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Raccolta differenziata: gli errori che fanno (quasi) tutti

La Cucina Italiana

Si fa un gran parlare della raccolta differenziata, ma siete sicuri di farla correttamente? Capita spesso, infatti, di domandarsi dove buttare un determinato rifiuto, per poi magari nel dubbio commettere errori che un giorno potrebbero rivelarsi fatali. Facendo la raccolta differenziata in modo corretto, invece, si può diminuire la quantità di rifiuti prodotti, cioè quelli inquinanti che non possono essere riciclati. Riciclare vuol dire proprio produrre meno spazzatura non riciclabile e quindi inquinare meno il nostro pianeta, a partire dalla propria casa, dalla propria cucina. Dunque la questione è cruciale e di estrema urgenza, poiché anche lo sbaglio più piccolo può rallentare o danneggiare l’intero processo di riciclo.

Sul tema, ho deciso di chiedere qualche informazione a mio padre, una delle persone che conosco più sensibili al riguardo: fin da piccola mi ha educato al rispetto dell’ambiente come valore primario, tant’è che al mare mi faceva fare il bagno solo dopo aver raccolto plastica, mozziconi e altri rifiuti dalla spiaggia. Sperando che non siano per voi novità, ecco quali sono gli errori più comuni che abbiamo riscontrato in giro per le case, anche se ahimè dobbiamo precisare che vi sono alcune differenze tra i vari comuni e le diverse regioni, poiché purtroppo non esiste ancora una politica nazionale chiara sulla raccolta differenziata.

Come dividere i rifiuti per la raccolta differenziata?

I rifiuti della raccolta differenziata si dividono in queste categorie:

  • vetro;
  • plastica;
  • alluminio e metalli;
  • carta e cartone;
  • frazione umida o organica;
  • secco indifferenziato;
  • rifiuti ingombranti;
  • rifiuti elettrici;
  • rifiuti speciali.

Raccolta differenziata: i 10 errori più comuni

1. Dove si buttano gli scontrini?

È sempre bene chiedere lo scontrino, ma poi bisogna fare attenzione a dove lo gettiamo. Infatti la maggior parte delle persone tende a buttare gli scontrini nella carta; invece non è affatto così. Gli scontrini sono fatti di carta chimica, quindi sono da gettare nell’indifferenziata, poiché non è possibile riciclarla.

2. Dove si buttano tazze, piatti e cocci rotti?

Malauguratamente, vi potrebbe capitare che vi si rompa una tazzina o un piatto. In questo caso, dopo aver raccolto i cocci, si è soliti buttarli nel vetro: sbagliato! Tazze e piatti sono di ceramica e andrebbero portate alla ricicleria, cioè la piattaforma ecologica più vicina a casa. Lo stesso discorso vale per il vetro pirex, il materiale con cui sono fatte le pirofile da forno. In alternativa, se si tratta di piccoli quantitativi, si possono gettare nell’indifferenziata.

3. La carta oleata non va nella carta

Il tipico sacchetto del pane, quello che avvolge anche focacce e pizzette o altri dolci e prodotti da panetteria, è fatto di carta oleata, lo stesso del confezionamento anche di alcuni formaggi. In tutti questi casi vanno assolutamente buttati nell’indifferenziata e non nella carta, come invece accade spesso. Ci sono anche altri tipi di sacchetti simili, fatti di carta e plastica insieme: in questi casi bisogna avere la premura di separare bene i due materiali e riporli negli appositi bidoni. Idem per la carta da forno: il nome trae in inganno, ma anche lei va gettata in compagnia delle carta oleata, poiché entrambe non sono riciclabili, a meno che non sia quella specificatamente formulata per essere buttata nell’umido.

4. Cartoni della pizza solo se puliti

Pizza con gli amici? Speriamo che sia stata una bella serata, ma alla fine ricordatevi di fare attenzione a controllare accuratamente i cartoni. Se sono puliti e non presentano la minima traccia di cibo possono essere riciclati nella carta; in caso contrario, se sono sporchi o anche solo leggermente unti vanno buttati nell’indifferenziata perché la carta, per essere differenziata e poi riciclata, dev’essere perfettamente pulita.

5. Dove si buttano cozze e vongole?

Come vi avevamo già detto a proposito delle cozze sarde Nieddittas, per i gusci ci sono una serie di complicazioni, poiché costituiscono un rifiuto alimentare a sé. Da un lato, infatti, vengono considerati umido perché di origine animale; dall’altro, però, sono di pietra calcarea, quindi di un materiale non solo non biodegradabile, ma anche con tempi di smaltimento lunghissimi. Per questo andrebbero buttati nell’indifferenziato.

6. Tovaglioli e fazzoletti: sono decorati?

Tutti i tovaglioli e i fazzoletti usati e sporchi, che sia di cibo o semplicemente di acqua, non vanno gettati nella carta o nell’indifferenziata, ma nell’umido, poiché si tratta di fibre vegetali. Attenzione, però, perché fanno eccezione quelli decorati con stampe colorate o simili alla stoffa: in tal caso vanno messi nell’indifferenziata.

7. I mozziconi vanno nell’indifferenziata

I mozziconi di sigarette sono tra i prodotti più lunghi da smaltire nel tempo; ad esempio lo sapevate che possono impiegarci anche più di dieci anni per scomparire del tutto? Per questo non vanno assolutamente gettati nel compostabile, ma tassativamente nell’indifferenziata. Fa differenza la cenere che invece, come forse già saprete, fa bene ad alcune piante e ad alcune coltivazioni, tant’è che in piccole quantità può essere gettata nell’umido. Lo stesso discorso vale anche per sigari e gomme da masticare: vanno nell’indifferenziata.

8. La plastica dura non va nella plastica

Esiste poi tutto un mondo di plastica nota come “dura”: utensili da cucina, penne, pennarelli, giocattoli, parti di elettrodomestici e così via. In tutti questi casi bisognerebbe, come per i cocci rotti, portarli all’isola ecologica più vicina, a maggior ragione se sono ingombranti. In alternativa potete raggruppare gli oggetti più piccoli come le penne, e portarli poi tutti insieme; oppure lasciate spazio alla vostra creatività e riciclateli trasformandoli in altro.

9. Nel dubbio, pulire sempre tutto

Non sarà forse una novità, ma purtroppo in pochi lo fanno: qualsiasi confezione che sia di carta, vetro o plastica, dev’essere accuratamente lavata e ben pulita prima di essere buttata. Dallo yogurt al latte, fino alle varie lattine o barattoli di sughi e marmellate.

10. E per finire

Infine, attenzione ai sacchetti: se avete svolto correttamente tutte le indicazioni, ma poi buttate le bottiglie nel vetro o la carta nella carta, ma dentro un sacchetto di plastica, l’intero lavoro verrà letteralmente “buttato via”.

Per qualsiasi dubbio sulla raccolta differenziata, vi consigliamo di consultare il sito di Cem Ambiente.

Raccolta differenziata: regole ed errori

Raccolta differenziata: regole ed errori

Indifferenziato o plastica? Carta o organico? Se vi è capitato di non sapere dove buttare un rifiuto o volete mettervi alla prova sulla raccolta differenziata, ecco regole da rispettare e errori da evitare

La raccolta differenziata è il primo passo verso il riciclo dei materiali, un circolo virtuoso più che mai necessario in termini di sostenibilità ambientale, ma anche economica. Secondo l’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra, in Italia la raccolta differenziata fortunatamente continua a crescere: nel 2019 è stato differenziato il 61,3% dei rifiuti urbani che equivalgono a 18,5 milioni di tonnellate, 913mila in più rispetto al 2018.

Regole ed errori della raccolta differenziata

Siamo abbastanza bravi dunque, ma spesso nel nostro piccolo, tra regole che cambiano da Comune a Comune e difficoltà a identificare il materiale di un oggetto che dobbiamo buttare, commettiamo errori che si traducono in uno smaltimento scorretto dei rifiuti. E, considerato, che produciamo ognuno circa 500 chili di rifiuti l’anno, dobbiamo tutti stare più attenti. Vediamo quali sono, allora, le regole della raccolta differenziata per non sbagliare più.

Gli scontrini non vanno nella carta

Essendo fatti per la maggior parte in carta termica, gli scontrini non vanno buttati nella carta, ma nell’indifferenziato, poiché questo tipo di carta ha delle componenti che non la rendono riciclabile.

I cartoni della pizza vanno nella carta solo se sono puliti

Sabato sera uguale pizza d’asporto, sì ma poi il cartone dove si butta? Se è perfettamente pulito si può gettare nella carta, se è unto o presenta residui di cibo va buttato nell’indifferenziato.

La carta da forno va nel secco (indifferenziato)

Si chiama carta, ma non lasciatevi ingannare. Dopo che avete cotto le vostre prelibatezze, la carta da forno va buttata nell‘indifferenziato.

Non è tutto vetro quello che luccica

Nel vetro va buttato, appunto, solo il vetro, come quello delle bottiglie o dei vasetti delle conserve. Non vi vanno gettati, invece, piatti di ceramica e porcellana, bicchieri di cristallo, lampadine che vanno conferiti all’isola ecologica.

Tetrapak e polistirolo

Qui le regole possono cambiare da Comune a Comune, dunque verificate bene dove poter buttare il Tetrapak (quello delle confezioni di latte o di succo di frutta per intenderci): in alcuni casi va conferito con la carta, in altri con il multipak. Per quanto riguarda il polistirolo, generalmente, in piccole quantità, può essere gettato con la plastica.

Plastica, indifferenziato o isola ecologica?

Facciamo qualche esempio: carta stagnola, grucce di plastica o metallo, piatti e bicchieri di plastica, vaschette di alluminio, tubetto del dentifricio vuoto si buttano nella raccolta di plastica e/o alluminio.

Accendini, bancomat, bottoni, giocattoli, spazzolini, penne vanno nell’indifferenziato.

Toner delle stampanti, bilance da cucina, scope si portano all’isola ecologica.

Mascherine e guanti usa e getta

Purtroppo sono entrati a far parte dei nostri rifiuti quotidiani: mascherine e guanti usa e getta vanno buttati nell’indifferenziato.

Pulizia dei rifiuti

Prima di buttare un vasetto di yogurt o una bottiglia di passata (vuoti naturalmente), sarebbe buona norma sciacquarli per eliminare i residui di cibo.

Occhio ai contenitori

Gettate nel bidone apposito il vetro sfuso, non all’interno di un sacchetto di plastica; lo stesso vale per la raccolta di carta e cartone: utilizzate solo sacchetti di carta o scatoloni per differenziarli.

“Dove lo butto?”: come risolvere i dubbi

Come abbiamo detto in precedenza, alcune regole possono essere diverse a seconda del Comune di residenza. Generalmente sui siti web dei gestori della raccolta dei rifiuti si possono risolvere i propri dubbi sulla raccolta differenziata nel proprio territorio. Per Milano, ad esempio, si può far riferimento al sito dell’Amsa, per Roma a quello dell’Ama. Senza dimenticare che non di rado nelle confezioni stesse ci sono le istruzioni per il corretto smaltimento.

 

 

 

 

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