Tag: schiscetta

Ricetta Vialone nano al verde con vitello, primo sale e sottaceti

Ricetta Vialone nano al verde con vitello, primo sale e sottaceti

Step 1

Per la ricetta del vialone nano al verde con vitello, primo sale e sottaceti, riempite la vaporiera di acqua in modo che non tocchi il cestello; aromatizzate con 1 foglia di alloro, 1 rametto di rosmarino, qualche grano di pepe, 1 scalogno e qualche bacca di ginepro. Inserite il cestello a buchi piccoli e distribuitevi il riso. Coprite con un coperchio e cuocete per 17‑18 minuti. Trasferite infine il riso in un vassoio, conditelo con un filo di olio extravergine, allargatelo bene e lasciatelo raffreddare.

Step 2

Tagliate la carne a pezzetti, il formaggio primosale a strisce, i cetriolini a rondelle e le cipolline a metà.

Step 3

Preparate un condimento, frullando le foglie di prezzemolo, con l’olio di semi e l’olio di sesamo, un cubetto di ghiaccio, 1/2 peperoncino rosso tagliato a rondelle e un bel pizzico di sale: otterrete una salsa verde.

Step 4

Mescolate la carne e i sottaceti con il riso, condite tutto con la salsa verde, regolate di sale, se serve, completate con il primo sale e decorate a piacere con rondelle di peperoncino e foglioline di melissa.

Step 5

Da sapere: il Vialone nano a chicchi piccoli e tondeggianti che assorbono bene il condimento. È diffuso soprattutto nella Bassa Veronese, dove è tutelato con l’Igp.

Ricetta: Giovanni Rota, Testi: Valentina Vercelli, Foto: Riccardo Lettieri, Styling: Beatrice Prada

La schiscetta è social su Instagram

Ricetta Cotolette di pollo in carpione con patate novelle

Portare in pranzo da casa può trasformarsi in un’operazione divertente e creativa. Bastano un pizzico di fantasia, un po’ di organizzazione e la voglia di confrontarsi con gli altri condividendo le nostre idee

La differenza principale tra cucinare qualcosa che verrà consumato a casa e preparare il pranzo in anticipo, è che il secondo caso non ammette improvvisazioni. Il rito milanese della schiscetta (che nel resto d’Italia è la colazione o il pranzo al sacco), richiede organizzazione, fantasia e un po’ di senso pratico. Perché diciamocela tutta: a mettere in un recipiente due carote pelate e qualche fetta di prosciutto siamo capaci tutti, ma per preparare qualcosa che ci gratificherà quando arriva ora di pranzo, ci vuole qualcosa di più. Il rischio altrimenti, è quello di tuffarsi su pasti sbilanciati, scarsi o poco appetitosi che ci invoglieranno a correre al bar più vicino in cerca di un panino bene imbottito.
A raccontarci tutto quello che non dobbiamo fare quando prepariamo il nostro pranzo da portare in ufficio, l’account Instagram @schiscettebrutte, alimentato con ironia da tutti quelli che si rendono conto di non aver dato il meglio di sé preparando la schiscetta.

Instagram @schiscettebrutte.

 

Questa immagine ad esempio, che si è guadagnata la foto profilo dell’account, ci insegna che il coltello potrebbe servire anche per mangiare una pasta. Una pasta che si presenta incollata, scotta e poco condita e che ha assunto la forma del recipiente che la conteneva. Vi viene fame guardandola? A noi è passata! E più la guardiamo e più ci convinciamo che una schiscetta ben fatta è tutta un’altra cosa (qui sotto un esempio dal nostro numero di marzo in edicola).

Qualcosa di molto differente dal raccogliere ciò che è rimasto della cena in un contenitore in plastica con coperchio o dall’assemblare alimenti che non abbineremmo mai in pasti disordinati e disgustosi. La schiscetta è pensare a un pasto che si possa conservare senza difficoltà giocando con sapori, consistenze e colori. Preparare un buon pranzo al sacco è dedicare qualche minuto in più della giornata al nostro benessere, alla gola, ma anche al nostro equilibrio.
Un pizzico di impegno, tanta fantasia e il gioco è fatto. Nella gallery qui sopra abbiamo raccolto le schiscette più belle di Instagram… non vi viene voglia di prepararne una da condividere?
Questo mese La Cucina Italiana vi invita a farlo con un gioco ispirato al numero di marzo in edicola. Nell’articolo qui sotto (Prepara la tua schiscetta!), vi spieghiamo come partecipare!

Immagine di copertina: Instagram @La Cucina Italiana

Prepara la tua schiscetta!

Prepara la tua schiscetta!

In ufficio per chi non ha tempo di staccarsi un attimo dal pc, sui banchi universitari fra una lezione e l’altra, all’aperto quando c’è il sole, magari stesi su un prato per un pic nic con gli amici o i colleghi.
La schiscetta è la protagonista assoluta della pausa pranzo e per questo abbiamo deciso di raccontarla nel nostro numero di Marzo.

Il termine schiscetta deriva dal dialetto lombardo: schischiare, ovvero schiacciare il cibo in un contenitore per trasportarlo. Anche se questa parola è diffusa principalmente nel nord Italia, durante la settimana tutto il Paese porta con sé un buon pranzetto preparato a casa.
Insalatone, piatti unici, pasta, verdure, secondi o avanzi della cena: nel nostro portapranzo (oper l’occorrenza portamerenda) possiamo mettere quello che vogliamo, dare spazio alla creatività, risparmiare, evitando di pranzare fuori, ed essere sicuri di mangiare sano, scegliendo con cura i nostri ingredienti preferiti.

Se anche voi ne siete dipendenti, è arrivato il momento di condividere le vostre schiscette con noi e con tutti i vostri amici. Quelle belle e fantasiose, ma anche quelle preparate all’ultimo momento, senza vergogna. Siamo in tanti e abbiamo bisogno di idee!

A Marzo vogliamo vedere cosa c’è nella vostra schiscetta: postate una foto su Instagram e raccontateci cosa avete preparato e dove preferite fare la vostra pausa pranzo. Taggate @lacucinaitaliana e insrite l’hashtag #laschiscettadioggi, vi aspettano tante sorprese!

Proudly powered by WordPress