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World Vegetarian Day: le ricette a base di proteine vegetali

World Vegetarian Day: le ricette a base di proteine vegetali

Per celebrare il World Vegetarian Day, cosa c’è di meglio di fare un’ode ai legumi e ai prodotti vegetali?
Ma prima cerchiamo di capire come si comportano gli italiani a tavola, quali sono le loro scelte. Ecco allora che, dati alla mano, scopriamo subito che è in crescita già da diversi anni un trend plant-based; e non solo. In Italia, infatti, secondo i risultati dell’indagine dell’Eurispes, nel 2023 ha intrapreso la scelta vegetariana il 4,2% del campione mentre è vegano il 2,4% (in totale 6,6%). Il 93,4% sostiene di non essere vegetariano, ma tra di essi il 7% confessa di esserlo stato in precedenza.

Il consumo di cibi “senza”, anche “senza” intolleranze specifiche

Assistiamo poi a una situazione curiosa che riguarda l’incremento dei cibi “senza”, quelli “dedicati” a chi soffre di intolleranze alimentari, ma che vengono acquistati anche da coloro che in realtà non hanno alcuna intolleranza. C’è da chiedersi il perché. Il fatturato e i proseliti sembrano essere spinti anche dalle celebrità del mondo dello spettacolo: da Gwyneth Paltrow a Victoria Beckham e Lady Gaga, sono infatti tante le star che hanno scelto il gluten-free. Non sono celiache, ma non portano in tavola nulla che contenga glutine, convinte di guadagnare così in salute e restare in forma. Ma una spiegazione più approfondita ve la diamo in questo articolo: Gluten free, per moda o per davvero? A conti fatti, il consumo di alimenti senza glutine cresce fra la popolazione raggiungendo il 21,1% mentre nel 2019 era al 19,3%, e per molti, come abbiamo detto, non si tratta di un’intolleranza: circa 12,1% di questi non avrebbe necessità di alimenti gluten-free.
Un situazione analoga l’abbiamo anche con altri cibi rivolti a coloro che possono incorrere in problemi di intolleranza: in molti acquistano alimenti senza lattosio: sono oggi il 30% contro il 26% del 2019, ma il 18,3% dichiara di non avere un’intolleranza al lattosio.
Non cambia il discorso quando si passa agli alimenti senza lievito, che vengono comprati in quasi un quinto dei casi (18,8%), sebbene nel 12,5% dei casi non vi sia alcun un bisogno medico.
Si comprano invece in misura minore gli alimenti senza uova (13,3%) ma solo il 3,5% lo fa per intolleranza.
Più elevata la percentuale di chi compra prodotti senza zucchero che si aggira ormai attorno al 23,3%, di cui il 19,8% senza che ne abbia vera necessità.
Integratori alimentari e vitamine sono invece consumati dal 68,5% del campione.

E con i cibi “nuovi” come va?

Un italiano su quattro sarebbe disposto a mangiare carne coltivata. Tuttavia prevale la maggioranza di chi non è propenso a cambiare la propria alimentazione (73,6%) e quindi ad assaggiare la cosiddetta carne sintetica.
Passando agli insetti, l’82,5% degli italiani si dichiara poco o per niente propenso ad assaggiarli. Cambiano i risultati quando si parla di prodotti risultanti dalla lavorazione di insetti, ad esempio le farine: il 76,7% non acquisterebbe prodotti che li contengono; il 23,3%, al contrario, non avrebbe alcun problema.

I legumi e il trend plant-based

Tra i principali alleati per sistemi alimentari più sostenibili per tutti, i legumi sono un toccasana per la nostra salute e sono ormai considerati il cibo del futuro. La loro versatilità è sbalorditiva sia in termini di varietà sia di consumo. Si possono mangiare infatti freschi appena raccolti oppure secchi: la loro conservabilità ci permette di averli a disposizione tutto l’anno.

Le proprietà dei legumi

I legumi sono noti per avere un altissimo contenuto di fibre alimentari. Grazie ai carboidrati complessi e al loro basso indice glicemico garantiscono energia a lungo termine e sazietà. Con un basso contenuto di grassi e sodio, sono un’ottima fonte di ferro, calcio, potassio e vitamine. È proprio la FAO a identificare i legumi come grande fonde di micronutrienti e quindi parte cruciale di un’alimentazione salutare utile a prevenire malattie croniche.

Come scegliere i legumi

Importante, anzi importantissimo, è il discorso sulla tracciabilità. Molti legumi arrivano infatti dall’altra parte del mondo, il che li rende poco sostenibili. Come fare? Affidiamoci ai nostri contadini di fiducia, scegliendo varietà locali e leggendo sempre l’etichetta. Preferiamo prodotti ottenuti da agricoltura ecologica. Oltre al ridotto consumo d’acqua, i legumi hanno bisogno di pochi input e grazie alla loro capacità di fissare l’azoto fertilizzano il terreno in cui sono coltivati, è per questo che sono gli alleati perfetti per una transizione verso l’agroecologia.

Le varietà

Usciamo dall’idea che esistano solo ceci, lenticchie e fagioli. Di legumi infatti, abbiamo l’imbarazzo della scelta. Già soltanto di varietà di ceci ne possiamo trovare cinque, insieme a lenticchie e fagioli le cui varietà sono numerose. La biodiversità leguminosa è incredibile. Alcune meno rinomate da conoscere sono: la cicerchia, la piattella, la roveja, i lupini e tante altre. Come le arachidi, che molti non sanno essere legumi.

Come renderli più digeribili

Spesso il nostro intestino non è abituato ad alcuni carboidrati presenti soprattutto nella buccia, ma ecco come potreste superare questo problema. Se non siete consumatori abituali, è suggerito cominciare a inserirli nella propria alimentazione utilizzando quelli decorticati, proprio per eliminare la buccia e digerirli meglio. L’ammollo è fondamentale, e ogni legume è differente. Leggete bene sull’etichetta quante ore di ammollo sono necessarie: questo passaggio garantirà una maggiore digeribilità e i nutrienti verranno meglio assorbiti dal nostro organismo. Un consiglio? Per evitare il gonfiore è anche raccomandato di aggiungere foglie di alloro, semi di finocchio, oppure l’alga kombu durante la cottura.

Le ricette per il World Vegetarian Day

Legumi a tavola: un futuro migliore per il Pianeta

Legumi a tavola: un futuro migliore per il Pianeta

Legumi? Buoni, sani e sostenibili. Lo sapevate che consumare più legumi può aiutare non solo la nostra salute, ma contribuisce anche ad allungare la vita del nostro pianeta Terra? È proprio in vista del Summit sui sistemi alimentari, che si terrà a New York dal 18 al 19 settembre, che valorizzare e promuovere questo alimento, tanto piccolo quanto ricco di nutrienti, è importante. Come? Noi di “La Cucina Italiana” vi raccontiamo il progetto internazionale da supportare Beans is How, per avere piccoli consigli e informazioni su come cambiare il mondo da casa.

Tenetevi pronti a seguire e ascoltare le parole del nostro direttore Maddalena Fossati Dondero il 19 settembre in live streaming dalle Nazioni Unite a new York su questo link.

Più legumi per tutti: il progetto Beans is How

I legumi sono una soluzione economica e deliziosa alle nostre sfide globali in materia di salute, finanza e clima. In un mondo in cui la fame, la sostenibilità ambientale e la salute sono questioni sempre più pressanti, la campagna Beans is How si presenta come un’iniziativa audace e innovativa, promossa dall’Advocacy Hub SDG2, che mira a raddoppiare il consumo globale di fagioli, piselli, lenticchie e altri legumi entro il 2028. Questa campagna non solo intende promuovere i benefici nutrizionali dei legumi, ma anche mettere in luce il loro impatto positivo sulla salute, sull’ambiente e sulle economie globali. Ma qual è la missione dietro Beans is How e perché dovremmo prestargli attenzione?

Legumi: la nutrizione a portata di tutti

I legumi sono un alimento straordinario dal punto di vista nutrizionale. Sono ricchi di proteine, fibre alimentari, ferro, potassio e vitamine del gruppo B come i folati. I legumi sono anche una fonte di proteine completa, che li rende ideali per chi che segue diete vegetariane o vegane. Ma il loro vantaggio principale è l’accessibilità. I legumi sono economici e disponibili in diverse forme, tra cui secchi, in scatola o in barattolo, rendendoli un alimento adatto a tutti i budget e facilmente conservabile.

Impatto positivo sull’ambiente

Oltre a offrire un’opzione nutrizionalmente eccellente, i legumi contribuiscono in modo significativo alla sostenibilità ambientale. L’integrazione dei legumi nelle pratiche agricole può migliorare la qualità del suolo e dell’acqua. Queste piante leguminose riducono la necessità di fertilizzanti sintetici, poiché sono in grado di convertire l’azoto atmosferico in una forma utilizzabile dalle piante. Questo processo, noto come fissazione dell’azoto, non solo aiuta le colture circostanti, ma riduce anche l’uso di fertilizzanti chimici nocivi per l’ambiente.
Inoltre, i legumi richiedono meno acqua rispetto a molte altre colture, contribuendo alla conservazione delle risorse idriche. In un mondo che affronta sempre più crisi legate all’acqua, questa caratteristica è cruciale per garantire la sostenibilità delle pratiche agricole.

La versatilità in cucina dei legumi

I legumi hanno una storia culinaria ricca che attraversa millenni e confini geografici. Sono una componente fondamentale di molte cucine tradizionali in tutto il mondo, offrendo un’ampia varietà di sapori e consistenze. Dai gustosi fagioli neri messicani ai delicati fagioli cannellini italiani, la versatilità dei fagioli in cucina è praticamente illimitata. Si possono utilizzare in una vasta gamma di piatti, tra cui zuppe, stufati, insalate, piatti principali e persino dessert.

L’Advocacy Hub SDG2: la missione

L’Advocacy Hub SDG2 è il motore che alimenta la campagna Beans is How. La sua missione è allineata con l’obiettivo di sviluppo sostenibile numero 2 delle Nazioni Unite: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e promuovere un’agricoltura sostenibile entro il 2030. Fondata nel 2016, questa iniziativa ha allargato il proprio raggio d’azione includendo oltre 120 organizzazioni provenienti da settori diversi.

L’Advocacy Hub SDG2 si propone di unire ONG, gruppi di advocacy, società civile, settore privato e agenzie delle Nazioni Unite per collaborare e condividere competenze al fine di amplificare l’incidenza delle campagne. Questa collaborazione è fondamentale per raggiungere obiettivi ambiziosi come raddoppiare il consumo globale di fagioli e migliorare la sicurezza alimentare su scala mondiale.

Come partecipare attivamente: dalla menù challenge al quiz

Beans is How è più di una semplice campagna per promuovere i legumi. È un impegno concreto per affrontare alcune delle sfide più urgenti che il nostro mondo sta affrontando oggi: la fame, la sostenibilità e la salute. Raggiungere l’obiettivo di raddoppiare il consumo di fagioli entro il 2028 è una missione ambiziosa, ma con il sostegno di individui, organizzazioni e governi, possiamo rendere il mondo un posto migliore, un piatto di fagioli alla volta.

Per essere coinvolti attivamente partecipate al progetto #beansonthemenu o guardate l’elenco di attività proposte dal progetto, sarà una sfida divertente.

Le nostre 25 ricette con i legumi da provare ora

Insalata di ceci: semplice, ma gustosa con questa ricetta

La Cucina Italiana

Se penso all’insalata di ceci mi vengono in mente immediatamente i pranzi estivi, quando fa così caldo che solo l’idea di mettersi ai fornelli diventa un incubo ma la fame – come sempre – è tanta, nonostante le alte temperature.

È proprio in questi momenti che nel mio cervello si accende una lampadina e mi ricordo di avere in dispensa quel vasetto di ceci già pronto che avevo dimenticato di avere. Invece lui è lì, pronto ad essere utilizzato e a farmi felice, regalandomi un pranzo o una cena gustosa, velocissima e fresca!

L’insalata di ceci, poi, si completa sotto i miei occhi con quello che ho in frigorifero: pomodori, olive, cipolle, sedano, formaggio (la feta ad esempio è un abbinamento perfetto con i ceci) ma anche l’avocado, il tonno, tutto quello che vi piace! Io in questi ultimi giorni l’ho preparata così e devo dire che è piaciuta a tutti

Insalata di ceci: la ricetta

Ingredienti

  • 400 g di ceci precotti
  • 500 g di pomodorini pachino o datterini
  • 200 g di olive nere
  • 1 cipolla
  • basilico qb
  • succo di limone qb
  • sale qb
  • pepe qb
  • olio extravergine di oliva qb

Procedimento

1. Iniziate la preparazione dell’insalata di ceci sgocciolando bene i legumi e poi lavandoli con cura sotto l’acqua corrente per eliminare il liquido di conservazione.

2. Mettete i ceci in un recipiente capiente e poi conditelo con il succo di un limone e un cucchiaio di olio extravergine di oliva, girandoli con delicatezza e facendoli insaporire per una decina di minuti.

3. Nel frattempo tagliate i pomodorini a metà e sbucciate e tagliate la cipolla nella forma che più vi piace, aggiungendo poi i due ingredienti nel recipiente con i ceci.

4. Aggiungete anche le olive a pezzetti e il basilico tagliato finemente.

5. Condite l’insalata di ceci con ancora un po’ di olio e aggiustate di sale e pepe.

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