Tag: ricette di antipasti veloci

Insalata greca: si prepara così!

Insalata greca: si prepara così!

In estate l’insalata greca è sempre un’ottima idea! Facile da preparare, risulta molto fresca e leggera. Attenzione a non commettere errori, però!

Quando non si ha voglia di accendere i fornelli la soluzione più pratica e veloce è sempre una bella insalata ricca e quella greca è senza dubbio la più conosciuta. L’insalata greca ha pochi ingredienti, freschi, di stagione arricchiti dal gusto della feta, il formaggio greco più famoso nel mondo. Un piatto che si prepara in pochi minuti e che piace sempre a tutti, perfetto anche da portare in ufficio per la pausa pranzo. L’insalata greca è un secondo, ma può essere servita anche come contorno o come piatto unico se accompagnata da fette di pane abbrustolito condite con un buon olio extravergine di oliva.

Insalata greca: ricetta

Per preparare l’insalata greca dovete per prima cosa lavare molto bene le verdure: pomodori ramati, peperoni e cetrioli. (qualcuno aggiunge anche la lattuga). Sbucciate quindi i cetrioli e tagliateli a rondelle. Private il peperone (verde o rosso) dei semi interni e tagliatelo a listarelle. Tagliate a spicchi i pomodori e mescolate tutto. Aggiungete poi un pezzo di cipolla di Tropea tagliata sottilmente con una mandolina (la quantità stabilitela voi), una manciata di olive nere greche denocciolate e condite tutto con olio, sale e pepe. Prima di servire aggiungete dei cubetti di feta e completate con una spolverata di origano secco.

Insalta greca ma non solo: la feta in cucina

Il formaggio feta è il prodotto della coagulazione del latte di capra e di pecora. Ha una pasta semidura, e molto compatta di un colore bianco intenso e non ha crosta esterna.
Si chiama feta (fetta in greco) perchè viene in genere venduta a fette ed è un prodotto DOP (denominazione di origine protetta).
Con la feta si possono preparare tanti piatti oltre alla classica insalata greca. Si può per esempio utilizzare sulla pasta al posto del parmigiano con un sugo semplice di pomodori freschi o con le verdure. È ottima anche cucinata al cartoccio semplicemente con olio e origano ed è spesso utilizzata nella farcitura di torte salate insieme agli spinaci o altre verdura in foglia.
Provatela in questa stagione anche con il melone o l’anguria se volete sperimentare un’insalata molto originale ed elegante.
Tornando all’insalata greca, se avete voglia di cimentarvi nella preparazione, fate attenzione a non commettere gli errori che vi spieghiamo nel tutorial.

Salento goloso: dieci locali che meritano (sempre) una sosta

Salento goloso: dieci locali che meritano (sempre) una sosta
La suggestiva Trattoria Iolanda a Lucignano
I ricci di mare: ‘cult’ salentino da Sapori d’Arneo a Porto Cesareo
Il grande dehor della Masseria del Sale a Manduria
Battuto di gamberi, specialità del Cielo a Ostuni
Farmacia Balboa, locale di tendenza a Tricase
Cucina ‘supertipica’ alla Taverna del Porto di Tricase
Già sotto l’Arco a Carovigno: una tavola stellata Michelin
La zuppa di sgombro all’acqua pazza di Le Macàre ad Alezio
Dentro un hotel: I Fornelli di Teresa a Tricase
Bros: il talento di Floriano Pellegrino e Isabella Potì a Lecce

Tutti pazzi per il Salento: anche per la sua cucina. E se molti italiani la considerano genericamente pugliese, in realtà ha la capacità nell’esaltare al massimo il concetto di cucina povera, frutto di tradizioni centenarie e di prodotti, provenienti soprattutto dalle campagne. Ai piatti contribuiscono il pesce dell’Adriatico e un po’ di carne, preferibilmente di cavallo. È il regno della verdura coltivata o selvatica, anche per questo si spiega il dominio di osterie-trattorie-masserie con cucina sui ristoranti di vertice.

I consigli di Antonio Guida

Quattro per la cronaca le stelle Michelin: Già sotto l’arco a Carovigno, Il Fornello da Ricci a Ceglie Messapica (che in verità è sul confine con le Murge, con una cucina solo di terra e vegetale), Cielo a Ostuni e il celebrato Bros a Lecce, il locale dei giovanissimi fratelli Pellegrino, con la loro cucina di contaminazioni persino con l’Oriente. Il che è provocazione in una terra come questa, come spiega Antonio Guida, figlio del Salento cresciuto in Francia, diventato grande all’Argentario e consacrato a Milano, alla guida del Seta, gioiello bistellato all’interno del Mandarin Oriental. «La nostra è una cucina di ingredienti, più di altre. Cerchiamo abbinamenti semplici, intensi che si scoprono da bambini grazie a mamme e nonne ai fornelli», dice. «Da noi si è sempre cucinato tantissimo e lo si continua a fare».

I piatti imperdibili

Nel lungo elenco di specialità da assaggiare per i neofiti del Salento, lo chef consiglia la frisa (un biscotto di grano duro) con il pomodoro, lo sciuttidu che è la gustosa peperonata locale, cicureddhe cu le fave nette (cicorie selvatiche con purea di fave), paparina e paparotta («È una ricetta propria della mia cittadina, Tricase», sottolinea Guida): la prima è papavero fritto in foglie, la seconda è il recupero per eccellenza a base di pane avanzato, legumi e cime di rapa, tutto fritto in olio di oliva che è storico vanto dell’area. Un primo? Ciceri e tria: la caratteristica sta nella cottura della pasta di semola di grano duro che viene in parte fritta e in parte bollita. Poi si unisce ai ceci cotti con olio extravergine, aglio, cipolla e aromi: un piatto antichissimo, Orazio ne parlava già nelle sue Satire (35 a.C.). Quanto al secondo, Guida impone l’assaggio dei pezzetti di carne di cavallo, cotti in terracotta con aglio, sedano, cipolla, salsa di pomodoro e alloro. Piatto ideale per un bel calice di rosso, magari Negroamaro: simbolo enoico di Salento e di Puglia. Pronti al tour?

Trattoria Iolanda – Lucignano

Da quasi 50 anni qui si mangia bene, grazie all’impegno della stessa famiglia. Ci sono tutte le specialità salentine, dei primi molto buoni e una proposta curata alla griglia. Bisogna prenotare sempre.

Sapori d’Arneo – Porto Cesareo

Un locale che piace sempre perché oltre a essere una fornita enoteca, con una cucina semplice e diretta, promuove un sacco di iniziative per far conoscere i sapori e i vini del territorio.

Masseria del Sale – Manduria

Siamo nella capitale del Primitivo, grande vino del territorio: posto unico, ospitato in una masseria ristrutturata del Seicento. Si gustano buoni piatti di terra e di mare. Alla sera è spettacolare, anche per l’illuminazione.

Cielo – Ostuni

Location notevole, ospitata dal relais La Sommità: piccola corte interna o una bianca sala dal soffitto a botte. La cucina parte dalle eccellenze della regione, ma la mano di Andrea Cannalire vira verso una linea più creativa.

Farmacia Balboa – Tricase

Già l’insegna mette di buon umore: «Bevande spiritose e vini pregiati». E’ il locale più noto della cittadina, frequentato anche da Vip stranieri e che propone una mixology al top. Ideale per un aperitivo o un dopo cena.

Taverna del Porto – Tricase

La cucina salentina è in gran parte legata alla terra. Ma in questo locale, sul lungomare, si gustano eccellenti piatti a base di pesce: crudi del giorno, gran fritto di paranza, polpo, spiedini..

Già sotto l’Arco – Carovigno

Al primo piano di un palazzo barocco, con splendida vista sulla cittadina, c’è una delle certezze della cucina pugliese. La cuoca Teresa Galeone è brava nel rivisitare (con classe e leggerezza) la tradizione, partendo talvolta da piatti antichi.

Le Macàre – Alezio

Nel dialetto locale, l’insegna significa streghette ammaliatrici. E in effetti questo piccolo locale ha una certa magia, fatta di piatti salentini, curati e in chiave moderna. Da non perdere il ricco antipasto misto.

I Fornelli di Teresa – Tricase

È il ristorante interno dall’albergo Adriatico: deve il nome alla fondatrice che lo gestisce ancora, proponendo piatti made in Salento e una buona pizza, realizzata con farine selezionate.

Bros – Lecce

La meta gourmet della zona: Floriano Pellegrino e Isabella Potì sono giovani ma già molto bravi: “prima salentini, poi cittadini del mondo” (parole loro) esaltano i prodotti del territorio con una tecnica di alta scuola. Esperienza da gourmet.

» Crumble di zucchine – Ricetta Crumble di zucchine di Misya

Misya.info

Innanzitutto lavate le zucchine, asciugatele, mondatele, tagliatele a dadini e fatele saltare in padella con sale e olio fino a renderle dorate.

Nel frattempo preparate la frolla per il crumble: mettete in una ciotola le 2 farine, il burro freddo di frigo e il parmigiano e lavorate con le dita fino ad ottenere un composto molto sbricioloso.

Versate le zucchine in una pirofila, creando uno strato omogeneo, quindi coprite in maniera uniforme con il composto sbricioloso.
Cuocete per circa 30 minuti o fino a doratura in forno ventilato preriscaldato a 180°C.

Il crumble di zucchine è pronto: lasciatelo intiepidire leggermente prima di servirlo.

Proudly powered by WordPress