Tag: piatti di cucina

i frutti esotici coltivati a Bergamo. Ma non solo

i frutti esotici coltivati a Bergamo. Ma non solo

Lo sapevate che in realtà solo quattro frutti sono d’origine europea? Ecco perché il Tropico dei Colli ha iniziato a coltivare in Italia alcune varietà esotiche finora sconosciute

In provincia di Bergamo c’è un’azienda, Tropico dei Colli, che sta rivoluzionando il mondo dei frutti esotici in Italia. Infatti, se molti più frutti di quelli che pensiamo non sono originariamente europei, perché non provare a coltivare anche altre varietà, fino a qualche anno fa impensabili? Più o meno è così che è nata questa giovanissima azienda, che ha giustamente anche vinto diversi premi per l’innovazione del prodotto nel settore agroalimentare.

La nascita dell’azienda

Mirko Roberti nasce a Osio, in provincia di Bergamo, e fin da piccolo nutre una passione viscerale per le piante e in generale il mondo della natura. Per anni si dedica alla collezione di alcune varietà rare, poco conosciute in Europa, ma che secondo i suoi studi sarebbero potute crescere ugualmente. «Non vedevo l’ora di assaggiare i frutti che avevo piantato, di sentire come venivano in un territorio diverso». E da questi primi esperimenti (riusciti), capisce che cosa vuole fare nella vita: progettare parchi e giardini utilizzando piante esotiche, che sono più resistenti, necessitano di meno trattamenti e hanno una bella fioritura. Così si iscrive ad Architettura Ambientale al Politecnico di Milano ed è proprio durante questi viaggi da pendolare che conosce Giulia, studentessa di Agraria, che faceva lo stesso percorso per andare all’Università. I due scoprono subito di avere talmente tante cose in comune che nel giro di poco decidono di provare a coltivare frutti esotici e di aprire un’attività insieme: ecco come nasce il Tropico Dei Colli. «Alla fine non ho nemmeno finito gli studi», racconta Mirko, «perché mi sono buttato a capofitto in questa cosa». Il punto iniziale di tutto è stato la scoperta che ad avere un’origine europea sono in realtà pochi frutti, come prugne, ciliegie, castagne e alcuni piccoli frutti come ribes, lamponi e more (anche se sul tema ci sono opinioni contrastanti). Quindi se altri frutti non sono originariamente europei, ma fanno ormai parte della nostra alimentazione, e soprattutto cultura, perché non essere pionieri e iniziare a coltivare in Italia anche altre varietà? Dopo vari studi e tentativi, individuano alcuni frutti che crescono in luoghi dove il clima è molto simile al nostro. E nel 2015 piantano i loro primi frutti esotici su una superficie di circa due ettari sui Colli di Bergamo, senza l’utilizzo di alcun trattamento. Perché, alla fine, questi frutti ritenuti esotici finiscono per essere più sostenibili di molti ritenuti locali che consumiamo abitualmente, ma che in realtà subiscono trattamenti continui, con un impatto negativo sull’ambiente.

I frutti esotici del Tropico dei Colli

I frutti esotici piantati dal Tropico dei Colli sono principalmente tre. Uno è la feijoa, il frutto nazionale della Nuova Zelanda, molto diffuso anche in Georgia e Azerbaigian, così come in Sud America, sugli altopiani montani di Brasile, Uruguay e Argentina. Eppure Mirko aveva notato la sua presenza anche sul Lago di Garda e in Toscana, perché, ci spiega, «cresce dove cresce l’ulivo, con l’esigenza di un agrume, quindi è perfetto per il nostro territorio». Si tratta di un frutto molto profumato, che ricorda un po’ il lime e il limone, perfetto per cocktail, gelati e sorbetti. Poi c’è il kiwi arguta rosso, chiamato mini-kiwi, che si trova nell’estremo Oriente, in particolare in Corea e  nel nord della Cina. È caratterizzato da una buccia rossa che indica la maturazione, per cui è facile capire quando è il momento di iniziare la raccolta, di solito tra fine agosto e settembre. Inoltre, la sua buccia è talmente liscia e sottile che si mangia, infatti viene anche chiamato «il kiwi che non si sbuccia»; la polpa al suo interno, dolce e succosa, ricorda un po’ la ciliegia. E infine l’asimina, che si raccoglie nello stesso periodo, quando è molto cremosa e si può mangiare al cucchiaio nel pieno della sua maturazione. È un piccolo albero che ha origine negli Stati Uniti, in particolare sul bacino del Mississippi, dove attualmente lo stanno riscoprendo anche lì. Ma non finisce qui: «Stiamo lavorando su una produzione di mirtillo siberiano, diverso da quello classico, ma con un buon potenziale vista l’alta quantità di vitamine concentrate. Inoltre ha un sapore molto intenso, che ricorda un po’ un insieme di frutti selvatici, una vera esplosione di aromi in bocca». E la ragione del successo di questi frutti è proprio questa: oltre a essere prodotti localmente in modo sostenibile, sono prima di tutto e soprattutto gusti nuovibuoni da mangiare.

Dove, quando e come trovarli

Questi frutti ormai li trovate anche in altre regioni, perché nel tempo un numero sempre crescente di aziende agricole ha iniziato a informarsi, seguire le loro orme e coltivare questi frutti. Così, nel giro di pochi anni, Mirko e Giulia hanno capito che l’unione sarebbe stata la loro forza e hanno reso il Tropico dei Colli un marchio nazionale, a cui è possibile affiliarsi, tant’è che oggi hanno una rete di circa cinquanta realtà tra Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia Romagna. Come “azienda madre” Tropico dei Colli, si occupano di seguire passo per passo la gestione dell’impianto, scegliendo insieme i frutti più idonei al tipo di terreno, al territorio e al clima, fornendo tutto il necessario fino all’organizzazione della raccolta e al ritiro della merce. L’importante, sottolinea Mirko, è che continuino a essere fedeli alla filosofia d’origine, cioè a coltivare (in Italia) piccoli appezzamenti di frutti esotici, senza trattamenti che abbiano un impatto negativo sull’ambiente e che siano quindi il più biologici possibile. Inoltre, continua Mirko, «i nostri prodotti si trovano solo ed esclusivamente nel periodo di maturazione, che va da settembre a dicembre, perché è fondamentale mangiare frutti di stagione». Nel periodo giusto, quindi, li trovate sia online, che in vari mercati, basta seguirli sulle varie pagine social per sapere dove si trovano. Ma in realtà ci sono delle novità: Mirko sta portando avanti un’innovazione nell’azienda con la creazione di un sistema dati estremamente all’avanguardia, che renderà tutta la rete del Tropico dei Colli più unita e connessa, tanto nella gestione quanto in quello che continua a essere l’intento, ovvero produrre frutti esotici biologici in Italia.

Muffin di zucca senza glutine: la ricetta

Muffin di zucca senza glutine: la ricetta

Siamo pronti ad accogliere l’autunno con un dolcetto speciale ideale dalla colazione alla merenda. W la stagione della zucca!

È di nuovo tempo di zucca e cosa c’è di meglio di un bel dolce per la colazione per cucinarla e fare felici tutti in famiglia?
Vi proponiamo dei muffin un po’ speciali, super speziati e anche gluten free.

Farine senza glutine

Questi muffin alla zucca sono una delizia e sono perfetti per chi è intollerante al glutine perché preparati con farina di riso e di mandorle.
La farina di mandorle in particolare li rende leggermente umidi e molto morbidi, oltre che più dolci.
Se non la trovate potete farla in casa semplicemente tritando finemente le madore spellate o anche con la pellicina se volete ottenere un dolce più rustico. Se non amate la farina di riso, invece, potete sostituirla con qualsiasi altra farina gluten free a piacere.

La ricetta dei muffin di zucca

Ecco come realizzare i muffin di zucca.

Ingredienti

250 g di farina di riso
250 g di zucca
30 g di farina di mandorle
100 g di zucchero di canna
2 uova
80 ml dii latte intero
1 bustina di lievito per dolci
cannella in polvere qb
100 ml olio di semi di girasole
Sale
Fiocchi di avena qb

Procedimento

Tagliate la zucca a fette abbastanza sottili lasciando la buccia.
Eliminate i semi e mettetela su una placca da forno a cuocere per 20 minuti a 180°. Non dovete aggiungere olio o altro.
Una volta morbida, lasciatela raffreddare per bene e intanto, a parte in una ciotola, setacciate la farina di riso con il lievito, poi unite il sale e mescolate bene. 
Aggiungete lo zucchero di canna e la cannella.
In un’altra ciotola sbattete con una frusta a mano le uova, il latte e l’olio senza montare nulla.
Eliminate la buccia della zucca e tritate la polpa nel mixer.
Unite la purea di zucca agli ingredienti liquidi, grattugiate la scorza del limone, la farina di mandorle e mescolate bene con la frusta a mano.
Aggiungete il composto di farina di riso, lievito e zucchero e mescolate con una spatola, ma non troppo. Gli ingredienti non devono essere perfettamente amalgamati.
Versate il composto in uno stampo da muffin imburrato e infarinato e decorate la superficie dei muffin con fiocchi di avena.
Cuocete in forno caldo statico a 180° per 20-25 minuti circa.

Varianti golose

Potete arricchire i vostri muffin anche con delle pepite di cioccolato, che sono come le gocce ma più grandi e più golose.
Aggiungetele nell’impasto, ma prima infarinatele un po’ altrimenti durante la cottura cadranno tutte sul fondo.
Altra variante che piace molto ai bambini è il cuore di marmellata o di crema di nocciole.
Per ottenerlo basta versare una cucchiaiata di composto in ogni stampino, poi subito al centro un cucchiaino di confettura a piacere o crema spalmabile e poi ancora un po’ di composto.
Per una variante gustosa, ma molto sana, infine potete aggiungere alla zucca cotta anche una carota, cotta al vapore o bollita o cotta in forno, che sta benissimo con le mandorle e renderà tutto più dolce.

ecco le ricette di riciclo

ecco le ricette di riciclo

Dal timballo alle crocchette, dalla finta pizza alla torta salata passando per la frittata di spaghetti: 5 modi per riutilizzare gli avanzi di pasta e non buttare cibo nella spazzatura

Quante volte vi è capitato di buttare via un piatto (o anche più) di pasta? Un vero peccato se si pensa allo spreco di cibo e alla fatica nel cucinarlo, ma a volte capita di preparare più pasta del necessario o che qualcuno non troppo affamato (soprattutto i bambini) la avanzi. Ma tra la pancia e la spazzatura, un’alternativa c’è. O meglio, noi ve ne diamo cinque. Quale idea vi ispira di più? E la prossima volta, prima di buttare gli avanzi, pensateci due volte, potete ricucinarli!

5 ricette contro lo spreco

Frittata di spaghetti

Spaghetti avanzati? Possono trasformarsi in una sorta di frittata e diventare un insolito piatto unico. Versate la pasta in una padella con un filo d’olio e fate soffriggere per qualche minuto, poi rovesciate sopra delle uova sbattute, un po’ di parmigiano grattugiato e un pizzico di pepe. Coprite e fate cuocere per un quarto d’ora circa a fuoco medio, quindi girate l’originale frittata e terminate la cottura. Così se gli spaghetti erano al sugo, al ragù o comunque abbastanza conditi. Se la pasta invece era in bianco potete aggiungere, ad esempio, della pancetta, della scamorza o delle zucchine.

Pizza di pasta

Sembra una pizza, ma è fatta di pasta. Per prepararla prendete gli avanzi di pasta e uniteli a parmigiano grattugiato, pepe, basilico. Quindi versate in una teglia con un po’ d’olio, livellate il composto dandogli una forma rotonda e condite la superficie con fette di mozzarella, pomodorini, olive e acciughe. Cuocete infine in forno a 200 gradi per una decina di minuti.

Torta salata con pasta

La pasta avanzata può anche diventare il ripieno perfetto per una torta salata. Riducetela in pezzi più piccoli e aggiungete verdure come zucchine, coste, patate e formaggi filanti come provola, fontina oppure del tofu. Versate il composto in una tortiera foderato con un tondo di pasta sfoglia e infornate!

Timballo di pasta

La pasta del giorno prima, meglio se corta, unita a un po’ di besciamella (meglio se fatta in casa), il tutto versato in una teglia, ricoperto con mozzarella tagliata a fette sottili e parmigiano grattugiato e fatto cuocere in forno a 200 gradi per un quarto d’ora: voilà il vostro timballo di pasta! Potete fare anche un timballo in crosta utilizzando la pasta brisée: qui trovate la ricetta.

Crocchette di pasta

Pasta avanzata come aperitivo? Potete farlo, ma servitela sotto forma di crocchette, ottime come finger food. In questo caso va bene qualsiasi formato di pasta perché prima di tutto questa va tritata nel mixer. Aggiungete alla pasta uova, formaggio grattugiato e pan grattato (quanto basta per dare più consistenza all’impasto), quindi date forma alle crocchette e inserite nel mezzo un dadino di fontina. Ripassate le crocchette nel pan grattato e friggete in abbondante olio.

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