Tag: ricette ricotta

contrasto alla povertà e azione antispreco

contrasto alla povertà e azione antispreco

Quella degli empori solidali è una realtà sempre più diffusa in Italia, supermercati con beni di prima necessità per contrastare la povertà alimentare

Il problema dello spreco di cibo in Italia, di cui tanto si parla, non sta avendo implicazioni unicamente ambientali, ma anche economiche e sociali. Mentre ogni anno tonnellate di cibo vengono sprecate, non si arresta infatti l’emergenza sociale e alimentare di una sempre più ampia fetta di popolazione che non può permettersi neppure beni alimentari di prima necessità. Da quando la pandemia ha reso allarmante il livello di povertà alimentare e ha creato temporanee forme di precarietà sono, fortunatamente, aumentate anche le iniziative a sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà. Una di quelle che sta riscuotendo maggiore successo è l’apertura a macchia d’olio, su tutto il territorio nazionale, dei cosiddetti empori solidali. Si tratta di veri e propri supermercati in cui prodotti alimentari raccolti e donati dalla comunità vengono messi a disposizione gratuitamente di tutti coloro che versano in una situazione di difficoltà economica. Andiamo allora a scoprire esattamente in cosa consistono queste attività e come questo fenomeno sta prendendo piede in Italia.

Una rete di assistenza nazionale sempre più solida

Secondo un rapporto pubblicato da Caritas Italiana nel 2018 questi supermercati della solidarietà hanno iniziato a prendere piede in Italia a partire dal 2008, ispirati a un modello già diffuso in altri paesi. In Italia, a occuparsi dell’apertura e della gestione di questi empori, sono soprattutto associazioni, cooperative sociali e organizzazioni non-profit, spesso di volontariato, seguite da enti ecclesiastici e, solo in minima parte, da enti pubblici. Il boom degli ultimi anni ha portato a una diffusione tale da coprire tutte le regioni d’Italia per un totale di quasi 200 supermercati solidali e un elevatissimo numero di accessi. Nel corso del 2021, soprattutto nei periodi di lockdown, le attività degli empori solidali si sono intensificate, con cifre da record sia sul fronte dei volontari e delle organizzazioni coinvolte sia su quello delle famiglie sostenute. Nell’ultimo anno si sono registrate anche diverse nuove aperture, tra cui quella di Termoli; si tratta della prima “bandierina solidale” del Molise, l’unica regione d’Italia che era rimasta esclusa dalla rete degli empori. L’Emilia Romagna, la regione dei record che vanta ben 24 supermercati solidali nonché il record del più grande emporio d’Italia a Parma (con più di 1000 clienti e 2 milioni di euro di alimenti distribuiti gratuitamente ogni anno), a settembre 2021 è stata protagonista della quarta edizione del Festival degli Empori, svoltasi online in diretta streaming.

Cosa sono e come vengono gestiti gli empori solidali

Sugli scaffali di questi negozi, come abbiamo visto, è possibile trovare in primis alimenti di prima necessità non deperibili quali pasta, legumi, biscotti e latte UHT, ma non mancano alimenti freschi, prodotti per l’igiene e per la cura della casa e, in alcuni casi, anche medicine, giocattoli, libri e indumenti. L’obiettivo di molti di questi empori, però, non è solo l’erogazione di cibi e altri prodotti, ma anche l’ideazione di iniziative volte al sostegno e all’inclusione comunitaria delle persone bisognose, quali incontri formativi e informativi, occasioni di ascolto e dialogo, consulenze gratuite professionali di vario tipo e orientamento alle opportunità di impiego che offre il territorio. I beneficiari del servizio, nuclei familiari e cittadini indigenti o precari, usufruiscono della spesa solidale tramite una tessera a punti o sistemi alternativi per il calcolo di budget erogati. Uno degli aspetti più interessanti della gestione degli empori solidali è la raccolta dei beni e dei prodotti offerti alle famiglie in difficoltà; spesso si tratta infatti di eccedenze di cibo che viene ridistribuito, favorendo quindi l’economia circolare e riducendo gli sprechi alimentari. Le collette solidali vengono spesso organizzate in occasioni di eventi e giornate speciali o in collaborazione con supermercati e negozi presenti sul territorio.

Insomma, la rete degli empori solidali italiani vanta eccellenti modalità organizzative, un impegno costante da parte di volontari, organizzazioni e aziende partner e un sempre più alto coinvolgimento da parte delle comunità coinvolte e delle istituzioni. Cresce l’interesse e la voglia di contribuire a questo progetto nonché la consapevolezza che questa rete rappresenta una preziosa opportunità per contrastare la povertà alimentare e per ridare speranza e dignità alle tantissime famiglie con difficoltà e fragilità economiche.

Foto: supermercato emporio solidale.
Foto: colletta alimentare pozzo di giacobbe onlus.

Tiramisù World Champion Cup 2021: i vincitori

Tiramisù World Champion Cup 2021: i vincitori

Ecco chi ha vinto il contest internazionale di tiramisù per la quinta edizione appena tenutosi a Treviso

La quinta edizione del Tiramisù World Cup 2021 si è appena conclusa: Stefano Serafini ha vinto per la Ricetta Classica, mentre Elena Bonali per la Ricetta Creativa. Nella città simbolo del dolce al cucchiaio italiano più amato nel mondo, grandi festeggiamenti dopo una tre giorni di kermesse svoltasi a suon di mascarpone, caffè e cacao. Sono stati utilizzati indicativamente circa 9.000 savoiardi, 130 kg di mascarpone, 3.700 uova, 250 kg di cacao, circa 220 kg di zucchero e 10 kg di caffè: impressionante. Il tutto senza sprecare nulla, divieto assoluto di lasciare qualcosa indietro: infatti, l’organizzazione ha pensato bene di provvedere a contenitori per portare a casa gli eventuali avanzi. Ottimo pensiero, che si lega bene anche al partner charity di quest’anno, la onlus Time For The Planet.

Il miglior tiramisù originale del mondo 2021

Per la categoria Ricetta Originale, è indispensabile che il tiramisù venga preparato seguendo la ricetta ufficiale codificata dall’Accademia del Tiramisù con i 6 ingredienti: uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè, cacao. Stefano Serafini, vispo 62enne di Venezia professione gioielliere, ha presentato il suo Tiramisù a forma di cuore con un messaggio romantico. Non stupisce che alla sua elezione come Campione abbia ringraziato con tanto amore la compagna Elena! A seguire al secondo posto Elena Orfei con una presentazione floreale pulita e al terzo posto Nicola Ottaviani molto tradizionale.

Il miglior tiramisù creativo del mondo 2021

Per la categoria ricetta creativa, si parte dalla ricetta base originale ed è possibile aggiungere fino a 3 ingredienti e sostituire il biscotto. Vince dal Belgio Elena Bonali con il tiramisù Prosciutto e Melone: incredibile, ma vero. Originaria di Milano, insegnante di nuoto in Belgio a Braschaat (Anversa), ha sbaragliato la concorrenza con la sua idea originale ed equilibrata. In secondo posto arriva Erika Luis di Udine con un tiramisù allo yuzu e pasta di nocciola, al terzo Barbara Marcon di Asolo con un tiramisù alla crema di pistacchio, lamponi e polvere d’oro. Quest’ultimo è molto piaciuto a Massimo Linguanotto, figlio dell’inventore del tiramesù a Treviso, il mitico Roberto Loli Linguarotto: “Cerco l’innovazione e questa idea del mirtillo che abbassa i grassi mi sembra interessante”.

Come si sceglie il tiramisù più buono del mondo?

Per le Selezioni sono stati coinvolti giudici popolari selezionati secondo un test online che ha richiesto il superamento di 15 domande su regolamento di gara, ricetta e storia del Tiramisù. Nelle Semifinali e Finale la giuria è composta da professionisti ed esperti del settore – per la prima volta anche La Cucina Italiana ha dato il suo contributo come giuria nella Finale per la Ricetta Originale e posso personalmente affermare che tutti i 9 tiramisù che ho assaggiato erano fatti molto bene. I criteri di gara per decretare il “Tiramisù più buono del mondo” sono:

– esecuzione tecnica: valuta l’organizzazione del tavolo, la pulizia, la gestione degli ingredienti, la capacità esecutiva;

– presentazione estetica: valuta l’aspetto, la disposizione del piatto, le decorazioni ela gradevolezza estetica finale;

– intensità gustativa: valuta la forza e la permanenza in bocca dell’assaggio;

– equilibrio del piatto: valuta l’equilibrio tra gli ingredienti utilizzati;

– sapidità ed armonia: valuta la gradevolezza, l’intensità e l’armonia dei sapori (giusta dosatura degli ingredienti);

– armonia del gusto e percezione di leggerezza: valuta l’armonia del Tiramisù considerando l’equilibrio tra la piacevolezza del sapore e la percezione di leggerezza. 

Complimenti all’organizzazione, a tutti i concorrenti e alla città di Treviso!

» Funghetti di pasta choux

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Innanzitutto preparate la crema (in modoc he abbia il tempo di raffreddarsi per bene): mettete in un pentolino farina setacciata, zucchero e tuorli e amalgamate, quindi incorporate il latte.
Iniziate la cottura a fiamma dolce, mescolando sempre, cuocendo finché la crema non si sarà addensata (ci vorranno circa 10 minuti).

Mentre la crema è ancora bollente, incorporate il cioccolato a pezzetti, mescolando finché non si scioglie del tutto, quindi trasferite la crema in una ciotola, coprite con pellicola trasparente a contatto e lasciate raffreddare.

Nel frattempo potete passare a preparare la pasta choux: setacciate la farina, quindi mettete acqua, burro e sale in una pentola dal fondo spesso e portate ad ebollizione, poi togliete dal fuoco e aggiungete la farina tutta insieme, mescolando velocemente.
Rimettete sul fuoco e mescolate finché l’impasto non si staccherà dalle pareti.

Spostate il composto in una ciotola e fate raffreddare bene, quindi unite le uova, uno per volta, aggiungendo il secondo solo quando il primo sarà perfettamente incorporato.

Trasferite la pasta choux in una sac-à-poche con il beccuccio a stella e create cappelli e gambi dei funghi su una teglia rivestita di carta forno, distanziandoli un po’ tra loro (ricordate che cappelli e gambi dovranno essere nello stesso numero): per i cappelli, create dei tondini di circa 4 cm; per i gambi, create dei bastoncini più stretti da un lato (perché dovranno entrare nei cappelli), lunghi circa 6 cm.
Cuocete per circa 25 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo, quindi spegnete il forno, aprite un pochino lo sportello e fate raffreddare così.

Quando sia crema che bignè saranno completamente freddi, potete assemblare i vostri funghetti: mettete la crema in una sac-à-poche con il beccuccio sottile, bucate il fondo dei cappelli con il beccuccio e riempiteli di crema, quindi inserite i gambe nel buchino lasciato dalla sac-à-poche.
Man mano che sono pronti, disponete i funghetti su una superficie pulita e infine spolverizzateli con zucchero a velo e cacao amaro.

I funghetti di pasta choux sono pronti, non vi resta che servirli.

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