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Ravioli candy cane – Ricetta di Misya

Ravioli candy cane

Innanzitutto preparate la pasta alla barbabietola: frullate la barbabietola con l’uovo fino ad ottenere una purea liscia, unitela alla farina e lavorate velocemente fino ad ottenere un panetto omogeneo, che avvolgerete con pellicola per alimenti e lascerete riposare per almeno 20 minuti a temperatura ambiente.

Preparate la pasta all’uovo: unite farina e uova in una ciotola e lavorate fino ad ottenere un panetto omogeneo, quindi avvolgete con pellicola e lasciate riposare anche questa.

Intatto preparate il ripieno: unite in un mixer barbabietola, ricotta, grana, sale e pepe e frullate fino ad ottenere una crema omogenea.
Travasatela in una sac-à-poche e conservatela in frigo, in modo da averla pronta all’uso non appena la sfoglia sarà pronta.

A questo punto viene la parte più complessa, ovvero preparare la sfoglia, che dovrà essere a strisce alternate di pasta all’uovo normale e rosa.
Riprendete i panetti quindi prendetene uno per volta, eliminate la pellicola, appiattite sul piano di lavoro leggermente infarinato e passatelo nella macchinetta tirasfoglia, partendo dallo spessore maggiore e diminuendo lo spessore a ogni passaggio, fino ad ottenere una sfoglia sottile (ma non troppo, andrà assottigliata ancora in un secondo momento).
Procedete nello stesso modo col secondo panetto.

Ricavate da ognuna delle 2 sfoglie delle strisce lunghe e sottili, uguali tra loro (potete usare un coltello a lama liscia o il rullo per ricavare le pappardelle, vedete voi).
Disponete le strisce sul piano di lavoro alternando i colori, quindi schiacciate leggermente con un matterello per iniziare a farle aderire, poi ripassatele nella macchinetta tirasfoglia in modo da ottenere una sfoglia uniforme e sottile (potete arrivare fino al penultimo spessore).

Infine disponete la farcitura sulla sfoglia pronta, in forma di bastoncino di zucchero, ripiegate la sfoglia su se stessa per coprire la farcitura e create i ravioli usando la formina apposita.

Lessate i ravioli per 5-6 minuti in acqua bollente leggermente salata, scolateli e conditeli a piacere: io ho usato un gustoso mix di burro insaporito con sale, pepe rosa e finocchietto selvatico, in modo da rendere l’aspetto dei miei candy cane ancora più natalizio.

I ravioli candy cane sono pronti, non vi resta che portarli in tavola e stupire tutti i vostri ospiti.

Giuseppe Verdi e la “squisita minestra”: la nostra ricetta del 1929

Giuseppe Verdi e la “squisita minestra”: la nostra ricetta del 1929

Don Carlo di Giuseppe Verdi, con questo titolo si inaugura la stagione di quest’anno del Teatro alla Scala. Composta nel 1867 è un’opera della maturità del maestro di Roncole di Busseto, precede di quattro anni Aida, titolo certamente più popolare.

Per celebrare questo importante appuntamento annuale vi proponiamo una ricetta pubblicata sul primo numero di La Cucina Italiana pubblicato a dicembre del 1929.

In fondo alla prima colonna di pagina due si apre il ricettario di allora che comincia con il capitolo «Minestre e vivande equivalenti». Tra queste è riportata la ricetta di una minestra saporita prediletta dal maestro Giuseppe Verdi. Amante della buona tavola e degli ingredienti preziosi era attentissimo alle terre intorno alla villa di Sant’Agata. Qui passa gran tempo dell’anno curandola con perizia, studiando e introducendo migliorie, come la costruzione di una ghiacciaia per conservare le derrate, non solo quelle che si producevano nella tentua, ma anche quelle che si faceva arrivare da altre parti d’Italia.

Giuseppe Verdi seduto al centro, circondato da alcuni amici nella sua casa di Montecatini.

DEA / G. CIGOLINI/Getty Images

Abbiamo cucinato questa minestra seguendo la ricetta originale del 1929 che riportiamo qui

La squisita minestra di Giuseppe Verdi

Di questa minestra si compiacque, in special modo, Giuseppe Verdi, e spesso si serviva nel Palazzo Doria a Genova, o nella Villa ddi Sant’Agata.

Mettete cuocer un chilo di patate, con sale; poi sbucciatele, pestatele in un mortaio, o schiacciatele col dorso di un piattino. Ridotte in pasta, unitevi 75 grammi di burro, un cucchiaio di farina, parmigiano grattato, 6 torli d’uovo. Agitate tutto fin che si leghi in una compagine omogenea: formate, quindi, tante pallottole, friggetele in padella con olio. Quanto saranno fritte potenele e in carta straccia, affinché rendano tutto l’olio e, quindi, in un tegame. Versatevi sopra un buon brodo, specialmente di pollo, o di tacchino se ne avete, e un po’ di sugo di carne.

Tarte tropézienne – Ricetta di Misya

Tarte tropézienne

Innanzitutto preparate l’impasto: sciogliete il lievito spezzettato nel latte appena intiepidito, quindi versatelo sulle farine insieme a uovo e zucchero e iniziate a impastare, aggiungendo poi anche sale e fiori d’arancio.

Infine unite il burro in più riprese, aspettando che il pezzo precedente sia stato completamente assorbito prima di aggiungere il successivo.

Coprite la ciotola con pellicola trasparente e lasciate lievitare per circa 3 ore i finché non sarà quasi triplicato.

Riprendete l’impasto, sgonfiatelo con le mani leggermente infarinate, formate una palla, appiattitela (sempre con le mani) e mettetela nello stampo leggermente imburrato, quindi lasciate lievitare per almeno 1 altra ora.
Spennellate con l’uovo leggermente sbattuto, decorate con la granella e cuocete per circa 20-25 minuti in forno statico preriscaldato a 170°C, quindi sfornate e lasciate raffreddare completamente..

Nel frattempo preparate la crema: sbattete i tuorli con lo zucchero in un pentolino, quindi incorporate maizena, amido di riso, aromi e un goccino di latte.

Scaldate il restate latte e aggiungetelo quando avrà quasi raggiunto il bollore, mescolando subito con le fruste per amalgamarlo.
Trasferite il pentolino sul fuoco e cuocete a fiamma bassa, mescolando costantemente, fino a raggiungere l’ebollizione: dovreste ottenere una crema densa.

Trasferite la crema in un piatto ampio e coprite con pellicola per alimenti a contatto, per non far formare la pellicola dovuta all’ossidazione sulla superficie, quindi lasciate raffreddare completamente a temperatura ambiente.

Montate la panna bene fredda di frigo, quindi amalgamatela alla crema ormai fredda, mescolando delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto, in modo da non farla smontare.
Dividete la torta in 2 dischi orizzontali con un coltello a lama lunga, quindi farcite la base con la crema ottenuta, infine ricoprite con il secondo disco.



La tarte tropézienne è pronta, non vi resta che portarla in tavola e servirla.

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