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Sagre e fiere, dal 15 giugno si riparte. Le regole

Sagre e fiere, dal 15 giugno si riparte. Le regole

Dal 15 giugno si torna in presenza: pronti a partecipare e organizzare momenti di socialità? Prima però, ci sono le nuove regole a cui attenersi. Eccole

È arrivata l’ora delle sagre e delle fiere: dal 15 giugno possono finalmente ripartire, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali approvate dal Comitato tecnico scientifico. Il comparto fiere ha subito un danno enorme dalle chiusure dovute alla pandemia: secondo l’Aefi, Associazione esposizioni e fiere italiane, lo scorso anno il settore, che vale più di un miliardo e genera un impatto sui territori di 23 miliardi di euro, ha perso ben il 75% del fatturato. L’Italia, quarto player mondiale e secondo in Europa, dopo la Germania, ha chiuso il 2020 con sole 53 giornate fieristiche, e non ne conta, finora, ancora nemmeno una nel 2021.

Ma è il momento di ricominciare. Ecco con quali regole si può partecipare e organizzare eventi in fiera e sagre.

Informare sulle misure di prevenzione

L’informazione deve essere comprensibile anche per i clienti delle altre nazionalità, sia attraverso la segnaletica e la cartellonistica e i sistemi audio-video, sia ricorrendo al personale addetto, incaricato di controllare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del visitatore.

Definire il numero massimo di presenze

Per farlo bisogna tenere conto dei volumi di spazio, dei ricambi d’aria e della possibilità di creare aggregazioni sul percorso di entrata, presenza e uscita.

Riorganizzare gli spazi

È necessario consentire l’accesso in modo ordinato e, se è il caso, contingentato, per evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti (fanno eccezione i componenti dello stesso nucleo familiare o i conviventi o chi, in base alle disposizioni vigenti, non sia soggetto al distanziamento interpersonale). Se è possibile, è bene organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

Rilevare la temperatura corporea

L’accesso deve essere impedito in caso di temperatura superiore a 37,5° C.

Barriere fisiche, disinfettanti, pagamenti elettronici 

La postazione dedicata alla reception e alla cassa può essere dotata di barriere fisiche. In alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, devono essere favorite le modalità di pagamento elettroniche. I prodotti disinfettanti devono anche essere a disposizione degli utenti, soprattutto nei punti di ingresso e di pagamento.

Distanziamento e mascherina

Eventuali posti a sedere devono prevedere un distanziamento minimo tale da garantire il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro. Tutti devono indossare la mascherina (tranne i bimbi sotto i 6 anni). Inoltre, deve essere garantita la pulizia frequente e la disinfezione di ambienti e attrezzature. Infine, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo permettano, porte, finestre e vetrate devono rimanere aperte per favorire il ricambio d’aria naturale.

Raccolta differenziata: regole ed errori

Raccolta differenziata: regole ed errori

Indifferenziato o plastica? Carta o organico? Se vi è capitato di non sapere dove buttare un rifiuto o volete mettervi alla prova sulla raccolta differenziata, ecco regole da rispettare e errori da evitare

La raccolta differenziata è il primo passo verso il riciclo dei materiali, un circolo virtuoso più che mai necessario in termini di sostenibilità ambientale, ma anche economica. Secondo l’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra, in Italia la raccolta differenziata fortunatamente continua a crescere: nel 2019 è stato differenziato il 61,3% dei rifiuti urbani che equivalgono a 18,5 milioni di tonnellate, 913mila in più rispetto al 2018.

Regole ed errori della raccolta differenziata

Siamo abbastanza bravi dunque, ma spesso nel nostro piccolo, tra regole che cambiano da Comune a Comune e difficoltà a identificare il materiale di un oggetto che dobbiamo buttare, commettiamo errori che si traducono in uno smaltimento scorretto dei rifiuti. E, considerato, che produciamo ognuno circa 500 chili di rifiuti l’anno, dobbiamo tutti stare più attenti. Vediamo quali sono, allora, le regole della raccolta differenziata per non sbagliare più.

Gli scontrini non vanno nella carta

Essendo fatti per la maggior parte in carta termica, gli scontrini non vanno buttati nella carta, ma nell’indifferenziato, poiché questo tipo di carta ha delle componenti che non la rendono riciclabile.

I cartoni della pizza vanno nella carta solo se sono puliti

Sabato sera uguale pizza d’asporto, sì ma poi il cartone dove si butta? Se è perfettamente pulito si può gettare nella carta, se è unto o presenta residui di cibo va buttato nell’indifferenziato.

La carta da forno va nel secco (indifferenziato)

Si chiama carta, ma non lasciatevi ingannare. Dopo che avete cotto le vostre prelibatezze, la carta da forno va buttata nell‘indifferenziato.

Non è tutto vetro quello che luccica

Nel vetro va buttato, appunto, solo il vetro, come quello delle bottiglie o dei vasetti delle conserve. Non vi vanno gettati, invece, piatti di ceramica e porcellana, bicchieri di cristallo, lampadine che vanno conferiti all’isola ecologica.

Tetrapak e polistirolo

Qui le regole possono cambiare da Comune a Comune, dunque verificate bene dove poter buttare il Tetrapak (quello delle confezioni di latte o di succo di frutta per intenderci): in alcuni casi va conferito con la carta, in altri con il multipak. Per quanto riguarda il polistirolo, generalmente, in piccole quantità, può essere gettato con la plastica.

Plastica, indifferenziato o isola ecologica?

Facciamo qualche esempio: carta stagnola, grucce di plastica o metallo, piatti e bicchieri di plastica, vaschette di alluminio, tubetto del dentifricio vuoto si buttano nella raccolta di plastica e/o alluminio.

Accendini, bancomat, bottoni, giocattoli, spazzolini, penne vanno nell’indifferenziato.

Toner delle stampanti, bilance da cucina, scope si portano all’isola ecologica.

Mascherine e guanti usa e getta

Purtroppo sono entrati a far parte dei nostri rifiuti quotidiani: mascherine e guanti usa e getta vanno buttati nell’indifferenziato.

Pulizia dei rifiuti

Prima di buttare un vasetto di yogurt o una bottiglia di passata (vuoti naturalmente), sarebbe buona norma sciacquarli per eliminare i residui di cibo.

Occhio ai contenitori

Gettate nel bidone apposito il vetro sfuso, non all’interno di un sacchetto di plastica; lo stesso vale per la raccolta di carta e cartone: utilizzate solo sacchetti di carta o scatoloni per differenziarli.

“Dove lo butto?”: come risolvere i dubbi

Come abbiamo detto in precedenza, alcune regole possono essere diverse a seconda del Comune di residenza. Generalmente sui siti web dei gestori della raccolta dei rifiuti si possono risolvere i propri dubbi sulla raccolta differenziata nel proprio territorio. Per Milano, ad esempio, si può far riferimento al sito dell’Amsa, per Roma a quello dell’Ama. Senza dimenticare che non di rado nelle confezioni stesse ci sono le istruzioni per il corretto smaltimento.

 

 

 

 

A Natale si può andare al ristorante? Ecco le regole del Dpcm

A Natale si può andare al ristorante? Ecco le regole del Dpcm

Spostamenti, pranzi con i parenti, pranzi al ristorante: cosa si può fare e cosa no nei giorni di festa che ci aspettano

Regole, dubbi, domande, proteste: più di quelli precedenti, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre, soprannominato Dpcm Natale, ha sollevato non poche discussioni. Di mezzo, appunto, c’è il Natale: l’opportunità o meno dei negozi di stare aperti per vendere qualche regalo, la possibilità dei ristoranti di accogliere o meno gli ospiti durante i giorni di festa, il desiderio, realizzabile o meno, di festeggiare questa ricorrenza con i nostri cari. Secondo il contenuto del Dpcm, dunque cosa potremo fare e cosa no? Tutti stiamo cercando di capire meglio e, specie per quanto riguarda i giorni clou delle feste, Natale, Santo Stefano e Capodanno, siamo in attesa di vedere se, da qui al 25 dicembre, potrà cambiare qualcosa.

Gli spostamenti vietati

In merito agli spostamenti, il Dpcm, valido dal 4 dicembre 2020 al 15 gennaio 2021, dice che su tutto il territorio nazionale sono vietati gli spostamenti (ad eccezione di quelli per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute) dalle 22 alle 5 del giorno successivo. Per Capodanno l’orario del coprifuoco si allarga dalle 22 del 31 dicembre 2020 alle 7 del 1° gennaio 2021.

Il 25, 26 dicembre 2020 e 1° gennaio 2021, in tutto il Paese, oltre al limite di orario, ci sarà anche quello territoriale (come già avviene nelle zone rosse e arancioni): in queste giornate è vietato ogni spostamento tra comuni, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

Si può festeggiare in casa con i parenti?

Il divieto di spostarsi tra i Comuni vuole soprattutto scongiurare, nei giorni di festa, le riunioni tra parenti e amici che non abitano nella stessa casa. Nel Dpcm si legge infatti: «…con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza».

Si può andare al ristorante a Natale?

Le regole per i ristoranti prevedono che in zona gialla le attività possono stare aperte dalle 5 fino alle 18, mentre dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Il consumo al tavolo, si specifica, è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi.

Dunque se abito in una zona gialla posso andare a pranzo al ristorante, anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno, ma solo con i miei conviventi o al massino altre tre persone non conviventi.

In zona arancione e rossa, invece, i ristoranti continueranno a essere chiusi, anche nei giorni di festa, ma si potrà ordinare d’asporto o a domicilio. Resta sempre consentita infatti la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Capodanno in hotel? Cenone in camera

Per quanto riguarda la ristorazione negli alberghi è sempre consentita per gli ospiti senza limiti di orario, con un’eccezione: dalle 18 del 31 dicembre 2020 fino alle 7 del 1° gennaio 2021 è consentita solo con servizio in camera. Dunque se alloggio in un hotel la notte di Capodanno, il cenone lo posso fare, ma gustandolo esclusivamente in camera mia e non nel ristorante dell’albergo.

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