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Ricetta Adas polow – La Cucina Italiana

Ricetta Adas polow - La Cucina Italiana
  • 400 g polpa di bovino adulto a pezzettini piccoli
  • 400 g riso Basmati
  • 250 g lenticchie
  • 1 pz cipolla media
  • cannella in polvere
  • boccioli di rosa essiccati
  • pistilli di zafferano
  • curcuma in polvere
  • concentrato di pomodoro
  • olio extravergine di oliva
  • burro
  • sale
  • pepe
  • 250 g uvetta sultanina
  • 20 pz datteri
  • 1 pz cipolla piccola
  • burro
  • pistilli di zafferano
  • olio extravergine di oliva

Per la ricetta dell’adas polow, mettete a bagno il riso in abbondante acqua salata per 30-40 minuti. Affettate finemente la cipolla e rosolatela in una casseruola con poco olio, unite la polpa di bovino e proseguite sulla fiamma vivace. Salate, pepate, insaporite con 1 cucchiaino generoso di curcuma, 1 di cannella e dopo 1-2 minuti aggiungete 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro e coprite a filo con acqua. Lasciate riprendere il bollore, riducete la fiamma, coprite e cuocete il ragù per 1 ora e 30 minuti. Lessate al dente le lenticchie in acqua salata, poi scolatele. Portate a ebollizione una pentola di acqua non salata. Scolate il riso ammollato e versatelo nell’acqua bollente. Una volta ripreso il bollore, unite le lenticchie; dopo 1 minuto scolate tutto. Sciogliete in 1 bicchiere di acqua calda un ciuffo di pistilli di zafferano (dosatelo secondo il vostro gusto). Raccogliete in una ampia casseruola antiaderente 4 cucchiai di olio e la metà dell’acqua con lo zafferano; distribuite bene questo mix su tutto il fondo della casseruola, quindi formate uno strato di riso con le lenticchie, spolverizzate generosamente con la cannella, unite 1 cucchiaino di petali di rosa spezzettati, ancora riso, uno strato di ragù e proseguite in quest’ordine terminando con uno strato di riso. Condite con ciuffetti di burro, unite il resto dell’acqua allo zafferano, abbassate il fuoco al minimo, mettete il coperchio e cuocete per 30 minuti senza mai mescolare né togliere il coperchio.
PER IL CONDIMENTO: Affettate la cipolla e rosolatela dolcemente in un velo di olio. Ammollate l’uvetta. Snocciolate i datteri. Insaporite l’uvetta sgocciolata e i datteri in una noce di burro per qualche minuto, poi aggiungete la cipolla rosolata e qualche pistillo di zafferano. Mescolate brevemente e spegnete. Servite il riso accompagnandolo con i datteri e l’uvetta in una ciotola a parte.

tutto quello che c’è da sapere e i piatti più gustosi

tutto quello che c'è da sapere e i piatti più gustosi

Scopriamo le curiosità e le proprietà di questa pianta, ma anche come consumarla in tante ricette e abbinamenti (persino con la frutta!)

La rucola è una pianta erbacea della stessa famiglia del cavolo e dei broccoli e si divide in due tipologie: quella selvatica che cresce praticamente in tutto il bacino del Mediterraneo, con foglie lunghe e frastagliate e un sapore intenso, pungente (la parola “rucola deriva infatti, dal termine latino “eruca” che significa bruciare), e quella coltivata, con foglie più larghe e un gusto meno forte. Il ciclo vitale della rucola è rapido e la sua coltivazione molto semplice si presta anche ai vasi sui terrazzi e davanzali delle case.

Le proprietà della rucola

La rucola ha pochissime calorie e contiene un elevato quantitativo di sali minerali, vitamine e antiossidanti. Le sue proprietà nutrizionali, con alti valori di calcio, magnesio e potassio, sono un toccasana per l’organismo e sono un validissimo alleato contro l’ipertensione. La rucola ha inoltre un elevato effetto disintossicante e ha anche una funzione rilassante, è usata infatti spesso per tisane e infusi che favoriscono il sonno.

Come gustare la rucola

Il modo migliore per consumare la rucola è – come per tutte le verdure – mangiarla fresca. Cercate di lavarla bene e di comprare soltanto quella con le foglie verdi e non ingiallite; se la conservate in frigo ricordatevi di asciugarla bene dopo averla pulita e di tenerla in un sacchetto sottovuoto per non fargli prendere aria. Unica avvertenza: visto l’alto contenuto di sali minerali e acido erucico che contiene, è buona norma non esagerare con il consumo di rucola. La dose giusta è di circa un pugno per i bambini e massimo 2 pugni per gli adulti.

Prima di passare alle ricette per utilizzare al meglio la rucola in cucina una piccola curiosità: per gli antichi romani era considerata una pianta afrodisiaca ed era utilizzata per preparare potenti pozioni amorose.

Le ricette con la rucola

La rucola si presta davvero a tantissime preparazioni. Iniziando dalla celebre piadina romagnola di cui è ingrediente essenziale, passando alla farcitura per tantissimi panini, come questo con tonno e mozzarella solo per fare un esempio.

Da provare, assolutamente, c’è il pesto di rucola, condimento perfetto per tanti primi piatti caldi e freddi, ma la rucola va benissimo anche consumata fresca insieme agli spaghetti con ricotta e olive, all’interno dei ravioli insieme a dei peperoni o in un delicatissimo risotto con limone e bresaola.

E’ ampia la scelta anche per quel che riguarda i secondi piatti. La rucola si abbina benissimo con carne e pesce e diventa condimento essenziale per apportare gusto e colore ai piatti. E’ perfetta con gli hamburger di pollo o i saltimbocca di agnello ad esempio ed è ingrediente essenziali nei dadi di tonno al sesamo, con la seppia e la pancetta e in un’insalata di totani con il limone.

La rucola fa da sfondo anche a piatti totalmente vegetariani, come questa insalata fredda con miglio pinoli e olive, il gattò di patate con olive verdi e le frittelle di cavolfiori con il grano saraceno.

Non siete ancora sazi? Provate la rucola in abbinamento alla frutta. Con i frutti rossi o in abbinamento al sapore dolce delle fragole sarà sempre un successo!

5 invenzioni in cucina di Leonardo da Vinci, il Genio toscano

5 invenzioni in cucina di Leonardo da Vinci, il Genio toscano

Impossibile dare a Leonardo da Vinci una definizione unica: scienziato, pittore, inventore, scultore, ingegnere e… appassionato enogastronomo!

Il mondo intero omaggia Leonardo da Vinci nel quinto centenario della sua scomparsa tra eventi dedicati e mostre interessanti in cui vengono messe in risalto le sue opere d’ingegno e d’arte, ma forse non tutti conoscono la sua grande passione per la cucina. Tanto quanto per l’anatomia umana, la sua mente analitica e creativa era affascinata dalle materie prime e dalla loro lavorazione. Tra un progetto di Macchina Volante, lo schizzo su carta della bozza del suo prossimo dipinto o una tavola di anatomia umana, l’uomo simbolo del Rinascimento ci ha lasciato le tracce della sua incomparabile visione anche nel mondo della cucina.

Seppur il condizionale sia d’obbligo, pare proprio che Leonardo da Vinci abbia avuto un trascorso nella ristorazione. Mentre è alla bottega del Verrocchio, la sera va a lavorare come garzone alla Taverna delle Tre Lumache sul Ponte Vecchio a Firenze tra il 1472 e il 1478. In seguito a una lite fra bande fiorentine rivali, la taverna prende fuoco e Leonardo si mette in società con l’amico e grande pittore Sandro Botticelli aprendo la Taverna delle Tre Rane. Qui Leonardo trova la palestra perfetta per il ruolo di Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza di Milano per più di trent’anni.

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Oltre al dubbio Codice Romanoff, fonte di libri come Note di cucina di Leonardo da Vinci di Jonathan Routh, di certo c’è il Codice Atlantico, ovvero la più ampia raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci conservata alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Si parla di circa 1750 disegni prodotti nel quarantennio tra il 1478 e il 1519 che spaziano sui diversi argomenti dall’anatomia all’astronomia, dalla botanica alla chimica, dalla matematica alla geografia fino al volo degli uccelli e i progetti d’architettura.

Tra leggenda e realtà, si imputano a Leonardo diverse invenzioni innovative per la cucina

Il girarrosto. Il foglio 21r del Codice Atlantico riporta due immagini di girarrosti di ideazione leonardiana, uno azionato da un contrappeso, l’altro dall’aria calda sollevata dai fuochi e incanalata tramite una rotazione proporzionale all’intensità delle fiamme stesse. Uno spiedo dotato di eliche che girano con il calore della fiamma è stato realizzato per le cucine della villa medice La Ferdinanda ad Artimino (Prato).

Il cavatappi. La forma definitiva a noi oggi nota compare in alcuni schizzi presenti nel Codice Atlantico, forse databili al periodo tra il 1482 e il 1499.

L’ affetta uova a vento.

Il trita aglio.

Il macina pepe. Ispirato nel disegno al faro di La Spezia.

 

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