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Quali sono i dolci di Natale più calorici?

Il pandoro lo è più del panettone, il torrone un po’ meno degli struffoli. Per ridurre il conto calorico, bisognerebbe limitarsi a una porzione (piccola) di frutta secca o datteri

Siamo tutti d’accordo con il detto: «Non si ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale», ed è vero che non si può pensare di cominciare la dieta alla Vigilia. Però, potendo scegliere fra diversi dolci tipici delle feste (perché praticamente ogni regione ne ha almeno uno), possiamo provare a ridurre il conto calorico.

La sfida tra i due grandi classici, panettone e pandoro, almeno sul fronte calorico (ma non solo, a quanto riferisce un’indagine recente), la vince il primo. Una fetta da circa 110 grammi del tipico dolce natalizio milanese regala 370 calorie, mentre la stessa porzione della specialità veneta arriva fino a 450 calorie.

Fra gli ipercalorici merita uno spazio il panforte, preparato come vuole la tradizione di Siena, con miele, mandorle, noci, nocciole, fichi secchi e frutta candita: apporta tra le 400 e le 430 calorie circa per ogni ettogrammo. Le ricette per prepararlo sono molteplici, e a volte anche un solo ingrediente può fare la differenza nel bilancio energetico: oltre al panforte bianco c’è anche quello nero con il melone candito al posto del cedro, il cacao e il peperoncino.

Il torrone viene preparato in diversi comuni e regioni: naturalmente a Cremona, poi in Sardegna, Veneto, Calabria e Sicilia, a Benevento, all’Aquila e a Camerino. La ricetta classica è quella a base di frutta secca (nocciole, mandorle, noci), impastata con albume d’uovo, miele e zucchero, in un foglio di ostia fatta con fecola di patate. Per circa 480 calorie ogni 100 grammi. Bisogna però tenere conto del fatto che una porzione dovrebbe essere da 50 grammi, e non da un etto.

Gli struffoli, le palline dolci caratteristiche della Campania, sono fatte con pasta frolla ricca di uova, burro e zucchero. E vengono fritti nell’olio prima di essere ricoperti con miele, scorze d’arancia e cedro: non c’è da stupirsi se sono piuttosto calorici. Un etto apporta circa 500 calorie.

C’è anche il tronchetto di Natale, il rotolo farcito di cioccolato. È uno dei dolci più impegnativi, a livello energetico: una porzione da un etto supera le 500 calorie (o 560 se la crema è di cioccolato al latte). Invece se la farcitura è fatta con i marrons glacés, l’apporto scende a 300 calorie per etto.

A sorpresa, la cassata siciliana, preparata con pan di Spagna, ricotta, cioccolato, frutta candita e liquore, non è quella bomba energetica che si potrebbe immaginare: un etto apporta circa 270 calorie.

L’ideale sarebbe limitarsi a una porzione da 60 grammi di frutta secca: tre noci e sei arachidi per sole 195 calorie. O a 40 grammi di datteri, che apportano circa 90 calorie. O, meglio ancora, dimenticarsi della bilancia fino al 7 gennaio.

 

gli involtini di verza che scaldano l’inverno

gli involtini di verza che scaldano l'inverno

Deliziose foglie di verza ripiene di carne, per un piatto unico invernale dal sapore irresistibile: i verzolini richiedono tempo, ma sono semplici da preparare

I verzolini sono un piatto tipico della cucina invernale della zona del piacentino, ma si preparano in tutto il nord Italia. Se avete dei nonni che abitano in Lombardia, sicuramente li avrete assaggiati perché fanno parte di quelle ricette di una volta che vengono tramandate nelle famiglie e che ognuno poi adatta in tante varianti. La regola che ci si racconta da sempre è una: la verza, per essere morbida e avvolgere gli involtini al meglio, si utilizza solo dopo una gelata. Servono quindi temperature basse per il verzolino perfetto e non può essere altrimenti vista la ricchezza del ripieno, che appaga il palato nelle stagioni fredde.

Cucinare la verza: 5 consigli

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La ricetta dei verzolini

Ingredienti

1 verza non troppo grande
400 grammi di carne trita (può essere lessata avanzata oppure semplice macinato o ancora delle bistecchine di lonza da cuocere e poi tritare)
100 grammi di mortadella
burro qb
metà cipolla
1 uovo
3 cucchiai di pangrattato
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano
noce moscata a piacere
sale e pepe qb
olio extravergine qb
burro qb
brodo qb
1 confezione di passata di pomodoro
spago

verzolini

Procedimento

Se non utilizzate carne lessata, cuocete la trita o delle fettine di lonza in padella con burro e cipolla tagliata fine e precedentemente soffritta. Tritate la lonza una volta cotta. Tritate a parte la mortadella.
In una ciotola mettete la carne e la mortadella, il pangrattato e il Parmigiano Reggiano, la noce moscata, l’uovo, regolate di sale e pepe.
A parte lessate le foglie di verza, scegliendo quelle più interne (attenzione però che non siano troppo piccoli perché dovranno avvolgere i verzolini, che avranno la dimensione di metà di un pugno) e morbide. Scottatele soltanto così da renderle più facili da maneggiare.
Su un piano stendete tutte le foglie di verza e dividete l’impasto ponendolo al centro, poi richiudete le foglie come fossero tanti pacchetti e, aiutandovi con lo spago, sigillate i verzolini così che l’impasto non scappi.
Potete cuocerli sia in forno che in padella. Per farlo in padella, mettete un cucchiaio d’olio e una noce di burro, fateli soffriggere lentamente e posizionate i verzolini. Aggiungete poi il sugo di pomodoro (non è necessario ricoprirli, ma solo distribuirne poca su ciascun involtino). E lasciate cuocere per una mezz’ora. Se si asciugano bagnateli con del brodo.

Il tocco goloso? Serviteli con la mostarda di Cremona.

Frutta secca caramellata…. dolcezza d’inverno! Ecco come farla

Un peccato di gola da sgranocchiare sul divano o un regalo handmade per Natale da portare ad amici e parenti. La ricetta

Durante la stagione fredda, affondati sul divano con una copertina calda, magari davanti al camino, non c’è niente di più goloso che gustarsi una cioccolata calda o sgranocchiare del croccante o delle mandorle zuccherate. E la frutta secca caramellata non è solo uno snack squisito, ma può essere anche un ingrediente per altri dolci come una torta.

Caramellare la frutta è, inoltre, un processo molto facile che potrete realizzare nelle vostre cucine, facendo divertire anche i più piccoli. Inoltre, quando siete invitati a casa di amici o parenti, la frutta caramellata potrà diventare un simpatico regalo, insieme a una bottiglia di vino, per fare un’ottima figura con un pensiero originale.

Quale frutta secca caramellare?
Potrete sbizzarrirvi con la fantasia perché caramellare la frutta secca non ha limiti. Scegliete in base al vostro gusto, spaziando fra mandorle, noci, nocciole, noccioline, anacardi, pistacchi.
Ma in che cosa consiste la caramellizzazione della frutta secca? È un processo che avviene unendo zucchero e frutta, facendo cuocere il tutto sul fornello per poi farlo raffreddare.

frutta-secca-caramellata

Come fare la frutta secca caramellata

Ingredienti

– 150 g di zucchero
– 50 g di acqua
– q.b. di frutta secca (a scelta)

Procedimento

a) Versate l’acqua in una casseruola e aggiungete poi lo zucchero.
b) Accendete il fuoco e lasciate sciogliere lo zucchero a fiamma moderata (non deve cristallizzarsi).
c) Cuocete, senza mescolare, lo zucchero finché assume la colorazione caramello (quasi bruno);
d) Per creare il classico croccante inserite la frutta secca nella casseruola mescolando il tutto velocemente per evitare che il caramello bruci e la frutta si attacchi al tegame (la colorazione non deve diventare mai marrone scura, segno che il caramello sta bruciando).
e) Spegnete il fornello e distribuite il composto di caramello e frutta sul foglio da carta da forno in modo che si raffreddi.
d) Una volta raffreddata la frutta secca caramellata, potete dividerla in blocchi per formare i classici pezzi di croccante.

In caso non vogliate creare il classico croccante, potete immergere i singoli pezzi di frutta secca o più pezzi per poi farli asciugare su carta da forno.

Per conferire alla ricetta un gusto salato basterà aggiungere un pizzico di sale.

La frutta secca caramellata si conserva per lungo tempo in un barattolo di latta con chiusura ermetica.

I consigli per preparare il croccante

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Come fare la frutta secca pralinata

Con lo zucchero è possibile preparare anche la frutta secca pralinata.
Attenzione: c’è una certa somiglianza col croccante, solo che “pralinata” significa che ogni nocciolina o mandorla ha un guscio piuttosto sottile e croccante di zucchero. Il croccante, invece, è una barretta con molto più caramello e assume una consistenza più dura.

Ingredienti

– 500 g di frutta secca (a scelta)
– 500 g di zucchero
– 50 g di
acqua

Procedimento

a) In un tegame inserite acqua, zucchero e frutta secca a scelta e, dopo aver acceso la fiamma, iniziate a mescolare.
b) Raggiunto il bollore, l’acqua inizierà a scarseggiare e per circa 5 minuti dovrete mescolare ininterrottamente fino a che tutta l’acqua sarà asciugata.
c) A questo punto bisogna continuare a mescolare finché lo zucchero sarà ben attaccato alla frutta secca, ma spegnete la fiamma per evitare che bruci.
N.B.: quando l’acqua sarà asciugata è importante spegnere la fiamma per evitare che lo zucchero caramellizzi di nuovo. Se dovesse succedere, basterà aggiungere un po’ di zucchero e mescolare a fuoco spento.

La frutta pronta dovrà essere posta su della carta da forno per raffreddare.

 

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