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Settembre Gastronomico: dove mangiare bene a Parma

Il fiore di zucca 'primaverile' di Felice Lo Basso

Sino al 27 settembre, la ‘petite capitale’ celebra la Food Valley con una serie di eventi, aperti al pubblico, legati alle sua tradizione e ai grandi prodotti del territorio. Un’occasione imperdibile per (ri)scoprire la cucina locale. Ecco dove

Petite Capitale è sempre stata, da quando – nella prima metà dell’800 – fu il cuore del Ducato di Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone Bonaparte. Sino al 27 settembre si può ben dire che Parma diventa la capitale del cibo italiano, grazie a ‘Settembre Gastronomico’,  manifestazione che racconta la Food Valley attraverso le sue eccellenze gastronomiche. E’ l’espressione di sei filiere: le DOP Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, la pasta, il pomodoro, il latte e le alici. Un mix di tradizioni, artigianalità e passione che la rende Parma una realtà unica al mondo, come riconosciuto da UNESCO, che nel 2015 ha elevato la città ducale nell’Olimpo delle Creative Cities of Gastronomy: è stata la prima città italiana a ricevere questo riconoscimento, seguita poi da Alba. Il progetto ‘Settembre Gastronomico’ ha una natura corale, con l’alleanza  tra Istituzioni, Consorzi di Tutela, aziende alimentari e mondo della ristorazione. I promotori sono Comune di Parma e Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy.

C’è anche una Tasty Box

Tante le iniziative, aperte al pubblico, che si possono scoprire nel sito ufficiale della manifestazione. Forse la più interessante, il 24 settembre, è  In cucina con Verdi, spettacolo messo in scena da Gianmaria Aliverta  per quella di svelare un lato del Maestro, la sua natura di raffinato amante della cucina. Il menu  a 75 euro, per l’evento al Bersò, sarà a cura del team di  Parma Quality Restaurants che comprende 30 ristoratori. Detto che ogni settimana di settembre sarà dedicata a una filiera rappresentativa della Food Valley parmense con proposte a tema in vari ristoranti, si è pensato ai foodie in arrivo con una simpatica idea. Chiunque soggiornerà in una delle strutture ricettive cittadine per una o più notti – purché il periodo comprenda il sabato riceverà una ‘Tasty Box – I Sapori della Food Valley’: un ricordo della gita ma anche un invito a sperimentare in cucina nella propria casa, nel segno dei sapori della città ducale. All’interno, infatti, gli ospiti potranno trovare le DOP Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, pasta, conserve di pomodoro, panna e le alici di Parma.

Che prodotti!

Ma il meglio – tra una lunga passeggiata nel centro storico e le mostre d’arte – è che ci si può felicemente dedicare alle gioie del palato. La summa è composta dai salumi tipici (Culatello di Zibello, Prosciutto Crudo di Parma, Salame di Felino, Spalla di San Secondo, Coppa di Parma…) da abbinare alla torta fritta; i tortelli di erbette – qui argomento di eterne discussioni sulle sfumature per realizzarli – e gli anolini; il bollito misto e lo stracotto; la torta Maria Luigia e i tortelli dolci preceduti ovviamente da qualche scaglia di Parmigiano Reggiano, se invecchiato ancora meglio. Ecco la nostra selezione di locali, giustamente non solo tipici, dove vi troverete benissimo.

 

Antica Osteria della Ghiaia

In Piazza Ghiaia, a pochi passi dal mercato storico della città, dal 1950 offre buona cucina parmigiana: molto amati i cappelletti alla parmigiana e la Vecia (la vecchia: piatto che ha come ingrediente principale il pesto di cavallo macinato).

Parmarotta

Mutua il nome dal quartiere: in passato, le piene della Parma (torrente) rompevano qui frequentemente gli argini. Rinomato, oltre che per le paste ripiene, anche per specialità allo spiedo e alla brace, rigorosamente di legna. Su richiesta, anche masterclass in cucina, per imparare a preparare piatti tipici come come i tortelli di erbetta.

I Tri Siochètt

L’insegna significa ‘I tre sciocchi’ in dialetto. Appena fuori città, è un’istituzione della cucina parmigiana. Offre la migliore tradizione culinaria locale: spalla cotta, tortino di borragine, salumi e gnocco fritto, paste ripiene. Aperta da più di 25 anni.

Osteria Virgilio

Virgilio si definisce ‘oste resistente’ alle mode ed è contrario alla filosofia del Km 0: se è giusto guardare vicino (ampia selezione di formaggi, salumi e vini locali), lo è altrettanto allungare lo sguardo alla ricerca del buono. Rispetto agli altri locali, ha la particolarità di trovarsi in Oltretorrente, la Parma del popolo.

Ristorante Cocchi

Parma in tavola, si potrebbe dire: un locale imperdibile per chi ricerca i sapori della tradizione. Locale fondato nel 1925 da Paride Cocchi e ora gestito da Corrado Cocchi e dal figlio Daniele. Tra le specialità: anolini in brodo; paste, tutte rigorosamente tirate a mano. Imperdibile il carello dei bolliti misti

Cortex Bistrot

Propone una ‘nuova cucina italiana’, mutuando ingredienti da altre culture. Lo chef Simone Devoti, affiancato da Diego Sales, ha lavorato diversi anni a Londra alla Locanda Locatelli. Ambiente informale, piatti godibili e contemporanei.

Antichi Sapori

Classica trattoria di campagna, che coniuga semplicità, calore familiare e una buona cucina, incentrata sulle specialità del territorio. Offre anche una verticale di Parmigiano Reggiano DOP con stagionature 30, 40 e 72 mesi. In cucina c’è Davide Censi.

L’Inkiostro

L’eccezione che conferma la regola: in una delle terre più legate alla tradizione, lavora uno dei maggior chef creativi in Italia ossia Terry Giacomello. La sua è cucina senza frontiere, super tecnica, ma non risparmia belle provocazioni al territorio.

Maison du Gourmet

Lo chef è Vincenzo Dinatale, che ha lavorato in grandi ristoranti: propone un menu degustazione di quattro portate (Omaggio alle Petit Paris) che esalta le tradizioni culinarie e i prodotti d’eccellenza del territorio, in modo innovativo. L’ambiente è raffinato e suggestivo, in località Coloreto.

Parizzi

Stellato da oltre 40 anni, è il ristorante per eccellenza di Parma, grazie alla bravura dello chef-patron Marco Parizzi. La tradizione non viene dimenticata ma è più interessante assaggiare piatti eclettici e di classe quale la Faraona in crosta di frutta secca con patate, cipollotti e champignon.

Ai Due Platani

Nella frazione di Coloreto c’è una delle trattorie emiliane ai vertici, regno dell’esperto Giancarlo Tavani. La ‘trimurti’ formata dai grandi salumi del territorio, le paste ripiene e il monumentale gelato alla crema è nota a tutti i gourmet italiani. Solida la cantina, che spazia dai vini locali a quelli d’Oltralpe.

Ricetta Pane gastronomico – La Cucina Italiana

Ricetta Pane gastronomico - La Cucina Italiana
  • 600 g pane in cassetta (il nostro è agli spinaci)
  • 175 g melanzana
  • 150 g formaggio cremoso
  • 100 g polpa di avocado
  • 1 cetriolo
  • limone
  • lime
  • erba cipollina
  • olio extravergine di oliva
  • sale affumicato
  • sale
  • pepe

Per preparare il pane gastronomico, pelate il cetriolo e affettatelo per il lungo con un pelapatate ben affilato ottenendo nastri sottili. Conditeli con olio, sale, pepe e succo di lime. Lasciateli riposare per 1 ora.
Affettate anche la melanzana per il lungo in fette molto sottili e cuocetele in una padella con un filo di olio per circa 2 minuti. Scolatele su carta da cucina.
Frullate la polpa di avocado con il succo di 1/2 limone e una presa di sale.
Lavorate il formaggio cremoso con un filo di olio, un pizzico di sale affumicato, pepe e 1/2 cucchiaino di erba cipollina tagliata a rocchetti.
Tagliate il pane orizzontalmente per il lungo ricavando 5 strati.
Spalmate sulla base la crema di formaggio e copritela con le melanzane. Appoggiatevi sopra uno strato di pane e farcitelo con la crema di avocado e i cetrioli conditi. Ripetete le farciture per gli altri due strati e chiudete il pane con la parte superiore. Schiacciatelo delicatamente e infilzatelo a piacere con lunghi stecchi, in due file parallele.
Tagliatelo in modo da ottenere degli «spiedini» con lo stecco al centro.

Anna in Casa: ricette e non solo: Panettone gastronomico – repost

Anna in Casa: ricette e non solo: Panettone gastronomico - repost

A casa nostra non può mancare. A voi piace?
Inizio a prepararli per l’ 8 dicembre e vado avanti fino all’epifania, quasi pari passo con quelli dolci.
Cerco ogni volta di inventarmi farce diverse ma quella che di solito piace di più è quella di pesce.
Oggi preparerò il primo di queste feste, dato che il nostro calendario inviti quest’anno ha subito dei cambiamenti, causa forza maggiore.

Ingredienti

per il panettone
375 g di farina W350, io ho utilizzato la Manitoba 
150 ml di latte intero
10 g di malto in polvere o zucchero
15 g di miele di acacia (ma non necessariamente)
10 g di lievito di birra 
40 g di zucchero
8 g di sale
80 g di tuorli
80 g di burro morbido
per la lucidatura
20 g di tuorlo
25 g di panna
per le farce
1 vasetto di uova di lompo rosse
1 vasetto di uova di lompo nere
qualche fettina di salmone affumicato
1 confezione di gamberetti
maionese
burro ammorbidito
formaggio spalmabile
1 cucchiaio di ketchup
1 cucchiaio di brandy

per gli alberelli di sfoglia clicca QUI

Preparazione.

Nella ciotola della planetaria mettere la farina, il malto e il miele.

Sciogliere in una ciotola il lievito e lo zucchero nel latte appena tiepido.

Versare il liquido nella farina e a planetaria in azione aggiungere i tuorli mescolati, facendoli cadere a filo. Lasciare impastare molto bene.


Aggiungere il burro morbido a ripartire ad impastare fino a completo assorbimento.

Aggiungere il sale e continuare ad amalgamare fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.

Formare una palla e metterla a riposare sulla spianatoia leggermente infarinata per una quindicina di minuti.

Formare dall’impasto un panetto grosso da posizionare nello stampo leggermente imburrato e un pallino più piccolo da mettere sulla sommità di quello più grande..

Lasciare lievitare fino al raddoppio.

Scaldare il forno a 180°.

Spennellare la superficie con il tuorli e la panna mescolati (ingredienti della lucidatura).

Infornare e cuocere per 25 minuti.

Se la superficie si dovesse colorare troppo, coprire con un foglio di alluminio.

Lasciare raffreddare prima di tagliare.

Per la finitura: tagliare la calotta del panettone, svuotare il centro e tagliare il 

cilindro ottenuto a strati da guarnire a piacere.

Per le farce

In una coppetta lavorare il burro fino renderlo una crema soffice. Scolare i gamberetti e mescolarli ad una salsina preparata con 2 cucchiai di maionese, 1 cucchiaio di ketchup e 1 cucchiaio di brandy. 
Per le fette farcite con il salmone spalmare prima la fetta di panettone con il burro ammorbidito e per la base di uova di lompo e caviale spalmare a piacere maionese o burro o formaggio spalmabile. Iniziare a farcire il panettone dalla prima fetta in basso alternando le salse, ricordando che fra uno strato e l’altro bisogna lasciare una fetta non farcita in modo da avere dei tramezzini facili da prendere con le mani. Guarnire la cupola finale a piacere.

Reinserire il cilindro farcito, chiudere con la calotta e tenere in frigorifero fino a momento di servire.

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