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Sfogliatine cuor di mela – Ricetta di Misya

Sfogliatine cuor di mela - Ricetta di Misya

Innanzitutto mondate le mele e grattugiatele (va benissimo una grattugia a fori larghi), quindi uniteci zucchero e cannella.

Con un coppapasta da circa 8-10 cm create le vostre basi di sfoglia (in alternativa, tagliate semplicemente la sfoglia in rettangoli).

Prendete 1 formina per volta, mettete un po’ di ripieno solo su metà, lasciando i bordi liberi, richiudete la metà vuota sulla farcitura e sigillate i bordi.
Man mano che sono pronti, disponete i dolcetti sulla teglia rivestita di carta forno, un po’ distanti tra loro.

Infine spennellatele con poco latte, incidete 2-3 tagli con la lama di un coltello, aggiungete un po’ di zucchero se le volete caramellare e cuocete per circa 10-15 minuti o fino a doratura (le mie hanno cotto per circa 12 minuti) a 180°C, in forno ventilato già caldo.

Le sfogliatine cuor di mela sono pronte, lasciatele almeno intiepidire prima di assaggiarle.

Panettone più buono del mondo: ecco di chi è

La Cucina Italiana

Il panettone più buono del mondo? È stato incoronato ieri, al Palazzo delle Stelline a Milano, in occasione della terza edizione della Coppa del Mondo di Panettone, manifestazione ideata dal Maestro Giuseppe Piffaretti, pasticciere titolare di La Bottega del Fornaio a Mendrisio. 

La manifestazione nasce per celebrare storia e lavorazione di questo grande lievitato in grado di valicare i confini d’origine per imporsi sulla scena dolciaria mondiale. Dopo le prime due edizioni, che si sono svolte a Lugano, il contest giunge a Milano, patria del panettone, e apre le porte al pubblico. Oltre alla competizione, poi, l’evento promuove dimostrazioni, degustazioni, visite agli espositori, laboratori, workshop. 

Dopo un anno di selezioni nazionali nei diversi stati, per l’edizione 2022 sono arrivati in finale 24 pasticcieri per la categoria Panettone Tradizionale e 18 per la categoria Panettone al Cioccolato. I finalisti arrivano da Europa, Asia, America Latina e Stati Uniti, ma anche Australia e, per la prima volta, dall’Africa, dimostrando l’appealing sempre più internazionale di questo progetto. 

I vincitori

Ma chi ha preparato il panettone più buono del mondo? Ecco il podio dei vincitori: per la sezione panettoni tradizionali al primo posto il maestro pasticciere Giuseppe Mascolo (Italia), al secondo posto Claudio Colombo (Italia) e al terzo posto Luca Poncini (Svizzera). 
Per la categoria panettone al cioccolato: Annibale Memmolo della  Pasticceria Memmolo Mirabella Eclano, Avellino (Italia), secondo Bruno Andreoletti della Pasticceria Andreoletti Brescia (Italia), al terzo posto Marcio A. Orellana M. di  Nima Srl di Gorle, Bergamo (Italia).
Bruno Andreoletti della Pasticceria Andreoletti Brescia (Italia) ha conquistato anche il premio stampa per il miglior panettone al cioccolato (presente anche La Cucina Italiana in giuria).

Altri premi

Assegnati anche altri riconoscimenti, durante la manifestazione. 
Il Premio del Maestro del Panettone 2022 ad Achille Zoia indiscusso maestro degli impasti (frolla, lievitata, sfoglia) e titolare della Boutique del Dolce. Il pastry chef vanta una trentennale esperienza nell’ambito della pasticceria e della didattica e ha contribuito a creare la storia del panettone nel mondo, non a caso il suo è stato nominato Panettone Paradiso. Figlio d’arte, inizia ad approcciare il mestiere ancora ragazzino accanto al padre e allo zio con il quale approda alla famosa Pasticceria Biffi di Milano. Nel  1998-1999 riceve il riconoscimento di Pasticcere dell’anno conferitogli dall’Accademia maestri pasticceri italiani. 
Il premio per il miglior video dei maestri pasticcieri realizzato per raccontare il laboratorio, il lavoro, la passione è andato ex equo a Stefano Ferrante e Andreide Borba.
Il premio per il Concorso Novacart Art Capsule Collection, alla sua prima edizione, aperto ad artisti, creativi, studenti e designer, per la realizzazione del packaging del panettone vincitore è andato a  Manuel Quintiero di Salerno.
Il premio Miglior Club Internazionale è andato a quello brasiliano per il lavoro di organizzazione delle selezioni nazionali che si sono svolte a San Paolo. È stato premiato Rogerio Shimura maestro panettiere e direttore della Levain Escola de Panificação di San Paolo.

Panettone, una filosofia di vita: due parole con il Maestro Piffaretti

Abbiamo incontrato Maestro Piffaretti, tra un panettone e l’altro, e gli abbiamo fatto una veloce intervista (era molto occupato a curare che l’organizzazione di tutto fosse perfetta).

Lei è svizzero e ha un negozio in Svizzera: come mai il panettone che è un dolce italiano?
«Lo preparo da oltre 40 anni: per me e per tutto il Ticino il panettone è italiano e ticinese, qui da noi c’è una tradizione più che centenaria. E adesso è anche internazionale, mondiale».

La nostra testata sta candidando la cucina italiana a patrimonio immateriale Unesco. Secondo lei il panettone può essere un simbolo della nostra pasticceria?
«Assolutamente, è il dolce più iconico che possa rappresentare l’Italia, ancora più del tiramisù che per adesso è il più conosciuto nel mondo. Ma il panettone lo soppianterà».

È molto più complesso da fare in casa però…
«Le cose facili non le vuol fare nessuno».

È possibile cimentarsi dunque? 
«Sì, ma bisogna studiare e applicarsi. Prima bisogna conoscere la storia e la vita del lievito madre, poi si può provare a cimentarsi con qualche ricetta. Il panettone non è una ricetta, è una filosofia di vita, perché stiamo lavorando con qualcuno (dico proprio qualcuno, non qualcosa) che è vivo (il lievito madre, ndr): è come avere una persona in casa, che si può ammalare, può essere triste o allegra. Ecco, dico questo: se qualcuno non sa coltivare, curare il lievito madre, allora è inutile anche cominciare».

Il cibo del futuro: l’esperta racconta la tavola nel 2050

Il cibo del futuro: l'esperta racconta la tavola nel 2050

Ormai, anche in Italia, si parla di orti verticali o subacquei.

«Sì, perché siamo consapevoli che ci saranno sempre meno acqua e terra da coltivare. In mancanza di risorse, questi metodi di produzione, che non richiedono nulla se non quello di cui ha bisogno la pianta, sono dei modelli che vanno ben oltre il biologico».

Il passo successivo quale sarà?

«Esistono già coltivazioni, come i sistemi aeroponici e idroponici sviluppati per essere asettici, dove l’uomo non può entrare in quanto rappresenta un elemento contaminante. Le piante crescono solo con luce, acqua e i nutrienti necessari».

Sembra quasi eccessivo…

«No, se lo si trasporta in ambienti desertici e urbani o in situazioni extraterrestri: si pensa già allo spazio. Oggi si parla di orti subacquei in Italia, certo, ma in Giappone si usano da quarant’anni: è un preludio alla vita su altri pianeti».

Sulla sua tavola c’è un panettone: strano, vista la stagione.

«È un assaggio del futuro prossimo. Si tratta di un prototipo di quello che, per Pastiglie Leone, abbiamo ideato per il Natale 2022, con le nostre gelatine al posto dei canditi. Innovazione nella tradizione».

Perché ha deciso di rilanciare un marchio fondato nel 1857?

«Perché Luigi Leone è stato un grande innovatore della sua epoca. Pensi a un piccolo imprenditore che parte da una bottega e decide di servire uno zuccherino come digestivo, lo mette in latte ricaricabili e portatili, un’idea modernissima. Quella latta, rimasta uguale fino a oggi, è una piccola capsula nel tempo. Inoltre, le famose pastiglie di zucchero si producono ancora con le macchine industriali brevettate a inizio Novecento e sono addizionate con estratti puramente vegetali come quello di violetta, uno dei gusti da sempre più amati. Adesso si parla molto di foraging e di uso in cucina delle erbe spontanee, ma il futuro era già scritto».

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