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Funghetti di Offida, la ricetta marchigiana

La Cucina Italiana

Conoscete i funghetti di Offida? Ve li raccontiamo noi con tanto di ricetta tradizionale.

Siamo nel XIV secolo, Offida (oggi in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche) è sotto assedi. Si trova in mezzo alle lotte di potere tra Ascoli Piceno e Fermo perché a quest’ultima città ha prestato appoggio e fedeltà. Le scorte in paese cominciano a scarseggiare e gli uomini devono partire per la guerra. Servirebbe qualcosa che dia energia ai soldati durante le battaglie e che possa essere preparato con le poche derrate alimentari presenti all’interno delle mura della città di Offida. È a questo punto della storia che nascono i funghetti di Offida: dal genio delle donne della piccola cittadina che inventano questi dolcetti e danno loro questo nome per via della forma che ricorda, appunto, quella di un piccolo fungo. Pochi gli ingredienti da usare: solo zucchero, anice verde di Castignano, farina, mistrà e acqua; pochissimo il tempo di cottura per un risultato che davvero è un carico di energia. Due le versioni possibili: quella tenera e quella un po’ più dura. Noi in questa ricetta ci occuperemo della versione tenera dei funghetti di Offida.

Funghetti di Offida

Ingredienti

700 g farina tipo 0
550 g di zucchero
200 g circa di acqua
1 manciata di semi di anice verde di Castignano presidio Slow food
anisetta o mistrà a piacere

Procedimento 

Impastate gli ingredienti, l’impasto che da ottenere deve essere omogeneo, compatto, di media morbidezza.
Formate delle piccole palline e disponetele ben distanziare l’una dall’altra su una teglia da forno rivestita di carta forno.
Fate asciugare all’aria per circa 24 ore. 
Cuocete in forno statico preriscaldato a 160° per circa una ventina di minuti. 
I funghetti di Offida si trovano tutto l’anno nei negozi del paese, quelli della foto sono della Pasta all’uovo Fiori di Farina.

Torrone al Kinder Bueno – Ricetta di Misya

Torrone al Kinder Bueno - Ricetta di Misya

Innanzitutto spezzettate il cioccolato al latte e scioglietelo in microonde o a bagnomaria.

Versate buona parte del cioccolato nello stampo e, aiutandovi con una spatola o un pennello da cucina, ricoprite interamente lo stampo cercando di ottenere uno strato uniforme di 3-4 mm.
Ripulite l’eccesso lungo i bordi e riponete a solidificare in frigo per almeno 15-20 minuti.

Preparate la crema per il ripieno: spezzettate il cioccolato bianco e scioglietelo (sempre in microonde o a bagnomaria)

Unite anche la crema Nutkao e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.

A questo punto potete assemblare il torrone: versate 1/3 della crema alle nocciole nello stampo, posizionate le prime 4 barrette di kinder Bueno e lasciate riposare in frigo per almeno 30 minuti (anche 1 ora).
Aggiungete ancora 1/3 di crema, posizionate altre 4 Kinder Bueno e lasciate in frigo per altri 30 minuti (o 1 altra ora).
Completate con la crema restante, quindi lasciate riposare in frigorifero per almeno 2-3 ore (o anche tutta la notte).

Infine sciogliete il cioccolato al latte rimasto e usatelo per ricoprire tutta la superficie creando uno strato uniforme fino ai bordi.
Riponete in frigo per almeno 1 ora.

Una volta solidificato completamente il cioccolato riprendete il torrone e, con un coltello a lama liscia, staccate delicatamente lo stampo dai lati, quindi appoggiateci sopra un piatto da portata e, con un po’ di cautela, capovolgete il tutto, infine sollevate delicatamente lo stampo.

A questo punto potete decorare il torrone con il cioccolato fuso (io l’ho messo in una sac-à-poche dal beccuccio liscio e sottile) e la barretta di Kinder Bueno avanzata, quindi lasciate solidificare il cioccolato.

Il torrone al Kinder Bueno è pronto, non vi resta che servirlo.

La pizza napoletana? Da Vincenzo Capuano, si taglia con le forbici! | La Cucina Italiana

La pizza napoletana? Da Vincenzo Capuano, si taglia con le forbici!
| La Cucina Italiana

«Via la forchetta e il coltello dal coperto: qui da noi, la pizza si mangia con le mani e con le forbici!» “Qui da noi” è nella sua pizzeria, letteralmente a un passo dal lungomare più bello del mondo.

Lui, invece, è Vincenzo Capuano: pizzaiolo napoletano, pluricampione del mondo tra Napoli e Las Vegas grazie ai trofei Caputo, personaggio social da centinaia di migliaia di seguaci nonché milioni e milioni di visualizzazioni.

Un’autentica furia, insomma.

Uno scugnizzo, dalle radici estremamente umili, innamorato pazzo della sua pizza.

Occhi chiarissimi e barba lunga, oramai volto televisivo, già da anni ostenta fiero i suoi cornicioni rigonfi, dalla struttura alveolare, che all’interno disegnano un’architettura folle, irraccontabile.

«Tradizione, ma anche innovazione: grazie a un altissimo grado di idratazione, i cornicioni si gonfiano, e così non sono soltanto buonissimi, ma pure leggerissimi».

Come sempre sorride di gusto e insiste sulla parola «scioglievoli» perché effettivamente, a provarli, proprio si sciolgono in bocca.

«E pensare che altrove c’è chi li lascia! Qui no, non se ne parla proprio, controlla tu stesso!», scoppia fiero in un’altra risata, questa volta fragorosa.

«Aggredirli con forchetta e coltello significherebbe sfilacciarli, di fatto rovinarli», torna serio e spiega con fare quasi scientifico. «Invece, “zac!”, un taglio netto! E giù di morsi, a mangiare facile il cibo più semplice e più buono di sempre».

Non a caso, il più amato del mondo. Nella sua “capitale”, la cui Arte è incoronata altresì dall’Unesco.

Cambia la geometria dei tavoli, dunque. E le classiche posate scompaiono.

È la nuova ricetta di Vincenzo Capuano: mani, forbici e cornicioni, e naturalmente al centro solo il meglio del meglio. Della qualità dei prodotti, ma anche della scienza, autentica Arte appunto, dell’impasto. Studiato in ogni minimo dettaglio, lavorato con fatica nelle ore più improbabili, e cotto al forno rigorosamente a legna, in pochi secondi.

Pochi secondi anche per mangiarla, la pizza di Vincenzo.

Squisita, “scioglievole” e divertente: da tagliuzzare e da mangiare, quasi come a voler tornare bambini.

Con le mani e con le forbici!

Ricerche frequenti:

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