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La ricetta della lasagna di carbonara

La ricetta della lasagna di carbonara

Il piatto romano più famoso si trasforma in una lasagna gustosa, grazie alla creatività dello chef Ciro Scamardella di Pipero che ha pensato a una versione perfetta per il delivery #laricettadellochef

Se c’è un punto di riferimento a Roma per la carbonara è senza dubbio Pipero. Il ristorante stellato in Corso Vittorio Emanuele ha fatto del piatto romano una sua bandiera, nonostante il resto del menu sia un concentrato di creatività, affidato alle mani esperte di Ciro Scamardella.

Premesso che una carbonara stellata ha poco di diverso da una casalinga, se non la cura nell’amalgamare l’uovo con il pecorino (solo tuorli), pastorizzandolo a bagnomaria e assicurandosi che non stracci. Ecco perché dallo stesso Pipero si possono acquistare i kit carbonara, con la spiegazione dei trucchi dello chef.

Ma fra le novità messe a punto in questo periodo un po’ particolare, a tema carbonara, ce n’è un’altra che sta conquistando gli appassionati di delivery romani: la lasagna di carbonara, che viene portata nelle case dei romani dallo stesso Alessandro Pipero, il geniale maître che ha dato vita al progetto Piperhome e che il pubblico del piccolo schermo ha apprezzato nel programma di Real Time Primo appuntamento.

L’idea è nata dal fatto che un piatto caldo di spaghetti alla carbonara è impossibile farlo viaggiare in delivery (se non in modalità kit), così Ciro Scamardella ha tirato fuori dal cilindro non un coniglio ma la sua personale versione di lasagna, che non ha problemi con le consegne e che si candida come nuovo piatto del pranzo della domenica.

La ricetta: Lasagna di carbonara per 4-6 persone

Ingredienti per la pasta all’uovo


12 tuorli d’uovo
100 g farina 00
100 g semola rimacinata
1-2 cucchiai d’acqua
2 g sale

Procedimento per la pasta all’uovo

In una planetaria con la foglia mischiare la farina 00 con la semola, far girare per qualche minuto e poi aggiungere il sale, far girare per altri 2 minuti. Aggiungere il tuorlo e far incordare bene l’impasto a velocità 2, aggiungere l’acqua e far girare finché non diventa ben compatto. Quando è pronto l’impasto, dividerlo in due metà e mettere sottovuoto. Lasciare in frigo per 2 ore, dopodiché iniziare a sfogliare con la macchina stendipasta, aiutandosi spolverando di volta in volta con semola rimacinata. Ottenere una falda molto sottile e ritagliarla ottenendo dei rettangoli di 9 cm x 10 cm. Sbollentarli in pentola con abbondante acqua salata per 2 minuti e scolarli in una contenitore con acqua fredda e ghiaccio. Tamponarli e conservarli ungendo di olio tra uno strato e l’altro.

Ingredienti per la salsa d’uovo

200 ml latte
15 g burro
15 g farina
1 tuorlo d’uovo
sale
pepe

Procedimento per la salsa d’uovo

Fare un roux con il burro e la farina. Farlo colorare leggermente e poi aggiungere il latte poco alla volta, aiutandosi con una frusta. Inizialmente tenderà a raggrupparsi poi una volta aggiunta tutta la parte di latte sarà liquido. Portare a bollore e lasciar bollire per 8 minuti facendo attenzione a non farlo attaccare. Spostare dal fuoco e aggiungere i tuorli di uovo, frullare con il frullatore a immersione e aggiustare di sale e pepe.

Ingredienti per il grasso di guanciale e il guanciale croccante

300 g guanciale

Procedimento per il grasso di guanciale

Pulire il guanciale eliminando il pepe e la cotenna. Ottenere delle fette non troppo spesse in modo poi da poterle ritagliare ottenendo delle listarelle sottili. Mettere in una padella fredda le listarelle e lasciare che diventino croccanti. Man mano che si cuoceranno inizieranno a rilasciare del grasso, che toglieremo e conserveremo per l’assemblaggio della lasagna. Appena le listarelle diventano ben croccanti scolarle e mettere in placca con carta assorbente.

Ingredienti per il mix di formaggi

200 g parmigiano 24 mesi
200 g pecorino Dop poco salato

Procedimento per il mix di formaggi

Frullare entrambi i formaggi avendo cura di aver tolto la buccia precedentemente. Unirli e tenere in frigo.

Assemblaggio e cottura

Procedere quindi all’assemblaggio della lasagna, alternando gli strati con la salsa all’uovo, i formaggi, il guanciale e qualche cucchiaio di grasso. Chiudere con salsa e formaggio e tenere da parte un po’ di mix di formaggi e di listarelle di guanciale croccante per finire il piatto in uscita dal forno. Cuocere in forno a 220° misto con il 50% di umidità per 4 minuti, portare a una temperatura al cuore di 70°. In uscita mettere una spolverata del mix di pecorino e parmigiano e qualche listarella di guanciale.

Polenta bianca: cos’è e come cucinarla

Polenta bianca: cos'è e come cucinarla

Curiosi di scoprire la polenta bianca, classica preparazione veneta? Seguite i consigli degli chef de La Scuola de La Cucina Italiana sulla cottura e gli abbinamenti!

La polenta bianca è utilizzata nella cucina veneta, in particolare nelle provincie di Venezia, Treviso e Padova. La sua diffusione in questa zona d’Italia è dovuta alla tradizionale presenza delle coltivazioni di mais bianco, chiamato anche Biancoperla. Qual è la differenza fra polenta bianca e polenta gialla? La polenta bianca, ottenuta dalla macinazione di questo tipo di mais, è tendenzialmente più delicata di quella gialla e la sua grana, inoltre, è più fine.

Quale pentola utilizzare per la cottura?

La polenta viene tradizionalmente preparata utilizzando dei paioli di rame: questo materiale permette di diffondere il calore in modo uniforme. In alternativa, si può utilizzare una pentola alta e stretta, così da non far evaporare troppo velocemente il liquido; il materiale da preferire in questo caso è l’alluminio, così che la conduzione del calore sia uniforme. La temperatura del fornello deve sempre essere tenuta abbastanza bassa.

Come rendere la polenta bianca cremosa?

Se volete ottenere una polenta dalla consistenza più cremosa, basta semplicemente aggiungere più acqua durante la fase di cottura. Per una versione, invece, ancora più avvolgente potete preparare la polenta in anticipo, lasciarla riposare e, al momento del servizio, aggiungere alla polenta del latte o della panna, amalgamando il tutto con una frusta elettrica. Il risultato sarà estremamente delicato e potrà essere il perfetto accostamento per preparazioni croccanti.

Qual è l’abbinamento migliore?

La polenta bianca è tipica della regione Veneto e tradizionalmente viene abbinata a pietanze di questa zona. Il consiglio è quello di abbinarla a preparazioni a base di pesce; la polenta bianca è, infatti, più delicata della polenta gialla e permette, quindi, di esaltarne i sapori. Inoltre, avendo un colore molto particolare, è possibile giocare con il contrasto, abbinando la polenta bianca a ingredienti dai colori accesi.

Una ricetta: Polenta bianca con seppie mantecate al nero e olio al prezzemolo

Martedì 19 novembre si è tenuta, a La Scuola de La Cucina Italiana, una cena speciale in collaborazione con Cantine Maschio: è stata un’occasione unica per scoprire una terra ricca di sapori e di paesaggi dalla collina Trevigiana del Prosecco, da poco patrimonio Unesco, alla verdeggiante pianura tra il Piave e il Sile.

In abbinamento ai vini della cantina, sono state realizzate da Marco Cassin, chef de La Scuola, quattro portate, ispirate alla cucina tradizionale veneta. Se siete curiosi di scoprire il menu preparato, guardate le immagine nella gallery! In questa occasione abbiamo, inoltre, raccolto una ricetta per utilizzare la polenta bianca anche nei vostri piatti. Scopritela qui sotto!

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Ingredienti per 4 persone

1 litro Acqua
600 g Seppie
250 g Farina di mais bianco
100 ml Olio extra vergine di oliva
45 g Nero di seppia
30 g Prezzemolo
Sale

Procedimento

Far bollire l’acqua; aggiungere il sale e aspettare che sia completamente sciolto. Aggiungere la farina delicatamente, continuando a girare con la frusta. Una volta creata la massa principale, continuare a girare con un mestolo di legno. Dopo circa 40 minuti la polenta sarà pronta.
Preparare un’acqua aromatizzata con sedano, alloro, porro, chiodi di garofano e bacche di ginepro; salarla e portarla a bollore. Dopo aver pulito le seppie, sbollentarle per pochi secondi.
Mettere il nero di seppia in un pentolino con un po’ di acqua; una volta raggiunto il bollore, aggiungere le seppie e completare la mantecatura.
Sbollentare il prezzemolo in acqua salata; aggiungerlo all’olio e frullarlo. Infine, filtrarlo. Servire, posizionando la polenta alla base e le seppie al nero sopra; terminare con delle gocce di olio al prezzemolo.

Siete curiosi di scoprire altri consigli utili in cucina? Iscriviti a uno dei corsi de La Scuola de La Cucina Italiana: clicca qui per guardare il calendario!

Testi di Caterina Limido

Dolci di carnevale marchigiani: gli scroccafusi

Dolci di carnevale marchigiani: gli scroccafusi

Gli scroccafusi sono un dolce tipico del Carnevale nelle Marche. Una versione regionale delle castagnole

Regione che vai, Carnevale che trovi. Anzi: dolci di Carnevale che trovi. In realtà, alcuni dolci sono gli stessi (o presentano piccole variazioni): a cambiare da regione a regione è non di rado il nome, come nel caso delle chiacchiere.

Succede lo stesso per le castagnole che, nelle Marche, assumono anche il nome di scroccafusi, per via della loro consistenza di frittelle croccanti.

La ricetta degli scroccafusi

Intanto diciamo subito che si possono fare sia fritti sia in una versione più leggera al forno.

Ingredienti

800 g di farina, 5 uova, 150 g di zucchero, 25 g di olio extravergine d’oliva, 1 bicchierino di mistrà (o altro liquore simile), scorza di limone, strutto o olio di semi per la frittura.

Per la decorazione
Miele oppure alchermes, se fritti.
Rum, se al forno.

Scroccafusi, Carnevale nelle Marche (@Instagram; https://www.instagram.com/p/B8WbQ2_I4lG ).
Scroccafusi, Carnevale nelle Marche (@Instagram; https://www.instagram.com/p/B8WbQ2_I4lG ).

Procedimento

Scroccafusi fritti
Mescolare tutti gli ingredienti in una grande ciotola. Intanto mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua. Con l’impasto fare delle palline della grandezza circa di una noce. Quando l’acqua bolle gettare le palline e ripescarle appena vengono a galla. Scolarle e metterle su un panno e ricoprirle. Infine friggerle a fiamma moderata. Una volta freddi, bagnare gli scroccafusi con l’alchermes e servirli cosparsi con un po’ di zucchero a velo.

Scroccafusi al forno
Dopo aver tolto le palline dall’acqua bollente e averle messe sul panno, asciugarle con delicatezza. Poi sistemarle in una teglia precedentemente imburrata e infornare a 150° C per una mezz’ora. Infine, con gli scroccafusi ancora caldi, cospargerli di zucchero vanigliato e una spruzzata rum.

Scroccafusi per bambini
Si può fare anche una versione per bambini, evitando l’alcol e usando per la decorazione il miele e un ripieno di crema pasticcera o, se si preferisce, di crema alle nocciole.

Foto cover @Instagram:
(https://www.instagram.com/p/BugZsMOFDQo)
(https://www.instagram.com/p/Bt_ADaLF_x0).

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