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Zuppa di cozze e vongole: la ricetta per farla perfetta

La Cucina Italiana

La zuppa di cozze e vongole è uno dei piatti di mare più amati e facile da preparare, ma bisogna seguire tutti i passaggi per portare a tavola un risultato perfetto. Scoprite la mia ricetta infallibile!

Ricetta della zuppa di cozze e vongole

Ingredienti

Procedimento

  1. Mettete le vongole in acqua fredda salata per almeno due ore. In questo modo perderanno eventuali residui di sabbia.
  2. Togliete la barbetta alle cozze, raschiate il guscio e sciacquatele bene con acqua corrente.
  3. A questo punto, quando gli ingredienti saranno pronti, rosolate in una padella grande uno spicchio d’aglio e un pezzetto di peperoncino con un filo di olio extravergine di oliva. 
  4. Fate insaporire per pochi minuti e poi unite le cozze e sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco
  5. Chiudete con il coperchio e dopo qualche minuto si saranno aperte. Quelle che non si aprono devono restare chiuse perché in genere non sono buone. 
  6. In un’altra padella ripetete la stessa operazione con le vongole, facendo soffriggere l’altro spicchio d’aglio e il peperoncino in un filo di olio. Sfumate con il vino, poi coprite e lasciate che le vongole si aprano. 
  7. Trasferite in un recipiente le cozze e le vongole, eliminando quelle che sono rimaste chiuse, e filtrate il loro liquido.
    Tritate il cipollotto e rosolatelo in padella con un filo di olio. 
  8. Aggiungete poi i pelati spezzettati e cuocete per 5 minuti. Unite il liquido filtrato dei molluschi e quando il sugo avrà ripreso il bollore, aggiungete le cozze, le vongole, e le erbe aromatiche tritate. Regolate di sale e pepe e servite eliminando qualche guscio di troppo.
  9. L’accompagnamento ideale è il pane ben abbrustolito e condito con un filo di olio e sale.

Il segreto del papà 
Mio padre è cresciuto al mare e lui prepara questa zuppa da sempre. Il suo segreto è l’aggiunta di uno spicchio di limone durante la cottura delle cozze e delle vongole. Non il succo, ma proprio uno spicchio intero con la buccia che rilascerà tutto il suo profumo e un po’ di acidità. Credetemi, fa la differenza!

Zuppa di cozze alla belga

Un’altra zuppa di cozze davvero strepitosa è quella tipica belga e il procedimento è un po’ diverso da quello che vi abbiamo illustrato, oltre al fatto che mancano le vongole.

Ingredienti

  • 1 kg di cozze
  • 1 gambo di sedano
  • 2 cipolle
  • 1 spicchio d’aglio
  • 100 ml di vino bianco secco
  • 100 ml di birra chiara
  • 20 g di burro
  • sale qb
  • pepe qb

Procedimento

  1. Sciogliere il burro in un tegame e cuocete la cipolla tritata, l’aglio, il sedano a pezzetti e poi sfumate con il vino e la birra.
  2. Cuocete tutto a fuoco vivace per 10 minuti e intanto pulite bene le cozze.
  3. Versate le cozze nel condimento e coprite per 10 minuti per farle aprire.
  4. Regolate di sale e pepe e servite la zuppa calda in accompagnamento con le classiche patatine fritte, come vuole la tradizione belga.

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Ingredienti per la farcia:

500g caciotta vaccina secca
4 uova intere
100g Parmigiano Reggiano
Maggiorana

Ingredienti per il condimento:

2 cucchiai olio extravergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
10 pomodorini
Foglie di basilico
Parmigiano Reggiano

Procedimento per l’impasto:

Mettere l’acqua in un pentolino con un filo di olio e pochissimo sale, appena bolle, tuffare la farina e la semola con l’alga spirulina e girare energicamente con un cucchiaio di legno. Se la pasta richiede ancora farina si può mettere fino al raggiungimento della consistenza ottimale. Lasciar riposare e intanto preparare la farcia.

Procedimento per la farcia:

Grattugiare la caciotta secca, rompere le uova man mano che si assorbono, aggiungere il parmigiano grattugiato e la maggiorana. Le uova servono per dare morbidezza all’impasto e la quantità dipendono dalla stagionatura della caciotta e dalle dimensioni delle uova stesse: potrebbero bastarne anche solo tre o addirittura due, quindi si consiglia di metterle una alla volta. La consistenza deve essere simile a quella della ricotta, non molle. Trasferire la farcia in un sac à poche e tenere da parte.

Chiusura e cottura dei ravioli:

Una volta riposata la pasta, tirare la sfoglia molto sottilmente e spennellarla con tuorlo d’uovo. Fare delle palline di farcia con il sac à poche, tenendole a una distanza di circa 2cm l’una dall’altra. Coprire con un’altra sfoglia e dar forma ai ravioli. Una volta pronti, cuocere i ravioli in acqua bollente salata per circa 3-4 minuti e chiudere il piatto spadellandoli con dei pomodorini tagliati e cotti velocemente con aglio. Servire con una manciata di basilico fresco e una spolverata di parmigiano.

La vongola lupino: storia di una rarità italiana

La Cucina Italiana

Ci sono tante, anzi tantissime rarità italiane che contraddistinguono il nostro paese dal punto di vista gastronomico. La vongola lupino non è solo un ingrediente; all’interno del suo gusto c’è un mondo di qualità, scelte e valori che raccontano una storia piena di unicità e autenticità, ed è fondamentale conoscere il processo che c’è dietro alla sua raccolta. 

Le caratteristiche e qualità della vongola lupino

La vongola lupino, denominata tecnicamente chamelea gallina, rappresenta infatti un ingrediente chiave della tradizione culinaria italiana, ma anche all’estero è ampiamente diffusa. A oggi infatti questa specie vale il 30% dell’export ittico italiano e la sua esportazione rappresenta il 45% della produzione nazionale. Già molti italiani scelgono questo prodotto per le proprie ricette, benché solo il 13% dei consumatori prediliga prodotti italiani e regionali. Una scelta influenzata soprattutto dal rapporto qualità-prezzo, essendo un prodotto tipico delle coste adriatiche e tirreniche, e dal suo gusto naturalmente straordinario, appunto. Infatti, la vongola lupino non può essere allevata, ma solo pescata: per questo – e per la sua piccola conchiglia che incamera meno sabbia rispetto alla vongola verace – conserva meglio la sapidità e il sapore del nostro mare

Vongola lupino: la pesca

Ma la purassa – così chiamata nel dialetto locale marchigiano – non è solo buona nel piatto. La sua raccolta è ampiamente regolamentata con l’obiettivo di rendere poco impattante il sistema di pesca. Inoltre, segue la stagionalità e rispetta l’habitat: esistono infatti specifiche zone di pesca sistematicamente controllate e quantitativi massimi di raccolta, e le acque del mar Tirreno e Adriatico – dove vengono pescati i lupini – sono controllate periodicamente dai servizi veterinari. Oltre a ciò, tutti gli esemplari di vongole scartati dalla pesca per motivi di dimensioni sono restituiti vivi al mare. Un prodotto, dunque, non solo buono nel piatto, ma anche per l’ambiente.

Ricerche frequenti:

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