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Mal di testa, i cibi e gli errori da evitare a tavola

Mal di testa, i cibi e gli errori da evitare a tavola

Una dieta squilibrata e il consumo di determinati cibi può favorirne l’insorgenza. Ecco cosa mangiare e cosa invece evitare per combattere il problema e stare meglio

Emicrania, cefalea, mal di testa: a chi non è capitato di soffrirne? Si tratta di disturbi molto comuni che possono essere dovuti a tensione, stress, problemi emotivi, ma anche alla cattiva alimentazione. Alcuni cibi, infatti, per via delle sostanze che contengono, possono scatenare gli attacchi o, una volta sopraggiunti, peggiorarli. Al contrario, altri alimenti, consumati regolarmente, possono aiutare a evitarli e gestirli al meglio. Vediamo con l’aiuto della nutrizionista Valentina Schirò, quali sono gli errori da non commettere a tavola per ridurre il problema e affrontarlo al meglio quando insorge e i cibi da preferire nei menu quotidiani per combatterlo.

Attenzione ai digiuni prolungati

«Oltre a essere dannosi per la linea e per la salute, i digiuni possono provocare carenze nutrizionali che favoriscono il problema. Per esempio quando l’organismo rimane a corto di vitamine come quelle del gruppo B (indispensabili per metabolizzare grassi, proteine e carboidrati e ricavare energia) o di minerali (come il magnesio, utile per il sistema nervoso) è facile andare incontro a questo disturbo» spiega la nutrizionista Valentina Schirò.

Mal di testa, cibi contro

Riducete il consumo di sale

L’assunzione eccessiva di sale o di cibi salati come gli snack confezionati, oltre a essere dannosa per la salute di cuore e arterie e per la linea, peggiora il problema. «Il sodio così come il glutammato di sodio usato in molti prodotti alimentari industriali per esaltarne la sapidità e indicato sull’etichetta con la sigla E620 ed E625, favorisce la comparsa degli attacchi».

Evitate l’istamina

«Questa sostanza contenuta negli alcolici, nel vino, nei formaggi stagionati, nel pesce e nella carne in scatola, può scatenare il mal di testa e peggiorare i sintomi».

Volete saperne di più? Scoprite nella gallery i cibi che possono aiutarvi a combattere il mal di testa

Digestione lenta, quali cibi mangiare e cosa evitare a tavola

Digestione lenta, quali cibi mangiare e cosa evitare a tavola

Si manifesta con pesantezza, bruciore, affaticamento e altri fastidi. Scoprite con l’aiuto di una nutrizionista come combatterla con gli alimenti giusti

Dopo aver mangiato avvertite pesantezza e gonfiore addominale? Potreste soffrire di digestione lenta, un disturbo molto fastidioso, che provoca in alcuni casi anche sonnolenza, bruciore, acidità, affaticamento e crampi. «Una delle cause principali è il sovrappeso, in particolare l’accumulo di grasso a livello addominale. Ma all’origine del problema ci possono essere anche gli stili di vita sbagliati come il fumo, l’abuso di alcol, l’assunzione prolungata di alcuni farmaci, le patologie come la gastrite e nelle donne i cambiamenti ormonali», spiega la dottoressa Monica Giovacchini, biologa nutrizionista. Per attenuare i fastidi la prima cosa da fare è prestare più attenzione all’alimentazione. Vediamo con l’aiuto dell’esperta cosa mangiare e cosa invece evitare a tavola in caso di digestione lenta.

I cibi sì

«Per rendere i fastidi più sopportabili, via libera nei menu quotidiani ai cibi che favoriscono la digestione come mele, kiwi, agrumi in particolare il pompelmo, mirtilli, ananas. Spazio anche agli alimenti altamente digeribili come il miele, le patate, i cibi ricchi di fibre e quelli che riequilibrano il PH dello stomaco come il sedano, gli spinaci, le carote, i cetrioli, i ravanelli e alcuni tipi di cereali come il riso, la quinoa, il miglio e l’amaranto».

I cibi no

«Per contrastare la digestione lenta a tavola va limitato il consumo di alimenti che aumentano la permanenza del cibo nello stomaco, come quelli ricchi di grassi in particolare gli insaccati, le fritture, i formaggi. No anche alle bibite gassate, agli alcolici e ai superalcolici, al caffè e agli alimenti che possono irritare la mucosa gastrica come il vino bianco, l’aceto, il succo di pomodoro e i cibi particolarmente zuccherini come la frutta troppo matura e quella naturalmente più ricca di fruttosio, per esempio la pera, i cachi, le albicocche, i fichi e le ciliegie. Inoltre, per ridurre il problema è importante masticare sempre lentamente, fare tanti piccoli pasti durante la giornata evitando le abbuffate e, infine, bere molta acqua solo lontano dai pasti».

Volete saperne di più? Scoprite nella gallery i cibi da mangiare in caso di digestione lenta

Cibi mal di testa, amici e nemici

Cibi mal di testa, amici e nemici

L’emicrania si cura anche a tavola: alcuni alimenti, dalle patate allo zenzero, possono aiutare a sconfiggerla. Altri invece, come salumi e formaggi, ne rendono i sintomi più fastidiosi

Il mal di testa può essere un fastidioso compagno di viaggio che si alza con noi al mattino e non ci abbandona fino al termine della giornata. Ne esistono diverse tipologie, causate da svariati fattori, tra cui lo stress, la carenza di sonno o l’affaticamento della vista. Anche l’alimentazione però può giocare un ruolo importante: alcuni cibi contengono sostanze in grado di scatenarlo (in questo caso si tratta di emicrania, dolore pulsante e localizzato in una parte del capo), altri possono invece alleviare il dolore.

I cibi da evitare

Premettendo che ognuno di noi è sensibile in modo diverso all’influenza dell’alimentazione sul mal di testa, ci sono diversi alimenti e sostanze da cui chiunque dovrebbe stare alla larga per schivare le cefalee. In primis l’alcol, che accelera il flusso sanguigno e rilascia tossine dannose: un mal di testa prolungato è non a caso il ricordo più frequente di una serata ad alta gradazione alcolica. Ma ad aumentare la pressione contribuiscono anche tiramina e feniletilamina: non bisogna quindi esagerare con formaggi stagionati, yogurt e insaccati. I salumi e le carni rosse, inoltre, sono fonte di nitrati, conservanti in grado di stimolare il mal di testa. Un po’ a sorpresa, attenzione anche al cioccolato: il cacao è un concentrato di istamina, che ha più o meno lo stesso effetto. Da prendere a piccole dosi il glutammato monosodico: una sostanza che abbonda nei dadi da cucina, nella salsa di soia (diffusissima nella cucina orientale) e nei formaggi. Al netto delle cefalee improvvise causate dall’ingestione di alimenti freddi (meglio bere acqua a temperatura ambiente e mangiare il gelato lentamente), un buon consiglio legato all’alimentazione è quello di non saltare mai la colazione né restare a digiuno a lungo: spesso è la mancanza di glucosio nel sangue a provocare il dolore.

Mal di testa, cibi amici e cibi nemici LEI

Gli alleati contro il mal di testa

Al contrario, mangiare determinati alimenti può aiutare a combattere i sintomi del mal di testa. Si parte dalle patate (meglio se mangiate con la buccia): i carboidrati complessi in genere favoriscono il relax dei nervi rilasciando serotonina ed energia a lunga gittata, mentre il potassio è ottimo per i vasi sanguigni. Così come il magnesio, che insieme alla salicina rende le mandorle uno dei migliori rimedi naturali alla cefalea. Agiscono contro il dolore anche il peperoncino, grazie alla capsaicina, le banane, gli spinaci e i semi di lino e sesamo. Ma il vero toccasana in questi frangenti è lo zenzero, spezia utilizzata fin dai tempi antichi come analgesico: una tisana o una caramella possono avere gli stessi effetti dei medicinali tradizionali. È importante anche bere molto: un litro e mezzo d’acqua al giorno, associata al consumo di frutta e verdura fresche, tiene lontana la disidratazione, una delle principali cause del mal di testa.

Caffè, ma non troppo

Il caffè, invece, è un’arma a doppio taglio, perché può rientrare in entrambe le categorie: la caffeina è infatti un pronto rimedio capace di diminuire il dolore provocato dal mal di testa, ma al tempo stesso, se assunta in grandi quantità, provoca dipendenza. Bere più di tre caffè al giorno può dunque sortire l’effetto opposto e provocare dolorose emicranie da astinenza quando si salta l’appuntamento con l’espresso.

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