Tag: ricette varie di cucina

un menù creativo per l’estate

un menù creativo per l'estate

Dall’antipasto alla rivisitazione di un primo piatto classico fino al tocco finale nei piatti di pesce: ricette (sorprendenti) con le ciliegie

Sono uno dei frutti per eccellenza della bella stagione, quando il caldo comincia a farsi sentire e si sente il bisogno di dolcezza e freschezza. Così le ciliegie diventano un frutto che mette d’accordo tutti, consumate al naturale o sotto forma di dolci o bevande tonificanti.

Ma basta fare uno sforzo di fantasia per dare spazio a questi frutti (anche nella varietà delle amarene) anche in ricette inconsuete nelle quali il loro sapore delicato ma particolare e la loro polpa morbida si sposano alla perfezione anche con ingredienti salati. Un modo di donare ai vostri menù una nota di gusto e colore inaspettati, non solo nelle insalate, ma anche prima dei dessert, sorprendendo i vostri ospiti.

Antipasto di ciliegie: spiedino agrodolce

Le ciliegie possono innanzitutto trovare spazio nel buffet degli antipasti con uno stuzzichino sfizioso e semplicissimo: gli spiedini agrodolci. Basta lavarle e denocciolarle per poi infilzarle a uno stecchino alternandole, ad esempio, a pomodorini tagliati a metà e bocconcini di mozzarella. Ma altri ingredienti possono essere altri formaggi dal sapore fresco, come il primosale, le olive o, se volete osare maggiormente, gamberi o pezzetti di pancetta ripassati in padella.

Nuova vita al risotto (con le ciliegie)

Passando ai primi un’altra ricetta classica può trovare una nuova vitalità con le ciliegie: il risotto. Basterà aggiungere i frutti denocciolati a pezzetti nella fase di cottura del riso insieme al brodo perché il sapore e il profumo delle ciliegie si trasmettano al piatto. Volete raggiungere un aroma più deciso? E allora utilizzate un po’ di stracchino o robiola accanto al Parmigiano Reggiano per la mantecatura.

L’abbinamento ciliegie-pesce

Cosa c’è di più estivo di un bel secondo di pesce? E anche qui le ciliegie possono fare la loro parte. In particolare si sposano bene con le ricette che non richiedono cottura come il carpaccio, ad esempio di spigola o pesce spada. Per amalgamare perfettamente i sapori cospargete con le ciliegie denocciolate e spezzettate (tenendone da parte il succo) il pesce condito con solo olio, sale, pepe ed erba cipollina; quindi emulsionate il succo raccolto delle ciliegie con quello di limone e irrorate il tutto con il composto ottenuto.

Se invece preferite un secondo di mare caldo, allora meglio limitare la presenza delle ciliegie al contorno mischiandole, dopo averle tagliate a metà e denocciolate, a zucchine e peperoni grigliati e aver fatto insaporire il tutto in una marinata di succo di limone, olio e aromi. Così avrete il perfetto accompagnamento per filetti di branzino o tranci di tonno impanati con pangrattato aromatizzato con spezie e poi cotti in forno.

Gazpacho: si fa anche con le ciliegie

Se infine volete una suggestione “esotica”, utilizzate le ciliegie per una variante del gazpacho spagnolo. Sistemate le ciliegie denocciolate a pezzetti, pomodori sbollentati e spellati, cipollotti a fettine e peperoni tagliati molto sottilmente in un contenitore, aggiungete acqua, olio e aceto (di vino o di mele a seconda dei vostri gusti) e frullate il tutto fino a ottenere un composto sufficientemente omogeneo e abbastanza liquido. Filtratelo per eliminare eventuali residui solidi e poi fatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Servite con un filo d’olio a crudo e qualche foglia di menta.

Ricette con le ciliegie

In Lombardia tra lago (d’Iseo), una piccola Roma, montagne e piramidi

In Lombardia tra lago (d'Iseo), una piccola Roma, montagne e piramidi

In questa estate tutta italiana, la montagna avrà il suo riscatto. Qui, vi portiamo a scoprire i sentieri meno battuti della Lombardia, che partono dal lago più scenografico e arrivano in cima (lì dove si dice si veda la Madonnina), passando per riserve di daini e formaggi in cascina. E tra una villa Aventino e una piazza San Pietro, spuntano anche le piramidi

Non sarà grande come il lago di Garda, «nobile» come il Maggiore (e le sue ville storiche), famoso in tutto il mondo come il Lario (lago di Como), reso ancor più prestigioso da Alessandro Manzoni prima e George Clooney poi. Eppure fidatevi: quello d’Iseo è forse il lago più scenografico di tutta la Lombardia. 

Il lago d’Iseo

Si trova a metà strada tra Brescia e Bergamo, e se si arriva da quest’ultima poco prima si passa davanti a un altro lago, quello d’Endine: molto piccolo sì, ma altrettanto delizioso. La sua caratteristica migliore è che è rimasto naturalmente intatto, ossia ben incastonato tra valli, boschi e montagne che si riflettono nelle sue acque, senza troppi mattoni o cemento intorno. In inverno è frequente che la superficie si ghiacci, e che i locali si divertano a camminarci e pattinarci sopra (con quale coraggio non si sa, se volete provare vi raccomandiamo di informarvi bene prima sulle condizioni del ghiaccio).

Bossico, la «piccola Roma»

Superato Endine, in direzione Lovere, arriverete dritti sulle sponde del lago d’Iseo. Il nostro consiglio, però, è di non fermarvi qui e salire – letteralmente – lungo la strada che porta a Bossico (Bg), una località di montagna pressoché sconosciuta, ma molto accogliente, e da cui si gode una vista meravigliosa sul lago sottostante. E non solo.

Definita – certamente con un po’ di audacia – la piccola Roma, Bossico ha una piazza denominata San Pietro, una chiesa intitolata ai SS.Pietro e Paolo, una via Roma, e soprattutto ville storiche costruite tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, e chiamate con nomi legati proprio a Roma capitale: Celio, Quirinale, Vaticano, Pincio, Aventino, Campidoglio; più altre intitolate alla storia di Giuseppe Garibaldi: Caprera, Suello, Villa Glori…  Il perché è presto detto: proprio in virtù della sua incantevole posizione panoramica sul lago d’Iseo, Bossico divenne nel secondo Ottocento una località di villeggiatura particolarmente apprezzata dall’alta borghesia locale, che qui costruì ville intitolandole appunto con nomi romani e risorgimentali, in onore dei propri ideali patriottici (con buona pace della Lega oggi).

A Bossico si soggiorna comodamente sia presso l’Hotel Miralago sia presso l’Albergo Al Milano, entrambi in posizione centrale, con possibilità di parcheggio gratuita e dotati di un buon ristorante.

La zona è un ottimo punto di partenza per escursioni: l’altopiano di Bossico vanta infatti 50 chilometri di piacevoli sentieri e sentierini (ottimi per praticare il nordic walking, ma anche per schizzare in e-bike e mountain bike), due grandi aree attrezzate per picnic, una riserva di daini, e offre panorami davvero meravigliosi sui due laghi sottostati (Iseo e d’Endine, appunto), Monte Isola (l’isola lacustre al centro del lago), le valli adiacenti e sul massiccio montuoso della Presolana. La passeggiata più bella è quella che arriva fin sul monte Colombina (1459 metri alla portata di tutti), che riconoscerete dalla croce sulla cima. Lì troverete anche un quaderno di vetta su cui lasciare la vostra firma. Lo sguardo dall’alto abbraccerà le Orobie, la Valle Camonica, la Pianura Padana. Nei giorni particolarmente limpidi si dice che si possa avvistare persino il luccichio della Madonnina di Milano, ma sinceramente noi quella non l’abbiamo vista (tutto il resto sì).

In genere, ogni prima domenica di agosto, a Bossico si svolge la Festa del pane di patate: i cortili delle case del centro storico si aprono al pubblico e per l’occasione si (ri)accendono gli antichi forni a legna, dove il pane di patate qui tradizionale viene cotto secondo una ricetta antica, tramandata da generazioni, con farina, acqua, lievito, sale e patate bollite, rigorosamente a chilometro zero, perché quelle di Bossico hanno fama di essere particolarmente saporite e vengono coltivate anche oggi negli orti e nei campi dell’altopiano. Ai visitatori è dunque concesso osservare come questo pane viene impastato, cotto e sfornato, e alla fine anche assaggiarlo. È un appuntamento cui una volta vi raccomandiamo di partecipare, anche se purtroppo quest’anno non ci sarà a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Da fare, però, anche quest’anno, gustare uno dei (tanti) formaggi tradizionali prodotti nelle cascine della zona (sono quattro): qui il latte non si lavora come in un caseificio, non ci sono protocolli, strumenti di precisione. Si fa tutto a mano, e a occhio, seguendo esclusivamente la pazienza, l’esperienza e l’istinto. E come ci dice Patrizia Gandini dell’Ufficio Pro Loco: «Ogni gesto si ripete sempre uguale e sempre diverso, perché il latte crudo è un alimento vivo e le giornate non sono mai le stesse. Per questo i sapori dei formaggi dell’altopiano di Bossico sono unici, perché si fanno con artigianalità, tradizione, passione e buona natura, e in ogni formaggio – dal più stagionato alla ricotta o alla formaggella – si assaporano anche le emozioni e i profumi della montagna e del lago».

Nel fare i formaggi in cascina, ogni gesto si ripete sempre uguale e diverso, perché il latte crudo è un alimento vivo e le giornate non sono mai le stesse. Per questo i sapori dei formaggi dell’altopiano di Bossico sono unici

Un giro a Monte Isola

Dopo averla ammirata tanto dall’alto, riscendendo al lago non si può non far tappa a Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa, e che si trova proprio al centro del lago d’Iseo. È stata resa celebre nel 2016 dall’installazione The Floating Piers dell’artista Christo, scomparso di recente, e che consisteva in una «passerella galleggiante sul lago» che collegava le isole di Monte Isola e la vicina (e piccolissima) San Paolo alla terraferma (comune di Sulzano). Per arrivare a Monte Isola oggi la partenza è sempre da Sulzano solo che il lago si attraversa comunemente in traghetto. Il giro completo dell’isola è di 9 chilometri, da percorrere tranquillamente a piedi o in bicicletta, e facendo solo attenzione a scansare gli spericolati vespisti locali (in compenso qui macchine non ce ne sono). La passeggiata è facile, a parte qualche tratto più ripido a sud e che mette alla prova soprattutto il fiato dei ciclisti. Qua e là ci sono scorci molto belli, in particolare davanti all’isolotto (con castello) di Loreto. All’Hostaria Milago di Peschiera Maraglio (lì dove approda il traghetto) si mangia ottimo pesce di lago con vista super.

Le piramidi di Zone

Ma c’è ancora qualcosa di poco noto e molto suggestivo che vi vogliamo segnalare in zona. Nell’area del comune di Zone, 14 chilometri da Sulzano (ci troviamo sulla sponda bresciana del lago d’Iseo), c’è un Parco con delle vere piramidi, ossia sculture di pietra assolutamente naturali (e talvolta altissime) formatesi a causa dell’erosione dell’acqua a contatto con il particolare terreno di origine morenica della montagna. Vi assicuriamo che tra queste rocce lo spettacolo è garantito, anche se nella risalita ci sarà da sudare un pochino.

Ventresca di tonno: sai cos’è e come usarla?

Ventresca di tonno: sai cos'è e come usarla?

La ventresca di tonno è la parte del pesce più pregiata e saporita che può diventare protagonista di numerose ricette. Ecco un po’ di idee per preparare primi, secondi e finger food

La ventresca è una delle parti più nobili del tonno, si ricava dai muscoli del ventre – sempre più grassi e morbidi – e viene venduta a filetti. Si può consumare fresca o conservare sott’olio di oliva e si presta a dare vita a numerose ricette.

Dal momento che è una parte abbastanza grassa del tonno, in quasi tutte le ricette – sopratutto quelle in cui si consuma fresca – si tende a sgrassare la ventresca. Ideali sono quindi le cotture alla brace o sulla piastra.

Le ricette con la ventresca

Questa pregiata parte del tonno, come detto, è utilizzata in moltissime ricette. Dai primi piatti ai secondi, passando per i finger food,

Partiamo con degli spaghetti con la ventresca, pasta veloce da fare (bastano 15 minuti) e perfetta da portare in tavola nel periodo estivo. Sempre in tema di primi piatti e di spaghetti, questa parte pregiata del tonno diventa un ingrediente prezioso da aggiungere alla pasta alla carrettiera, specialità siciliana. Da provare anche l’abbinamento con degli sformatini di riso in zuppetta di pomodoro o in un pasticcio con ditalini e melanzane.

Per chi ama particolarmente l’agrodolce, la ventresca diventa ingrediente pregiato per fare un trancio di pesce con spinaci, uvetta e pinoli o con del prosciutto crudo per un ottimo incrocio “mare e monti”.

Dei secondi piatti sfiziosi con la ventresca di tonno, da provare sopratutto in estate per il loro gusto fresco e leggero, sono delle focaccine con la cipolla, un panino arabo abbinato al pesce spada o dei tortini di riso con ventresca, mozzarella e pomodoro.

E per chi ha voglia di un aperitivo molto particolare a base di ventresca? Una barchetta di ananas con avocado, delizia per la vista e per il palato.

Scoprite nel tutorial altre curiosità e altri consigli per preparare la ventresca

Proudly powered by WordPress