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Pizza & Vino 10 vini per 10 pizze

Pizza & Vino 10 vini per 10 pizze

Una coppia che spopola nelle pizzerie migliori. Anche perché, quando sono insieme, tutto è più digeribile

Due grandi eccellenze italiane, pizza e vino, che fanno brillare il nostro patrimonio enograstronomico in tutto il mondo. Scoprite i nostri abbinamenti perfetti.

Pizza margherita & Ottouve 2018 di Salvatore Martusciello

A Napoli, l’abbinamento tra la Margherita e il rosso frizzante Gragnano è un classico. Ottimo è l’Ottouve 2018 di Salvatore Martusciello.
11 euro.

Pizza marinara & Schiava Valdelac 2018 di Cavit

Comanda il pomodoro, con i profumi dell’aglio e dell’origano. Abbinate un rosato buono e senza fronzoli come la Schiava Valdelac 2018 di Cavit.
11 euro.

Pizza salsiccia e friarielli & Nizza Cipressi 2016 di Chiarlo

Quando c’è la salsiccia sulla pizza, la Barbera è un’opzione interessante. A noi piace il Nizza Cipressi 2016 di Chiarlo.
16 euro.

Pizza diavola & Gewürztraminer 2018 dell’altoatesino Bellutti

Con il piccante serve un bianco aromatico di carattere, come il Gewürztraminer 2018 dell’altoatesino Bellutti.
16,50 euro.

Pizza ai 4 formaggi & Trento Perlé Nero Riserva 2010 di Ferrari

Una bollicina da pinot nero rinfresca e ha la giusta struttura per i formaggi. Tra le migliori in Italia c’è il Trento Perlé Nero Riserva 2010 di Ferrari.
51 euro.

 

Pizza ortolana & Rive di San Pietro di Barbozza Brut 2018 di Val d’Oca

La leggerezza e la dolcezza delle verdure vanno d’accordo con un Prosecco Superiore di Valdobbiadene. Scegliete il Rive di San Pietro di Barbozza Brut 2018 di Val d’Oca, che ha un ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo.
10 euro.

Pizza ai frutti di mare & Hirpos 2015 di Petilia

La Falanghina dà il meglio con i formaggi freschi e i frutti di mare. La Hirpos 2015 di Petilia è un’ottima versione, fresca e agrumata 18 euro. aziendaagricolapetilia.it

Pizza capricciosa & Costa del Nero 2017 Conte Vistarino

Un Pinot Nero giovane si abbina bene ai tanti ingredienti della Capricciosa. Provate il Costa del Nero 2017 prodotto in Oltrepò Pavese da Conte Vistarino.
12 euro

Pizza all’ananas & Gewürztraminer Nussbaumer 2018 di Tramin

Per i nostri amici americani che azzardano l’abbinamento pizza e ananas, Gewürztraminer Nussbaumer 2018 di Traminè, un vino bianco aromatico intenso e strutturato. Petali di rosa, frutta tropicale e spezie dolci incantano l’olfatto e introducono a un sorso morbido e fragrante, di grande intensità e ricchezza.
25 euro.

Calzone con ricotta, prosciutto e funghi & Cerasuolo d’Abruzzo DOC “Rosa-ae” 2017 di Torre dei Beati

Chiudiamo con il cugino della pizza, il calzone, accompagnatelo ad un buon calice di Cerasuolo d’Abruzzo DOC “Rosa-ae” 2017 di Torre dei Beati, un rosè dal colore intenso, rosso ciliegia brillante. Al palato ottimo equilibrio e bella mineralità, oltre che una buona persistenza finale.
11 euro.

Le nostre pizze speciali

 

 

» Verza e patate – Ricetta Verza e patate di Misya

Misya.info

Preparate la verza: eliminate eventuali foglie esterne rovinate, tagliate a metà, eliminate anche il torso centrale, quindi tagliate il tutto a striscioline e sciacquate sotto acqua corrente

Pelate le patate e tagliatele a fettine sottili.

Fate dorare la cipolla in un po’ di olio, quindi unite le patate e fatele rosolare per qualche minuto.
Infine aggiungete anche la verza, insaporite con sale, pepe e salvia, aggiungete l’acqua, coprite con un coperchio e cuocete a fiamma media per circa 20 minuti.

Togliete il coperchio, mescolate bene e cuocete per altri 5 minuti: quando l’acqua sarà stata assorbita e le patate saranno ben cotte, aggiungete la scamorza grattugiata alla julienne sulla superficie, quindi gratinate per pochi minuti sotto al grill (se avete usato una padella con manico non adatto al forno, come me, lasciate lo sportello del forno aperto in modo da far sporgere il manico fuori dal forno perché non bruci), finché la superficie non sarà dorata.

Il vostro contorno di verza e patate è pronto, non vi resta che servirlo.

Dolci tipici di Carnevale napoletani

Dolci tipici di Carnevale napoletani

Lo dice già il nome, martedì grasso è fatto apposta per peccare. E in cucina c’è un modo ben preciso per peccare sul serio: friggere, ovviamente! Se ogni fritto vale, fra quelli più amati ci sono sicuramente quelli campani. Quali sono allora i dolci napoletani tipici di Carnevale più golosi? Vediamoli insieme.

Chiacchiere napoletane

La storia delle chiacchiere risale all’antica Roma: durante la celebrazione dei Saturnali, tutti i canoni sociali venivano ribaltati e fra gli eccessi c’erano proprio le frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale, distribuiti al popolo in festa fra le strade della città.

Oggi le chiacchiere sono conosciute in tutta Italia, con diverse versioni e tanti nomi (bugie, galani, cenci o frappe), ma fra le più celebri resta imbattuta la versione partenopea. Secondo la tradizione napoletana, la loro nascita è da rincondurre alla regina Margherita di Savoia (già responsabile per l’invenzione della pizza margherita), così golosa e chiacchierona da aver ordinato al suo cuoco di creare un dolce adatto per accompagnare le sue conversazioni con gli amici. Per prepararle, leggete qui la nostra ricetta.

Sanguinaccio

Non è davvero Carnevale finché le chiacchiere non vengono inzuppate nel sanguinaccio. Si tratta di un’antica ricetta della cucina povera campana, diffusa anche in altre regioni, come la Basilicata e la Calabria. Quando si dice “del maiale non si butta via niente”, non si scherza: tradizionalmente, dopo l’uccisione dei maiali a gennaio e febbraio, il loro sangue veniva raccolto, unito al cacao e poi allo zucchero e alle spezie. La ricetta del sanguinaccio oggi non prevede più il sangue di maiale, in quanto dal 1992 questa pratica è vietata.

Ingredienti

500 ml Latte
200 g Zucchero
80 g Cacao amaro
120 g Cioccolato fondente
50 g Amido di mais
30 g Burro
50 g Cedro o uvetta candita
Cannella qb

Procedimento

In una ciotola mescolate zucchero, farina, cacao, cannella e amido di mais e aggiungere il latte a filo, mescolando attentamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Quando il composto è omogeneo, trasferitelo in una pentola e aggiungete il cioccolato fondente a pezzi, il burro e i canditi e cuocetelo a fiamma bassa fino a farlo addensare. Una volta ottenuta una crema compatta e lucida, versate il sanguinaccio in una pirofila, ricopritela con la pellicola e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.

Migliaccio

Un altro dolce di Carnevale tipico di Napoli è il migliaccio, una torta di miglio e ricotta che viene spesso preparata anche in occasione della Pasqua. Si tratta di un’altra ricetta della cucina povera tradizionale, in quanto prevedeva il miglio, oggi sostituito con il semolino, e il sangue di maiale (usanza ormai scomparsa). Leggete qui la ricetta.

Graffe

La graffa è un peccaminosissimo dolce fritto che si può trovare in Campania nei bar e nelle pasticcerie per tutto l’anno. Carnevale è una delle occasioni migliori per prepararle anche a casa!

Ingredienti

1 kg Farina manitoba
450 g Patate bollite
300 g Uova intere
150 g Zucchero
100 ml Latte
80 g Burro
25 g Lievito di birra
5 g Sale
Cannella qb
Zucchero qb

Procedimento

Impastare tutti gli ingredienti tranne il sale nella planetaria, fino a che l’impasto non raggiunge una struttura liscia e non si stacca dai lati. Unite il sale e impastate per altri 10 minuti. Lasciate lievitare l’impasto per circa 30 minuti a temperatura ambiente. Stendete l’impasto con uno spessore di 1 cm, coppate della misura necessaria e, con aiuto del pollice, bucate il centro per ottenere la tipica forma. Fate lievitare fino a che l’impasto raddoppia in volume. Friggete nello strutto o in olio di semi ben caldo. Scolate e passate nello zucchero e cannella.

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