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Ricetta Crema al burro e biscotti secchi

Ricetta Crema al burro e biscotti secchi

Ricetta di Maria Stella Seminara «Il rumore ritmico della frusta a mano per montare la deliziosa crema è un ricordo indelebile delle estati passate al lago dai nonni». Elena Villa

  • 400 g biscotti secchi
  • 250 g burro
  • 200 g zucchero
  • 75 g Marsala
  • 4 tazzine di caffè freddo
  • 3 tuorli
  • nocciole
  • cioccolato

Per la ricetta della crema al burro e biscotti secchi, lavorate burro e zucchero con una frusta finché non otterrete una crema liscia e omogenea.
Unite i tuorli e il Marsala, sempre mescolando.
Intingete i biscotti nel caffè e fate un primo strato in uno stampo quadrato (lato 16 cm, h 4 cm). Montate una mattonella alternando crema e biscotti, finendo con i biscotti.
Fate riposare in frigo per 2-3 ore.
Toglietela dal frigo 15 minuti prima di servire e decorate con nocciole e cioccolato tritati.

Limoni Varietà, Storia e Curiosità

Limoni Varietà, Storia e Curiosità

Sicuri di utilizzare il limone nel modo giusto? Ecco sei preziose varietà di limone e come utilizzarle in cucina, dalla scorza al succo

«Ahi! Limon, limonero…» gorgheggiava nostalgica in un vecchio e famoso paso doble, hit parade degli anni Quaranta, una spagnola sedotta e abbandonata da un fascinoso pittore sotto le fronde di un limone, complice il profumo delizioso degli agrumi lustri e gialli come il sole. Eh, sì, si presenta bene. Una volta i venditori ambulanti lombardi li proponevano in coppia, i limoni: «Cinq ghei dü, i limonitt», si diceva in dialetto, cinque centesimi per due. Proprio da lì viene il verbo «limonare», per dire che si sta vicini vicini…

Gli utilizzi del limone nella storia

Di origine incerta, forse cinese, il limone era già conosciuto dai Romani, che però non ne andavano pazzi per il suo gusto asperrimo, anche se Virgilio lo cita nelle Georgiche come «pomo della Media» (cioè mela persiana, diremmo noi) vantandone le virtù. È dal persiano limu, agrume, che deriva il suo nome italiano. Fu coltivato per secoli a scopo ornamentale e non alimentare, come molte altre piante (ci ricordiamo i fiori della patata che ornavano i cappellini di Maria Antonietta!).

In realtà ci sono pochi frutti altrettanto versatili: tutti gli appassionati di romanzi e film d’avventura si ricorderanno che i limoni prevenivano lo scorbuto, la malattia da carenza vitaminica che colpiva i marinai, finché a metà Settecento il medico scozzese Lind non capì che la cura stava proprio nel consumo intensivo di questo agrume. E venendo a utilizzi meno drammatici, oltre a essere protagonista a tavola in piatti dolci e salati, nelle bevande, nei dessert, sul pesce (ma non spremuto sulla frittura, che altrimenti si ammoscia!), il nostro Citrus limon serve per fare le pulizie, è ingrediente dei prodotti di igiene e di bellezza, in aromaterapia e va bene perfino per… scrivere messaggi segreti, essendo invisibile sulla carta se non viene riscaldato.
Secondo Business Insider Italia, nel 2019 se ne sono prodotti 3,8 milioni di quintali con Sicilia, Campania e Calabria in testa.

Limoni: varietà da conoscere

Femminello
Il limone Femminello è una varietà di limone molto coltivata perché fortemente adattabile a diversi terreni e climi. È chiamato così poiché rifiorisce e quindi produce frutti per tutto l’anno. I Femminello protetti dal marchio Igp sono quelli della Costa di Amalfi, di Sorrento, del Gargano e di Siracusa. Il frutto è di forma ellittica; la buccia, color giallo non troppo acceso, è di medio spessore. La resa del succo, profumatissimo, è maggiore durante il periodo invernale.
Ideale da spremere. La scorza, molto ricca di oli essenziali, si usa per insaporire tutte le ricette, dolci e salate.

Arancino
Il nome del limone Arancino identifica immediatamente la forma globosa. In alcune zone lo chiamano anche Inganna villano. Il frutto, di dimensione media, non sempre regolare e a volte con protuberanze, è particolarmente succoso. Il sapore è come quello del limone.
Ideale da mangiare tra agosto e settembre, nel suo periodo di raccolta.

Limetta (Lime)
Più noto con il nome di lime, è il frutto del Citrus aurantifolia, agrume che vive solo in climi tropicali. Il frutto, di forma piccola e tondeggiante, ha la buccia (flavedo) verde brillante, liscia e sottile. Se lasciato maturare sulla pianta, diventa giallastro mentre la polpa tende ad asciugarsi. Il sapore è meno acido di quello del limone.
Ideale in pasticceria, è molto usato anche nella miscelazione per il succo fresco e delicato e la scorza dall’aroma esotico.

Sfusato Amalfitano
Noto anche come Limone Costiera Amalfitana Igp, è una varietà pregiata che si coltiva solo in questa zona. La forma è allungata (sfusata), la buccia è abbastanza spessa e molto profumata.
Ideale per tutti gli usi, il succo è un poco meno acido rispetto alle altre varietà. Ottimo anche per le confetture.

Cedro
Il Citrus medica arriva dall’Asia ed è una delle specie (insieme al pomelo e al mandarino) da cui si crede che siano derivati tutti gli agrumi noti oggi. I frutti possono pesare più di 600 g, arrivare a una lunghezza di 30 cm ed essere, a seconda delle varietà, del tutto dolci (come il Vozza Vozza della Sicilia, da mangiare crudo) o del tutto acidi (come il Diamante, perfetto per la canditura, o il Mano di Budda, solo decorativo).
Ideale da condire.

Lunario
La varietà di limone Lunario si chiama così perché rifiorisce e fruttifica a ogni nuova luna; per lo stesso motivo è detto anche Quattro stagioni. Il frutto, di media grandezza, è allungato e ha l’umbone (la protuberanza che si trova a uno dei due apici) ben evidente. L’albedo (la parte bianca) non è troppo spessa.
Ideale spremuto, per usare il succo come condimento, oppure a fettine sottili nelle insalate.

Sfogliate la gallery per scoprire le varietà di limone e provate le nostre ricette più buone qui sotto!

Barchette di zucchine al forno

Barchette di zucchine al forno


Ieri la mia amica social Martina, come didascalia al suo post riportava una probabile domanda che si ponevano i suoi followers “ma mangi sempre zucchine?”. d’istinto la mia risposta è stata che rivolta a me la domanda probabilmente avrei risposto che mangio zucchine molto spesso.

Poco dopo mi è venuta in mente questa vecchia ricetta e subito ho pensato di ricondividerla con voi.

 

Ingredienti

4 zucchine
150 gr di pancetta dolce a dadini
3 cucchiai di ricotta
80 gr di asiago fresco a cubetti
2 cucchiai di formaggio grana + q.b. per gratinare
sale
olio

Procedimento

Scaldare il forno a 200°.
Lavare le zucchine e privarle delle estremità, tagliarle a metà nel senso della lunghezza e poi ancora a metà. Delicatamente togliere l’interno di ogni parte in modo da ottenere delle barchette vuote ( mettere da parte lo scarto per altre preparazioni, io zuppa con carote e patate).
In una ciotola unire alla ricotta la pancetta, l’asiago, il formaggio grattugiato e mescolare. Assaggiare ed eventualmente salare.
Riempire con il ripieno preparato ogni barchetta di zucchina, cospargere con altro formaggio grattugiato e ungere con un filo d’olio.

Infornare per 30 minuti circa, fino a doratura.

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