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Ricetta Bagna cauda di Papa Francesco, la ricetta

Ricetta Bagna cauda di Papa Francesco, la ricetta

Cosa c’entra la bagna cauda con Papa Francesco? Dovete sapere che grande è stata l’emigrazione dal Piemonte in Argentina e che tanti sono i piatti piemontesi diffusi nel Paese sudamericano tra gli immigrati di terza e quarta generazione e nella cucina argentina in genere.

Nel libro-intervista di Carlo Petrini, Terrafutura. Dialoghi con Papa Francesco sull’ecologia integrale del 2020, Papa Bergoglio ricorda i pranzi della sua gioventù in una comunità di immigrati piemontesi. 

Mentre nei giorni lavorativi si mangiava quasi solo la polenta, nei giorni di festa regnava la bagna cauda che in Argentina è finita per diventare il piatto del pranzo domenicale «italiano», conosciuto con il nome di baña cauda. In un’ulteriore elaborazione argentina, la baña cauda viene anche versata sugli agnolotti (ravioles) o sulla bistecca milanesa. Scoprite la ricetta.

Papa Francesco: i calamari ripieni e altre curiosità a tavola

La Cucina Italiana

Papa Francesco è forse il papa più intervistato della storia, ma nessuno gli ha ancora chiesto la ricetta dei calamari ripieni. «Jorge cucina benissimo, fa dei calamari ripieni da urlo», confidò in una intervista la sorella del pontefice, Maria Elena Bergoglio, pochi giorni dopo l’elezione a pontefice del fratello. Da quel 13 marzo 2013, Bergoglio non ha più avuto occasione di mettersi ai fornelli e la ricetta di quella pietanza «da urlo» rimane un segreto ben custodito.

Il merito delle abilità culinarie del papa è della mamma Regina Maria, la quale a sua volta aveva imparato i segreti di cucina da Rosa, la nonna paterna di Bergoglio, emigrata in Argentina dall’Italia. Erano abbondanti e lunghi i pranzi in casa Bergoglio, soprattutto la domenica, quando le donne di casa ci davano dentro con i piatti della tradizione: risotti, pasta fatta in casa, pollo al forno, dolci.

Il giovane Jorge Mario gettava un occhio in cucina, memorizzando i gesti sapienti della mamma e della nonna. «Mia madre», ha raccontato Bergoglio nel libro intervista El Jesuita, pubblicato in Argentina nel 2010, «rimase paralitica dopo aver partorito l’ultimo figlio, il quinto. Quando tornavamo da scuola, la trovavamo seduta a pelare patate, con tutti gli altri ingredienti per il pranzo già disposti. Ci diceva come dovevamo mescolarli e cucinarli».

Così Bergoglio, anche da semplice prete e poi da vescovo, si è sempre trovato a suo agio fra pentole e fornelli. Quando era professore al Collegio Massimo, il futuro papa cucinava per i suoi studenti la domenica, giorno di riposo per i cuochi. «Ci ha sempre preparato una fantastica paella», ha ricordato il suo confratello gesuita, padre Angel Rossi. A chi gli ha chiesto se sia davvero un buon cuoco, Bergoglio ha risposto: «Beh, non ho mai ammazzato nessuno col mio cibo».

Eletto papa, Jorge Mario Bergoglio, non ha voluto occupare l’appartamento pontificio. Per lui, quindi, niente servizio di cucina personale. Nessun cuoco privato e neanche, come spesso accade per gli ecclesiastici, suore cuciniere. Papa Francesco dorme in un piccolo appartamento della Domus Santa Marta e consuma i pranzi e le cene nella mensa comune.

Il papa viene servito a un tavolo defilato. La cucina è semplice e non diversa da quella di molte altre mense: primi di pasta o di riso, zuppe, secondi di carne e di pesce, verdure, insalata, frutta. Si beve vino bianco e rosso, in genere piemontese. Sulla tavola del papa arrivano anche i prodotti delle fattorie delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo: latte, ricotta, yogurt, formaggi, carne, verdure e un ottimo miele. Probabilmente il papa ha gustato anche i regali che gli ha portato la regina Elisabetta d’Inghilterra in occasione della sua visita in Vaticano nell’aprile del 2014, tutti prodotti delle tenute reali, anzi, «del mio giardino», come disse la regina al momento dello scambio dei doni: miele, dodici uova, costate di manzo, succo di mela, sidro, chutney, marmellate, shortbread, tè e anche una bottiglia di whisky.

Da Chicago a Little Big Italy, novità per Francesco Panella

La Cucina Italiana

Situato nella zona ovest di Chicago e aperto nel giugno 2021, Gioia propone una cucina basata sulle tradizioni italiane unite alla contemporaneità, con piatti nati dalla mente dello Chef Comacchio. Le sue origini lodigiane e l’uso di ingredienti genuini e di importazione, fanno sì che Gioia offra menù vari e stagionali, puntando quindi sulla freschezza degli ingredienti e del gusto. I paccheri Gioia sono il signature dish molto richiesto, anche se le proposte sono davvero tante!

Racchiudendo la raffinatezza italiana e l’energia di una metropoli come Chicago, Gioia è una destinazione vivace che offre alla propria clientela l’autentica esperienza della cucina italiana: ogni elemento del ristorante, dal servizio al menù, è stato creato per mettere in luce il meglio dell’Italia e ricreare una vera e propria experience del Made in Italy in cucina.

Little Big Italy, nuova stagione

Il Gioia di Chicago non potrebbe essere da meno visto che Francesco Panella si è fatto paladino della genuinità della cucina italiana all’estero anche attraverso la seguitissima serie Little Big Italy, che riprenderà con la sesta stagione per nuove avventure a partire dal prossimo 13 febbraio sul canale NOVE.

Se il 2022 ha visto la celebrazione dei 100 anni del ristorante di famiglia Antica Pesa a Roma, il 2023 lancia Francesco Panella verso nuove avventure internazionali portando con sé il suo marchio di fabbrica di autenticità e professionalità.

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