Tag: cotto e mangiato primi piatti

Prepariamo il torrone

Prepariamo il torrone

Di mandorle, noci o nocciole, liscio o ricoperto di cioccolato: è il torrone, un dolce irresistibile che si trova soltanto a Natale

Un impasto dolcissimo arricchito di frutta secca e racchiuso tra due cialde di ostie: è il torrone, una tipica leccornia di Natale, le cui origini sono ancora incerte. Senza dubbio fece la sua comparsa a Cremona il 25 ottobre del 1441, in occasione delle nozze tra il Duca di Milano Francesca Sforza e Bianca Maria Visconti. La tradizione vuole che si consumi nei giorni di festa al termine dei pasti, dopo i dolci tradizionali. Si produce in diverse zone d’Italia: i più famosi sono i torroni di Cremona, di Alba, di Siena e di Benevento, oltre a quelli siciliani e sardi, di un colore più avorio, rispetto al bianco più comune. Prepararlo a casa è abbastanza semplice, occorrono soltanto tempo e uno strumento di precisione come il termometro, per controllare la temperatura di miele e zucchero, che non deve superare una certa soglia, pena l’insuccesso assicurato.  Qui di seguito la nostra ricetta, buon lavoro!

La ricetta del torrone

Ingredienti

150 g nocciole
150 g mandorle
150 g noci
150 g acqua
240 g zucchero
160 g miele
2 albumi
1 bacello di vaniglia
ostie per la pasticceria

Procedimento

Per prima cosa mettete tutta la frutta secca in una teglia da forno e infornate per 10 minuti a 150°, perché si tosti. In un pentolino unite lo zucchero e l’acqua e mescolate prima di mettere sul fuoco. Scaldate lo sciroppo di zucchero sino a 141°. In un altro pentolino mettete il miele con il bacello di vaniglia e scaldate sino a che il miele non avrà raggiunto la temperatura di 121°, quindi spegnete. Con le fruste elettriche montate a neve fermissima gli albumi e, subito dopo versate sopra ai bianchi d’uovo il miele e poi lo zucchero.  Mescolate bene con un cucchiaio di legno e poi unite la frutta secca. Amalgamate il tutto mescolando. A questo punto foderate con carta da forno uno stampo da plumcake e poi adagiatevi sul fondo le ostie tagliate a misura. Versate sopra le ostie il composto, copritelo con altre, e livellate a 1,5 cm di spessore. Ponete lo stampo in frigo a raffreddare per almeno 10 ore.

 

» Risotto al cavolfiore – Ricetta Risotto al cavolfiore di Misya

Misya.info

Innanzitutto mondate il cavolfiore, dividetelo in cimette e lavatelo.
Fate soffriggere aglio, olio e peperoncino in una casseruola, aggiungete il cavolfiore e 1 bicchiere di acqua e lasciate stufare per circa 20 minuti o finché le cimette non risulteranno tenere.

Nel frattempo eliminate il budello dalle salsicce, sbriciolatele in una padella antiaderente con un po’ di olio e fatele cuocere per qualche minuto a fiamma medio-alta, finché non saranno ben dorate.

Schiacciate il cavolfiore con una forchetta, quindi aggiungete la salsiccia.

Tritate la cipolla e fatela appassire in una casseruola con un po’ di olio, aggiungete il riso e fatelo tostare, quindi unite il brodo per iniziare la cottura, dopo qualche minuto unite anche il misto di cavolfiore e salsiccia.

A fine cottura, aggiungete il formaggio per mantecare e aggiustate di sale e pepe.

Il risotto al cavolfiore è pronto.

Sciù della domenica, con Nutella®

A Napoli e dintorni sono l’immancabile conclusione del pranzo della domenica. Noi le abbiamo rivisitate con un tocco di creatività e di golosità in più. Risultato garantito, a prova di nipoti 

La parola italiana più conosciuta al mondo – e forse il piatto più amato – è la pizza. Al secondo posto viene la pasta, segno che la cucina campana ha fatto breccia nel cuore di molti, e non solo di noi italiani. Il merito però non è solo una questione di gusto, ma di come la tavola sia parte della nostra cultura e del nostro stile di vita: un pezzetto di “Made in Italy” che tutto il mondo ci invidia e che ha a che fare con la famiglia, con la condivisione, con il valore del cibo.

Non è uno stereotipo, infatti anche se il mondo va veloce e le tradizioni cambiando, qualcosa resta sempre la stessa, come la gioia di riunirsi per un pranzo in famiglia. E se a Milano oramai in molti fanno un brunch, a Napoli e in Campania la domenica ci si ritrova tutti per assaporare la cucina di casa. I pranzi in famiglia sono una vera festa e durano tantissimo e benché si mangi davvero tanto, non si rinuncia mai al momento del dolce. Tradizione vuole che si vada in pasticceria e si comprino le “paste”, ossia sfogliatelle, babà e gli immancabili sciù – che in effetti sono però una tradizione relativamente moderna.

Gli sciù alla nocciola, cioccolato o panna sono uno dei pezzi forti della “piccola” pasticceria napoletana, ma nonostante siano entrati di fatto nell’immaginario campano a tutti gli effetti, le loro origini in realtà sono francesi. In francese “choux” significa “cavolo” perché hanno una forma che ricorda molto i cavolini di Bruxelles. A Napoli sono diventati “sciù”, naturalizzati come pasticceria locale e serviti in mille varianti.

Per interpretarli ancora ci hanno aiutato Gennaro e Gennaro, cugini di Cetara e pionieri della colatura di alici. Da più di vent’anni hanno un ristorante tra i vicoli dietro al porto di questo piccolo borgo della Costiera Amalfitana e hanno cominciato a riproporre i piatti tipici e la cucina dei pescatori, prima che venissero dimenticati ma molto prima che il turismo arrivasse fino a qui. Oggi la producono loro stessi con l’antico metodo e rigorosamente solo pescato locale, e ci fanno di tutto, persino i cocktail. Cucinano per passione, girano il mondo per far conoscere a tutti l’oro di Cetara, ma la domenica è sacra: si va a mangiare a casa di mamma a pranzo, portando le paste. Questa volta però le hanno preparate loro, infornando con i figli e le nipoti gli sciù alla panna montata. Con una farcitura in più ancora più golosa, quella con Nutella®.

Ingredienti per 6 persone
100 g farina di grano tenero 00
125 ml acqua
3 uova intere grandi
65g burro
sale
150 g panna
10 g zucchero
100 g Nutella®
granella di nocciole q.b

Preparazione
Mettere a bollire in un tegame l’acqua, il burro e il sale. Raggiunto il bollore, togliere dal fuoco e aggiungere la farina setacciata. Rimettere il composto se necessario sul fuoco e mescolare per farlo asciugare finché si stacchi dalle pareti. Porre il composto nella bacinella della planetaria o in una ciotola se si procede a mano e farlo intiepidire utilizzando il gancio a foglia o il cucchiaio, quindi aggiungere le uova una ad una sempre lavorando l’impasto fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Mettere il composto in una sacca da pasticcere e formare sulla carta forno degli “spuntoni”. Infornare a 200° per 15/20 minuti circa forno statico.

Una volta tolti gli Sciù dal forno, lasciate raffreddare e tagliate il coperchio dello sciù un po’ sopra la metà, a circa 3⁄4. Montate la panna con lo zucchero e mettetela in una tasca da pasticcere con una bocchetta. Farcite poi gli sciù ricoprendo la base con la panna e aggiungendo sopra uno spuntone di Nutella®.

Terminate con una spalmata di Nutella ® sul coperchio, ponetelo sopra alla base e decorate infine con una spolverata di granella di nocciole.

Credits:
Protagonisti: Gennaro Castiello e Gennaro Marciante
Casa di produzione: MIA production
Executive producer: Vanessa Valerio – Luca Caliri 
Regia: Alberto Cozzutto 
Food stylist: Elisa Lanci

 

Proudly powered by WordPress