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» Candy cane di pasta sfoglia

Candy cane di pasta sfoglia
Mettete la ricotta in una ciotola con lo zucchero a velo e lavorate fino ad ottenere una crema.
Stendete il rotolo di pasta sfoglia, quindi tagliatelo in triangoli isosceli.

Posizionate i triangoli uno di fianco all’altro leggermente accavallati dalla parte delle basi. La forma da ottenere è quella di un uncino. Poi ricoprite un lato, quello più largo, con una striscia di crema alla ricotta e poi con i lamponi. Richiudete quindi portando le punte dei triangoli a ricoprire la farcitura.

Posizionate i candy cane di sfoglia su una teglia ricoperda di carta forno, quindi spennellate la superficie con un uovo battuto. Cuocete i candy cane in forno già caldo a 200° per 15/20 minuti.

Una volta pronti, lasciate appena intiepidire quindi glassateli con la crema di ricotta avanzata o con della ghiaccia reale

Servite i vostri candy cane in tavola.

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» Pandorini salati – Ricetta Pandorini salati di Misya

Pandorini salati

Mettete la farina a fontana in una ciotola ampia, mettete al centro latte e lievito e iniziate ad impastare. Aggiungete anche uovo, sale e olio e continuate a lavorare.

Una volta ottenuto un impasto liscio e omogeneo, coprite con un panno pulito e lasciate lievitare in un luogo riparato per 2 ore circa o finché l’impasto non sarà almeno raddoppiato di volume.

Una volta raddoppiato l’impasto, preparate la farcitura snocciolando le olive, tagliando il formaggio a dadini e sgocciolando molto bene il tonno.
Dividete quindi l’impasto in 6 palline, appiattitele, aggiungete la farcitura al centro e richiudete bene formando una pallina.

Man mano che sono pronte, riponete ogni pallina in uno stampino ben imburrato, quindi lasciate lievitare nuovamente per circa 1 ora, o comunque almeno finché l’impasto non avrà raggiunto la superficie degli stampini.
Quando la lievitazione sarà completa, spennellate la superficie dei pandorini con un goccio di latte, infornate a 160°C in forno ventilato già caldo e cuocete per 25 minuti.

Aspettate che i pandorini salati si siano almeno intiepiditi prima di sformarli e servirli.

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Bere senza alcol: la nuova tendenza sono i mocktail (e vi spieghiamo come farli)

Bere senza alcol: la nuova tendenza sono i mocktail (e vi spieghiamo come farli)

Cocktail buoni, elaborati, di moda, ma senza alcol. Sono la nuova tendenza in fatto di mixology, parola di esperto, e visto che sono perfetti per ricevere durante le Feste, vi diamo una ricetta realizzata in esclusiva da La Cucina Italiana per Pompadour

Definire i mocktail un “cocktail senza alcol” è davvero riduttivo. I cocktail analcolici che spopolano nelle capitali del bartending come New York e Londra non hanno nulla da invidiare ai classici drink a base di gin, whiskey o rum. Anzi.
Un tempo cocktail alcol-free come Shirley Temple e Virgin Colada erano relegati alle ultime pagine delle drink list di locali e ristoranti, offerta dovuta per accontentare bambini e astemi. Oggi invece i mocktail hanno smesso di essere versioni sbiadite dei grandi drink internazionali, e sono un segmento di mercato in rapida crescita – e un’idea da copiare anche a casa.

Sempre meno alcol, fino allo zero

La cultura del bere sta evolvendo rapidamente e negli ultimi anni gli appassionati di cocktail sono in crescita, quante le occasioni di consumo e la consapevolezza della propria salute. Si apprezzano ingredienti sofisticati, equilibrio, bilanciamento di sapori e profumi, proprio come per un vino. Con in più ricette studiate per specifici momenti, che oltre al classico fuori pasto incontrano l’abbinamento con il cibo e persino gli orari diurni della giornata. I cocktail hanno invaso le nostre giornate, le cene, i pranzi, i brunch – e non necessariamente quindi con un contenuto alcolico, seppur minimo. La nuova tendenza della mixology internazionale mira quindi a ridurre sempre di più la gradazione dei cocktail, che siano da aperitivo, da dopocena, o da pasto.

Oltre all’alcol c’è di più

“L’assenza di alcol non è più l’unica caratteristica principale dei mocktail – spiega Alessandro Melis, anima di Indrinkable, bartender navigato, formatore e mixology consultant per tanti locali – oggi l’attenzione si concentra sulla qualità e l’abbinamento degli ingredienti presenti (e non sull’unico assente!) di questa tipologia di drink. Non sono più versioni “senza”, ma ricette costruite, pensate e ideate per diversi momenti della giornata e diverse occasioni d’uso, “con”, tanto da offrire e da far scoprire al pubblico”.
Oggi i mocktail sono talmente popolari che i locali più alla moda ne hanno di signature, con ricette speciali, dedicate ai singoli momenti della giornata, dall’aperitivo al dopocena, e soprattutto a nuove occssioni come brunch e pranzi, un tempo orari off limits per i bartender. “A Milano due dei cocktail che stanno avendo maggior successo nei locali in cui abbiamo studiato la drink list, sono proprio due mocktail – prosegue Alessandro – e vengono bevuti in orario diurno o a pasto. Acqua di mare è un cocktail a base di acqua del Mediterraneo, succo di limoni, sciroppo di zucchero al pepe nero e soda, molto gettonato, tanto quanto Profumi di Campo, a base di sciroppo al rosmarino, estratto di cetriolo e succo di lime”. Un soffio di estate e di primavera, ma si beve la stessa cosa tutto l’anno? A parte alcuni grandi classici, assolutamente no.

I cocktail sono stagionali, come la cucina

I cocktail bar cambiano le liste ad ogni stagione, come i ristoranti, proprio per ispirarsi ad ingredienti e sapori differenti. Ora in inverno, si preferiscono note speziate e di frutti rossi, che richiamano quelle tipiche del Natale. Alla fantasia non c’è limite “perché i barman oramai non si accontentano più dei prodotti in commercio e come degli chef preparano i propri sciroppi, estratti e molti infusi con cui “cucinare” i cocktail sul momento” conclude Alessandro. Utilizzando gli infusi Pompadour ha creato sei cocktail in esclusiva per la Cucina Italiana, come Cinnamon Red, a base di Infuso Garofano e Cannella e tante altre ricette che verrano svelate nei prossimi mesi sulla rivista e online. L’obiettivo, aiutare i lettori a cimentarsi in un bartending facile e casalingo, ma d’effetto e al passo con i tempi.
Per le Feste, come aperitivo o per il brindisi del dopocena, ecco la ricetta del cocktail perfetto da accompagnare alla classica bottiglia di bollicine – che scommettiamo non sarà più così gettonata.

Cinnamon in Red
1 tazza di Infuso Garofano e Cannella Pompadour
2 cucchiaini di succo di lime
1 bicchiere di soda al limone
1 cucchiaino di miele
1 pizzico di pepe nero
Shakerate l’infuso e il succo di lime con il pepe e il miele. Versate in un bicchiere da long drink con ghiaccio e colmate con la soda; decorate a piacere con ribes rosso.

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