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La chiocciola metodo Cherasco – La Cucina Italiana

La chiocciola metodo Cherasco - La Cucina Italiana

La lumaca è un alimento che ha tutte le carte per essere considerato un “super food”. E a Cherasco è una cosa molto seria. Proprio qui è nato il disciplinare che regola il metodo di allevamento per ottenerne una carne di ottima qualità

Non chiamatela lumaca. A Cherasco il suo nome è “chiocciola” e un motivo c’è, anzi più di uno. Qui non c’è ristorante, dalla trattoria allo stellato, che in menu non proponga questa specialità che ha fatto la fortuna del borgo in provincia di Cuneo, diventato famoso per essere la “Città della Lumaca”. Proprio a Cherasco, infatti, hanno sede l’Associazione Nazionale Elicicoltori e l’Istituto Nazionale di Elicicoltura, da più di quarant’anni un centro di formazione e informazione per gli allevatori di tutta Italia, e non solo. A settembre, l’arrivo di Simone Sampò alla direzione ha dato nuova linfa all’Istituto. Grazie alla sua lunga esperienza nel settore ha, infatti, stabilito un disciplinare in cinque punti per distingue l’allevamento “a ciclo naturale completo” da quelli dove le lumache vengono alimentate con i mangimi.

Cosa prevede il disciplinare “Chiocciola Metodo Cherasco”

La differenza tra le “lumache” e la “Chiocciola Metodo Cherasco” non è quindi la varietà – la Helix Aspersa non è una specie autoctona ma è diffusa in tutto il Mediterraneo – quanto il metodo di allevamento. Il disciplinare prevede che le lumache nascano e crescano all’aperto, completando il proprio ciclo vitale in maniera del tutto naturale e seguendo il ritmo delle stagioni. Per alimentarle niente mangimi, ma solo la vegetazione che cresce all’interno dei recinti (biete, cavolo, insalata) o, al massimo, aggiunta fresca dall’allevatore, per stimolare il processo di emigrazione dall’area di riproduzione a quella d’ingrasso. Proprio i concetti di “alimentazione supplementare” e “migrazione naturale” sono le due grandi novità introdotte da Sampò. Ciò che si ottiene a fine ciclo sono delle chiocciole sane, dalla carne tenera, gustosa ma dal sapore delicato, in grado di stuzzicare anche i palati più scettici.

La chiocciola protagonista in cucina

Una qualità quella della “Chiocciola Metodo Cherasco” che sta conquistando chef e gourmand. Tra questi non poteva mancare Francesco Oberto, una Stella Michelin per merito della sua ricerca a cavallo tra tradizione e innovazione che sta portando avanti al ristorante Da Francesco, affacciato proprio sulla via principale di Cherasco, a pochi passi dall’Arco del Belvedere. Tra gli stucchi e gli affreschi dello storico palazzo Burotti di Scagnello, oggi Fracassi, il richiamo agli ingredienti che hanno fatto la storia di questo territorio è forte, ma non vincolante. L’ardire dello chef lo si coglie alla perfezione nel “Risotto, lumache, aglio nero, scorza di limone”. Un piatto che è diventato il simbolo del suo successo, un accostamento meditato dove “il retrogusto di nocciola della chiocciola” si sposa “al sapore quasi dolce che assume l’aglio in seguito al processo di disidratazione”. Oberto non è l’unico ad aver visto nella “Chiocciola Metodo Cherasco” le potenzialità di questo mollusco, un alimento che ha tutte le carte in regola per essere considerato un super food, in quanto ricco di proteine, 13,4%, e povero di grassi, 1,2%.

Un progetto per “far uscire la chiocciola dal guscio”

Quella messa in atto da Simone Sampò si può definire una piccola rivoluzione nel campo dell’elicicoltura di cui l’aspetto gastronomico è uno dei punti che compongono il suo ambizioso progetto. Un progetto che abbraccia a 360 gradi la filiera della chiocciola, dall’allevamento, alla trasformazione per uso alimentare con Lumacheria Italiana, fino alla cosmesi, con la linea Sagapò, a base di bava di lumaca estratta con un metodo del tutto innovativo. Il disciplinare, che è stato presentato a inizio aprile, anche all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è dunque solo un primo passo “per far uscire la chiocciola dal guscio”. Il prossimo sarà l’apertura di una vera e propria accademia, sempre a Cherasco, che ospiterà corsi per gli allevatori, laboratori didattici per i bambini e anche una Spa.

 

10 ricette per chi pensa di odiare la zucca

10 ricette per chi pensa di odiare la zucca

Gli ingredienti cui abbinare la zucca e le preparazioni per apprezzarla come non avevamo mai fatto. Scommettiamo che tra un pasticcio, una chips e un gelato ci scopriremo innamorati della sua polpa?

Non vi piace la zucca fritta, nell’impasto degli gnocchi e nemmeno nella zuppa. E allora avete deciso che non fa per voi. Ma siete sicuri di conoscerla davvero? L’arrivo dell’autunno è il momento ideale per approfondire il tema e prenderci un po’ di tempo per fare qualche tentativo inedito e, magari, cambiare idea.
Prima di scoprire quali ricette sono pronte a farcela gustare come non avevamo mai fatto e lasciarci tentare da 10 piatti golosi, guardiamola da vicino.

Gli ingredienti con cui si sposa bene

Partiamo da un grande classico: la noce moscata. Un abbinamento che possiamo utilizzare in ricette dolci e salate e ideale per donare una nota piccante e intensa che contrasta piacevolmente con la dolcezza della polpa. Ed è proprio per mitigare il dolce e giocare con i contrasti che possiamo puntare anche sui formaggi. Erborinati e stagionati, ma anche freschi e leggeri come quelli cremosi a base di latte di capra. Per donarle un tocco esotico, invece, non è male una punta di cannella nelle ricette salate e una dose generosa nei dolci e nelle confetture. Per preparare le zuppe contiamo sull’aiuto di ingredienti caratterizzati da una consistenza farinosa e un sapore delicato come le patate e le castagne. Se avete voglia di un contrasto, per le ricette salate è ideale la pancetta mentre gli agrumi daranno un twist in più a torte e biscotti.

10 ricette per cambiare idea

Zeppole al cacao, culatello e mostarda di zucca: tre sapori forti si mescolano in un assaggio croccante, piccante e sapido. La spinta della mostarda vi presenterà l’anima più aggressiva di un ingrediente che avete sottovalutato.

Gamberi e chips di zucca con mandorle: una sorta di fish & chips elegante e leggero da assaggiare a occhi chiusi per assaporare appieno i contrasti tra la morbidezza dei gamberi e la croccantezza delle chips.

Tartufi di zucca e formaggio con granella di nocciole: queste praline sapide sono morbide all’interno e croccanti fuori. L’antipasto è perfetto per innamorarsi a piccoli morsi.

Pasta e fagioli, zucca, astice e salvia: ispirato a una preparazione semplice, questo piatto è perfetto per capirne le potenzialità nei primi di pesce. Praticamente perfetta.

Capesante in zuppetta di zucca e fagioli: continuiamo sulla stessa onda con una ricetta che potrebbe già farvi pensare al Natale. O alla cena romantica che rimandavate da un po’.

Crostata zucca, cioccolato e sale: se amate i dolci non dolci, questa torta potrebbe diventare a sorpresa una delle vostre preferite. Provare per credere.

Gelato alla zucca e zenzero: qui il dolce è più tradizionale, ma ci pensa lo zenzero a svelare l’anima esotica dell’ingrediente che stiamo studiando. Avreste mai pensato a un gelato autunnale?

Ciambella di zucca e mela: a proposito di abbinamenti, zucca e mela vanno molto d’accordo e questo dolce saprà spiegarvelo bene.

Pane al cioccolato e confettura di zucca: questo pane si sentirebbe perso senza la sua confettura. Una sintonia commovente.

Pasticcio con zucca e funghi: un ritratto dell’autunno in piena regola per conoscere il lato più intimo della zucca pronta a regalare la sua migliore consistenza ai tesori del bosco.

Le nostre ricette

Buffalo wings – alette di pollo americane fritte

Misya.info

Tirate le ali di pollo fuori dal frigo, in modo che mentre procedete con le altre preparazioni arrivino a temperatura ambiente (cuoceranno in modo più uniforme).
Preparate la salsa Buffalo: mettete tutti gli ingredienti in un pentolino, mescolando con una frusta, e cuocete a fiamma media, continuando a mescolare, finché non arriverà a ebollizione e inizierà ad addensarsi, quindi togliete dal fuoco e unite in un’ampia padella antiaderente con il burro fuso (i 40 gr), sbattete per far uniformare, quindi lasciate raffreddare.

Preparate ora la salsa al gorgonzola: unite tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolate, facendo sciogliere bene il gorgonzola (se preferite, potete usare un minipimer).

A questo punto potete friggere le ali, in olio ben caldo, girandole per farle dorare in uniformemente, e scolandole poi su carta da cucina.

Condire le ali ancora calde con la salsa Buffalo, mescolando delicatamente per farle ricoprire in maniera omogenea.

Le Buffalo wings sono pronte: servitele subito, con la salsa al gorgonzola a parte.

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