Tag: Ricetta Pizza

Ricetta Cotolette in carpione | La Cucina Italiana

Ricetta Cotolette in carpione | La Cucina Italiana

Le cotolette in carpione sono un ottimo esempio di come reinterpretare un classico della tradizione. Il piatto prende ispirazione da una ricetta di Eugenio Boer, chef metà italiano e metà olandese alla guida del suo ristorante [bu:r] a Milano.

La preparazione è semplice: i medaglioni di vitello vengono impanati con farina, uova e pangrattato – a cui lo chef aggiunge dei grissini sbriciolati – e poi fritti nel burro chiarificato. Il tocco gourmet delle cotolette alla milanese sono i condimenti insoliti in carpione: cipolle in agrodolce, una salsa a base di cipolla, uvette e pinoli e una salsa a base di Marsala.

Provate anche queste ricette: Cotolette di pollo in carpione, Cotolette dell’orto.

Come trasformare i sistemi agroalimentari mondiali

La Cucina Italiana

Non possiamo parlare dei problemi ambientali più urgenti del pianeta senza parlare dei sistemi agroalimentari. E per sistemi agroalimentari intendiamo anche l’agricoltura che serve a sostenerli: agricoltura, pesca, silvicoltura e le catene di valore che forniscono cibo e fibre per la nostra vita quotidiana.

Sistemi agroalimentari: l’impegno della Fao

L’agricoltura utilizza il 70% di tutti i prelievi di acqua dolce e contribuisce per quasi il 30% (anche al di fuori delle aziende agricole) alle emissioni globali di gas serra. La produzione alimentare è anche responsabile del 75% della perdita di agrobiodiversità. Questo è già vero oggi ed entro il 2050 il mondo avrà bisogno del 50% di cibo in più per nutrire una popolazione di oltre 9,7 miliardi di persone, una popolazione che sarà più urbanizzata, ricca ed esigente nelle scelte alimentari. Le nostre risorse naturali sono già sotto pressione. Eppure, tra i 691 e i 783 milioni di persone soffrono la fame.

È chiaro che la produzione alimentare e l’agricoltura devono costituire una parte importante della discussione per la realizzazione dei principali obiettivi mondiali per il futuro, ossia gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Riconoscendo ciò, il Fondo mondiale per l’ambiente (GEF) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), in qualità di agenzia esecutiva, affrontano il nesso critico tra agricoltura e ambiente.

Attraverso 300 progetti in oltre 130 Paesi, i progetti FAO-GEF hanno affrontato questioni come il cambiamento climatico, la biodiversità, il degrado del territorio, lo smaltimento sicuro di sostanze chimiche pericolose e la gestione delle acque internazionali. 

Tradizionalmente, la FAO e il GEF hanno lavorato insieme per aiutare i piccoli produttori a migliorare le pratiche di produzione in modo da generare anche risultati ambientali globali, ma la partnership si sta concentrando sempre più sull’intera catena del valore. Ecco solo tre dei progetti FAO-GEF che stanno aiutando ad affrontare le sfide ambientali attraverso la lente dell’agricoltura.

Aiutare i nostri produttori alimentari ad adattarsi al cambiamento climatico

Le popolazioni rurali producono tre quarti del cibo mondiale, ma queste stesse persone costituiscono l’80% dei poveri del pianeta. La maggior parte non ha i mezzi per cambiare le proprie pratiche agricole da sola. Una delle maggiori aree di lavoro per la FAO e il GEF è aiutare gli agricoltori a far fronte ai cambiamenti climatici e a diventare resilienti.
In tutto il mondo, le precipitazioni sono sempre meno prevedibili e le tempeste e i disastri naturali sono sempre più frequenti. Le temperature non sono stabili e le stagioni non arrivano quando dovrebbero.
Un progetto finanziato dal GEF ha aiutato oltre 40mila piccoli agricoltori a diversificare la produzione, a migliorare la salute e la fertilità del suolo e a scegliere sementi e varietà più tolleranti alle variazioni di temperatura e alle precipitazioni. Queste azioni hanno contribuito ad aumentare le rese dal 21 al 77% per sorgo, miglio, riso, mais, sesamo e cotone.  

Gestire meglio gli ecosistemi marini

Un progetto FAO-GEF è stato realizzato per migliorare la gestione regionale dell’ambiente e del settore ittico dell’area, affrontando questioni come il ripristino, l’inquinamento marino e la conservazione degli habitat. Le risorse marine transfrontaliere sono particolarmente complesse in quanto vi è un’ampia gamma di soggetti interessati con cui consultarsi. La FAO e il GEF hanno lavorato con le agenzie governative locali, i pescatori commerciali, i pescatori artigianali e le ONG locali per sostenerne la capacità di pianificare e attuare un approccio ecosistemico alla gestione di queste risorse.

Preservare la biodiversità dei nostri ecosistemi e delle nostre specie

Nell’area del Chimborazo, in Ecuador, il páramos, un tipo di ecosistema di tundra montana, è molto importante per la popolazione indigena locale, che dipende da queste risorse naturali per le proprie fonti di cibo e per il proprio sostentamento. La FAO, il GEF, il Ministero dell’Ambiente dell’Ecuador, il Consiglio provinciale di Chimborazo e altri partner nazionali stanno lavorando per conservare e gestire la biodiversità dei páramos e degli ecosistemi montani per ristabilire e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità agricola della zona. Il progetto ha lavorato con le comunità locali per costruire cinque moderni piani di gestione dei bacini idrografici che rispondono alle loro esigenze.

Crema di peperoni – Ricetta di Misya

Crema di peperoni

Innanzitutto lavate i peperoni e cuoceteli per circa 30 minuti (o finché la pelle non risulterà bruciacchiata) a 220°C, in forno statico già caldo, girandoli a metà cottura.
Quindi trasferiteli in una ciotola e sigillate con pellicola per alimenti e lasciateli raffreddare così per almeno 30 minuti (in questo modo sarà più facile spellarli).

Nel frattempo preparate gli altri ingredienti, in modo da averli poi a disposizione, e tostate leggermente il pangrattato in una padella antiaderente, senza aggiungere olio o altro, mescolando per farlo dorare in maniera uniforme.

Spellate i peperoni, apriteli ed eliminate gambo e semini.

Mettete in un contenitore adatto al minipimer (o direttamente in un mixer) peperoni, noci, aglio, peperoncino, paprica, succo di limone e sale e iniziate a frullare.
Incorporate infine anche pangrattato e un po’ di olio (abbastanza da ottenere una crema densa).

La crema di peperoni è pronta: trasferitela in una ciotolina, decoratela con noci e prezzemolo e servite.

Ricerche frequenti:

Proudly powered by WordPress