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Qual è la migliore cucina di tutto il mondo? La classifica mondiale

La Cucina Italiana

Se avete dubbi su qual è la migliore cucina di tutto il mondo, tranquillizzatevi. La cucina italiana è stata incoronata ancora una volta come prima tra le migliori cucine del mondo. Il verdetto è dei Taste Atlas Awards 2023/24, la classifica delle classifiche pubblicate periodicamente dal portale specializzato in cibo, vino e destinazioni. Per questa “graduatoria annuale”, sempre curiosa e per questo attesa, ha chiesto ai suoi follower di esprimere la propria preferenza tra 50 tra i piatti top di ogni Paese, e poi ha sommato i voti per il punteggio finale di ogni cucina tipica.

Qual è la migliore cucina di tutto il mondo?

A farci guadagnare la vetta è stata la pizza, e per la precisione la pizza napoletana. Nella classifica di Taste Atlas, infatti, Italia e Giappone hanno registrato la stessa valutazione media (4,65) ma i voti guadagnati dal nostro piatto più famoso sono stati determinanti per farci raggiungere complessivamente un punteggio più alto. Il Giappone dunque ci segue al secondo posto. Terzo, invece, per la Grecia.

Le migliori cucine del mondo (e le peggiori)

A seguire nella top ten ci sono Portogallo, Cina, Indonesia, Messico, Francia, Spagna e Perù. Gli ultimi posti, invece, secondo gli utenti di Taste Atlas sono Repubblica Dominicana, Galles e Ghana, rispettivamente alle posizioni 98, 99 e 100. Sorpresi? Se non per questo, forse per altre posizioni: la cucina degli Stati Uniti, per esempio, è al sedicesimo posto, prima di quella thailandese. E la cucina cipriota, per molti versi simile a quella greca che è sul podio, è solo al posto 88.

I piatti migliori del mondo

Evidentemente la popolarità delle ricette (e quindi di una certa cucina) è stata determinante per attrarre voti. In effetti, al primo posto della top 100 dei piatti dei Taste Atlas Awards c’è la popolarissima Picanha: taglio di manzo brasiliano tradizionalmente grigliato e servito a mo’ di tagliata. È seguito dal Roti canai, pane simile alla focaccia nella consistenza, tipico di diversi Paesi del sud est asiatico e immancabile nei ristoranti che fanno cucina orientale (che però la classifica indica solo come “malese”). Terzo posto, altro must per gli amanti della cucina etnica: il phad kaphrao, che è una preparazione thailandese a base di maiale e fagiolini servita in abbinamento al riso. La pizza, che ci è valsa la vittoria, è invece al quarto posto.

I migliori piatti italiani

Non è sola, perché nella top 100 dei piatti migliori del mondo di Taste Atlas ci sono ben 13 ricette italiane: una conferma del fatto che la nostra cucina è molto diffusa e popolare nel mondo, specie nelle sue versioni più classiche. Al posto 11 della top 100 ci sono le tagliatelle al cinghiale, al 31 la focaccia di Recco, e poi la genovese, la parmigiana alla napoletana, il ragù alla bolognese, le linguine allo scoglio, la carbonara, le lasagne alla bolognese, il risotto ai funghi porcini,il fritto misto e la bistecca alla fiorentina.

I migliori formaggi italiani

Abbiamo vinto anche con il formaggio: tra gli oltre 1300 catalogati e oltre 24 mila voti, il Parmigiano Reggiano è stato riconfermato come migliore del mondo anche quest’anno. È seguito da altri due formaggi italiani e cioé mozzarella di bufala e stracchino.

Le migliori città italiane in cui mangiare

Infine, nessun dubbio: siamo primi nella lista delle migliori città al mondo in cui mangiare. Roma, Bologna e Napoli occupano il podio, consigliate dagli utenti di Taste Atlas, rispettivamente per pizza al taglio e pasta carbonara, tagliatelle e tortellini e sì, ovviamente, pizza. Ma anche sfogliatelle.

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Giornata mondiale della pasta: qual è la migliore

La Cucina Italiana

Mangiare un piatto di penne o di spaghetti ed essere a dieta. Chi l’ha detto che per dimagrire occorre per forza rinunciare alla pasta? «La pasta è un alimento semplice che può essere consumato anche da chi ha necessità di perdere peso senza sensi di colpa», dice la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. Basta tenere d’occhio le quantità, non superando mediamente gli 80 grammi a pasto e fare attenzione alla varietà, alla cottura e, naturalmente, ai condimenti e agli abbinamenti nei menù, perché sono proprio questi a fare la differenza sulla linea e sulla salute. «Se, per esempio, viene consumata nello stesso pasto insieme al pane o alla focaccia può avere un effetto peggiore sulla glicemia, ovvero i livelli di zuccheri nel sangue, e favorire l’aumento di peso. Preparata invece con il pesce e tante verdure di stagione e condita con olio extravergine d’oliva può trasformarsi in un piatto unico, equilibrato e completo di carboidrati, proteine e grassi indispensabili per il metabolismo». In occasione del World Pasta Day, la Giornata mondiale della pasta, che il 25 ottobre di ogni anno la celebra, abbiamo chiesto all’esperta qual è la pasta migliore per la dieta.

Meglio fresca o secca?

«Dal punto di vista nutrizionale la pasta fresca rispetto a quella secca ha un indice glicemico molto più alto. Quindi, fornisce carboidrati che provocano un innalzamento molto più rapido della glicemia e dell’insulina», spiega la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. «Anche se si è a dieta non occorre per forza rinunciare a un piatto di fettuccine la domenica o nei giorni di festa. Per renderle più alleate della linea prima di mangiarle si può consumare un’insalata di verdure crude, che grazie alle fibre rendono meno veloce l’assorbimento dei suoi carboidrati».

** **Bianca o integrale?

Pensare che mangiare la pasta integrale faccia dimagrire è una credenza molto diffusa. «Quella integrale in realtà ha su per giù un contenuto calorico simile a quella bianca, ma ha il vantaggio di essere più saziante e ricca di antiossidanti. Apporta fibre solubili che rallentano l’assimilazione dei carboidrati e dei grassi e polifenoli, che stimolano il lavoro del fegato e i processi digestivi» dice l’esperta.

Di frumento, di grano o di altri cereali?

Sugli scaffali dei supermercati ormai c’è l’imbarazzo della scelta. Oltre alla pasta di semola, è possibile trovare nuove varietà. Ma cos’hanno di diverso rispetto a quella tradizionale che può davvero fare la differenza sulla linea? Innanzitutto i nuovi tipi di pasta aiutano a portare in tavola sapori e ricette diverse che ravvivano i menù e rendono meno noiosa la dieta. Dal punto di vista nutrizionale arricchiscono le ricette di nutrienti «La pasta di grano saraceno, per esempio, è ottima a cena, perché è particolarmente ricca di triptofano, un aminoacido che aiuta a rilassarsi. Quelle di orzo e di avena contengono discrete quantità di betaglucani, fibre che riducono l’assorbimento del colesterolo e dei carboidrati e hanno un’azione antinfiammatoria e immunomodulante. Quella di ceci, di lenticchie o di soia invece sono l’ideale per chi cerca un tipo di pasta altamente proteica».** **

Al dente oppure ben cotta?

Anche la durata della cottura della pasta può renderla più o meno alleata della linea. «Se si desidera perdere peso o semplicemente mantenersi in forma e in salute la cottura ideale è quella al dente, che conferisce alla pasta un indice glicemico più basso, evitando innalzamenti troppo veloci dei livelli di zuccheri nel sangue, che aumenterebbero il rischio di sovrappeso e di patologie come il diabete di tipo 2», dice l’esperta. «Anche raffreddarla prima di consumarla e aggiungerla nelle insalate insieme magari a un mix di legumi e ortaggi, per esempio, è un ottimo modo per ridurre l’assorbimento dei suoi carboidrati e renderla più completa dal punto di vista nutrizionale».

Scondita oppure con il sugo?

Anche i condimenti che si scelgono possono fare la differenza. «Meglio optare per una pasta al pomodoro condita con olio extravergine d’oliva e una spolverata di formaggio, anziché scondita», consiglia la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. «Oltre a essere più saporita, apporta proteine e acidi grassi essenziali che garantiscono più energia e sazietà prolungata, elementi fondamentali per non rischiare di prendere peso».

Spaghetti al pomodoro

Spaghetti al pomodoro, al profumo di arancia e maggiorana

Gli spaghetti al pomodoro di Niko Romito

Spaghetti con pomodoro crudo

Insalata di spaghetti integrali e zucchine trombetta

Campionato mondiale del panettone 2023: l’Italia conquista la vittoria

Campionato mondiale del panettone 2023: l'Italia conquista la vittoria

È la squadra italiana ad aggiudicarsi il primo Campionato mondiale del panettone a squadre, il Panettone World Championship. Non solo, porta a casa l’oro in tutte le categorie, perché i nostri maestri panificatori si aggiudicano anche i tre premi singoli: Classico, al Cioccolato, Innovativo salato. Grande la felicità del capitano della squadra – e presidente dell’Accademia Maestri del Lievito Madre, che ha organizzato la manifestazione con il Patrocinio del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste -, Claudio Gatti.

La giuria tecnica del Campionato mondiale del panettone 2023, presieduta da Thierry Bamas e Luca Mannori, composta dai team manager di ogni nazionale, ha decretato il trionfo dell’Italia – che ha sconfitto le altre 7 squadre in gara -, con il primo posto per il panettone tradizionale del Maestro Aniello di Caprio, al cioccolato del Maestro Giuseppe Mascolo e quello innovativo salato del Maestro e capitano della squadra Claudio Gatti. Un risultato ottenuto grazie al lavoro e alla dedizione di tutta la squadra, insieme al team manager Davide Malizia, ai coach Ezio Marinato e Maurizio Bonanomi, e alla riserva d’eccellenza Beniamino Bazzoli.

Secondo classificato: Giappone

Argento per il tradizionale e l’innovativo, e bronzo per il panettone al cioccolato. I maestri Kanako Takada, Seiji Yamanaka e Yoshihiro Fujisawa si sono aggiudicati anche il premio assegnato dalla Giuria Stellata, composta da nomi internazionali di primo piano come Enrico Derflingher,
Jean-Paul Hévin, Agostino Iacobucci, Christian Jürgens, Max Mascia, Davide Oldani, Fabio Pisani,
Christian Schaberreiter e Gianni Tarabini.

Argentina sul terzo gradino del podio

Seconda a parimerito con la Spagna per il panettone al cioccolato e terza per l’innovativo con i Maestri Juan Manuel Alfonso Rodríguez, Samuel Gonzales e Nicolàs Welsh, a cui è stato conferito anche il Premio della Stampa, conferito dalla giuria di giornalisti italiani e internazionali, l’Argentina si porta a casa la medaglia di bronzo.

I premi speciali

I premi speciali della giuria tecnica sono stati assegnati a: Polonia per la Miglior Organizzazione di
laboratorio; a Taiwan per la Miglior Pulizia in fase di lavorazione; la Spagna si è aggiudicata ben tre awards, per il Miglior gioco di squadra, Miglior tavolo di presentazione e Miglior brochure di presentazione; infine, l’Argentina è stata premiata per il Miglior packaging di presentazione.
Un riconoscimento speciale è stato conferito all’ospite d’onore dell’evento: Pierre Hermé, miglior
pasticcere del mondo 2016 per l’Academy of World’s 50 Best Restaurants.

La ricetta del panettone classico dei campioni del mondo

I Impasto dopo avere rinnovato il lievito per 3 volte
Kg.4000 Farina Manitoba Agugiaro
Kg.1,300 Lievito Madre a maturazione
Kg.2,050 Acqua
Kg.1,500 Burro superiore Fratelli Brazzale
Kg.1,600 Tuorlo
Kg.1,400 Zucchero
__________
Mettere in macchina il lievito a giusta maturazione, farina, acqua e zucchero.
Formare la maglia glutinica e aggiungere il tuorlo a filo infine il burro morbido.
Mettere in cella a 27° per circa 12h
II Impasto
Kg.1 Farina Manitoba Agugiaro
Kg.1,150 Tuorli
Gr.800 Zucchero
Gr.500 Miele all’arancia
Gr.100 Sale
Kg.2,200 Burro aroma Fratelli Brazzale
Gr.60 Pasta vaniglia
Gr.15 Semi di bacche di vaniglia
N 10 Arance
N 2 Limoni
___________
Inerti
Kg.3,000 Cubetti d’arancia Cesarin
Kg.2,000 Uva sultanina Cesarin
Gr.500 Cedro
Emulsione : burro, zucchero, miele, sale, tuorli, pasta , bacche di vaniglia ,arance e limoni.
Procedimento
Mettere in macchina il primo impasto con la farina, far prendere il nervo e aggiungere man mano
l’emulsione. Ad impasto ultimato aggiungere cubetti d’arancia, cedro e uva sultanina.
Lievitazione in massa : 1h
Spezzare, pirlare e mettere in stufa a 28°C per ancora 1h
Pirlare di nuovo e lievitare ancora a 28°C per 1h
Mettere nei pirottini e far lievitare a 28°C per circa 6h
Cottura: Caricare il forno preriscaldato a 140°C
20 minuti a 130°C
20 minuti a 135°C
15 minuti a 140°C
15 minuti a 145°C
Completare la cottura a 98°C al cuore aumentando la temperatura fino a 160°C.

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