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Dolci freddi: 50 ricette a prova di estate

Dolci freddi: 50 ricette a prova di estate

In piena stagione estiva, con il caldo che picchia come un pugile incazzato, non c’è niente di più piacevole di un dessert freddo che rinfreschi le papille gustative e metta a tacere l’afa, almeno nel momento dell’assaggio. 

Dolci freddi senza cottura

Anche se la calura estiva diventa insopportabile, la voglia di dolce non passa mai, quindi la soluzione è puntare tutto sui dolci freddi senza cottura: che si tratti di tartufini, gelati o una sontuosa cheesecake, si possono preparare tanti dessert golosi e invitanti senza bisogno di accendere forno e fornelli.

Senza cottura
Senza cottura: fresche ricette da fare quando il clima è bollente

Estate, voglia di gusto e freschezza, ma nessuna intenzione di accendere i fornelli. Se vi trovate in questa situazione, abbiamo le idee giuste per voi

Dolci freddi sullo stecco

Basta un bastoncino di legno, frutta fresca e un mixer per dare vita a ghiaccioli succosi e colorati, ricchi di gusto e soprattutto ghiacciati. Un attimo di refrigerio per tutti i gusti, che conquista da sempre grandi e piccini. E poi le versioni più estrose dei grandi classici come il tiramisù sullo stecco o la cheesecake gelato sullo stecco. 

Ghiaccioli alla frutta fresca
Ghiaccioli con frutta fresca, acqua e zucchero: come farli bene

Lamponi, ananas, pesche e molto altro ancora. I ghiaccioli in 4 ricette semplici e fresche perfette per rifugiarsi dal caldo torrido e rinfrescarsi un po’

Dolci freddi: frigo o freezer?

Tutta questione di consistenze. I dessert che contengono gelatina o altri addensanti vegetali vanno messi a raffreddare e rassodare in frigorifero, è il caso di budini, semifreddi, cheesecake, panna cotta e aspic. I dolci come gelati, granite, sorbetti e ghiaccioli necessitano del gelo vero per raggiungere la perfetta consistenza e dare vita a magnifici dolci sotto zero

Viennetta fatta in casa
Viennetta fatta in casa: classica o speciale?

La celebre torta gelato si può fare in versione facile e casalinga. Ecco come prepararla e come variare la ricetta con ingredienti ancora più golosi

Ecco i nostri 50 dolci freddi a prova di estate

Pane secco come lo fanno in Calabria

Pane secco come lo fanno in Calabria

Dici pane secco e pensi “da buttare”. Eppure c’è chi ha fatto del pane secco la propria ragione di vita. E di business. Non si tratta di una grande invenzione ma di un’opportunità ghiotta, perché tutta da gustare. Tutto questo succede in Calabria, in provincia di Cosenza. Due piccoli produttori, Pane Mattrasau e Pane Storto, propongono prodotti completamente artigianali, lavorati a mano con antichi grani mediterranei e a lievitazione naturale. Leggero e altamente digeribile, il “mattrasau” è un ottimo sostituto del pane lavorato anche con molte spezie e cereali, mentre lo “storto” non è solo secco, nella versione di “fresa”, ma anche pane morbido lavorato a lungo e contro le mode, ovvero senza lievito madre. E con l’aggiunta di frutta secca, tra la più variegata. Ecco come gustarli al meglio.

Come una volta

Il nome mattrasau deriva dalla “mattra”, comunemente più conosciuta come madia, ovvero l’antico contenitore in cui si impastava manualmente il pane. Il progetto nasce oltre 10 anni fa dall’idea di due amici, Stefano e Salvatore. Entrambi giovani, ma fortemente motivati e interessati alla panificazione sin dall’adolescenza, fanno esperienza prima in un laboratorio senese specializzato in dolci secchi toscani. Poi, dopo circa due anni, tornano in Calabria e decidono insieme di affrontare una nuova esperienza: dare vita a una realtà autonoma e diversa dalle solite. Il 10 agosto 2007 nasce il forno A Mattra e, dopo numerose prove, Mattrasau, da Mattra, nome del forno, e sau, in onore alla Sardegna. Il risultato è «un pane secco, leggero e croccante che si conserva anche per un anno, ottimo per arricchire le insalate, per uno snack salato, ma anche con marmellate, perché ipocalorico», racconta Iolanda, addetta alla qualità. Tra le ricette proposte, anche quella con i classici pomodori e mozzarella oppure da aggiungere nella zuppa di pesce o di legumi. La differenza con la fresa o frisella? Non necessita di bagno in acqua e anche per questo più comodo e veloce. 

Contro le mode

Dietro Pane Storto, invece, c’è Monica Florio che ha iniziato questa attività non da molto ma già è diventata un punto di riferimento nella panificazione calabrese di qualità. Nei sui prodotti, dalle frese essiccate (non tostate), alle pagnotte ci aggiunge del suo. Come datteri, fichi, uvetta che nella lentissima cottura restano “vivi”. «La mia è una micro impresa domestica – spiega Monica – ma sin da subito l’idea era di fare qualcosa di “storto”, anti convenzionale, contro il consumismo e lo spreco». Parola d’ordine: non si butta via niente. Il Pane Storto si fa con il lievito di birra, perché «non deve alveolare». Tra i tre must spiccano quello alle nocciole, mandorle e mirtilli,  «da abbinare a formaggi importanti, come gli erborinati, o con il lardo da tagliare con la lama calda, senza scaldare il pane». Quello con fichi, noci e olive infornate, «è ottimo con formaggi più grassi, di carattere». Mentre il pane con pomodori assolati (disidratati, secchi), mandorle e finocchietto selvatico «è perfetto  con la stracciatella e il pomodoro di Belmonte». Ultimo consiglio, come conservare il pane: «Nel classico luogo fresco e asciutto e nella busta di plastica, comodo da differenziare una volta consumato». Se surgelato, «lasciatelo a temperatura ambiente e torna identico!».

Ricerche frequenti:

Estate, la ricetta con salmone

Estate, la ricetta con salmone

L’estate è nel suo pieno e va celebrata con freschezza, originalità e gusto. È il caso dello chef Daniel Zeilinga del Fàula, ristorante del resort eco-sostenibile Casa di Langa, presenta la sua ricetta per celebrare l’estate: Salmone, yogurt di montagna e verbena. Tutti ingredienti che, uniti all’acidità dello yogurt di montagna, riescono a trasformare un piatto semplice come il filetto di salmone scottato in una ricetta d’autore sana e gustosa, facile da replicare a casa e perfetta per le cene d’estate all’aperto, al mare come su una terrazza in città. Unica raccomandazione dello chef: scegliere sempre freschezza e prodotti del territorio, come nel caso dello yogurt di montagna, che Daniel Zeilinga ha selezionato da un piccolo produttore dell’Alta Langa, o dei cetrioli, che crescono praticamente a metro 0 nell’orto biologico del resort, curati in prima persona dallo chef, o ancora, della verbena, che viene raccolta nei territori incontaminati delle Langhe dal giardiniere di Casa di Langa, Luigi Merlo.

Salmone scottato , yogurt di montagna e Verbena: la ricetta

Ingredienti

80100 gr di filetto di salmone fresco
Yogurt fresco vaccino di montagna intero
34 cetrioli lavati
56 foglie di verbena
Sale, olio extra vergine di oliva delicato, pepe bianco

Attrezzatura

estrattore o centrifuga passino a maglia finepadella antiaderente

Procedimento

Mondare i cetrioli e passarli all’estrattore, con le foglie di Verbena, filtrare il liquido.

Aggiungere allo yogurt il liquido dei cetrioli fino a raggiungere la consistenza di un salsa non troppo liquida, condire con sale olio EVO e pepe.

A parte affettare dei cetrioli senza pelle e marinarli con un pizzico di sale, ci serviranno durante l’impiattamento.

Scaldare la padella antiaderente a fiamma viva, adagiare il filetto di pesce con un filo di olio EVO, abbassare la fiamma e lasciare cuocere sulla pelle alcuni minuti lasciandolo rosa all’interno.

Impiattamento

In un piatto leggermente fondo versare alcuni cucchiai di salsa, adagiare il pesce al centro, decorare con i cetrioli marinati precedentemente, leggermente strizzati, e alcune foglie di verbena, qualche fiocco di sale integrale e un giro di olio EVO.

Cos’è Casa di Langa

Il progetto Casa di Langa, è stato sviluppato grazie a una progettazione architettonica rispettosa del paesaggio naturale circostante e ispirata a una filosofia di sostenibilità applicata in ogni  aspetto: dall’impegno “carbon neutral” all’utilizzo di acqua riciclata al 100% per l’irrigazione, dagli impianti geotermici e fotovoltaici funzionali al riscaldamento, dalle cellule PV ai pannelli solari, dal legno con certificazione ambientale FSC alle finestre ad alte prestazioni fino all’obiettivo operativo di azzerare l’utilizzo di plastica monouso generalmente utilizzata per gli accessori destinati agli ospiti. All’interno del progetto sorge il resort, il ristorante Fàula, l’orto e la proposta di tante esperienze da fare in Alta Langa (dalle visite in vigna a corsi di cucina..)

L’orto e il nuovissimo menù Green

Accanto alla struttura è stato creato un orto biodinamico. Qui sono state piantate diverse varietà di ortaggi, fiori eduli ed erbe, semi antichi e tanto altro. Accanto all’orto, una serra per le piante più delicate, per lo più aromatiche. Gli orti riescono a servire il Sorì Cocktail Bar che utilizza le erbe e i fiori per le infusioni e i drink, la Spa che prepara con essi acque aromatizzate e infusi e, infine, il Fàula. Qui lo chef ha studiato un menù interamente green, dedicato alle preziose materieprime dell’orto, riuscendo a creare piatti di incredibile golosità, al cui centro c’è la valorizzazione dell’elemento vegetale.

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