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» Linguine cozze e provolone del Monaco

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Innanzitutto pulite le cozze: eliminate eventuali incrostazioni sfregandole tra loro sotto acqua corrente, quindi eliminate le barbe tirandole via, infine sciacquatele per bene sotto l’acqua corrente.

Fatele aprire cuocendole in padella con coperchio per pochi minuti, quindi sgusciatele (potete conservare qualche guscio per decorare i piatti, se volete) e filtrate l’acqua di cottura.
Preparate un soffritto di aglio e olio, quindi aggiungete prima le cozze, con l’acqua filtrata, e poi i pomodorini (lavati e tagliati in 4) e fate ridurre il sughetto, quindi eliminate l’aglio e unite invece il basilico.

Nel frattempo cuocete la pasta e scolatela ben al dente, quindi fatela saltare velocemente nel condimento, mantecandola con l’aggiunta del provolone grattugiato alla julienne con una grattugia a fori larghi e aggiustando di sale e pepe.

Le linguine cozze e provolone del Monaco sono pronte: impiattate e servite subito.

Anguria: un’idea chic per metterla a tavola!

Anguria: un’idea chic per metterla a tavola!

Non è estate senza l’anguria!
Esistono tanti modi per servirla, ma oggi vi proponiamo questo che a nostro parere è il più elegante. Prepariamo il carpaccio.

Anguria: non solo buona

L’anguria è il frutto dell’estate per antonomasia perché ricca di acqua e di sali minerali aiuta a mantenere una buona idratazione dell’organismo.
Il suo colore rosso è dovuto alla presenza di licopene, lo stesso antiossidante di cui anche i pomodori sono ricchi e che combatte i radicali liberi prevenendo l’invecchiamento cellulare.
Mangiate tanta anguria durante l’estate anche per rinforzare le difese immunitarie e affrontare con più carica la stagione fredda che arriverà. L’anguria ha anche proprietà antinfiammatorie, depura l’organismo, migliora l’aspetto della pelle e dei capelli e rinforza la circolazione capillare e le ossa.

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Come fare un carpaccio con l’anguria

Il segreto del carpaccio è il taglio sottilissimo delle fette, ecco perché dovete utilizzare un coltello dalla lama liscia e molto tagliente. Qualcuno elimina la buccia, mentre ad altri, se tagliata molto sottilmente, piace. L’importante in questo caso è lavarla con attenzione e con uno spazzolino per rimuovere tutti i residui terrosi.
Una volta realizzate le fette dovete eliminare tutti i semini utilizzando una pinzetta. Il capriccio a questo punto è pronto per essere condito e servito.
Ricordate di utilizzare sempre l’anguria molto fredda, conservata in frigorifero perché altrimenti le fettine si romperanno facilmente e sarà difficile tagliarle in maniera omogenea.

Dolce e salata

Sapete che l’anguria può essere servita sia con condimenti dolci a fine pasto che salati come antipasto o contorno?
Partiamo subito dalle proposte salate.

Carpaccio di anguria con la feta

La feta è un formaggio fresco dal gusto molto salato che si sposa perfettamente con la dolcezza dell’anguria. Una volta disposte le fette del carpaccio in un piatto da portata conditele con dell’olio extravergine di oliva e un pizzico di pepe e poi sbriciolate sopra della feta. Completate tutto con delle foglioline di menta e delle olive nere denocciolate.

Carpaccio di anguria con prosciutto

Anche in questo caso abbiniamo un ingrediente sapido all’anguria dolce: il prosciutto.
Preparate il carpaccio e poi conditelo con olio, sale e pepe e con delle fette di prosciutto crudo cotte in forno per qualche minuto fino a diventare croccanti e ancora più saporite.

Carpaccio di anguria e orata

Anche l’abbinamento anguria-pesce è straordinario. Provate per esempio il carpaccio di anguria e il carpaccio di orata insieme, conditi semplicemente con olio, succo di limone, sale e pepe.
Ottimo anche con il carpaccio di tonno e di pesce spada, se amate i gusti più decisi.

Passiamo ora alla versione dolce del carpaccio di anguria, da servire come dessert a fine pasto. Ecco alcune idee facili, ma di grande effetto, per voi.

Carpaccio colorato

Per stupire i vostri ospiti portate a tavola un piatto coloratissimo con una base di carpaccio di anguria e una decorazione di frutti di bosco misti e fiori edibili. Condite tutto con uno sciroppo di acqua e zucchero e delle scaglie di cocco.

Carpaccio goloso

Dopo aver eliminato tutti i semini dall’anguria, sistemate il carpaccio del vassoio e decoratelo con delle gocce di cioccolato, come fossero semini.
Servite tutto con una pallina di gelato alla vaniglia.

Carpaccio ubriaco

Avete mai provato l’anguria ubriaca?
In genere si prepara con il frutto intero utilizzandolo come contenitore, ma questa volta la trasformiamo in carpaccio. Basta lasciar macerare le fette in uno sciroppo a base di acqua zucchero e brandy (o rum) e poi scolarle per bene e servirle fredde. Decorate con granella di pistacchi e una spolverata di cannella.

Una degustazione davvero straordinaria

Una degustazione davvero straordinaria
Santa Margherita
Santa Margherita
Santa Margherita
Santa Margherita

Dal Veneto alla Calabria, passando per la Lombardia, la Toscana, le Marche, la Puglia e la Sardegna, ci siamo ritrovati sulla piattaforma Zoom per un aperitivo virtuale che ha unito l’Italia in un brindisi didattico con quattro etichette di Santa Margherita Gruppo Vinicolo.

“Un bellissimo evento, un coinvolgente modo di far conoscere queste realtà produttive. Grazie all’ ottima organizzazione, abbiamo ricevuto in anticipo i vini in degustazione, per poi fare una piacevole chiacchierata magistralmente condotta dal brand ambassador di Santa Margherita Alberto Ugolini, dall’esperta giornalista enogastronomica de La Cucina Italiana Valentina Vercelli, e dal direttore de La Cucina Italiana Maddalena Fossati Dondero” ha commentato Francesco Innocente di Osimo (AN), uno dei fortunati lettori della nostra rivista che ha partecipato al tasting, condividendo poi sui nostri canali social commenti e ricette pensate in abbinamento ai vini con l’hashtag #saràstraordinario.

Degustazione Santa Margherita
Degustazione Santa Margherita
Degustazione Santa Margherita
Degustazione Santa Margherita
Degustazione Santa Margherita
Degustazione Santa Margherita

Una storia di famiglia che dura da 85 anni

Santa Margherita Gruppo Vinicolo è una storia italiana di passione e lavoro, valori e tradizione, nata nel 1935 dalla visione del conte Gaetano Marzotto, che credeva in un’agricoltura moderna, efficiente, fatta di uomini, natura e tecnologia insieme. Da quell’inizio visionario sono trascorsi 85 anni, ma i valori di riferimento sono rimasti immutati e hanno permesso a questo sogno di crescere fino a diventare una delle realtà del vino più importanti d’Italia. Un “mosaico enologico” guidato dalla terza generazione della famiglia, che raggruppa oggi dieci diverse tenute in alcune tra le più belle regioni italiane: dal Veneto Orientale alla Valle dell’Adige, dalle colline di Valdobbiadene e Refrontolo alla Franciacorta, dall’Alto Adige alla Lugana, dal Chianti Classico alla Maremma, dalla Sicilia alla Sardegna, i vini raccontano il territorio da cui provengono ai winelover di ben 94 Paesi nel mondo.

A ciascuna ricetta il suo vino

Ad aprire la degustazione online, contrassegnando il primo brindisi virtuale, è stato il Valdobbiadene Prosecco Superiore “52” Brut di Santa Margherita, una bollicina delicata e stuzzicante, perfetta per accompagnare gli sfizi dell’aperitivo e i piatti vegetariani. In redazione abbiamo pensato di proporlo in abbinamento alle mini sbrisolone al formaggio, mentre Beatrice Ortolani, in collegamento da Paderno d’Adda (LC), ci ha raccontato di averlo trovato sublime dopo aver aggiunto nel calice una pesca tagliata a pezzetti, due cubetti di ghiaccio e un paio di foglie di menta.

Siamo, quindi, passati all’Alto Adige Metodo Classico Brut di Kettmeir che, dopo quasi tre anni sui lieviti, ha rivelato nel bicchiere la sua eleganza e complessità. Per noi è sembrato da subito perfetto con i gamberi in crosta di spaghetti di riso, mentre Alessio Antompaoli di Massa lo sposerebbe anche con carni bianche e formaggi di media stagionatura.

A seguire, il Lugana Molin di Ca’ Maiol è stato giudicato all’unanimità di tutti i tester un bianco inaspettato, piacevolissimo per le sue note fresche e sapide, perfetto in abbinamento a un piatto di garganelli con spigola e zucchine, ma è molto invitante anche con la ricetta del risotto al Mojito consigliata da Riccardo Varlese di Verona, che, non a caso, di mestiere fa il cuoco.

Infine, è stato il momento del vino che ha vinto il podio delle preferenze di Viviana Cianciaruso di Mola di Bari (BA): il Carignano del Sulcis Riserva Buio Buio di Cantina Mesa, amato per i suoi profumi di mirto e di macchia mediterranea, per la sua struttura decisa, in equilibrio con una salinità che ricorda il mare di Sardegna. Per noi è imbattibile con il filetto di manzo cotto sulle mattonelle di sale aromatizzate con finocchietto, bacche di ginepro e menta.

 

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