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La pizza napoletana? Da Vincenzo Capuano, si taglia con le forbici! | La Cucina Italiana

La pizza napoletana? Da Vincenzo Capuano, si taglia con le forbici!
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«Via la forchetta e il coltello dal coperto: qui da noi, la pizza si mangia con le mani e con le forbici!» “Qui da noi” è nella sua pizzeria, letteralmente a un passo dal lungomare più bello del mondo.

Lui, invece, è Vincenzo Capuano: pizzaiolo napoletano, pluricampione del mondo tra Napoli e Las Vegas grazie ai trofei Caputo, personaggio social da centinaia di migliaia di seguaci nonché milioni e milioni di visualizzazioni.

Un’autentica furia, insomma.

Uno scugnizzo, dalle radici estremamente umili, innamorato pazzo della sua pizza.

Occhi chiarissimi e barba lunga, oramai volto televisivo, già da anni ostenta fiero i suoi cornicioni rigonfi, dalla struttura alveolare, che all’interno disegnano un’architettura folle, irraccontabile.

«Tradizione, ma anche innovazione: grazie a un altissimo grado di idratazione, i cornicioni si gonfiano, e così non sono soltanto buonissimi, ma pure leggerissimi».

Come sempre sorride di gusto e insiste sulla parola «scioglievoli» perché effettivamente, a provarli, proprio si sciolgono in bocca.

«E pensare che altrove c’è chi li lascia! Qui no, non se ne parla proprio, controlla tu stesso!», scoppia fiero in un’altra risata, questa volta fragorosa.

«Aggredirli con forchetta e coltello significherebbe sfilacciarli, di fatto rovinarli», torna serio e spiega con fare quasi scientifico. «Invece, “zac!”, un taglio netto! E giù di morsi, a mangiare facile il cibo più semplice e più buono di sempre».

Non a caso, il più amato del mondo. Nella sua “capitale”, la cui Arte è incoronata altresì dall’Unesco.

Cambia la geometria dei tavoli, dunque. E le classiche posate scompaiono.

È la nuova ricetta di Vincenzo Capuano: mani, forbici e cornicioni, e naturalmente al centro solo il meglio del meglio. Della qualità dei prodotti, ma anche della scienza, autentica Arte appunto, dell’impasto. Studiato in ogni minimo dettaglio, lavorato con fatica nelle ore più improbabili, e cotto al forno rigorosamente a legna, in pochi secondi.

Pochi secondi anche per mangiarla, la pizza di Vincenzo.

Squisita, “scioglievole” e divertente: da tagliuzzare e da mangiare, quasi come a voler tornare bambini.

Con le mani e con le forbici!

Ricerche frequenti:

Ricetta Granita di pomodoro e dadi di melanzana arrostiti

Ricetta Granita di pomodoro e dadi di melanzana arrostiti

Per la ricetta della granita di pomodoro e dadi di melanzana arrostiti, mondate la melanzana e sbucciatela in modo da ridurla in un parallelepipedo di polpa; tagliate la polpa in cubi di 3 cm di lato; spennellateli con olio, insaporiteli con una macinata di pepe e cuoceteli in una padella calda, a fuoco medio, per 3 minuti, quindi voltateli e proseguite la cottura per altri 2 minuti e, infine, ancora per 30 secondi su ciascun lato rimanente.

Ravioli di melanzane – Ricetta di Misya

Ravioli di melanzane - Ricetta di Misya

Innanzitutto lavate e mondate le melanzane e tagliatele prima a listarelle e poi a cubetti piccolini (in modo che cuocioano velocemente).

Fate scaldare l’olio con l’aglio in una padella antiaderente, unite le melanzane e fatele dorare a fiamma vivace, quindi salate, abbassate la fiamma e continuate a cuocere per almeno 10 minuti, fin quando non si saranno ammorbidite, mescolando ogni tanto per non farle attaccare e farle cuocere in maniera uniforme.

Spostate le melanzane in una ciotola (dopo aver eliminato l’aglio), schiacciatele con i rebbi di una forchetta fino ad ottenere una purea grossolana, quindi incorporate ricotta, grana e pepe e amalgamate.

Preparate la pasta all’uovo: mettete farina, uova, olio e un pizzico di sale in una ciotola e lavorate fìvelocemente fino ad ottenere un panetto omogeneo, quindi lasciatelo riposare per 15 minuti, coperto da un panno.

Nel frattempo lavate i pomodorini, tagliateli a metà (o in 3-4 pezzi se sono più grandi) e cuoceteli a fiamma bassa per 10-15 miuti con aglio, olio e rosmarino.

Riprendete la pasta, dividetela in 4 pezzi e stendeteli tutti con la macchinetta tirasfoglia (o con il matterello), aiutandovi con un po’ di farina di semola per non farla attaccare.


Una volta ottenute le sfoglie, disponete un po’ di ripieno su metà di esse, creando dei mucchietti, coprite con le sfoglie restanti e create i ravioli usando una formina tagliabiscotti (la mia era da 5-6 cm).
(Reimpastate gli avanzi di pasta, stendeteli nuovamente e continuate a creare altri ravioli fino a esauimento degli ingredienti.)

Lessate i ravioli in acqua bollente leggermente salata e con l’aggiunta di un filino d’olio, scolateli e conditeli con il sughetto.

I ravioli di melanzane sono pronti, non vi resta che servirli.

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