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Ricetta Calamari ripieni: ricetta classica che profuma di mare

Ricetta Calamari ripieni: ricetta classica che profuma di mare

Il calamaro ripieno è un piatto tipico di diverse regioni italiane. Nella sua versione più semplice, il ripieno è preparato con i tentacoli del calamaro stesso, mollica o pangrattato e uovo, aglio e prezzemolo. La ricetta, però, si presta a infinite variazioni, con il ripieno che può prevedere aggiunte di tutti i tipi, dal pomodoro ad altre verdure, fino a salumi e varie erbe aromatiche. 

Come scegliere i calamari? Al momento dell’acquisto in pescheria, scegliete molluschi non troppo grossi e di grandezza omogenea tra loro: in questo modo saranno più teneri e cuoceranno tutti uniformemente. Tenete conto che le carni del calamaro si ritirano in cottura, perciò non dovrete riempire troppo i sacchi, ma fermarvi circa 2-3 cm sotto l’imboccatura per non rischiare che il ripieno fuoriesca. 

I calamari, come gli altri molluschi della famiglia (seppie, totani, moscardini) si devono cuocere brevemente oppure molto a lungo: se il ripieno della ricetta richiede cottura, i molluschi dovranno prima essere rosolati e poi cotti per un totale di 25-30 minuti. Se il ripieno invece fosse già cotto, basterà una veloce rosolatura. In entrambi i casi, la padella deve essere molto calda all’inizio, per permettere una buona reazione di Maillard che crei una crosticina saporita sulla superficie del calamaro.  

la ricetta semplice che profuma la casa di buono

la ricetta semplice che profuma la casa di buono

Una ricetta del panettiere newyorkese Jim Lahey, per un pane fatto in casa facile da preparare anche per chi non è un esperto panificatore

Siete sempre stati attratti dalla panificazione in casa, ma non avete mai osato cimentarvi? Questa è la ricetta giusta per iniziare a provarci perché non serve saper impastare! Si tratta del pane in pentola, o no-knead bread, come lo ha rinominato il suo inventore, Jim Lahey, panettiere newyorkese, proprietario della Sullivan Street Bakery. Avrete bisogno di circa 24 ore per ottenere la vostra pagnotta perfetta. Scopriamo insieme come.

La ricetta del pane in pentola

Ingredienti

Per il pane in pentola vi serviranno: 500 g di farina, 1 cucchiaino di sale, 5 g di lievito di birra, 300 g di acqua a temperatura ambiente

L’unico utensile che vi servirà è una pentola che si possa mettere in forno: dovrà dunque essere in ghisa oppure in acciaio o terracotta. Fate attenzione che non abbia alcun elemento in plastica che in forno si scioglierebbe.

Procedimento

Sciogliete il lievito in mezzo bicchierino d’acqua. In una ciotola mettete la farina, il sale, l’acqua e il lievito e mescolate tutto con la forchetta.

Coprite l’impasto con la pellicola e lasciate riposare per 20 ore a temperatura ambiente.

Trascorso il tempo spostate l’impasto (senza lavorarlo troppo) su un piano che avrete coperto di farina e create delle pieghe verso l’interno, prima da un lato verso il centro poi dall’altro. Preparate un vassoio con un canovaccio spolverato di farina e trasferiteci il pane appoggiandolo dal lato delle pieghe. Ricoprite poi con un altro canovaccio e lasciate riposare altre due ore.

Scaldate il forno a 230°C e metteteci la pentola. Quando è calda, capovolgete l’impasto aiutandovi con il canovaccio e facendo in modo che le pieghe siano rivolte verso l’alto. Coprite con il coperchio e lasciate cuocere 30 minuti. Poi scoperchiate e proseguite per altri 15-30 minuti, finché la pagnotta sarà dorata. State sempre attenti a non scottarvi, aiutandovi con delle presine.

Sfornate il pane e lasciatelo raffreddare.

un cous cous sardo che profuma di Tunisia

Una ricetta tipica dell’isola di Carloforte con una storia affascinante. Semola, ceci e finocchietto selvatico sono gli ingredienti che non possono mancare!

Non è un semplice cous cous. Il cascà alla carlofortina è un piatto che difficilmente si assaggia fuori dalla Sardegna, o meglio dalla regione del Sulcis, nel sud ovest dell’isola, tra Carloforte e il paesino di Calasetta. Il piatto è il protagonista di una sagra a lui dedicata, quella del Cuscus Tabarchino, che si tiene ogni anno in aprile proprio a Carloforte. Ma la sua storia ha radici antiche: la popolazione di queste zone infatti era di origini liguri e, tra il 1540 e il 1738, colonizzò una zona della Tunisia, sull’isola di Tabarka. Da qui derivano le influenze arabe nella cucina carlofortina. Di questa ricetta ne esistono diverse versioni: alla semola di grano duro infatti si mescolano verdure e legumi vari (invernali o primaverili a seconda della stagione), erbe e spezie. Con il tempo è stata aggiunta anche la carne di maiale (come le puntine per esempio). Scopriamo come preparare questo piatto.

La ricetta del cascà alla carlofortina

Ingredienti per 4 persone

Per preparare il cascà alla carlofortina vi serviranno: 250 g di cous cous, mezza verza, 150 g di ceci in scatola già pronti (se li avete secchi ricordate di metterli in acqua per una notte), 3 carote medie, 1 cipolla, 1 cavolfiore piccolo, 2 carciofi (se è stagione, altrimenti potete sostituirli con zucchina o patata e aggiungere per esempio piselli e melanzane) 1 mazzetto di finocchietto selvatico, olio extravergine d’oliva qb, mix di spezie in polvere (coriandolo, cannella, anice stellato, chiodi di garofano, noce moscata), sale qb.

Procedimento

Mettete sul fuoco 250 ml di acqua con l’aggiunta di un cucchiaio di olio extravergine. Portate a ebollizione, poi togliete la pentola dal fuoco e aggiungete il cous cous. Lasciatelo riposare coperto in modo che assorba l’acqua e si gonfi. Aggiungete ancora dell’olio (circa 2 cucchiai) e mescolatelo. Una volta pronto sgranatelo con una forchetta e mettetelo da parte.

Tritate la cipolla e mettetela a rosolare in una padella insieme a due cucchiai di olio extravergine. Unite poi la verza tagliata a fettine, le carote, il cavolfiore (ed eventuali altre verdure di stagione). Aggiungete acqua poco alla volta per completare la cottura delle verdure. Non dimenticate il finocchietto selvatico.

Se i ceci sono secchi fateli lessare in acqua bollente salata per 45 minuti in pentola a pressione.

Scaldate altro olio e rosolate uno spicchio d’aglio, aggiungete i carciofi puliti e tagliati a pezzettini. Ci vorranno circa 15 minuti.

Unite tutti gli ingredienti, spolverizzando il tutto con le spezie nella quantità che desiderate, poi servite.

Sfogliate la gallery per scoprire altre curiosità sulla storia e le origini di questo piatto

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