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Come fare gli spiedini di carne e verdure alla griglia

Come fare gli spiedini di carne e verdure alla griglia

Perfetti per una grigliata in compagnia, gli spiedini di carne e verdure mettono d’accordo tutti! Scoprite come prepararli al meglio con i nostri consigli!

Gli spiedini portano sempre molta allegria a tavola perché sono colorati, ricchi e piacciono a tutti!
Ecco come prepararli nella versione di carne e verdure.

Quale carne scegliere per fare gli spiedini

Potete preparare spiedini di solo pollo o tacchino, o solo manzo, o solo salsiccia, ma mixare tutto è la soluzione migliore per maggiore varietà di gusto.
Vi suggeriamo di alternare pezzi di diversi tipi di carne purché siano più o meno tutti delle stesse dimensioni per una cottura uniforme.
Spennellate tutto con olio e rosmarino, oppure olio e paprika o altre spezie se volete un gusto più saporito.
Se siete amanti degli arrosticini potete prepararli a mano con carne di agnello, sempre tagliando pezzi più o meni uguali.
Non vanno conditi in nessun modo se non con il sale a fine cottura.

Spiedini con würstel e salsiccia

Un po’ di carne di maiale non dovrebbe mai mancare in uno spiedino ben fatto.
Potete optare per würstel o salsiccia o per entrambi, a qualcuno piace anche aggiungere la pancetta per un tocco di croccantezza in più che non guasta.
Sono ottimi anche gli spiedini di sola salsiccia intervallata da peperoni e cipolla. Da provare assolutamente!

Le verdure per gli spiedini di carne

Le verdure più adatte agli spiedini sono peperoni, zucchine melanzane, ortaggi tipicamente estivi perché in effetti gli spiedini si preparano principalmente in questa stagione sulla brace, all’aperto.
Anche le verdure vanno tagliate a pezzi abbastanza grandi perché devono rosolare all’esterno, ma restare comunque compatte e croccanti.
Potete aggiungere anche delle patate, ma non cuoceranno molto bene sulla griglia e assorbiranno eccessivamente i succhi della carne. Magari cuocetele come contorno, da sole sulla piastra.

Come assemblare gli spiedini

Una volta che la carne e le verdure sonno tagliate,  infilate un pezzo alla volta sullo stecchino, alternandoli.
Lo stecchino di legno deve essere lungo per accogliere più pezzi e soprattutto andrebbe bagnato prima per non bruciare durante la cottura.
Come già detto, una volta pronto lo spiedino potete spennellarlo con olio sale e rosmarino e scolare bene il condimento in eccesso prima di cuocere tutto su una piastra molto calda oppure un barbecue.
Tenete sempre d’occhio la cottura e nel giro di pochi minuti saranno pronti.

Spiedini di carne e verdure al forno

Gli spiedini possono essere grigliati, cotti alla piastra o in padella, oppure, se non avete tempo di seguire la cottura, vi suggeriamo di metterli in forno statico a 200° per circa 30 minuti, conditi con un filo di olio e del vino bianco per non farli seccare troppo.
Stessa cosa vale, soprattutto, per gli spiedini panati, perché volendo potete anche aggiungere una panatura di pangrattato, parmigiano e prezzemolo. In questo caso metteteli in forno con un filo di olio e senza vino e cuoceteli per 20 minuti a 200°.
Sono ottimi in particolare con la carne bianca.

Contorni da servire con gli spiedini di carne

Oltre al classico cartoccio di patatine fritte che è perfetto per accompagnare questo gustoso street food di “carne da passeggio”, potete preparare sempre con la stessa griglia delle patate a fette condite solo con olio e rosmarino o un bel vassoio di verdure miste di stagione grigliate condite con abbondante prezzemolo, olio, sale e aglio tritato al coltello.
Approfittate del fuoco acceso anche per abbrustolire del pane che con gli spiedini va sempre a braccetto.

Ricetta Costolette di maiale impanate con grissini e nocciole

Ricetta Costolette di maiale impanate con grissini e nocciole
  • 700 g 4 braciole di maiale con l’osso
  • 300 g grissini tipo torinesi
  • 150 g farina 00
  • 30 g nocciole tostate pelate
  • 5 uova
  • 1 cespo di indivia
  • 1 mazzo di tarassaco
  • pomodorini secchi
  • aceto balsamico
  • miele di acacia
  • burro
  • olio extravergine di oliva
  • sale fino e in fiocchi

Per preparare le costolette di maiale impanate con grissini e nocciole, pulite bene, con un coltellino, l’osso delle braciole, privandolo di qualsiasi residuo di pelle e grasso.
Rimuovete il grasso intorno al bordo delle braciole: in questo modo eviterete che la carne si arricci durante la cottura.
Battete la carne con un batticarne livellando la superficie che aumenterà di un terzo. Ponete in frigo.
Frullate finemente in un mixer le nocciole, ma per pochi secondi alla volta, in modo da non renderle oleose riscaldandole. Frullate finemente i grissini.
Mescolate con le mani, in una pirofila capiente, grissini e nocciole polverizzati.
Lavate e mondate l’indivia e il tarassaco e tagliateli grossolanamente.
Preparate un’emulsione: sbattete con una forchetta 2 cucchiai di olio con 1 cucchiaio di miele, 2 cucchiai di aceto balsamico e un pizzico di sale. Aggiungete i pomodorini secchi tritati grossolanamente.
Sbattete le uova in un piatto fondo. Bagnatevi una braciola alla volta, quindi passatela nella farina, poi di nuovo nell’uovo, infine impanatela accuratamente con il composto di nocciole e grissini frullati.
Cuocete le braciole in una padella larga, una o due alla volta, con abbondante burro fuso.
Adagiatele su un piatto rivestito di carta da cucina. Insaporitele con fiocchi di sale e servitele subito con l’insalata di tarassaco condita con l’emulsione all’aceto balsamico.

Tour in Sardegna: i migliori ristoranti e cosa vedere in Sulcis

Tour in Sardegna: i migliori ristoranti e cosa vedere in Sulcis

Un viaggio on the road alla scoperta della costa sud-occidentale della Sardegna, una zona meno turistica, dove trovare tutta l’autenticità sarda

Partendo da Cagliari per arrivare a Porto Pino ci vuole circa un’ora di auto. Questa località è una tappa d’obbligo, famosa per le sue alte dune di sabbia bianchissima che guardano verso il mare. Per fortuna le dune sono oggi salvaguardate e protette a vista, ma si può fare una bellissima passeggiata lungo la lunghissima spiaggia di più di 6 km per ammirarle!

Arrivando verso la spiaggia in auto si può vedere un grande stagno, set perfetto dove fermarsi per pranzo in un ristorante irrinunciabile: La Peschiera Da Basilio. È uno dei capisaldi della gastronomia locale, pesce freschissimo e prodotti della tradizione del Sulcis come la bottarga di tonno con noci, il cuore di tonno essiccato con la sua salsina di peperoni piccanti, gli anemoni di mare fritti e le cozze più fresche e buone che possiate desiderare! Tutti questi piatti sono davvero un’esperienza gastronomica che vi parlerà molto di questa zona.

Non si può passare da Porto Pino, nel comune di Sant’Anna Arresi, senza fare una sosta da Cantina Mesa, che spicca monumentale sui pendii a ridosso del mare, contornati di vigneti. Passate di qui per fare rifornimento di ottimo vino Vermentino di Sardegna, fresco e profumato, e di Carignano del Sulcis, un vino rosso tutto da scoprire. Se sarete fortunati troverete anche il fondatore dell’azienda vinicola ad accogliervi: Gavino Sanna, il pubblicitario italiano più premiato al mondo. Dopo aver vissuto tra Italia e Stati Uniti per molti anni, è voluto tornare nella sua amata Sardegna e, spinto da una forte visione di salvaguardia per questa terra, ha voluto fondare nel 2004 Cantina Mesa.

Nell’entroterra sulcitano c’è il borgo storico di Tratalias, un naturale set fotografico, senza tempo, ideale grazie alla sua chiesa romanica e alle sue casette colorate, ristrutturate di recente. Proprio di fronte alla chiesa c’è un ristorante perfetto per una serata estiva: la Locanda Monserrat. Qui troverete per lo più piatti di pesce freschissimi con alcune chicche, come ad esempio le cozze legate, cozze che vengono legate a una a una con dello spago e grigliate. Una volta aperte sono state perfettamente cotte nella loro acqua di mare portando con sé il massimo del sapore.

Il Sulcis vanta anche due isole maggiori davvero tutte da scoprire: l’isola di Sant’Antioco, da sempre collegata alla costa sarda con un ponte, e l’isola di San Pietro raggiungibile in traghetto da Calasetta o da Portovesme.

Nel centro di Sant’Antioco c’è la mecca della ristorazione locale: il ristorante Da Achille, dove i piatti sono davvero sublimi, non c’è da aggiungere molto, meglio provarli.

Sempre all’isola di Sant’Antioco passate una serata a Calasetta, borgo incantevole, e fermatevi per cena al Ristorante Perla da Donatello, un ambiente curato e accogliente con ottimi piatti a base di pesce.

Spostatevi sull’isola di San Pietro e visitate il borgo di Carloforte, una roccaforte ligure in terra sarda. È davvero unica per la sua architettura di origine ligure. Qui è quasi un obbligo morale andare a pranzo o a cena al ristorante Da Nicolo, monumento della cucina carlofortina. Nicolo Pomata, insieme al nipote Antonello, gestisce il suo ristorante che da tre generazioni racconta della cultura di questo luogo. Cucinare il tonno rosso di Carloforte è un’arte e qui sanno come fare. Ordinate senza esitare le linguine alla Nicolo, orgogliosamente in carta dal 1973, con tonno, olive, capperi, pecorino e limone e a seguire un secondo di tonno, sarà tutto indimenticabile.

L’isola di San Pietro è ricca di biodiversità e geologicamente molto interessante, suggeriamo di fare un tour di una giornata in barca per ammirare il mare e le rocce, come consiglio chiedete al porto della barca Ruggero II, un’elegante imbarcazione di fine Ottocento restaurata a scopo turistico. Mentre se volete scoprire davvero la sua natura all’interno e le spiagge migliori con una guida ambientale a bordo di una jeep, prenotate tramite  Carloforte solutions.
Consigliamo di non mancare di visitare il faro dell’isola e andare a vedere dove si trova la tonnara, l’unica rimasta attiva del mediterraneo.

Una volta tornati sulla costa proseguite a nord, fino ad arrivare a Masua, dove poter ammirare un paesaggio costiero strepitoso e Pan di zucchero, il secondo faraglione più alto d’Europa, e approfittare per visitare l’antico porto minerario di Porto Flavia, costruito a strapiombo sul mare!

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