il tutorial per altri consigli sulla preparazione del porridge

Ricetta Crioche – La Cucina Italiana

Ricetta Crioche - La Cucina Italiana

Vi sveliamo la favolosa ricetta che ha rivoluzionato la colazione dei milanesi, la crioche del caffè-pasticceria in Galleria

  • 750 g farina per lievitati
  • 490 g burro
  • 180 g uova
  • 135 g lievito madre
  • 130 g zucchero
  • 16 g scorza di arancia grattugiata
  • 13 g sale
  • 10 g miele
  • 1 baccello di vaniglia
  • sciroppo di zucchero

Per la ricetta della crioche formate un preimpasto con 150 g di farina, 135 g di lievito madre e 75 g di acqua a temperatura ambiente (non più di 26 °C). Lasciate maturare per circa 1 ora o fino al raddoppio del volume.
Raccogliete in una ciotola (meglio se della planetaria) 600 g di farina, 180 g di acqua e le uova; aggiungete il preimpasto e amalgamate con energia per non meno di una decina di minuti così che la massa prenda forza (cioè si formi la maglia glutinica), poi unite lo zucchero, il miele, la scorza di arancia grattugiata e i semi raschiati dal baccello di vaniglia.
Impastate ancora e infine aggiungete 160 g di burro morbido e il sale
Dividete l‘impasto in due parti e lasciate lievitare coperto a 24‑26 °C per 40 minuti circa.
Disponete i due impasti sul piano di lavoro infarinato e schiacciateli per eliminare l‘aria che si sarà formata. Rimetteteli a lievitare in frigo per 3 ore, sempre coperti.
Stendete il burro rimanente tra due fogli di carta da forno così da ricavare 2 quadrati spessi 6 mm. Metteteli in frigo per almeno 1 ora.
Togliete dal frigo gli impasti, incideteli fino a 3 cm di profondità con una croce e aprite i quattro lembi dal centro della croce in modo da ottenere una specie di quadrato.
Disponete all’interno dei 2 quadrati di pasta un quadrato di burro e ripiegatevi sopra i lembi di impasto, senza sovrapporli, a mo’ di busta.
Stendete con il matterello per fare penetrare il burro nella pasta e ottenere 2 rettangoli da piegare ciascuno in quattro parti: ripiegate le estremità in modo che coincidano a metà del lato lungo del rettangolo, quindi sovrapponete le due parti come se piegaste un foglio.
Procedete con una seconda piega in tre invece che in quattro e ponete a riposare in frigo per 30 minuti.
Stendete i due impasti a 9 mm di spessore, ritagliate dei rettangoli di 10,5×5,5 cm, divideteli a metà lungo la diagonale ottenendo dei triangoli rettangoli (foto 1): ne otterrete circa 20.


Arrotolateli partendo dal cateto minore: l’effetto sarà quello di avere dei mezzi croissant, cioè le crioche (foto 2).
Accomodate le crioche in più placche foderate di carta da forno e fate lievitare per 3 ore.
Cuocetele in forno a 180 °C per 18 minuti, poi a 165 °C per 3 minuti. Sfornatele e spennellatele subito con lo sciroppo (1 parte di acqua e 1 parte di zucchero), per lucidare la superficie.

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