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Il decotto di rapa per curare tosse e mal di gola

Il decotto di rapa per curare tosse e mal di gola

Quando si ha la tosse, grassa o secca che sia, o i primi sintomi del mal di gola si fanno sentire, meglio andare dal fruttivendolo e comprare qualche rapa. Fare il decotto è davvero semplice e il risultato è garantito

In inverno i malanni di stagione non danno tregua. Se si è scampati all’influenza, quasi sicuramente, con le temperature ai minimi, mal di gola e raffreddore sono dietro l’angolo. Onde evitare di imbottirsi di medicinali, se non quando strettamente necessario, si può prima provare la strada delle cure naturali. Fra i tanti “rimedi della nonna”, uno piuttosto efficace contro la tosse e i disturbi della gola è il decotto di rapa.

Decotto di rapa, efficace e semplice da fare

La rapa, molto ricca di fibre, non ha particolari proprietà nutritive. Contiene diversi sali minerali, ma in quantità contenute rispetto ad altri ortaggi, mentre ha una buona dose di vitamina C. Il modo migliore per ricavare il massimo da questa verdura, è farne un decotto. La preparazione è davvero  semplice. Prendete 150 grammi di rapa già sbucciata e tagliata a pezzetti e mettetela in una pentola con un litro di latte. Portate a ebollizione e lasciate sul fuoco per almeno 40 minuti. Una volta spento, prima di bere il decotto, lasciatelo leggermente raffreddare. Per chi lo desidera, può aggiungere anche un mezzo cucchiaio di alcol alimentare o grappa e un cucchiaino di miele. La bevanda che se ne ricava è efficace sia contro la tosse grassa che secca. Questo perché le sostanze solforate contenute nella rapa aiutano a disinfettare le vie respiratorie e a favorire l’eliminazione del catarro.

Dalla rapa si ricava anche lo sciroppo

Sempre con la rapa, anziché preparare il decotto, si può fare lo sciroppo, altrettanto utile contro la tosse e il mal di gola. Si comincia sbucciando e tagliando una rapa a fettine sottili. Queste vanno disposte una sopra l’altra con in mezzo dello zucchero, meglio se di canna. Una volta terminata la disposizione a strati, ricoprire con della pellicola il contenitore e lasciare riposare il tutto per almeno 12 ore. Passato questo tempo, filtrare il liquido che si sarà formato e raccoglierlo un una bottiglietta, possibilmente di vetro. Un altro modo è quello di tagliare la calotta superiore dell’ortaggio e creare un buco in quella inferiore dove poter mettere lo zucchero a macerare per una notte. Questo sciroppo ha già di per sé un sapore dolce, ma può essere corretto con dell’olio essenziale al limone, per esempio, per renderlo ancora più piacevole. Se non lo si deve dare ai bambini, anche in questo caso si può aggiungere dell’alcol alimentare, che, oltre ad avere un effetto balsamico, aiuta a conservarlo più a lungo.

Ricerche frequenti:

Mal di testa, i cibi e gli errori da evitare a tavola

Mal di testa, i cibi e gli errori da evitare a tavola

Una dieta squilibrata e il consumo di determinati cibi può favorirne l’insorgenza. Ecco cosa mangiare e cosa invece evitare per combattere il problema e stare meglio

Emicrania, cefalea, mal di testa: a chi non è capitato di soffrirne? Si tratta di disturbi molto comuni che possono essere dovuti a tensione, stress, problemi emotivi, ma anche alla cattiva alimentazione. Alcuni cibi, infatti, per via delle sostanze che contengono, possono scatenare gli attacchi o, una volta sopraggiunti, peggiorarli. Al contrario, altri alimenti, consumati regolarmente, possono aiutare a evitarli e gestirli al meglio. Vediamo con l’aiuto della nutrizionista Valentina Schirò, quali sono gli errori da non commettere a tavola per ridurre il problema e affrontarlo al meglio quando insorge e i cibi da preferire nei menu quotidiani per combatterlo.

Attenzione ai digiuni prolungati

«Oltre a essere dannosi per la linea e per la salute, i digiuni possono provocare carenze nutrizionali che favoriscono il problema. Per esempio quando l’organismo rimane a corto di vitamine come quelle del gruppo B (indispensabili per metabolizzare grassi, proteine e carboidrati e ricavare energia) o di minerali (come il magnesio, utile per il sistema nervoso) è facile andare incontro a questo disturbo» spiega la nutrizionista Valentina Schirò.

Mal di testa, cibi contro

Riducete il consumo di sale

L’assunzione eccessiva di sale o di cibi salati come gli snack confezionati, oltre a essere dannosa per la salute di cuore e arterie e per la linea, peggiora il problema. «Il sodio così come il glutammato di sodio usato in molti prodotti alimentari industriali per esaltarne la sapidità e indicato sull’etichetta con la sigla E620 ed E625, favorisce la comparsa degli attacchi».

Evitate l’istamina

«Questa sostanza contenuta negli alcolici, nel vino, nei formaggi stagionati, nel pesce e nella carne in scatola, può scatenare il mal di testa e peggiorare i sintomi».

Volete saperne di più? Scoprite nella gallery i cibi che possono aiutarvi a combattere il mal di testa

Cibi mal di testa, amici e nemici

Cibi mal di testa, amici e nemici

L’emicrania si cura anche a tavola: alcuni alimenti, dalle patate allo zenzero, possono aiutare a sconfiggerla. Altri invece, come salumi e formaggi, ne rendono i sintomi più fastidiosi

Il mal di testa può essere un fastidioso compagno di viaggio che si alza con noi al mattino e non ci abbandona fino al termine della giornata. Ne esistono diverse tipologie, causate da svariati fattori, tra cui lo stress, la carenza di sonno o l’affaticamento della vista. Anche l’alimentazione però può giocare un ruolo importante: alcuni cibi contengono sostanze in grado di scatenarlo (in questo caso si tratta di emicrania, dolore pulsante e localizzato in una parte del capo), altri possono invece alleviare il dolore.

I cibi da evitare

Premettendo che ognuno di noi è sensibile in modo diverso all’influenza dell’alimentazione sul mal di testa, ci sono diversi alimenti e sostanze da cui chiunque dovrebbe stare alla larga per schivare le cefalee. In primis l’alcol, che accelera il flusso sanguigno e rilascia tossine dannose: un mal di testa prolungato è non a caso il ricordo più frequente di una serata ad alta gradazione alcolica. Ma ad aumentare la pressione contribuiscono anche tiramina e feniletilamina: non bisogna quindi esagerare con formaggi stagionati, yogurt e insaccati. I salumi e le carni rosse, inoltre, sono fonte di nitrati, conservanti in grado di stimolare il mal di testa. Un po’ a sorpresa, attenzione anche al cioccolato: il cacao è un concentrato di istamina, che ha più o meno lo stesso effetto. Da prendere a piccole dosi il glutammato monosodico: una sostanza che abbonda nei dadi da cucina, nella salsa di soia (diffusissima nella cucina orientale) e nei formaggi. Al netto delle cefalee improvvise causate dall’ingestione di alimenti freddi (meglio bere acqua a temperatura ambiente e mangiare il gelato lentamente), un buon consiglio legato all’alimentazione è quello di non saltare mai la colazione né restare a digiuno a lungo: spesso è la mancanza di glucosio nel sangue a provocare il dolore.

Mal di testa, cibi amici e cibi nemici LEI

Gli alleati contro il mal di testa

Al contrario, mangiare determinati alimenti può aiutare a combattere i sintomi del mal di testa. Si parte dalle patate (meglio se mangiate con la buccia): i carboidrati complessi in genere favoriscono il relax dei nervi rilasciando serotonina ed energia a lunga gittata, mentre il potassio è ottimo per i vasi sanguigni. Così come il magnesio, che insieme alla salicina rende le mandorle uno dei migliori rimedi naturali alla cefalea. Agiscono contro il dolore anche il peperoncino, grazie alla capsaicina, le banane, gli spinaci e i semi di lino e sesamo. Ma il vero toccasana in questi frangenti è lo zenzero, spezia utilizzata fin dai tempi antichi come analgesico: una tisana o una caramella possono avere gli stessi effetti dei medicinali tradizionali. È importante anche bere molto: un litro e mezzo d’acqua al giorno, associata al consumo di frutta e verdura fresche, tiene lontana la disidratazione, una delle principali cause del mal di testa.

Caffè, ma non troppo

Il caffè, invece, è un’arma a doppio taglio, perché può rientrare in entrambe le categorie: la caffeina è infatti un pronto rimedio capace di diminuire il dolore provocato dal mal di testa, ma al tempo stesso, se assunta in grandi quantità, provoca dipendenza. Bere più di tre caffè al giorno può dunque sortire l’effetto opposto e provocare dolorose emicranie da astinenza quando si salta l’appuntamento con l’espresso.

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