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Frutti di bosco: 25 ricette

Frutti di bosco: 25 ricette

Che dire, i frutti di bosco piacciono a tutti e possono essere usati in mille combinazioni di ricette. Oltretutto sono veri e propri scrigni di salute e di benefici per il nostro organismo. 

Le proprietà

I frutti di bosco sono consigliati nelle diete per il basso contenuto calorico. Inoltre sono ricchi di vitamine e di sali minerali. Questa straordinaria potenza dei frutti di bosco (mirtilli, fragoline di bosco, lamponi, ribes e more) è legata innanzitutto a delle molecole, le antocianine, pigmenti che colorano i frutti di bosco con quelle tinte caratteristiche, dal rosso al viola. Sono proprio le antocianine che stimolano i geni della longevità, capaci di allungare la vita delle cellule.

Tutti i tipi di frutti di bosco

Ecco tutte le proprietà per ciascun tipo di frutto di bosco, insieme ad alcune caratteristiche più specifiche.

Il mirtillo è il re dei frutti di bosco: possiamo trovare la varietà nera, rossa e blu e ha la grande particolarità di essere ricchissimo di sostanze antiossidanti che aiutano il corpo a prevenire l’invecchiamento di cellule e tessuti.

La fragolina di bosco è molto ricca di vitamina C, zolfo, calcio, ferro, magnesio e potassio. 

Il lampone è noto per le sue proprietà antinfiammatorie delle vie respiratorie, ricco di acido ellagico, è un potente antiossidante. Il lampone è un frutto diuretico, depurativo e rinfrescante, anche le foglie del lampone, in quanto ricche di tannini, possono essere utilizzate in infusi antinfiammatori.

Il ribes è un frutto che esiste nei colori bianco, rosso e nero di cui si utilizzano sia le bacche che le foglie. Molto apprezzate le prime per la loro proprietà diuretica e depurativa mentre le seconde sono utilizzate in infuso con per i benefici dell’attività antinfiammatoria, antiallergica e diuretica.

Le more hanno effetti diuretici, dissetanti e depurativi, molto rilevante è anche l’aiuto offerto per contrastare malattie a carico del sistema cardiocircolatorio grazie alla capacità di questi frutti di mantenere pulite le arterie.

Torta fredda Pavesini e frutti di bosco

Torta fredda Pavesini e frutti di bosco

Mettete frutti di bosco e zucchero in un pentolino antiaderente e lasciate cuocere fin quando i frutti non saranno tanto morbidi da rompersi e diventare una crema (oppure, lasciateli ammorbidire e poi frullate con un monipimer).

Passate la marmellata attraverso un colino a maglie strette, in modo da eliminare i semini e renderlo liscio e uniforme, quindi lasciatela raffreddare.

Montate la panna ben fredda di frigo, quindi incorporate anche il mascarpone, montando ancora con le fruste.

Unite la composta di frutti di bosco ormai fredda alla panna, mescolando piano con un movimento dal basso verso l’alto, per non far smontare la panna.

Uno per volta, bagnate velocemente (si spugnano subito) i pavesini nel latte e disponeteli sul fondo dello stampo (dopo averlo rivestito di carta forno), cercando di creare uno strato uniforme.

Versate sulla base la panna ai frutti di bosco, livellate la superficie e ricopritela con un altro strato di Pavesini, quindi lasciate riposare in freezer per almeno 3 ore (coperta con pellicola trasparente).

La torta fredda Pavesini e frutti di bosco è pronta, togliete delicatamente la pellicola e il cerchio esterno dello stampo e servitela.

Prima Pietra e Castiglion del Bosco, un viaggio tra i gioielli della Toscana

Prima Pietra e Castiglion del Bosco, un viaggio tra i gioielli della Toscana

Le due tenute di Massimo e Chiara Ferragamo a Riparbella e a Montalcino sono due eccellenze frutto del savoir faire italiano: la cura del paesaggio, l’arte vitivinicola, l’ospitalità, la genuinità unita al lusso

Difficile riassumere in una sola immagine la bellezza e la ricca offerta di esperienze che è possibile godere anche durante un breve soggiorno tra la Tenuta Prima Pietra e Rosewood Castiglion del Bosco. La bellezza dei luoghi ti circonda da ogni parte, la respiri con gli occhi, basta guardare l’orizzonte dalle colline di Riparbella, che si affacciano sulla costa toscana, oppure tra i vigneti di Sangiovese nel cuore della Val d’Orcia. Mentre la molteplice offerta di esperienze non può non cominciare da un calice di vino, gustato proprio tra le viti. Sono lussi impagabili concessi solo in Italia. E in una delle nostre regioni più incantevoli. Qui tutto comincia con un innamoramento, anzi due, cui segue il privilegio di altrettante conquiste.

Tenuta Prima Pietra

Il nome testimonia l’inizio di una magnifica avventura, soprattutto enoica. Massimo e Chiara Ferragamo scoprono un promontorio a 450 metri sul livello del mare, con suoli e microclima ideali per coltivare le vigne. Un corpo unico di 11 ettari circondati per lo più da boschi e macchia mediterranea. Un luogo ideale per creare un grande vino, meglio ancora un grande cru. Vengono, pertanto piantati nel 2003 Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Cabernet Franc. Parliamo dunque di un’operazione vitivinicola concepita fin dal principio nel segno della ricerca dell’eccellenza e dell’estrazione del meglio che il territorio qui offre. Per ogni vitigno vengono scelti il suolo, l’esposizione e l’altitudine migliori, insomma già in vigna si compie un lavoro sartoriale, che prosegue poi con la vinificazione in cantina, con fermentazioni in tini d’acciai, in contenitori in cemento troncoconici e un affinamento in barriques. Diventa dunque naturale e spontaneo arrivare anche a una completa conduzione biologica, certificata dal 2016.

Da non perdere quindi, durante una visita alla tenuta, la degustazione verticale delle migliori annate del vino con in aggiunta l’assaggio della limited edition di Permassimo 2015 e 2016. Una vera chicca!

Rosewood Castiglion del Bosco, il secondo innamoramento

Questo capitolo è così ricco che richiede davvero molti paragrafi dedicati alle molteplici esperienze che può comportare un soggiorno in uno dei luoghi più magici della Toscana, nel territorio di Montalcino. Sulla tenuta di 2mila ettari domina la torre medievale, mentre una cinta di mura boschive, naturali e protette, custodisce il borgo, le ville, i campi da golf e i 70 ettari di vigneti a Sangiovese. La tenuta pressoché intatta, con tutti gli interventi successivi, da oltre 800 anni. Qui avviene il secondo colpo di fulmine di Massimo Ferragamo, nel 2003. Che è anche un colpo di fortuna per la valorizzazione di un patrimonio paesaggistico, agricolo, vitivinicolo e monumentale unico, del quale possono godere gli ospiti di Rosewood. Perché qui l’ospitalità non è un concetto astratto, ma concreto. Tale che, potendo farlo, non abbandoneresti mai questo luogo.

Il Resort

Cuore di Castiglion del Bosco è il borgo, che include le 42 suite, tre delle 10 ville, 2 ristoranti, la scuola di cucina, l’orto biologico, la palestra panoramica, due piscine, la chiesa medievale di San Michele Arcangelo con l’affresco di Pietro Lorenzetti del 1345 circa, la Spa e persino un classico campo da bocce. Tutto intorno ammiriamo l’esclusivo Club del golf da 18 buche, l’unico privato in Italia. Un vero e proprio “signature camp” concepito dal campione Tom Weiskopf, che si estende per 210 ettari, con una 19ª buca dedicata ovviamente al Brunello. Mentre, più defilate, compaiono altre sette ville, bellissimi casali ristrutturati e completamente autonomi per gli ospiti, con piscine e, volendo, il medesimo servizio dell’hotel. Anzi, anche di più, poiché gli chef a domanda rispondono, preparando in villa pranzi e cene dalla classica grigliata ai piatti gourmet.

Millecento Wine Club

Tra i luoghi più affascinanti di Castiglion del Bosco vi è il club del vino. Qui, molti degli ospiti oltre che il cuore, vi lasciano in custodia bottiglie pregiatissime. Un po’ tempio, un po’ teatro del vino, questo spazio è dedicato a winelovers di tutto il mondo. La Member’s Cellar non solo ospita le etichette più amate dai soci, ma anche eventi privati e degustazioni esclusive.

Millecento Wine Club
Millecento Wine Club.

5 vini posson bastare?

Qui a Castiglion dl Bosco il Sangiovese si esprime in diverse declinazioni di grande pregio, incluso il Rosso di Montalcino Gauggiole Cru, che eleva questa varietà a un livello davvero notevole. Un fratello minore del Brunello, che la Tenuta non trascura affatto. Anzi, con questo vino apre una nuova strada e nuovi promettenti orizzonti per questo vino. Seducente fin dal primo sorso, a questa bottiglia, consentitecelo, ci si affeziona. La maison ha, infatti, trovato la quadratura del cerchio, ha individuato dalla vigna alla cantina il modo di nobilitare ulteriormente il ragazzino della Val d’Orcia.
Grande finezza trasmette anche il Brunello di Montalcino Castiglion del Bosco DOCG, avvolgente, strutturato, complesso, gustoso.

Ma veniamo ai fuoriclasse dell’azienda: Campo del Drago Brunello di Montalcino DOCG; Millecento Brunello di Montalcino DOC Riserva; la limited edition Zodiaco Brunello di Montalcino DOCG. Riguardo a tutti e tre, l’annata 2016 è da urlo. Da aprire una bottiglia e conservarne molte altre per diversi anni. Senza entrare in dettagli tecnici, ci riferiamo a tre etichette che, ognuna a suo modo, raccontano nel calice chiaramente la filosofia dell’azienda, volta a cucire con uno spirito d’alta artigianalità e savoir-faire prodotti unici e riconoscibili, che non possono che crescere e acquistare valore nel tempo.

Orto e ristorante

Quando lo chef Matteo Temperini ti accoglie nell’orto, rigorosamente biologico, ha gli occhi lucidi ed è emozionato e orgoglioso quasi come un bambino che ti mostra un disegno. E l’orto a colpo d’occhio è come un quadro impressionista. Che muta a seconda delle stagioni e detta il menù dei due ristoranti di Castiglion del Bosco, l’Osteria La Canonica e il ristorante Campo del Drago. Formatosi in gran parte con Enrico Crippa, il cuoco coccola frutti, verdure, fiori edibili con una passione rara e, quando lo ascolti, travolgente. Ma oltre ai colori, l’orto è uno scrigno di profumi e sapori, che ritroviamo poi nei piatti. Dai più semplici, come un’improvvisata spaghettata alle melanzane e pomodoro (nell’orto ce ne sono più di 80 varietà) a i piatti più creativi e gourmet.

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