Tag: Torta Al Cioccolato

Il pranzo della domenica con Radio Deejay: gelati, trend estate 2021

Il pranzo della domenica con Radio Deejay: gelati, trend estate 2021

Parliamo di gelati e tendenze per l’estate 2021 nell’ultima puntata di Il pranzo della domenica, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca e Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay

Nell’ultima puntata di Il pranzo della domenica, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay, il piatto forte sono stati i gelati e tutte le tendenze più fresche dell’estate 2021.

Gusto Prosecco o gusto pigna?

Intanto una precisazione, in tema di gelati: ogni regione ha le sue manie e accortezze, nonché tradizioni. Se al Nord si preferisce porzionarlo a palline, al Sud il gelato si spatola in ampie “pennellate”, sia nel caso del cono che della coppetta. Inoltre al Sud l’aggiunta di panna di solito è gratis, mentre al Nord questo surplus di golosità si paga.

Quest’estate, oltre ai classici coni di cialda, vedremo i tacos di cialda, che saranno farciti con creme e sorbetti e completati con granelle e bagni nel cioccolato.

Tra i nuovi gusti trionfano “free”, ovvero “liberi da”: dagli zuccheri per esempio, sostituiti da dolcificanti alternativi quali miele e stevia, quelli senza lattosio, preparati con latte d’avena o di cocco e quelli a base “aria” o “acqua” altrettanto morbidi e soffici al palato, ma meno grassi e “allappanti”.

Altra tendenza è quella dal mondo dei cocktail e della miscelazione, con tanto di versioni alcoliche o analcoliche. Un esempio?  Cipriani Food ha lanciato anche il sorbetto ispirato al Bellini Cocktail (a base di Prosecco o Champagne e pesca bianca, ideato da Giuseppe Cipriani nel 1948).

Infine, l’ispirazione viene anche dalla celebrazione delle bellezze del nostro Paese: i maestro gelataio Stefano Guizzetti di Ciacco , ideatore del gelato gastronomico ha lanciato i Tre Coni dell’Estate Italiana: sei gusti inediti dedicati a mare, montagna e campagna attraverso l’utilizzo di materie prime come le foglie di fico, le pigne di abete o l’erba medica. Una proposta gustativa sosfisticata e deliziosa per raccontare l’incredibile biodiversità italiana e i suoi ecosistemi.C’è il cono dedicato al mare e alla macchia mediterranea con il gelato foglie di fico, elicriso e lentisco che rievoca la percezione di una passeggiata al mare: l’elicriso, arbusto dai fiori gialli e dai sentori di liquirizia, e il lentisco, arbusto verde dalle bacche rosse.  L’ecosistema numero 2 celebra le Dolomiti e gli Appennini:  rievoca le passeggiate nel sottobosco il  gelato alle pigne di abete. Le pigne utilizzate, direttamente dai boschi dell’Appennino, vengono curate e infuse per oltre un giorno, estraendo così le note balsamiche e resinose. C’è anche il gelato doppiamente affumicato al legno di faggio con topping  a base di meringa croccante ai germogli di abete per un’ulteriore tocco di freschezza balsamica. Infine l’ecosistema 3:  dedicato alla campagna vede gelato all’erba medica e miele di Ailanto.

L’Anniversario: 30 anni di gelati (industriali) italiani

A raccontarci l’evoluzione del gelato è anche un compleanno importante, quello dell‘IGI (Istituto del gelato italiano), nato nel 1991 per volere della grande industria italiana del gelato, ai fini di super visionarne la qualità.  Quali sono i trend oggi? Ce lo spiega Michelangelo Giampietro, Presidente IGI, nonché medico dello sport. «Siamo celebri nel mondo per il nostro gelato artigianale, ma il gelato confezionato ha sempre aperto la strada a forti innovazioni di prodotto e anche quest’anno, non mancano le novità. Rimane sempre molto accentuata la ricerca su prodotti che abbiano forti caratteristiche salutistiche:  gelati gluten free, o per coloro che non vogliono o con ingredienti alternativi al latte,  bevande a base di soia o di mandorla, che, all’assaggio, non fanno affatto rimpiangere il prodotto classico. Una seconda tendenza è quella di creare gelati con “taglie” differenti, proprio come se fossero un vestito. Dai coni extra, adatti ai super golosi e agli sportivi, o, perché no, a chi sostituisce ogni tanto il pranzo con un gelato durante l’estate, ai gelati “finger food” come bon bon o versioni mini dei prodotti classici. Sul fronte cioccolato trionfa quello Ruby, dal colore rosa pastello e il gusto gradevolmente acidulo che lo rende unico, è utilizzato ormai da molte
aziende per dare una nuova veste sofisticata ai propri prodotti».

E dalla collaborazione tra grandi chef e industria continuano a fiorire belle collaborazioni, come quella tra la chef stellata Martina Caruso, chef stellata del Signum di Salina. Classe 1989, miglior chef donna 2019 per la Michelin, ha rivisitato il Cornetto Algida con una limited edition ispirata ai sapori della Sicilia: una cialda aromatizzata alla cannella, gelato alla panna con ricotta, salsa all’arancia e granella di pistacchio.

 

Il prossimo appuntamento con La Cucina Italiana e Deenotte è per venerdì 2 luglio dalle 22 su Radio Deejay: potete collegarvi via radio, Tv, computer e cellulare, basta scaricare l’app. E se ancora dormite o vi siete persi la puntata niente paura: la potete scaricare qui e ci sono anche podcast e playlist. Buona domenica!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pranzo della domenica su Radio Deejay: Parmigiana e mozzarella

Il pranzo della domenica su Radio Deejay: Parmigiana e mozzarella

Abbiamo parlato di due regine dell’estate, la parmigiana di melanzane e la mozzarella di bufala campana doc, nell’ultima puntata di Il pranzo della domenica, la rubrica dedicata alla cucina su Radio Deejay

Nell’ultima puntata di Il pranzo della domenica, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay, abbiamo parlato di due regine dell’estate: la parmigiana di melanzane e la mozzarella di bufala campana doc.

Un classico tra mito e regionalità

Protagonista della copertina del numero di luglio de La Cucina Italiana, la parmigiana è un classico davvero irresistibile della cultura gastronomica italiana: se ne contendono l’origine Emilia Romagna, Sicilia e Campania. Ricercandone l’origine della ricetta, la storia ci farebbe propendere per la Sicilia, dove la melanzana fu portata dagli Arabi e dove oggi c’è la più vasta coltivazione del Paese. In molti sostengono però che sia arrivata prima in Campania dove è coltivata una delle varietà più note: la Violetta di Napoli. La ricetta è stata formulata per la prima volta a metà del Settecento da Vincenzo Corrado, cuoco dell’aristocrazia di Napoli e raccontata, nel 1839, addirittura in dialetto partenopeo, come piatto tipico, da Ippolito Cavalcanti, letterato e cuoco campano.

Oltre che classica e a crudo, nel numero di luglio, noi ve la proponiamo anche in questa scenografica e deliziosa versione del nostro cuoco Alessandro Propocopio, leggera e gustosa: la parmigiana nella melanzana, con la melanzana cotta intera al forno e farcita con sugo di pomodoro, basilico fresco e mozzarella di bufala.

Mozzarella di bufala sì, ma quale?

E a proposito di eccellenze e mozzarella di bufala, durante la trasmissione parliamo, come nel numero in edicola, degli indirizzi top dove acquistare (anche on line) un’eccellente mozzarella di bufala campana dop, il cui consorzio di tutela compie quest’anno 40 anni.

Formaggio fresco ottenuto con la lavorazione della pasta filata con immersione in acqua della massa caseosa, la mozzarella ha varie forme e colori: c’è quella bruna, ovvero affumicata (solitamente con fumo di paglia di grano naturale), il bocconcino (soli 50 g), la treccia e le piccole ciliegine da 10 g.

Molti i caseifici eccellenti che la producono tra Campania, Lazio e Puglia. Qualche indirizzo? Il Caseificio Colonne a Castel Volturno (CE): l’azienda familiare dei fratelli Nobis coniuga infatti tradizione e modernità. Celebre infatti la loro mozzarella di bufala anche senza lattosio. Sempre nella Dop anche Il Parco a San Giovanni Rotondo (Foggia): unica mozzarella di bufala Dop fatta in Puglia, viene prodotta nel Parco Nazionale del Gargano: si trova in vendita anche da Eataly. Infine, fuori dalla Dop il celebre Caseificio Tenuta Vannulo a Capaccio (SA) dove le bufale vengono massaggiate con speciali spazzole e la stalla ha la musica classica in filodiffusione.

5 giugno: giornata mondiale dell’Ambiente

Anche a tavola si può celebrare del World Environment Day, la giornata mondiale dell’ambiente. Lo raccontiamo noi de la Cucina Italiana sulla piattaforma ilfuturocheciaspetta.lacucinaitaliana.it, per esempio, con tanti incontri virtuali con esperti e imprenditori etici del settore eno- gastronomico. Se poi volete un contatto diretto con la madre terra provate l’emozione di un pranzo allestito per voi sotto le piante di ciliegio o tra i campi di grano: succede nella masseria Siciliana Susafa, con pranzi e cene sia nell’antico baglio che tra i giardini della tenuta. Per un contatto diretto con nostro bellissimo Pianeta.

Il prossimo appuntamento con La Cucina Italiana e Deenotte è per venerdì 11 giugno dalle 22 su Radio Deejay: potete collegarvi via radio, Tv, computer e cellulare, basta scaricare l’app. E se ancora dormite o vi siete persi la puntata niente paura: la potete scaricare qui e ci sono anche podcast e playlist. Buona domenica!

 

Foto cover Alessandra Farinelli / Foto melanzana Riccardo Lettieri

Croffle: la brioche piastrata. La ricetta

Croffle: la brioche piastrata. La ricetta

Mezzo waffle, mezzo croissant, sta bene a colazione come in un brunch. Dall’Irlanda alla Corea, ha già fatto il giro del mondo. E ora è arrivato a Milano. Ma lo puoi fare anche a casa: è semplicissimo

C’era una volta il cruffin, poi il tempo dei cronuts, ma avete già sentito nominare i croffle? I cruffin erano metà croissant e metà muffin, dove la sfoglia viene fatta lievitare e poi cotta in uno stampo per muffin. I cronuts dei croissant con il buco in mezzo, a forma di donut. I croffle, l’ennesima moda che spopola sulla Rete (o, meglio, sui social), sono ora sono arrivati anche a Milano. Gli americani direbbero: «It’s a thing!», ovvero che è una moda. E in effetti questa delizia ha tutte le carte in regola per essere la brioche più desiderata del momento.

L’inventrice irlandese dei croffle

Pare essere stata inventata da una pasticciera irlandese nel 2017, Louise Lennox, che probabilmente non immaginava tanto successo. Invece eccolo qui, questo delizioso cornetto tanto semplice da cuocere (anche da replicare in casa) quanto godurioso e versatile. Dice Louise: «Il cibo vive di trend costanti. Si ha bisogno sempre di novità eccezionali, e il croffle è eccezionale, una di quelle cose per cui fai la fila al negozio per poterlo mangiare». Altro non è che un croissant che da crudo viene inserito in una piastra per waffle, cotto dunque pochi minuti per lato, col risultato di ottenere una pasta croccantissima e caramellata fuori, dall’inconfondibile sapore burroso e consistenza sfogliata, e la tipica retinatura proprio del famoso waffle belga. In men che non si dica, il croffle spopola nelle pasticcerie di ogni parte del globo e si riscopre protagonista di colazioni, brunch e merende di tutto rispetto.

Da Godiva, in versione salata.

La novità è forma e sostanza

Cosa c’è di nuovo? La forma, sì, innanzitutto. Ma è il sapore che proprio non si dimentica, e gli amanti della sfoglia alla francese capiranno sicuramente. L’impasto si sposa infatti con qualsivoglia farcitura, dal dolce al salato, con la possibilità quindi di portarlo in tavola praticamente in ogni momento della giornata. È ideale a colazione, caldo fumante con creme spalmabili e granella di frutta secca o anche con sciroppo d’acero e frutta fresca. Per gli amanti delle ricette salate, invece, ecco che possiamo ritrovarlo all’ora del brunch vestito di guacamole, rucola e salmone. Inutile sottolineare quanto sia buono tagliato a metà, appena tolto dalla piastra, e farcito con cheddar e bacon, completato poi con un un uovo all’occhio di bue. Ma se volete poi creare la fazione dei tradizionalisti del croffle (o croiffle, si può scrivere in entrambi i modi), sappiate che è ottimo anche nella sua semplicità con solo una spolverata di zucchero a velo e accompagnato da un cappuccino. Anche così sarà l’apoteosi del piacere.

Da Londra alla Corea, dove è diventata moda

A Londra, la pasticceria Godiva (storica pralineria belga) ha addirittura dedicato un’intera sezione del suo menù ai croffle, declinati in diverse e sfiziose varianti per ogni gusto. Ma vanno forte anche negli Usa: nel Queens, a New York, la bakery Croffle House è specializzata nella vendita di questa delizia. C’è poi la Corea ad aver fatto la sua parte nel rendere il croffle davvero “mondiale” e super quotato. Il Paese è una fucina di veri e propri food trend, e oggi non c’è café che si rispetti che non ti proponga la sfoglia piastrata. La prediligono con panna montata poco zuccherata e frutta freschissima, amanti come sono dei dolci poco dolci. E, soprattutto, a loro il merito di avergli dato la visibilità che merita, facendolo diventare star di Instagram: foto, reel e video con il croffle protagonista fanno aumentare l’acquolina in bocca. A Milano, il bar KAPE lo propone insieme agli immancabili bubble tea.

Come farlo a casa

Possiamo replicarlo in casa, è facile e veloce: basta avere una buona piastra antiaderente per waffle e comprare i cornetti surgelati, possibilmente di ottima qualità. Dopo una notte a scongelare in frigo, al mattino tostateli da crudi qualche minuto per ogni lato e spalmateli poi di Nutella (o marmellata o sciroppo d’acero, ad esempio). Il nuovo food trend è servito, più dolce che mai.

Testo con la collaborazione di Roberta Calamia

Ricerche frequenti:

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