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benefici per la forma e come eliminare i chili di troppo + 25 ricette

benefici per la forma e come eliminare i chili di troppo + 25 ricette

I carciofi sono un concentrato di sostanze benefiche per la linea. Ecco perché sono l’ortaggio perfetto per chi è a dieta o ha bisogno di stare alla larga dall’aumento di peso

I carciofi sono uno degli ortaggi più apprezzati nella dieta mediterranea non solo per il loro gusto. Anche se non sono un alimento facile e veloce da preparare, sono super versatili in cucina. Si possono consumare in mille modi. Sono ottimi sia crudi conditi con del succo di limone, ricco di vitamina C che favorisce l’assimilazione del ferro, sia cotti preferibilmente al vapore per non alterarne le proprietà. Dal punto di vista nutrizionale, le foglie particolarmente amare sono una riserva straordinaria di vitamine, minerali come il magnesio e il potassio e di altre sostanze che agiscono in modo positivo sulla linea sotto diversi aspetti. Con l’aiuto di Valentina Schirò, biologa nutrizionista specializzata in scienza dell’alimentazione, vediamo quali benefici hanno i carciofi e perché conviene portarli a tavola per ritornare in forma e dire addio ai chili in più.

Danno sazietà e combattono la fame nervosa

«I carciofi sono particolarmente ricchi di fibre che sono in grado di rallentare l’assimilazione dei grassi e degli zuccheri nel sangue, contrastando la secrezione eccessiva di insulina, un ormone che favorisce il sovrappeso e tanti altri disturbi», spiega la nutrizionista Valentina Schirò. «Le foglie di questo ortaggio sono inoltre ricche di inulina che grazie alla sua azione prebiotica favorisce la salute dell’intestino, che è coinvolto a sua volta nella sintesi della serotonina, un neurotrasmettitore importante per la regolazione dell’umore e dell’appetito».

Sgonfiano e favoriscono il metabolismo

I carciofi sono ricchi di vitamina C e antocianine. «Queste sostanze antiossidanti hanno proprietà antinfiammatorie. Agevolano il microcircolo, stimolano il drenaggio dei liquidi e l’ossigenazione dei tessuti, contrastando la cattiva circolazione, il gonfiore e la pelle a buccia d’arancia». Il carciofo è inoltre una buona fonte di vitamine del gruppo B. «Ha un buon contenuto di vitamina B2, B3, B5, B6 e B9, che sono coinvolte nel corretto funzionamento del metabolismo di carboidrati, proteine e grassi, essenziale per ricavare energia e bruciare calorie».

Depurano

«I carciofi sono ricchi di composti fenolici, in particolare di polifenoli, che sono dei super alleati del corretto funzionamento del fegato. Sono una fonte straordinaria di cinarina, un antiossidante che è in grado di stimolare la secrezione della bile, agevolare la digestione dei grassi contenuti nei cibi e favorire la rimozione delle sostanze di scarto accumulate per via degli eccessi alimentari a livello epatico», dice la nutrizionista Valentina Schirò. I carciofi sono super anche per il corretto funzionamento dell’intestino. «Grazie alla ricchezza di fibre dall’azione lassativa, agevolano la motilità e favoriscono la regolarità intestinale, essenziale per mantenersi in forma e in salute».

Pasta con i carciofi: 25 ricette di pura bontà

Amatriciana ricetta originale di Amatrice

Amatriciana ricetta originale di Amatrice

La ricetta originale dell’Amatriciana prevede la cipolla? Meglio spaghetti o bucatini? Chiariamo una volta per tutte i dubbi su questo primo piatto della tradizione tanto amato quanto discusso

L’amatriciana è una di quelle ricette capaci di suscitare grandi emozioni, sia quando la si mangia che quando se ne parla. Le diatribe riguardano soprattutto gli ingredienti da usare: Amatriciana con cipolla o senza, pancetta o guanciale, pasta lunga o pasta corta? Le domande sono tante, ma la ricetta originale dell’amatriciana è una sola, depositata proprio al Comune di Amatrice.

Amatriciana: ricetta originale depositata

Iniziamo a sciogliere i primi dubbi: nella ricetta originale dell’amatriciana non c’è la cipolla né tantomeno meno l’aglio. Gli ingredienti principali sono esclusivamente guanciale, pomodori e formaggio pecorino grattugiato. Il formato di pasta? La ricetta di Amatrice prevede gli spaghetti e non i bucatini.

Ingredienti
500 g di spaghetti
125 g di guanciale di Amatrice
6 o 7 pomodori San Marzano o 400 g di pomodori pelati
100 g di pecorino di Amatrice grattugiato
un cucchiaio di olio di oliva extravergine
un goccio di vino bianco secco
un pezzetto di peperoncino
sale

Amatriciana ricetta originale di Amatrice: Procedimento
Mettete in una padella, preferibilmente di ferro, l’olio, il peperoncino ed il guanciale tagliato a pezzetti.
“La proporzione di un quarto, rispetto alla pasta, é tradizionale e sacra per gli esperti e, o si mette il guanciale, vale a dire la parte della ganascia del maiale, o non sono spaghetti all’amatriciana, solo con esso avranno una delicatezza e una dolcezza insuperabili”.

Rosolate a fuoco vivo e sfumate con il vino. Togliete dalla padella i pezzetti di guanciale, sgocciolate bene e teneteli da parte, possibilmente in caldo. In questo modo si evita il rischio di farli diventare troppo secchi o salati e resteranno più morbidi e saporiti.

Unite i pomodori tagliati a filetti e puliti dai semi (meglio prima sbollentarli, per rimuovere più facilmente la pelle). Aggiustate di sale, mescolate e cuocete per qualche minuto. Togliete il peperoncino, aggiungete nuovamente i pezzetti di guanciale e mescolate la salsa.

Cuocete intanto gli spaghetti bene al dente, in abbondante acqua salata. Scolate la pasta e mettetela in una terrina aggiungendo il pecorino grattugiato. Attendete qualche secondo e poi versate la salsa. Mescolate e, se lo desiderate, aggiungete altro pecorino.

Come tutte le ricette della nostra splendida cucina italiana, anche l’Amatriciana si presta a diverse interpretazioni: c’è chi preferisce non utilizzare il peperoncino, chi fa rosolare il guanciale nel suo stesso grasso senza aggiungere olio e chi non sfuma con il vino. Non vi resta che decidere se seguire la ricetta di Amatrice o la vostra creatività.

Amatriciana: origine e curiosità

Una volta chiariti tutti i dubbi sulla ricetta originale dell’amatriciana, possiamo passare ad alcune curiosità sulla sua origine.
Lo sapevate che l’amatriciana è nata in bianco? Solo verso la fine del 1700, con l’arrivo del pomodoro, si tinge di rosso. Ne parla per la prima volta il cuoco Francesco Leonardi nel suo Apicio Moderno (1790), spiegando come l’amatriciana sia l’evoluzione della gricia con l’aggiunta del pomodoro.

Fino al 1927 Amatrice faceva parte della provincia dell’Aquila, quindi l’amatriciana non è propriamente una ricetta della cucina romana. Furono i pastori, con i loro spostamenti stagionali legati alla transumanza, a portare questo piatto verso le campagne romane. Pare che la sua diffusione definitiva fu sancita dall’emigrazione degli amatriciani a Roma a causa della crisi della pastorizia e il loro conseguente impiego nella ristorazione. Il resto è tutto merito della bontà del sugo, che l’ha reso popolare a partire dall’Ottocento e trasformata in un classico intramontabile.

come faro in casa. La ricetta

come faro in casa. La ricetta

Fatelo ora che i mandarini sono tardivi e hanno una buccia sottile, ideale per questa preparazione. Ecco tutti i passaggi della ricetta e i nostri consigli

Questo è il momento giusto per preparare il liquore al mandarino perché i mandarini tardivi hanno la buccia sottile e quasi priva di parte bianca e quindi sono perfetti per questa ricetta.

La ricetta del liquore al mandarino

Per prima cosa lavate molto bene 20 mandarini e sbucciateli.
La buccia va messa in infusione con un litro di alcool alimentare all’interno di un barattolo di vetro ben chiuso. Deve macerare per 10 giorni.
Ovviamente conservate tutto in un luogo asciutto lontano da fonti di calore e dalla luce.
Trascorsi 10 giorni filtrate e mettete da parte l’alcool.
A parte sciogliete 750 g di zucchero in un litro di acqua bollente per preparare uno sciroppo. Tenete il fuoco basso durante la cottura e non appena lo zucchero sarà completamente sciolto spegnete i fornelli e lasciate raffreddare per bene.
Unite poi l’alcol e lo sciroppo e versate il liquore nelle bottiglie. Se volete un liquore limpidissimo, filtratelo una volta.
Se lo preferite denso non filtratelo affatto.
Chiudete ermeticamente e lasciate riposare per almeno un mese prima di consumare.

liquore-al-mandarino

La polpa non si butta

Abbiamo detto che per preparare il liquore al mandarino bastano le bucce, ma con la polpa dei frutti avanzata potete preparare tante cose.
Centrifuga e spremuta sono le idee più semplici, ma potete anche realizzare una marmellata di mandarini dopo aver eliminato i filamenti bianchi e i semini.
Con gli spicchi potete anche decorare una crostata di crema e frutta oppure potete ricoprirli di cioccolato fondente fuso e servirli come snack goloso.

Una buccia profumata e tante idee

Con la buccia dei mandarini, oltre al liquore, si può preparare una polvere profumata da aggiungere nell’impasto dei dolci o nelle creme.
Basta essiccare i mandarini o in un’essiccatrice, o in forno, oppure al sole. In forno la cottura è a 50° per circa due ore.
Una volta secca, la buccia viene tritata finemente fino a diventare una vera e propria polvere e può essere miscelata anche con altre spezie come la cannella.
Potete utilizzare la buccia dell’arancia e del limone oltre a quella del mandarino, ma ricordate di eliminare la parte interna bianca.

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