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Il Futuro che ci aspetta inizia dal rispetto della Terra

Il Futuro che ci aspetta inizia dal rispetto della Terra

Tornano, il 26 settembre con quattro appuntamenti online, le tavole rotonde di “La Cucina Italiana” su sostenibilità, biodiversità e nuove forme di consumo. Per un pianeta più buono

Come coltiveremo, vendemmieremo, assaggeremo in futuro? Come si può partire dalla (buona) tavola per sostenere il pianeta e la sua biodiversità? O, addirittura, la nostra salute?

Tornano, dal 26 settembre, gli appuntamenti di “La Cucina Italiana” sulla piattaforma digitale ilfuturocheciaspetta.lacucinaitaliana.it.

L’iniziativa è parte del percorso percorso con cui il nostro giornale candida la cucina di casa domestica a patrimonio dell’umanità. Il tema, più che mai, è la sostenibilità e il rispetto delle biodiversità (di cui l’Italia è la più ricca in Europa). Ne discutiamo, in 4 tavole rotonde, moderate dalla nostra redazione, con grandi esperti del settore: cuochi, manager del mondo enogastronomico ed esponenti del mondo culturale. Siete curiosi? Collegatevi e seguiteci in questa deliziosa avventura.

Intanto una breve anticipazione per voi sui nostri ospiti e sui temi che affronteremo.

Tra borghi e villagi

Angela Odone, della redazione di “La Cucina Italiana” ne parlerà con Davide Rampello (curatore, manager, docente universitario e direttore artistico di Fidenza Village, parte di The Bicester Village Shopping Collection) e con Massimo Spigaroli (chef e patron dell’Antica Corte Pallavicina a Polesine Parmense, una stella Michelin).

Al centro della discussione un trend e un desiderio: quello di abitudini più umane dopo la pandemia. Sono i piccoli borghi le realtà che hanno dimostrato di essere più solide e solidali, custode della sostenibilità e della biodiversità e centro ideale per una nuova (antica) forma di economia e cultura.

Il gusto di fare insieme

Un titolo che sa di team building per una chiacchierata sulla meravigliosa e titolatissima Parma, soggetto di questo incontro moderato dalla critica enogastronomici e firma del giornale Fiammetta Fadda: il titolo di “Capitale Italiana della Cultura” si unisce a quelli di Parma Capitale della Food Valley e, dal 2015, a Parma Prima Città Italiana Creativa Unesco per la gastronomia. Con noi saranno Cristiano Casa, assessore al commercio, al turismo e al progetto Unesco del Comune di Parma e Anna Maria Meo, direttore generale del Regio Teatro di Parma. Dai capolavori dell’arte alle trattorie passando per un’Accademia culinaria famosa nel mondo il passo è breve, vedrete.

Agricoltura e agricoltori resilienti

Che cosa significa produrre cibo biologico oggi? Che cos’è l’agricoltura di precisione? Perché la nutriceutica è la nuova frontiera della nostra salute? E, ancora, che cos’è un eco-resort e come può un giardino salvare l’ambiente oltre che circondare la nostra tavola. Sara Tieni, della redazione del nostro magazine porrà queste e molte altre domande a Massimo Monti, AD di Alce Nero, da 40 anni nel biologico e Mario Faro, Ceo Radicepura e Piante Faro, azienda florovivaistica, leader in Europa nel settore delle piante mediterranee, nonché ideatore del Garden Festival Radicepura.

Sacro come il vino

Danilo Poggio, nostro wine editor, esplora infine il tema di “La sacralità del vino. Dall’alimento alla convivialità”. Con lui due ospiti dai percorsi professionali molto differenti: Giovanna Frosini, docente di storia della lingua italiana e Accademica della Crusca, e Beniamino Garofalo, AD di Santa Margherita Gruppo Vinicolo che ci racconterà di grandi intuizioni come quella da cui è nato il loro grande Pinot Grigio. Ma parleremo anche di come cambiano i consumatori, sempre più etici e consapevoli. Perché è dalla consapevolezza, in primis, e dall’amore e la gratitudine per quello che ci circonda che nascono grandi opere per il futuro.

» Pasta alla carcerata – Ricetta Pasta alla carcerata di Misya

Misya.info

Innanzitutto eliminate il budello dalle salsicce e sbriciolatele, quindi fatele rosolare in una casseruola antiaderente con cipolla e olio, infine (quando la cipolla sarà ben appassita) sfumate col cognac.

Unite la passata e fate restringere per circa 15 minuti a fiamma bassa, quindi incorporate anche panna e prezzemolo tritato e salate.
Nel frattempo, mettete a cuocere la pasta in un’ampia pentola piena di acqua bollente leggermente salata.

Scolate la pasta al dente e unitela al condimento, mantecando con pecorino, peperoncino e un altro po’ di prezzemolo.

La pasta alla carcerata è pronta, non vi resta che servirla.

Ricerche frequenti:

Ricetta Rombo cotto nel fieno

Ricetta Rombo cotto nel fieno
  • 1 Kg rombo
  • 300 g cavolo nero
  • 250 g uva Italia
  • 140 g fieno
  • una stecca di cannella
  • sale

Per la ricetta del rombo cotto nel fieno, mondate il cavolo nero, eliminando i gambi. Dividete gli acini di uva per il lungo e togliete i semi. Pulite il rombo, lavatelo e asciugatelo con carta da cucina. Ricoprite una teglia da forno con la metà del fieno, rifilando con una forbice le estremità sporgenti; adagiatevi sopra il rombo, salatelo e ricopritelo con le foglie di cavolo nero e l’uva.

Aggiungete anche la cannella e ricoprite tutto con il fieno rimasto, rifilandolo con le forbici. Appoggiate sopra un’altra teglia di uguali dimensioni e infornate a 180 °C per 1 ora e 10’. Eliminate il fieno che ricopre il rombo, sfilettatelo, regolate eventualmente di sale e servitelo con il contorno di cavolo nero e uva.

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