Tag: ricette dolci facili e veloci

Ricetta Dessert al panettone | La Cucina Italiana

Ricetta Dessert al panettone | La Cucina Italiana

Il dessert al panettone è un’idea perfetta per portare in tavola in modo originale uno dei dolci tradizionali di Natale e anche per riciclare il panettone avanzato durante le Feste

Il dolce si ispira alla ricetta del panettone ghiacciato alle tre creme di Iginio Massari, nato a Brescia nel 1942 e oggi riconosciuto tra i più grandi pasticcieri del mondo, nonché uno dei «padri» del panettone e del pandoro contemporanei.

Preparare il dessert al panettone è semplice: il panettone va tagliato a cubi che vanno rosolati nel burro, spruzzati con un alcolico e spolverizzati di zucchero a velo; questi vanno poi disposti in un piatto o in una coppa inframmezzandoli con crema alla vaniglia, crema al cioccolato e panna montata.

Ricerche frequenti:

Venezia: spaghetti aglio, olio e peperoncino speciali (e non solo)

Venezia: spaghetti aglio, olio e peperoncino speciali (e non solo)

Dove ho mangiato i migliori spaghetti aglio, olio e peperoncino? A Venezia, sì.

Venezia è un museo a cielo aperto che affascina per le bellezze del passato e una città con lo sguardo rivolto al futuro, impavida e fiera come solo la Serenissima sa essere. Al The Gritti Palace, A Luxury Collection Hotel, ieri e oggi dialogano in un continuo scambio di idee e proposte originali al fine di offrire un’accoglienza ad alto livello sotto ogni punto di vista. Infatti, anche al suo ristorante di fine dining Club del Doge, l’attenzione all’eccellenza gastronomica passa attraverso la continua ricerca tra tradizione e novità, che oggi viene trasmessa dal nuovo Executive Chef, Alberto Fol.

Novità in laguna

Classe 1974, chef Alberto Fol ha una lunga esperienza, anche in stellati, che l’ha portato a prediligere le cucine degli alberghi, ambiente che ben conosce – «ci sono cresciuto, mio nonno aveva due alberghi, poi anche mio padre», racconta con affetto. Soprattutto ne apprezza il movimento come un piccolo mondo completo che regala tante opportunità di mettersi in gioco, «dalla frittata all’astice a colazione fuori menù al corso presso la The Gritti Epicurean School», aggiunge sorridente. A proposito, le cucine dell’iconico hotel veneziano non sono per lui una novità: una ventina abbondante di anni prima aveva mosso qui i primi passi come commis di chef Celestino Giacomello. Non sappiamo se era un segno del destino, ma di certo la vita è bizzarra a volte ed è bello quando i cerchi si chiudono.

È stato lo stesso Paolo Lorenzoni, General Manager del The Gritti Palace, a voler fortemente lo chef bellunese, svelando il suo intento ben riuscito: «Lo conoscevo già dal 2009 (chef Fol arriva da cinque anni al Danieli, preceduti da quello che allora era il The Westin Europa & Regina, sempre a Venezia, n.d.r.), cercavo qualcuno che potesse fare cucina del territorio rispettando la stagionalità e la tradizione. E poi, Alberto ed io amiamo entrambi la montagna, un punto in comune che ci ha permesso di legare molto».

Infatti, la cucina di Alberto Fol si potrebbe riassumere nel concetto “mari e monti”, che esprime la sua personalità di uomo figlio delle Dolomiti integrato egregiamente a Venezia e ben rappresentato da un piatto signature come le Capesante alla cacciatora: «Sin da quando ho iniziato a lavorare sul menù ora in carta, una cosa mi è stata subito chiara: volevo portare le persone nei luoghi dove sono nato, cresciuto, formato. Attraverso questi piatti, volevo raccontare una storia, la mia». Il menù autunnale in carta al Club del Doge porta in tavola i profumi della montagna, dei frutti della terra e dei tesori nascosti nei boschi, in un connubio equilibrato con la ricchezza ittica delle acque del territorio, entrando in laguna e spingendosi fino al mare.

Gli spaghetti aglio, olio e peperoncino di chef Fol

Burro di malga, farine selezionate, prodotti locali dal mercato, sono solo alcuni esempi che esprimono l’amore per gli ingredienti alla base della cucina di Alberto Fol, che parte dal grande rispetto per la qualità e l’attenzione per il benessere: «In media il 40% degli italiani ha problemi di salute legati all’alimentazione. È indispensabile iniziare sin dalla scuola a dare un’educazione alimentare, fornire informazioni complete, investire sul valore del cibo, fortemente legato alla nostra tradizione culinaria. Un consumo consapevole è quello che dovremmo insegnare, non andare al supermercato ad occhi chiusi presi dalla fretta. Istituzioni, comuni, regioni, insieme dovremmo lavorare per il benessere della collettività attraverso il cibo buono e semplice».

Le Stelle di Pietrasanta chiude la V edizione con successo

La Cucina Italiana

La V edizione di Le Stelle di Pietrasanta ha, ancora una volta, realizzato un sogno tra mare e Alpi Apuane, in Piazza Duomo e lungo le vie della piccola capitale versiliese, addobbata di stand e arricchita di tipicità provenienti da diverse parti della Versilia.

Prodotti tipici, cucina tradizionale, piatti stellati, degustazione di vini pregiati di importanti cantine e il re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano. Sono stati i principali – ma non unici – ingredienti che hanno caratterizzato la due giorni di kermesse nel cuore dell’arte e della gastronomia, che ha fatto di Pietrasanta il centro nevralgico dell’eccellenza unita all’arte, alla bellezza e alla storia: una città viva in grado di mostrare all’Italia le sue radici artistiche ed enogastronomiche.

Le Stelle di Pietrasanta, evento unico nel suo genere, anche nella seconda giornata è stato condotto sapientemente dall’esperienza della giornalista Francesca Romana Barberini.

Mattina all’insegna della qualità, tra Italia e Francia

La seconda mattinata è iniziata subito nel segno dell’eccellenza: alle ore 10.00 in Piazza Duomo una “Colazione d’Artista” firmata da Luigi Biasetto, campione del mondo 1997 di pasticceria, ha permesso ai commensali di beneficiare della sua arte grazie alla degustazione del dolce per eccellenza, il panettone che, come racconta la storia, è un’essenza di alta pasticceria gustata ogni giorno dell’anno, oggi diventata vero e proprio capolavoro della tradizione italiana.

Gli eventi si sono poi protratti fino alle ore 12.00: a Pietrasanta ha fatto direttamente capolino la Costa Azzurra. Anche in questa quinta edizione, infatti, si è consolidata l’amicizia con la città francese di Mougins, il villaggio d’arte costazzurrino dove ha vissuto Picasso e dove, ogni due anni, viene organizzato l’evento gastronomico Les Etoiles des Mougins. Per l’occasione, Akhara Chay, Chef dell’Hôtel La Vague de Saint Paul a Saint Paul de Vence, e Jean-Francois Barberis, Chef Pâtissier dell’Hôtel Carlton di Cannes, sono giunti in Versilia e hanno portato una fresca e genuina contaminazione con la cucina francese, facendo degustare creazioni sublimi arricchite dai racconti della lavorazione e dell’impasto. Lo show cooking è stato seguito con grande interesse e curiosità da tutti i presenti.

Dalle 18.00 alle 20.00: vino, arte e la magia di chef Spigaroli

Momento solenne durante la serata: anche nella seconda giornata i vini italiani sono arrivati in Piazza Duomo carichi della loro qualità: Bruno e Roberta Ceretto, della omonima Azienda Vitivinicola Ceretto, intervistati dal direttore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi, hanno raccontato le storie legate al loro vino, alla tradizione e al saper fare, lasciando la libertà di degustarne i diversi sapori nel corso dell’interessante racconto.

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