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Le fettuccine Alfredo con pollo sono una ricetta che in America viene strettamente collegata alla cucina italiana. Negli Stati Uniti, infatti, non c’è ristorante italiano che non serva le famosissime fettuccine Alfredo! Ma il bello è che questo piatto, qui in Italia, non lo conosce praticamente nessuno! In realtà pare che la ricetta originale, con un condimento semplicissimo a base di burro e formaggio, sia davvero italiana, risalente niente di meno che al XV secolo, di origini romane (il nome originario era infatti maccaroni romaneschi).
La ricetta venne poi riportata in auge a inizio ‘900 da un ristoratore, sempre romano, Alfredo Di Lello, da cui il nome. Tra gli anni ’20 e ’30 del ‘900, le fettuccine Alfredo si sono poi diffuse tantissimo nei ristoranti italoamericani, mentre qui da noi sono state dimenticate. La versione che si è diffusa, però, prevedeva l’utilizzo della panna al posto del burro: non solo, ma molti ristoranti la propongono appunto con ‘aggiunta di pollo al condimento base. Eccomi qui, dunque, dopo questo lungo preambolo, a proporvi la mia ricetta delle fettuccine Alfredo con pollo 😉

  • Tempo di preparazione preparazione: 5 min
  • Tempo di cottura cottura: 15 min
  • Tempo totale totale: 20 min
Fettuccine Alfredo con pollo
Fettuccine Alfredo con pollo

Procedimento

Come fare le fettuccine Alfredo con pollo

 

Innanzitutto tagliate il pollo a straccetti e cuocetelo con sale, pepe e metà del burro in una padella antiaderente, facendolo rosolare per bene.

Mettete il pollo da parte e, nella stessa padella, fate insaporire la panna con sale, pepe, noce moscata e il restante burro, quindi aggiungete nuovamente anche il pollo.
Nel frattempo cuocete la pasta, scolatela al dente e fatela saltare poi in padella con il condimento, mantecando con il aprmigiano.

Le fettuccine Alfredo con pollo sono pronte, non vi resta che gustarvele.

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Farine senza glutine: una piccola guida

Farine senza glutine: una piccola guida

Tutto quello che c’è da sapere sulle farine senza glutine, dalla produzione all’utilizzo, fino alle caratteristiche organolettiche

Per chi è celiaco o intollerante, orientarsi nel mondo delle farine senza glutine non sempre è facilissimo. Abbiamo chiesto aiuto a un’esperta, Aurore Ranchon, Head of Corporate Product Development Gluten Free di Dr. Schär, azienda specializzata in prodotti senza glutine.

Farina deglutinata e farine senza glutine: come possiamo definirle?

«Il termine “deglutinato” si riferisce a materie prime contenenti glutine, come il frumento o l’orzo, dalle quali durante il processo produttivo è stato eliminato il glutine. Per esempio, è il caso dell’amido di frumento deglutinato. Diverso è il caso delle nostre farine senza glutine: queste sono delle miscele di ingredienti naturalmente privi di glutine. Contengono farine come quelle di mais, riso, ma anche sorgo, lino o grano saraceno, alle quali vengono aggiunti altri ingredienti (amidi, fibre vegetali, addensanti) che permettono di ottimizzarne le caratteristiche funzionali e sensoriali per ottenere prodotti finali simili a quelli contenenti glutine».

Come si produce la farina senza glutine?

«Si sviluppa una ricetta per trovare la migliore combinazione di ingredienti, la più idonea per essere lavorata in modo tale da ottenere il risultato finale voluto (pane, biscotti, torte, ecc.). Successivamente si porta il prodotto in linea di produzione. Il processo è relativamente semplice e consiste nella miscelazione dei vari componenti, e quindi nel dosaggio in confezioni da 500g/1kg. Durante il processo vengono eseguiti tutti i passaggi importanti per la garanzia della qualità alimentare, come il setacciamento per verificare l’assenza di corpi estranei e il controllo con metal detector per accertare l’assenza di residui di metallo».

Che caratteristiche nutrizionali hanno queste farine rispetto a una “normale” farina di frumento?

«Durante lo sviluppo del prodotto viene valutato il profilo nutrizionale per avvicinarsi il più possibile a quello di una farina di frumento, tramite la scelta di una miscela di ingredienti che apporti fibre, proteine e nutrienti in modo bilanciato. Le caratteristiche sono quindi per lo più simili al prodotto tradizionale, anche se a seconda della referenza di farina ci possono essere delle differenze (per esempio più fibre, o meno proteine rispetto al corrispettivo “glutinoso”)».

Si dice che la farina senza glutine è più digeribile: è vero?

«Questo tipo di affermazione dove essere supportata da evidenze scientifiche e stiamo lavorando in questa direzione per capire se ci sono differenze concrete con i prodotti contenenti glutine. È più facile comunque riferire questo tipo di analisi a un prodotto finito (per esempio pizza, pane o pasta) che alla farina stessa, in quanto giocano un ruolo importante gli ingredienti aggiunti durante la lavorazione finale (per esempio grassi, uova, latte, frutta, ecc.)».

Quali sono le caratteristiche organolettiche, di gusto e di resa, di questa farina rispetto alle altre?

«Le diverse farine senza glutine proposte da Dr. Schär sono sviluppate per rispondere a esigenze specifiche di prodotto finito. In quest’ottica possiamo dire che le caratteristiche organolettiche dei prodotti finiti sono molto simili a quelle del corrispettivo cucinato con farina di frumento. Il lavoro di sviluppo e di creazione della ricetta viene fatto con confronto regolare rispetto al prodotto contenente glutine in modo da selezionare la miscela di ingredienti più adatta».

In cucina la farina senza glutine può essere usata come una “normale” farina di frumento o ci sono delle indicazioni particolari da seguire?

«In linea generale, considerando i concetti espressi prima, si cerca di poter usare le stesse ricette che si usano per un prodotto tradizionale. È comunque consigliato seguire ricette dedicate al senza glutine, in quanto può risultare importante, soprattutto per alcuni prodotti più delicati, bilanciare le proporzioni degli altri ingredienti per ottenere il risultato migliore. Per esempio è nota una differenza di assorbimento dell’acqua delle farine senza glutine dovuta sia all’assenza del glutine che alla presenza di fibre, ed è giusto prenderla in considerazione per avere un impasto della consistenza giusta».

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