Tag: secondi piatti veloci e sfiziosi

» Cupcake speziati alla zucca

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Innanzitutto pulite tutta la zucca, tagliatela a dadini, cuocetela per circa 10 minuti al microonde (o per almeno 20 minuti in pentola, con acqua), frullatela, dividetela in 2 coppette uguali (metà vi servirà per l’impasto e metà per il frosting) e lasciatela raffreddare.

Nel frattempo lavorate il burro con lo zucchero e il sale fino ad ottenere una consistenza a pomata, quindi unite le uova, la zucca (solo 1 delle 2 ciotoline) stemperata con il latte e la cannella.
Infine incorporate farina e lievito setacciati.

Versate il composto così ottenuto negli stampini per muffin (rivestiti con pirottini, oppure imburrati e infarinati) e cuocete per 20-25 minuti a 175°C, in forno ventilato già caldo.

Lasciate raffreddare le tortine e nel frattempo preparate il frosting montando il formaggio con zucchero e cannella e la zucca ormai fredda.

Quando le tortine saranno fredde, decoratele con il frosting (con una sac-à-poche con bocchetta a stella) e con le codette di zucchero.

I cupcake speziati alla zucca sono pronti, non vi resta che gustarveli.

La cucina giapponese di Masanori Tezuka

La cucina giapponese di Masanori Tezuka

La moda della cucina giapponese degli ultimi anni ha portato a conoscenza delle grandi masse una tradizione gastronomica e culturale un po’ distorta. La cucina giapponese non è solo sushi e sashimi o intrugli che spesso sono spacciati come zuppa di miso ma che in realtà vengono preparati con le buste liofilizzate.

Il Giappone è molto più di questo: è una cultura millenaria fatta di gesti e rituali antichi, che ogni tanto abbiamo la fortuna di incontrare lungo il nostro cammino.
Avere la possibilità di cenare in un vero ristorante giapponese non è poi così scontato come possiamo immaginare. 

Masanori Tezuka

Da qualche anno, a Torino, lavora lo chef Masanori Tezuka, nativo di Kobe, classe 1979. In Giappone lo chef ha fatto diverse esperienze, in molte cucine, con piatti e culture differenti: dalla spagnola alla francese, per approdare in un ristorante italiano. 
Curioso, un giapponese di Kobe che, per dieci anni, cucina italiano in Giappone. 
Nel 2008 decide di partire per l’Italia, per studiare in modo più approfondito la nostra cucina, soprattutto quella casalinga. Tuttavia, Masanori ha così tanta nostalgia di casa e della cucina giapponese che alla fine decide di ritornare alle origini e aprire, a Torino, un locale che capace di raccontare il Giappone, non solo dal lato gastronomico, ma anche da quello culturale. Nasce Miyabi. Inizialmente si tratta di una associazione di cultura giapponese ma, da poco più tre mesi, diventa un vero e proprio ristorante in una delle vie della precollina torinese, via Villa della Regina, la strada che porta a piazza Gran Madre e che si affaccia sul fiume Po.

Miyabi

Una sala luminosa, un ambiente caldo e raccolto per un totale di 16 coperti: qui Masanori Tezuka propone la vera cucina giapponese, non solo sashimi, sushi, tempura, ma un mix di ingredienti giapponesi e piemontesi, creando piatti inediti e interessanti.
Lo chef ama fare esperimenti, studiare, confrontarsi con i colleghi, organizzare eventi e degustazioni a tema.
La sua curiosità lo spinge ad assaggiare le cucine degli altri: quella peruviana dall’amico Miguel Bustinza (dei ristorsanti Nativo e Vale un Perù); quella messicana di Jerry Sanchez del ristorante El Beso; e poi quella marocchina, che l’ha imparata da una signora che gli ha dato lezioni in casa. 

Il menu è un piccolo compendio di tradizione gastronomica giapponese: la scelta varia tra pesce, carne e piatti vegetariani. Avendo una cucina molto piccola, per Masanori è più semplice gestire le preparazione proponendo un menu degustazione. Ce ne sono due, consigliati se a tavola si è 4-6 persone.

Abbiamo provato per voi il Menu degustazione Miyabi, un bel mix di piatti e ricette, di sapori speziati, agrodolci. Di sushi e sashimi, di zuppa di miso con le alghe, il tofu e i gamberi (o il salmone). 
Zucca e tofu fritto stufato con dashi, pesce in carpione giapponese, molto delicato, dall’acidità lieve; sanshumori sashimi e sushi, zuppa di miso con pesce e alghe wakame, tataki di tonno marinato. Il tutto per € 50.
Il Kaiseki invece è tutto declinato al pesce, con, per citarne alcuni, deliziosi gamberi rossi marinati in gin Kinobi, tempura di polpo e di erba shiso, vongole al vapore con sake.

Un’interessante carta dei vini (la maggior parte naturali) e dei sake, preparata da Giada Talpo che suggerisce anche gli abbinamenti ai piatti. 
Il lunedì sera da Miyabi organizzano eventi a tema con pairing vino/sake & cucina giapponese.

Miyabi – ristorante di cucina giapponese
Via Villa della regina 9/A
Torino
Telefono 0118196890
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» Risotto cacio e pere

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Innanzitutto preparate la crema di pecorino mescolando tra loro il formaggio grattugiato con pepe e abbastanza acqua fredda da creare una cremina densa.

Mondate le pere e tagliatene 1 a dadini.
Tagliate l’altra a fettine sottili e fatela rosolare in una padella antiaderente con una noce di burro: la userete per decorare il piatto.

Fate dorare lo scalogno tritato con un filo di olio, quindi aggiungete il riso e fatelo tostare leggermente.
Aggiungete le pere a dadini e fate insaporire tutto insieme per qualche minuto, quindi sfumate con il vino.

Una volta evaporato il vino, iniziate la cottura con il brodo, aggiungendolo poco per volta.
A fine cottura, mantecate con la crema di pecorino

Il risotto cacio e pere è pronto: impiattate, decorate con le fettine di pera caramellata (e, volendo, con qualche nocciola tostata) e servite.

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