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Menù di Natale vegetariano: i consigli per non sbagliare

La Cucina Italiana

Pensate che un menù di Natale vegetariano sia impossibile? E invece no. Perché sarà comunque bellissimo e ricco, e siamo certi che non vi deluderà. Ma come allestirlo senza incappare in qualche spiacevole errore che possa mettere a disagio i commensali? Ecco tutto quello che c’è da sapere. Volete prima approfondire bene la differenza tra vegetariano e vegano? Leggete il nostro articolo “Vegetariano e vegano gemelli diversi”.

Regole di base per un menu di Natale vegetariano

Se dovete pensare a un commensale vegetariano ricordatevi che non ci sono problemi per uova e formaggi, ma assicuratevi che questi ultimi siano preparati con caglio vegetale. Per quanto riguarda tipi di pane speciali, focacce, dolci, fritti, invece, badate che non venga usato lo strutto, ingrediente di origine animale.

Gli antipasti del Natale vegetariano

Un tagliere di formaggi particolari con noci, mieli e marmellate accontenterà anche gli onnivori, così come i classici crostini o le bruschette con le creme di verdure. La campana insalata di rinforzo si adatta bene alle necessità vegetariane, infatti basterà omettere le acciughe. E delle semplicissime frittate di verdure e formaggi, cotte negli stampini da muffin saranno un finger food adatto eventualmente anche a una cena in piedi. Per preparare, invece, dei mini-flan colorati frullate la besciamella, quella rimasta dalle lasagne, con zucca o spinaci e parmigiano (o pecorino). Qualche gheriglio di noce e via in forno, possibilmente a bagnomaria (cioè mettendo i pirottini in una teglia riempita per ¾ d’acqua bollente). Sfornate e servite con una fonduta di taleggio e funghi porcini. Questo stesso condimento starà benissimo anche con della polenta grigliata.

Primi vegetariani per un Natale delizioso

Non rinunciate ai passatelli se avete un vegetariano a cena: preparate del buon brodo vegetale e saranno ottimi comunque. Potete sbizzarrirvi con i risotti: radicchio e vino rosso; al prosecco; pere, noci e gorgonzola; zucca e aceto balsamico; nocciole e castelmagno. Vi bastano come idee? Anche le lasagne, sempre amate, potranno essere preparate o con un sugo di pomodoro semplice oppure con besciamella e verdure: porri o carciofi danno ottimi risultati, ad esempio.

I secondi del menù di Natale vegetariano

Se non volete ricorrere ai formaggi anche qui le idee sono moltissime e sicuramente verranno apprezzate anche da chi solitamente non rinuncia all’arrosto. Lo strudel di verdure è ricco e goloso, ma anche i funghi pleurotus (quelli enormi, chiamati anche orecchie d’elefante) panati o grigliati danno molta soddisfazione. Per un secondo chic, magari monoporzione, preparate una cocotte con alla base una fetta di polenta, delle verdure arrosto o trifolate e poi completate con un uovo, infornate il tempo che si rapprenda l’albume e servite con una fonduta di formaggio e, magari, qualche scaglia di tartufo.

15 bistrot (vecchi e nuovi) dove si mangia bene | La Cucina Italiana

15 bistrot (vecchi e nuovi) dove si mangia bene
| La Cucina Italiana

C’era una volta il “secondo locale” di uno chef stellato: il bistrot. Per la cronaca, la primogenitura del bistrot a fianco del ristorante – con la cucina in mezzo alle due strutture – appartiene a Claudio Sadler, che nel 2008 inaugurò Chic ‘n Quick, sul Naviglio Pavese, e che a oltre 10 anni di distanza fa ancora il pieno di clienti a pranzo e a cena. E dire che all’epoca era praticamente impossibile immaginare che quello con più coperti e una cucina semplificata di un bravo cuoco diventasse importante quanto il primo. Sbagliato. Con il passare degli anni, il concetto si è modificato e ha trovato la massima espressione proprio a Milano, dove la bistromania è diventata tendenza. Aiutata in questo dallo sviluppo dell’hotellerie negli anni dell’Expo: le strutture serie hanno un fine dining e un casual dining che sostanzialmente è un bistrot legato al cocktail bar. I migliori bistrot hanno anche un riconoscimento ambito: le Tre Cocotte del Gambero Rosso.

Qual è il senso odierno e italiano del bistrot? Sicuramente non quello che continua a regnare Oltralpe. Se in Francia il modello è quello di un menù sempre uguale, porzioni abbondanti e un approccio informale quasi turistico, da noi il concetto è più articolato anche perché – altra tendenza – negli ultimi anni, a fianco del modello affermato, stanno spuntando locali giovani, dove la cucina è gestita da cuochi non stellati, ma abili nel dare al cliente quello che chiede. Cosa si mangia oggi al bistrot? Come detto, non c’è una filosofia unica come in Francia (per fortuna, a parer nostro). In quelli dei cuochi più noti si gode di una versione «semplificata» dei loro signature dish o quella autoriale dei classici, regionali o italiani: la costoletta, il vitello tonnato, gli spaghetti al pomodoro, il tiramisù… Ci sono posti essenziali dove anche salumi e formaggi hanno un ruolo fondamentale mentre altri giocano non poche carte sulla presenza di un valido cocktail bar. Altri, ancor,a non vanno oltre una rivisitazione della cucina locale, unendola a piatti basici, comuni all’Italia intera. Insomma, potremmo serenamente affermare che il bistrot è bello perchè è vario. Come la nostra selezione.

Caramelle di gelatina alla frutta: una tira l’altra!

Caramelle di gelatina alla frutta: una tira l'altra!

I vostri bambini vanno matti per le caramelle? 
Vi andrebbe di farle in casa seguendo questa ricetta facilissima con ingredienti genuini?
Ecco le nostre caramelle, in questa ricetta ve le proponiamo alla ciliegia, ma si possono fare di tutti i gusti.

Ricetta delle caramelle gelée alla ciliegia

Ingredienti 

100 g di succo di ciliegia 
60 g di zucchero + qualche cucchiaio per ricoprire le caramelle
1 cucchiaino di succo di limone
8 g di gelatina in fogli (oppure 4 g di agar agar)

Procedimento

Mettete in ammollo in acqua fredda i fogli di colla di pesce per 5 minuti.
Mescolate in un pentolino il succo di ciliegia, 60 g di zucchero, il succo di limone e i fogli di colla di pesce morbidi e ben strizzati. 
Se al posto della colla di pesce volete utilizzare l’agar agar, aggiungetelo direttamente nel composto sul fuoco e lasciatelo sciogliere.
Scaldate tutto senza portare a bollore e poi versate il composto una volta tiepido in stampini per cioccolatini o caramelle, oppure in uno stampo rivestito con la pellicola. Lasciate solidificare in frigorifero queste gelatine e poi estraetele dagli stampi e rotolate le caramelle nello zucchero.
Se non avete stampini per caramelle, ritagliate a piacere con il coltello o con formine per biscotti il composto gelatinoso che avete versato nello stampo con la pellicola. 

Succo di frutta fatto in casa

Per preparare le vostre caramelle fatte in casa utilizzate frutta fresca, frullatela e filtratela, oppure passatela in estrattore o centrifuga. In questo modo avrete un prodotto super genuino e sano.
Lo zucchero non è necessario, specialmente quello che viene utilizzato per decorare, quindi decidete voi se aggiungerlo o meno.

Ciliegie e frutti rossi

Potete mixare il succo di ciliegia con altri succhi di frutta, possibilmente artigianali. La ciliegia sta molto bene con i frutti rossi. Provatela con mirtilli, lamponi e fragole.

Come si conservano le caramelle – gelatina

Se volete mantenere le caramelle belle compatte per una settimana, non passatele subito nello zucchero, ma sformatele e poi lasciatele nel frigorifero così si solidificheranno ancora di più. Al momento di servirle o impacchettarle per un regalo cospargetele di zucchero semolato.

Gelatina o budino di frutta

Abbiamo parlato di caramelle e gelatine, ma in realtà potete servire il composto gelatinoso anche in monoporzioni come fosse un budino. Utilizzate degli stampini di silicone piccoli per muffin e poi servite le gelatine alla frutta con il cucchiaino. La gelatina di frutta è molto amata nei paesi anglosassoni e viene spesso utilizzata per farcire sandwich con il burro di arachidi, oppure viene proposta ai bambini come merenda.

Altri consigli per fare le caramelle gelatina a casa

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