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Dove mangiare a Bormio: dalla colazione al cocktail

Dove mangiare a Bormio: dalla colazione al cocktail

Bormio è la meta più famosa della Valtellina, per le rinomatissime terme, ma anche per la pista da sci Stelvio che ospiterà le Olimpiadi nel 2026. E ovviamente per la gastronomia tipica valtellinese. Alcuni piatti sono immancabili nelle tavole dei bormiesi: gli sciatt (frittelle di grano saraceno ripiene di Casera) accompagnati dall’immancabile insalatina – per sgrassare, si sa – e i pizzoccheri, un piatto ricco e completo di pasta di grano saraceno con verdure, formaggi e tanto burro. Ma Bormio non offre solo questo. Ci sono pasticcerie dove fare colazione magari con un tipico valtellinese e bar dove bere un buon Braulio. Perché a Bormio non esiste cena che non si concluda con il tipico amaro locale.

Ecco la nostra lista di ristoranti, trattorie, crotti scavati nella roccia, bar e pasticcerie per mangiare bene a Bormio “like a local”. Pizzeria più amata del paese inclusa.

Pasta d’arancia fatta in casa

Pasta d'arancia fatta in casa
Prima che finisca la stagione delle arance faccio scorta di bucce candite e di pasta d’arance o di limoni. Utilizzo molto la pasta di arance o limoni per la preparazione di biscotti, panbrioche e dolci vari.  Preparo anche un mix aromatico che tengo sempre pronto all’uso, unendo 1 cucchiaio di pasta di limone a 1 cucchiaio di pasta di arancia, i semi di una bacca di vaniglia o il mio aroma vaniglia e 20 g di miele di acacia.

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Per preparare la pasta potete seguire il metodo sotto riportato oppure potete preparare le bucce di arance candite  e poi frullarle per ottenere un composto come quello dello scatto.

Gli stessi metodi si utilizzano per preparare sia le bucce candite di limoni che la pasta.

Ingredienti

500 g di arance con buccia edibile

250 g di zucchero semolato

Procedimento

Lavare sotto acqua corrente le arance, eliminare le estremità e tagliarle a a metà e poi ogni metà in quarti.

In una casseruola versare lo zucchero e aggiungere i pezzi di arance, portare a leggera ebollizione e cuocere per circa 20 minuti o fino ad ottenere un composto pastoso. Raggiunta la consistenza (a me piace piuttosto denso), versare il composto ancora caldo nel frullatore e azionare le lame fino a quando si ottiene un composto omogeneo avendo cura ogni tanto di ripulire le pareti del boccale con una spatola in modo da frullare bene tutto.

Ottenuta la pasta versarla in un barattolo sterilizzato, chiudere e capovolgere fino a raffreddamento.

Specialità del Trentino | La Cucina Italiana

Specialità del Trentino | La Cucina Italiana

Indirizzo imperdibile per provare salumi artigianali trentini e gastronomia di montagna. La famiglia Corrà attiva nel settore dal 1850, è  la più antica della provincia di Trento. nonché l’unica a lavorare le carni nel proprio macello. Nel moderno stabilimento inaugurato a Smarano dai fratelli Pio e Luca nel 2009, le carni provenienti da animali nati, allevati e macellati in Trentino sono trasformate seguendo antiche tecniche e ricette, in salumi tipici locali come lo speck in 10 diverse selezioni tra cui il Riserva Roen, il più pregiato dal sapore dolce e poco affumicato; il Selezione Verdés, ricco di aromi e profumi; il Tenero, poco stagionato e morbido, e poi il Cuore ed il Riserva Imperiale per i quali si impiega solo la fesa, la parte più magra.  La bresaola di montagna e la carne salata trentina di Smaranina, il lardo, la Mortandela (il salume tipico della Val di Non), realizzato ancora a mano solo con i tagli nobili del maiale, seguendo l’antica ricetta di casa Corrà; sei diversi tipi di würstel (Valdivù) completamente naturali, la slinzega di montagna e salamini di selvaggina. Sull’e-shop è possibile fare scorta di queste bontà.

fraz. Smarano – via Roen 2/C – Predaia

www.fratellicora.it

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