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Arancini di riso venere

Cuocete il riso venere in acqua bollente salata.
Scolatelo e lasciatelo raffreddare in una ciotola.
Aggiungetegli successivamente il parmigiano grattugiato e mescolate.
2 cuocere riso venere

Cuocete in padella i piselli con olio extravergine d’oliva.
Ci vorranno circa 10 minuti o fin quando i piselli non si saranno ammorbiditi.
Una volta pronti fateli raffreddare.
1 cuocere piselli

Incorporate un uovo nel riso e tagliate a cubetti il pecorino.
Stendete del riso nel palmo della mano leggermente unta di olio e mettete al centro piselli e pecorino.
3 aggiungere uovo

Modellate quindi gli arancini.
Passateli nelle uova sbattute con un po’ di sale e poi nel pangrattato
4 passare nel pangrattato

Riscaldate l’olio di semi in un pentolino e friggete un po’ alla volta gli arancini fino a doratura.
Sollevandoli metteteli su della carta assorbente per rimuovere l’olio in eccesso.
5 friggere arancini

I vostri arancini di riso venere sono pronti per essere serviti.
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Il celebre ristorante Noma potrebbe diventare vegetariano

Il celebre ristorante Noma potrebbe diventare vegetariano

La tecnica della fermentazione alla base della possibile svolta vegetariana e vegana del celebre ristorante stellato Noma

Il Noma di Copenaghen, ristorante stellato quattro volte eletto il migliore del mondo, da anni fa molto parlare di sé, attirando l’attenzione della stampa internazionale. Al centro dell’interesse mediatico la sua cucina nordica reinventata, le sue sperimentazioni d’autore, le liste d’attesa di mesi, ma anche i suoi continui cambiamenti, tra cui un periodo di chiusura nel 2016 e la rinascita nel 2018 in una nuova sede con il nome Noma 2.0 e un originale calendario culinario annuale distinto in tre stagioni.
Chi conosce il Noma, quindi, sa che le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
In occasione del recente tour promozionale per il libro-ricettario Foundations of Flavor: The Noma Guide to Fermentation sull’arte della fermentazione, lo chef René Redzepi ha infatti dichiarato che, in virtù degli eccellenti risultati che ha ottenuto con piatti a base vegetale utilizzando questa tecnica, non esclude che un domani il ristorante possa diventare vegetariano.

Meno proteine animali, più verdure fermentate

Da oltre un anno al Noma si è assistito a una notevole riduzione delle proteine animali servite. A influire su questa scelta la volontà da parte dello chef di dare più spazio alle proposte vegetali, proponendo ad esempio un menu interamente vegetariano nella stagione che è andata da maggio a settembre 2018. L’altro fattore determinante è la crescente importanza che la tecnica della fermentazione sta assumendo nella cucina del ristorante, tanto che quasi ogni portata delle circa venti che compongono i menu stagionali, presenta qualcosa di fermentato. Recentemente Redzepi ha appunto dichiarato che questa preparazione è ora l’elemento più importante nella cucina di Noma e che gli chef amano visitare le foreste danesi in cerca di cibo selvatico e in particolare di funghi, bacche e verdure stagionali da fermentare nel loro laboratorio. Come ribadito dallo chef nella sua recente pubblicazione, generalmente si associa questo processo alla semplice produzione di sottaceti in salamoia o di yogurt, mentre andrebbe considerato come «una pentola di coccio della natura», che utilizza i batteri al posto del calore; un processo antico di conservazione che migliora le caratteristiche nutrizionali degli alimenti e che merita di essere conosciuto o riscoperto.

Un possibile futuro vegetariano per il Noma

Redzepi, nel corso di un’intervista per il “Washington Post”, ha raccontato che la sua migliore ricetta a base di verdure fermentate, un tempo presente nel menu del Noma, consisteva in una foglia di cavolo grigliata appena spalmata con una salsa a base di piselli gialli spezzati (miso) e condita con olio al prezzemolo; un piatto apparentemente semplice, ma dal gusto sorprendente. Secondo lo chef la fermentazione delle verdure può essere la chiave per conferire loro un sapore speciale, quella caratterizzazione e quel gusto “carnoso” che spesso manca alla cucina vegetariana.
Redzepi vede infine la fermentazione come una possibile strada verso un cambiamento climatico, verso un tipo di alimentazione più naturale e sostenibile che possa indurre le persone a mangiare più verdure e ridurre gli impatti ambientali del consumo di carne.

Non resta che vedere cosa riserverà il futuro del Noma e se davvero vedrà la luce questa prospettiva di far virare il famoso ristorante verso un menu esclusivamente vegetariano e vegano.

Piatto di verdure con salsa fermentata al Noma.

 

Foto: Piatto vegetariano (Noma Studio Sarah Lou)
Foto: Piatto di verdure con salsa fermentata al Noma (Lou Stejskal Flikr)

Torta spinaci e patate

Una ricetta facile da realizzare, che ha il sapore di quei piatti rustici che fanno casa, tradizione. La torta di spinaci si può servire come contorno, come piatto unico, o, tagliato a spicchietti, come antipasto. Quella che vi proponiamo è la ricetta originale: potete giocare aggiungendo ingredienti che ne rendano il sapore più deciso, come la pancetta, o più delicato, aggiungendo della mozzarella all’impasto. Il risultato sarà sempre e comunque un successo.

Torta di spinaci
Torta di spinaci.

Ingredienti

Per preparare la torta di spinaci e patate vi serviranno: 1 kg di patate lessate, 600 g di spinaci, 300 g di panna fresca, 4 scalogni, un uovo, una mela renetta, noce moscata, curry, grana grattugiato, pangrattato, burro, olio extravergine di oliva, sale.

 

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