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Quanto ne sai sui cannolicchi?

Quanto ne sai sui cannolicchi?
Tutto quello che devi sapere sui cannolicchi
Tutto quello che devi sapere sui cannolicchi
Tutto quello che devi sapere sui cannolicchi

I cannolicchi, o anche cappelunghe, sono molluschi bivalvi che vivono nella sabbia all’interno della loro conchiglia dalla forma rettangolare. Si pescano solitamente nell’Adriatico, quando arrivano freschi sulle nostre tavole, oppure nell’Atlantico, ma in questo caso li possiamo acquistare surgelati. Scopriamo tutto quello che dovete sapere sui cannolicchi.

cannolicchi

Come si puliscono i cannolicchi?

I cannolicchi, come dicevamo, si acquistano freschi in mazzetti, come gli asparagi per esempio, oppure surgelati. È fondamentale verificare, quando si comprano freschi, magari al mercato, che lo siano effettivamente. Per farlo dovrete toccare il piede del mollusco che fuoriesce dalla conchiglia e, se si tratta di un prodotto vivo, si ritrarrà, come capita con le lumache. Altrimenti, si possono acquistare nel banco freezer dei supermercati più forniti. Non essendo così comuni come per esempio cozze e vongole, i cannolicchi hanno prezzi mediamente alti (più bassi se si tratta di un prodotto congelato).

Vivendo nella sabbia, è importante prima di cucinarli che spurghino tutta la terra che contengono. Andranno immersi per almeno un’ora come nel caso delle vongole in acqua salata, stando attenti a mantenerli in piedi con il sifone verso l’alto. Come si puliscono i cannolicchi? A seconda di come vogliamo prepararli, eliminando o meno le valve (ovvero la conchiglia). Procedete così: aprite con attenzione le due valve aiutandovi con un coltello, fate piano, sono delicate e si rompono facilmente. Togliete, spostando il piede, la piccola sacca nera che si trova a metà del cannolicchio, è questa che contiene la sabbia. Agite con delicatezza. Sciacquate abbondantemente sotto l’acqua per eliminare la sabbia.

Se avete acquistato i cannolicchi surgelati non avranno bisogno di spurgare, ma di eliminare la sacchetta sì. Per scongelarli trasferiteli in frigo qualche ora prima di cucinarli.

Cannolicchi crudi: sì o no?

Come per tutti i frutti di mare, il consumo a crudo è possibile solo se si conoscete perfettamente la provenienza dei molluschi e si ha dunque la certezza che siano effettivamente freschi. Non rischiate se siete in dubbio.

Come si cucinano i cannolicchi?

I cannolicchi si preparano in tanti modi, per esempio insieme ad altri pesci o ad altri frutti di mare, come nella ricetta delle vongole e cannolicchi in guazzetto oppure in quella della gallinella in guazzetto di cozze e cannolicchi. Ma sono ottimi anche gratinati, in umido oppure con la pasta.

La pasta ai cannolicchi è un primo piatto semplice ma sofisticato. Dopo aver fatto spurgare i cannolicchi, metteteli in una padella con un bicchiere d’acqua e tappate con il coperchio. Lasciate aprire le valve. A questo punto sgusciate alcuni cannolicchi e lasciatene altri con i gusci. Filtrate l’acqua di cottura con un telino a maglie sottili così da eliminare la sabbia (potete farlo per esempio appoggiando sul colino un fazzoletto di stoffa pulito). In un’altra padella mettete olio extravergine d’oliva, uno spicchio d’aglio e un peperoncino. Unite poi i cannolicchi. Sfumate con del vino bianco e lasciatelo sfumare. A parte intanto cuocete la pasta, meglio se spaghetti, in abbondante acqua salata. Aggiungete ai cannolicchi l’acqua di cottura, scolate poi la pasta e trasferitela nella padella, condite con del prezzemolo fresco tritato ed eventualmente ancora un filo d’olio. Servitela ben calda.

Se amate i pomodorini, potete aggiungerli nel soffritto prima di cuocere i cannolicchi.

» Pasta burrata e gamberi

Misya.info

Pulite i gamberi e sciacquateli.

Fate dorare l’aglio con un po’ di olio in una padella, quindi unite i gamberi e cuocete a fiamma alta un paio di minuti per lato, quindi scolateli e metteteli da parte.
Nella stessa padella, cuocete i pomodorini tagliati a metà a fiamma medio-bassa.
Quando il sughetto si sarà ristretto aggiungete i gamberi e spegnete la fiamma.

Iniziate la cottura della pasta e nel frattempo tagliuzzate la burrata.

Scolate la pasta ben al dente, aggiungetela in padella, unite anche la burrata, fate insaporire velocemente a fiamma media (se necessario aggiungete un po’ di acqua di cottura della pasta) e aggiustate di sale.

La pasta burrata e gamberi è pronta, decorate con basilico fresco e servite.

l’antipasto piemontese da abbinare alla fonduta

Viene dalla cucina povera ed è una ricetta con ingredienti semplicissimi, ma vi farà fare un figurone

La cucina povera è tornata in auge negli ultimi anni, con i suoi sapori genuini e i suoi ingredienti semplici. Su questa scia vi suggeriamo un antipasto caldo tipico del Piemonte, il tartrà. La sua origine campagnola, tra Langhe e Monferrato, lo rende una ricetta facile e veloce da preparare, che non richiede di dedicate molto tempo alla cucina né di essere esperti di soufflé. A metà tra un budino e un flan, è a base di latte, aromatizzato con erbe a piacere e servito spesso con fonduta o una salsa leggera. Scopriamo insieme come si prepara il tartrà.

La ricetta del tartrà piemontese

Ingredienti

Per preparare il tartrà per 4 persone vi serviranno: 4 uova intere + 2 tuorli, mezzo litro di latte intero, 250 ml di panna fresca da montare, 2 cucchiai generosi di parmigiano, 1 scalogno grande, 2 cucchiai di erbe aromatiche già tritate, come salvia e rosmarino, 1 foglia di alloro, 1 cucchiaio di farina, burro qb, sale, pepe e, se si ama, noce moscata.

Procedimento 

In una pentola fate sciogliere una noce di burro. Aggiungete lo scalogno tritato molto fine e lasciate dorare. Una volta appassito insaporite con le erbe aromatiche e spegnete il fuoco.

In un pentolino portate il latte a ebollizione con la foglia di alloro. Togliete dal fuoco, unite la panna fresca ed eliminate la foglia di alloro.

Unite le uova intere e i tuorli al parmigiano con l’aiuto di una frusta e unite tutti i composti preparati precedentemente (latte e panna e scalogno e erbe aromatiche). Completate con la farina e, se vi va, con una grattugiata di noce moscata.

Imburrate degli stampini monoporzione, trasferite il composto, e cuocete in forno già caldo a 170°C a bagnomaria per 20 minuti.

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